| continuo allora, visto che ti piace^^
Capitolo2 Il pilota completò l’atterraggio senza alcun problema, e mentre l’aereo procedeva rapidamente verso il terminal Valentina tirò un sospiro di sollievo. Si slacciò la cintura di sicurezza, mentre gli altri passeggeri si affrettavano a recuperare i bagagli dalle cappellerie. <<hai bisogno di una mano?>> Si voltò e incontrò lo sguardo di Tim. La sua voce era bassa, profonda e seducente, e una domanda qualunque era bastata a mandarle i battiti alle stelle. <<no, ce la faccio da sola. Sto solo aspettando che l’aereo si svuoti un po’, prima di alzarmi. Ma se hai fretta mi faccio da parte>> <<no, neanch’io ho fretta. Viene a prendermi un mio amico, ma di solito è sempre in ritardo>> rispose Tim ridendo. E il suo sorriso le fece provare un insolito brivido, si rese conto Valentina, guardandosi intorno. La cosa migliore da fare era mettere quanta più distanza possibile tra lei e Tim Reumann, e al più presto, anche. Le bastava la sua vicinanza per non riuscire più a formulare pensieri razionali e, al momento, la ricerca di sua sorella le imponeva la massima concentrazione. <<sai già come arrivare a Silver Arrow?>> Valentina lo guardò negli occhi. <<si, mi hanno detto che avrebbero mandato qualcuno a prendermi>> Tim annuì. <<peccato, ti avrei dato volentieri un passaggio. Sono sicuro che a Yu non sarebbe dispiaciuto, tanto è di strada>> Valentina sollevò le sopracciglia. <<yu?>> Tim sorrise. <<si, Hannes. Yu è il suo nome d’arte. È il chitarrista della nostra band>> Valentina sgranò gli occhi. <<chitarrista della tua band, hai detto? Magari conosce l’uomo con cui mia sorella è scappata! Ammesso che non sia proprio lui>> esclamò Valentina con una vena di sarcasmo. <<no, non può essere lui te l’assicuro>> si affrettò a dire Tim. Ma potrebbe conoscerlo meglio di quanto non immagini, avrebbe voluto risponderle. Sebbene lo sconosciuto sembrasse corrispondere in tutto e per tutto a Kristian, non riusciva a credere che davvero potesse aver portato una donna con lui. <<comunque si, può darsi che lo conosca>> ammise riluttante. <<allora, se non ti dispiace, vorrei fargli qualche domanda>> <<no, non mi dispiace affatto>> si augurava soltanto di riuscire a parlare a quattr’occhi con Hannes, prima. <<adesso possiamo scendere>>. Tim si alzò e seguì Valentina lungo il corridoio.
Valentina guardò avanti a sé ed ebbe l’impressione che il corridoio fosse lungo un chilometro. Dovettero fermarsi di colpo,per aspettare che si smaltisse la fila di persone che stavano lentamente lasciando la cabina e Tim automaticamente le posò le mani sui fianchi, per evitare che perdesse l’equilibrio. Lei si voltò e lo guardò da sopra la spalla. <<grazie>> <<figurati, è un piacere>> Valentina sorrise tra sé, pensando a cosa avrebbe detto se avesse saputo che era lo stesso anche per lei. Sentiva il suo petto forte e robusto premuto contro la schiena, e quando le mise le mani intorno alla vita, si rese conto della mascolinità del suo tocco. Non sospettava che fosse così alto, finchè non si era alzato in piedi. Quando si era voltata per ringraziarlo, il suo sguardo l’aveva lasciata letteralmente senza fiato. Benché non portasse la fede, era impensabile che un uomo tanto attraente fosse single, si disse. Forse insieme al suo amico Hannes, era venuto a prenderlo anche una donna speciale…per lei, Tim Reumann aveva un fascino magnetico e irresistibile a cui nessuna donna poteva restare indifferente. Lasciarono l’aereo e si avviarono fianco a fianco lungo la rampa che collegava l’aeromobile al terminal. <<allora, quanto hai intenzione di fermarti nel Montana?>> chiese Tim. Valentina notò che aveva accorciato il passo per rimanerle accanto. Si voltò e incontrò i suoi occhi chiari. <<resterò finchè non riuscirò a trovare mia sorella e a parlare con lei: spero che non ci vorrà molto. Il proprietario del Silver Arrow mi ha detto che il ranch dove penso stia mia sorella non è lontano, ma visto che è circondato dalle montagne, non è facile da raggiungere. Ho preso accordi perchè mi faccia accompagnare in macchina da qualcuno del posto, fin dove è possibile. Poi proseguiremo a cavallo>> Tim arcuò un sopracciglio e la squadrò con aria perplessa <<sai cavalcare?>> Le labbra di Valentina si sollevarono in un sorriso. <<si, da ragazzina prendevo lezioni. Di sicuro inerpicarsi su per le montagne sarà impegnativo, ma dovrei cavarmela>> Tim non ne era altrettanto convinto. Valentina sembrava troppo delicata e raffinata per affrontare un trekking a cavallo in mezzo alle montagne. <<ecco un’altra cosa che non capisco>> Le sue parole lo riportarono al presente. <<che cosa?>> <<come mia sorella sia riuscita ad arrivare lassù. Che io sappia, non è mai montata a cavallo in vita sua>> Tim annuì. <<probabilmente hanno montato insieme lo stesso cavallo. Si può fare, a patto che l’animale sia robusto>> spiegò. Immediatamente immaginò Valentina in groppa dietro a lui. Inspirò a fondo per recuperare il controllo, mentre immaginava le braccia di lei strette intorno alla vita, i suoi seni premuti contro la schiena, mentre il suo profumo dolce gli riempiva le narici. Sbattè nervosamente le palpebre. Doveva piantarla di farsi trascinare da quelle fantasie. Era nel Montana per rilassarsi, non per lasciarsi coinvolgere in un’avventura sentimentale. Anche se doveva ammettere che se si fosse trattato di Valentina, non gli sarebbe dispiaciuto affatto. Raggiunsero l’area arrivi. Tim si guardò attorno, e non si sorprese di non trovare Hannes ad aspettarlo. Aiutò Valentina a ritirare il bagaglio prima di recuperare il suo. <<grazie per aver reso il volo molto più piacevole. È soltanto merito tuo se sono riuscita a dimenticare la paura di volare>> Tim decise che era meglio non dire che lei invece gli aveva rammentato da quanto tempo non stava con una donna. <<vedi la persona che doveva venire a prenderti?>> le chiese, guardandosi in giro. <<no. Forse farei meglio a chiamare. Mi scusi un secondo?>> <<certo>> Tim la guardò allontanarsi verso il telefono pubblico. In un completo pantaloni che le calzava alla perfezione, sembrava assolutamente fuori luogo nel bel mezzo del Montana. Tutte le altre donne indossavano jeans e T-shirt, mentre lei sembrava pronta a partecipare a un’importante riunione d’affari. Notò con aria compiaciuta l’ondeggiare dei suoi fianchi e il modo in cui a ogni passo i capelli le sfioravano le spalle. <<non posso lasciarti solo un attimo, che subito fai conquiste, eh Shin?>> Si voltò e si ritrovò davanti Hannes. <<eravamo seduti vicini sull’aereo. È una bella ragazza>> Hannes scoppiò a ridere e un’espressione impertinente gli si dipinse sul volto. <<tutte le donne sono belle!>> Tim scosse la testa. Era risaputo che Yu era un vero casanova, e come Tim e Kristian, non aveva nessuna intenzione di accasarsi. A proposito di Kristian… <<quand’è l’ultima volta che hai visto Kiro?>> Tim decise di andare dritto al sodo. Il sorriso sul volto di Hannes si spense all’istante. <<è buffo che tu me lo chieda>> rispose, aggrottando la fronte. <<non lo vediamo da una settimana, ma sappiamo per certo che ha portato una donna nella casa tra le montagne>> Proprio come Tim aveva temuto <<ne sei sicuro?>> <<l’ho vista con i miei occhi. Ha più o meno la nostra età e un accento italiano. È una bella donna>> <<tutte le donne sono belle Yu!>> lo interruppe Tim con voce sarcastica. <<si, molto divertente Shin!...Ormai sono in montagna da oltre una settimana e Kristian non risponde più al telefono, né si è fatto sentire. Se non l’avessi visto di persona, non avrei mai creduto che avesse fatto un simile strappo alla regola. Lo sai anche tu che non vuole saperne nulla delle donne>> Tim si appoggiò alla balaustra. I pensieri gli turbinavano nella mente alla velocità della luce. <<sei sicuro di non sapere chi è questa donna?>> <<di sicuro non è una parente, a giudicare dal modo in cui si comportavano. Non vedeva l’ora di salutarci per portarsela nella casa dei cugini. Che premetto, non ci sono. So solo che la chiamava Ale. E, parola mia, di sicuro lei deve aver trovato il modo per far capitolare Kris>> Tim vide che Valentina stava tornando verso di loro. Dall’espressione sul suo viso, era chiaro che aveva sentito quel che Hannes aveva appena riferito. Grandioso… Hannes si voltò nella direzione in cui Tim stava fissando e scoccò un sorriso consumato alla ragazza che veniva verso di loro. Tim sorrise tra sé. Non c’era da meravigliarsi che il suo amico fosse tanto affascinato: Valentina era veramente una visione. Hannes fece per presentarsi, ma si rese conto che c’era qualcosa che non andava. Era ovvio che la sconosciuta era arrabbiata. E quando parlò, lo lasciò letteralmente a bocca aperta. <<credo che la donna di cui state parlando sia mia sorella>>
Valentina notò la differenza che c’era tra i due uomini. Erano entrambi molto alti e attraenti. Ma Hannes aveva i capelli neri con ciocche rosse, era molto più robusto di Tim e pieno di piercing e tatuaggi. Quello che la colpì maggiormente erano gli occhi color ghiaccio che la fissavano. Ammise che se avrebbe incontrato prima l’altro, probabilmente avrebbe provato la stessa attrazione. Ma negli occhi di Tim aveva scorto una dolcezza che invece mancava nello sguardo dell’amico. Era chiaro che le sue parole l’avevano colto di sorpresa. Appena guardò Tim, dedusse che doveva aver sospettato fin dall’inizio chi potesse essere l’uomo con cui era fuggita sua sorella. Arcuò un sopracciglio e gli lanciò un’occhiata di fuoco. Si era fidata di lui al punto da raccontargli di sua sorella. Perché lui non le aveva detto che sospettava che potesse essere un suo amico? Tim le lesse la domanda negli occhi. <<non lo sapevo, Vale, o almeno non ne ero sicuro al cento per cento>> disse in tono basso e misurato. <<e anche se credevo che potesse trattarsi del mio amico, non volevo agitarti, senza prima avere notizie sicure>> Valentina si lasciò sfuggire un sospiro. Dopotutto , il suo ragionamento filava. <<e va bene>> concesse. <<che cosa facciamo adesso?>> Hannes sembrava confuso, il suo sguardo rimpallava da Tim a Valentina. <<perché dovremmo fare qualcosa? Quando ne avranno avuto abbastanza, scenderanno dalla montagna>> Tim soffocò una risata, alla vista dello sguardo furioso che Valentina indirizzò al moro. Quanto a delicatezza, Yu non era esattamente un modello da imitare. <<valentina, ti presento Yu o Hannes De Buhr, come preferisci>> intervenne Tim, per interrompere il gelido silenzio che era calato. <<sebbene Hannes e io siamo certi che Kristian non farebbe mai del male a tua sorella, ovviamente ci rendiamo conto che tu voglia assicurarti di persona che stia bene>> Tim vide un sorriso allargarsi lentamente sul viso di Hannes. Tra le righe, aveva capito che gli stava chiedendo di comportarsi bene e di mostrare un minimo di tatto. <<ti chiedo scusa, se quel che ho detto ti ha fatta arrabbiare, Valentina>> disse Hannes, stringendole energicamente la mano. <<non mi ero reso conto che tu fossi in pensiero per tua sorella. In tal caso, faremo tutto il possibile per aiutarti. E lascia che sia il primo a darti il benvenuto nel Montana>> Tim alzò gli occhi al cielo. Nessuno era bravo come Hannes a trasformarsi nel giro di pochi secondi in un perfetto seduttore. Vide lo sguardo di Valentina addolcirsi e sorrise. Sebbene quell’occhiata non fosse diretta a lui, non potè resistere all’emozione che gli scatenò dentro. <<ora che ci siamo chiariti>> intervenne <<che ne dite se ce ne andiamo da qualche altra parte a parlare con calma? Hannes hai detto di aver incontrato la sorella di Valentina, quando lei e Kris si sono fermati da voi, sulla strada della montagna>> Yu aveva un sorriso idilliaco stampato in faccia. <<esatto, e ho anche sentito Sebastian che scambiava qualche parola con lei, mentre Kiro caricava le provviste. Da come parlava mi è sembrata una donna di gran classe>> Valentina annuì in segno di approvazione. <<sono d’accordo con Tim. Vorrei arrivare al ranch di Silver Arrow per darmi una rinfrescata e disfare i bagagli e poi, se siete d’accordo, vorrei farvi qualche domanda>> Hannes lanciò un’occhiata d’intesa a Tim. Forse voleva fargli capire che c’era qualcosa a proposito di sua sorella e Kiro che Valentina probabilmente avrebbe preferito non sapere. Tim fece un cenno con la testa. Hannes si rivolse a Valentina: <<certo, per noi va bene. È già arrivato qualcuno a prenderti o possiamo darti un passaggio?>> <<non voglio darvi troppo disturbo>> Hannes sorrise <<nessun disturbo. Il Silver Arrow è di strada verso il nostro ranch>> Valentina assentì <<allora grazie, accetto volentieri il passaggio. Al telefono mi hanno detto che la persona che doveva venirmi a prendere è malata, e che stavano cercando qualcun altro per sostituirla>> Hannes le tolse di mano la borsa da viaggio. <<problema risolto>>
Valentina era seduta sul sedile posteriore della jeep di Hannes. Sebbene fosse tutt’altro che contenta di dover essere venuta fino nel Montana, non poteva che ammirare quella splendida giornata di giugno. La bellezza della natura che la circondava era indescrivibile. In lontananza si stagliavano le Montagne Rocciose e i prati che fiancheggiavano la strada erano pieni di fiori selvatici. Aveva sempre sentito dire che i paesaggi del Montana erano uno spettacolo, ma non avrebbe mai immaginato niente del genere. <<allora, quanto prevedi di fermarti dopo che avrai incontrato tua sorella, Valentina?>> fece Tim, voltandosi a guardarla da sopra la spalla. Era letteralmente rapita dal panorama. Gli aveva già detto che si sarebbe fermata lo stretto necessario, ma Tim sapeva che il Montana era un posto incantevole, capace di conquistare chiunque. E lui doveva ammettere che c’era qualcosa di speciale in Valentina che stava già conquistando anche lui. Era seriamente in pensiero per sua sorella e , più di ogni altra cosa, lui voleva aiutarla a risolvere la situazione. Lei distolse lo sguardo dal paesaggio e lo spostò su Tim. <<pensavo di ripartire subito dopo averle parlato, ma potrei anche fermarmi un po’ di più. Questo posto è magnifico>> disse, guardando fuori del finestrino. Si voltò verso Tim. <<visto che non ho esami in vista, non devo preoccuparmi di prendermi qualche giorno in più. Non mi capita spesso di andare in vacanza d’estate. Di solito ho gli esami o do lezioni private a ragazzi più giovani, perciò non mi dispiacerebbe affatto prendermi una pausa, anche se preferirei che questo viaggio fosse stato pianificato>> In tutta sincerità a Tim non importava com’era capitata nel Montana, era semplicemente felice di averla incontrata. Si augurava che le cose si sistemassero tra lei e sua sorella, ma aveva la sensazione che per Valentina fosse inaccettabile che d’un tratto una persona potesse decidere di fare qualcosa che fino a un momento prima avrebbe considerato impensabile. A quanto sembrava, nel mondo in cui viveva, tutto andava sempre secondo i piani. Sorrise tra sé. <<be’, se decidi di fermarti, mi piacerebbe farti da guida. Ormai è da molto tempo che abbiamo questo ranch e ho avuto tutto il tempo per ispezionare tutta la zona, e ti assicuro che c’è molto da vedere>> Valentina sorrise timidamente. <<grazie, potrei prendere sul serio la tua offerta>> rispose <<ma dimmi un po’, che tipo è il vostro amico Kristian?>> chiese, appena un po’ incerta. <<so che Hannes ha detto che di lui ci si può fidare ad occhi chiusi, ma vorrei capire che cosa c’è in quest’uomo che ha spinto mia sorella a comportarsi in modo così insolito>> Tim lanciò uno sguardo a Hannes e lo vide ridacchiare sotto i baffi. Perlomeno aveva la decenza di stare zitto. Non c’era bisogno che Valentina sapesse che Kristian aveva fama di rubacuori. Tim non sapeva che cosa dirle. Anche per lui era semplicemente assurdo che avesse deciso di portare sua sorella nella casa dei cugini in mezzo alle montagne. Era impaziente di fare una chiacchierata a quattr’occhi con Sebastian e gli altri per farsi raccontare tutti i dettagli. <<credo che a volte capitino cose che sfuggono alla logica, Vale, e sembra che sia proprio quel che è capitato a tua sorella e a Kristian. Dici che lei si è comportata in modo inspiegabile, ma per lui è lo stesso. Lo conosco da più di dieci anni e ti assicuro che dopo che una ragazza gli ha infranto il cuore, non ha più avuto relazioni. E si era ripromesso di non avere più niente a che fare con le donne>> Valentina sollevò un sopracciglio. <<e che razza di regola è questa?>> Tim sorrise. <<oltre alle sue cugine, non l’ho mai più visto con una ragazza dopo quello che è successo. In tua sorella ci dev’essere qualcosa di speciale che gli ha fatto cambiare idea>> Un pensiero fugace attraversò la mente di Tim. <<è possibile che Kristian e tua sorella si conoscessero già?>> Valentina aggrottò la fronte. Ci aveva pensato anche lei, ma non capiva come potesse essere possibile. <<potrebbe anche darsi. Di sicuro spiegherebbe molte cose. Lei è venuta a tutti i vostri concerti in Italia fino ad ora, non so se ha partecipato a qualche meeting e lo ha incontrato lì>> <<no, credo che Sebastian l’avrebbe riconosciuta visto che non si scorda mai la faccia di una persona. Allora non c’è che una spiegazione per questa storia>> concluse Tim sottovoce, lanciandole un’occhiata di sottecchi <<e sarebbe?>> <<un colpo di fulmine>> Tim vide Valentina aprir bocca per escludere categoricamente quella possibilità, ma non riuscì a dire nulla. Meglio di chiunque altro avrebbe dovuto sapere che era possibile, eccome, visto che loro due erano appena rimasti folgorati da un’attrazione irresistibile e negarlo sarebbe stato assolutamente inutile. <<potrebbe anche darsi>> aggiunse dopo qualche istante, <<ma può essere tanto potente da spingere una persona talmente posata a fare qualcosa di così avventato?>> Tim ridacchiò. <<credimi, Vale, non è la prima volta che mi capita di vederlo>>. Aveva pensato immediatamente ai suoi amici Sebastian e Romeo. Sicuri che mai e poi mai si sarebbero fidanzati, nessuno dei due aveva esitato a cambiare idea, non appena aveva incontrato la donna giusta. Erano due esempi perfetti di dove poteva portare quell’attrazione fatale. <<be’, non riesco davvero a immaginare che sia capitata una cosa del genere a mia sorella>> lo rimbeccò Valentina. <<kristian ha il telefono, lassù tra le montagne?>> Tim annuì. <<sì>> <<allora mi servirà il numero. Voglio chiamare e far sapere a mia sorella che sto arrivando>> Hannes, che se n’era rimasto in silenzio per tutto il tragitto, scoppiò a ridere. <<metterti in contatto con loro potrebbe essere più difficile del previsto>> disse, senza distogliere lo sguardo dalla strada. <<perché?>> fece Valentina incuriosita. <<le linee sono forse interrotte?>> <<no, ma abbiamo provato a chiamare negli ultimi giorni, per ricordargli che Tim sarebbe venuto entro breve, e non ci ha mai risposto>> Le sopracciglia di Valentina s’inarcarono. <<non ha mai risposto? Ma… e se fosse capitato qualcosa, per cui non riescono a rispondere al telefono? E se…>> <<…non volessero essere disturbati, magari?>> suggerì Tim. Lesse tutto lo stupore e l’incredulità sul volto di Valentina. Prima o poi avrebbe dovuto accettare il fatto che sua sorella aveva deciso di prolungare la vacanza perché era stata lei a volerlo, e che nessuno l’aveva obbligata a farlo. A quanto sembrava, non era stato Kristian a costringerla a seguirlo fino alla casa dei cugini. Doveva solo farsene una ragione. Lei non rispose. Si voltò e continuò semplicemente a fissare fuori del finestrino. Tim incamerò un respiro profondo e si appoggiò allo schienale. Almeno le aveva dato qualcosa su cui riflettere, e al momento sembrava la cosa migliore.
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