| Chapter 2 -Strify-
Quando vidi yu scendere dalle scale in boxer dentro me si mise in moto una strana sensazione di eccitazione, Strify quando mai glielo dirai a quel ragazzo che sei cotto di lui?. Continuai a fare colazione facendo finta di non aver visto niente. “ma cazzo Seb comprateli” disse togliendomi la scatola dalle mani con molta arroganza. “perché mai? Ci sono in casa perché comprarne doppi?” Ogni volta che andavamo a fare la spesa c’erano sempre svariati litigi sul cosa comprare e la quantità delle confezioni da prendere. Lo odiavo quando mi rispondeva con quel tono senza che io gli abbia detto nulla che lo ferisse. “ragazzi io penso di non venire alle prove” per poco non mi fece strozzare con il boccone di cereali che avevo messo dentro la mia bocca, mi fece ribollire il sangue nelle vene. Sapeva quanto tenevo alla fine del cd e sapeva anche che questo lato di lui mi mandava su tutte le fuori. A metà conversazione, almeno era iniziata come tale, si alzò e molto velocemente indossò degli indumenti e uscì. “quando glielo dirai?” Kiro sapeva tutto mi costrinse a confessare tutto una sera, quando mi vide accasciato accanto alla sua porta mentre lo sentivo suonare. “penso che non glielo dirò mai” feci spallucce, mi rassegnai si vedeva lontano un miglio che yu mi odiava. “così ti fai male da solo” “pensi che non me ne sia accorto? Ops scusa sono nervoso” talmente nervoso che quasi non ruppi la tazza che stavo stringendo con le mie mani. “rinfrescati le idee mentre io finisco di sistemare” Presi il consiglio e salì per recarmi in bagno e farmi una bella doccia calda, ma qualcosa mi fermò proprio davanti la sua camera. Le finestre aperte facevano circolare un profumo di cui io ne andavo pazzo, chiusi gli occhi e respirai quell’essenza che ogni volta mi mandava ai matti letteralmente. Però un rumore di vetri mi riportò sulla terra ferma e andai nuovamente verso il bagno. Chissà in questo momento cosa starà facendo quel pazzoide di yu, meglio non pensare mi farei nuovamente del male da solo. Tolsi i vestiti che indossavo e li misi dentro una cesta vicino la lavatrice, girai la manovella dell’acqua calda e quando la temperatura raggiunse quella adatta mi infilai sotto e tirai la tenda, iniziandomi a rilassare con le gocce che scendevano lente sul mio corpo e massaggiando esso con il suo bagnoschiuma quello al cioccolato. Mi odierà a morte quando lo verrà a scoprire.
Sentii un rumore pazzesco, tipo la porta che si spalancava e andava a sbattere contro il muro. “Strify se stai ancora usando il mio bagnoschiuma appena esci ti massacro” Ma non risposi alle minacce di yu, come confondere quella voce. Ormai l’avrei riconosciuta anche fra mille persone. Strify ti stai riducendo proprio male ragazzo mio. “Idiota” esclamò per poi andarsene, mi continuai a massaggiare quel corpo che secondo me era diventato più minuto del solito. Da quando ho iniziato a pensare a yu non riuscivo più ad alimentarmi come si deve, erano più le volte che ero chiuso in camera a piangere che giù a mangiare con i miei compagni. Kiro faceva di tutto per farmi riprendere ma era inutile, sapevo solo che lo amavo e che lo desideravo più di ogni altra cosa al mondo. Chiusi l’acqua corrente e avvolsi in un asciugamano la mia vita e mi direzionai verso la mia camera quando sentii dei suoni provenire dalla camera di yu e mi accostai senza farmi vedere vicino alla parete, mettendo un orecchio per ascoltare quella dolce melodia. Quando ebbe finito continuai dritto verso la mia direzione ma.. dovevo chiedere scusa per come mi stavo comportando così mi rigirai e tornai indietro ed entrai in quella stanza. Quando ci fu uno scontro violento fra me e lui. “ma non guardi quando entri” Mi gridò scontroso. “e tu non guardi quando cammini?” ribattei al suo stesso tono, e mi accorsi solo poco dopo essermi ripreso un po’ dalla botta che avevamo dato che il mio corpo era nudo privo del tessuto che mi stava coprendo poco prima. Cazzo. “cazzo Strify copriti”precipitandosi a raccogliere l’asciugamano e tirarmelo contro per coprire quell’orribile visione, almeno da quanto mi fece capire yu. “comunque che volevi che sei entrato così nella mia stanza”quella me lo disse con tono molto sgarbato e cappi subito che la mia presenza in quella stanza non era affatto gradita. “Ehm prima ti ho sentito rientrare e volevo chiederti scusa per il mio comportamento” Sembrava banale che io chiedessi scusa a qualcuno eppure con lui non potevo fare a meno eppure sapevo che se lo volevo, molto improbabile, dovevo chiarirci e al più presto. Da quel giorno avrei dovuto comportarmi meglio e da brava persona normale e non con quei atteggiamenti da diva che mi stanno dando al cervello. “mi stanno mettendo sottopressione e..” sai non è facile fare il vocalist, eppure perché me la dovevo prendere sempre con te.. “scarichi tutto su di me è giusto” No non è giusto ma yu capiscilo che mi stai letteralmente uccidendo? E per questo che vorrei farti soffrire come sto soffrendo io ma.. facendolo ti POTREI PERDERE e non voglio. “beh vedo che non sei molto sicuro delle mie scuse vado a vestire il mio corpo e poi ne riparliamo” Evidentemente quello non era il momento più adatto anche perché indosso avevo solo uno stupido asciugamano e potrei anche cedere alla tentazione ma mi fermai per non dare sospetti ancora di più di quelli che davo, così uscii e mi direzionai in fondo al corridoi per poi immergermi nei miei pensieri non appena varcai la soglia della porta.
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