La realizzazione di un sogno..., H&H

salve XD
orbene,questa è una fanfiction che ho iniziato a scrivere diversi mesi fa. Ho scritto dei capitoli, li ho cancellati e riscritti, l'ho piantata di punto in bianco per poi averla ripresa...è stato un pò faticoso scriverla XD
In breve, le protagoniste di questa ff siamo io(Hilary) e elena (~Candyfloss nella parte di Helen). L'ho fatta su di noi perchè, se devo passare una situazione simile, la vorrei passare con lei...è la mia chirotta **

Infine premetto che nella storia le cose che riguardano me sono pressochè tutte vere, invece per quanto riguarda la elena non tutto...
Quante parole...a voi il primo capitolo. Spero vi piaccia e in caso contrario voglio che mi sia detto^^

I° capitolo

Timothy e Christian salirono in mansarda a prendere dei giochi. Erano grandi amici e si volevano un bene dell’anima; avevano preso dalle madri che erano ormai come sorelle.
Tirarono giù il primo scatolone pieno di scartoffie, spostarono il secondo e notarono che dietro c’era la scatola del loro gioco preferito: monopoli.
Avevano 12 anni.
“Eccolo qui!!”
“Avanti chri spostiamolo ancora di poco, non riesco a prenderlo”
“Sì ho capito Tim, ma dammi una mano. È troppo pesante!”
“Dovresti mettere su più muscoli”
“Smettila di ripetermelo. Al mio tre spingi verso di me”
“Ricevuto capo!!”
“UNO! DUE!! TRE!!!!”
“Evvai!” urlò di felicità Tim.
Christian perse l’equilibrio e fece cadere la scatola che aveva alle sue spalle.
“Ups, che sbadato”
“Che roba è?” Tim spostò la sua concentrazione dal gioco alla scatola caduta, lo incuriosiva.
“E’ la scatola che dicono che non dobbiamo aprire”
“Beh, è caduta e il coperchio si è un po’ rotto…apriamola”
“Ehi ma che fai? Poi se la prendono con noi”
“Ma non si arrabbieranno. Diamo una sbirciatina e poi richiudiamo tutto. Fin che la apro cerca il rotolo di scotch”.
Tim sfilò dalla tasca il coltellino svizzero che gli regalò sua madre e tagliò lungo il perimetro della scatola.
“L’ho trovato!”
“Vieni qui che l’ho aperta”
Alzarono il coperchio…

16 anni prima…

Hilary rientrò in casa dopo un’estenuante giornata di scuola.
Trovò l’appartamento deserto, la sua compagna era ancora fuori, forse per studio, forse per bere…nemmeno lei lo sapeva.
Mangiò da sola davanti al computer in attesa che la sua migliore amica si collegasse: Helen.
Avevano la stessa età e non si conoscevano neanche da una anno, ma con lei aveva legato tantissimo. Se sentiva che stava male voleva aiutarla per farsi sentire vicino. Avrebbe voluto avere un’amica così vicino a lei…
Alle 14.30 puntuale Helen si collegò.
VoY : “Tau ^^”
CF: “Ciau”
VoY: “Come va?”
CF: “Abbastanza bene te??”
VoY: “ Non mi lamento…come sempre xD”
Le loro conversazioni iniziavano sempre così, poi si dilungavano per ore parlando un po’ di tutto: scuola, musica, uomini…
Quello era un tasto dolente per Hilary, al suono UOMINI le frullavano nella testa solo due lettere: Y e U…Yu.
Era una ragazza che viveva alla giornata. Frequentava l’ultimo anno di una scuola privata a indirizzo biologico: voleva specializzarsi in pediatria visto che aveva poche possibilità di essere scelta a servire nell’esercito, la sua vera passione…
Quel giorno parlarono di cosa avrebbero fatto nel futuro, di come si sarebbero viste dieci anni più avanti…
Nessuno poteva saperlo come si sarebbero viste: forse in camice bianco a servire presso un ospedale, forse in casa come casalinghe o, come piaceva pensare a Hilary, da li a dieci anni potevano anche già essere dentro ad una bara…
Queste due ragazze non potevano minimamente pensare a cosa stavano andando incontro…

Edited by -->VoY<-- - 9/3/2009, 14:50

PRIMAAAAAAAAAAAAAA


Lo sai cosa penso delle tue ff ila *______* questa poi mi incuriosisce fino a diventare matta

assie ** ecco il secondo chappy...

2 capitolo- Hilary

Giunta ormai sera salutò la sua amica a malincuore, chiudere la conversazione con lei le costava caro.
Aprì le varie ante della credenza in cucina in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti: sacchetti di cereali aperti e lasciati lì a diventare molla cicca, barattolo del nesquik senza coperchio…
“Qui dentro c’è più polvere che nesquik…che schifo” disse prendendo quel barattolo e gettandolo nell’immondizia.
“Ormai ci rinuncio a vivere con questa. Mi ha rotto in ogni senso!”
Prese il cellulare per ordinare una pizza e farsela consegnare a domicilio, ordinò sempre la stessa…la classica margherita.
Da li a poco entrò in casa la sua coinquilina, Lynn, detta anche Spongy…beveva come una spugna.
“Spongy! Lo sai che non devo fare tutto io qui dentro! Quindi ti conviene fare qualcosa. Prendi la spugna e almeno leva le briciole dal tavolo quando finisci di mangiare…sei impossibile!!”
“Si può sapere perché alzi sempre la voce con me?”
“Perché mi dai sui nervi ecco perché! Non mi va di vivere in questa sporcizia solo perché non ti dai da fare! Io esco e vado a correre, dovrebbe arrivare la mia pizza per cena. Azzardati a mangiarla e ti mozzo le dita…”
“Sissignora…” disse alzando le braccia al cielo in segno di arresa.
Hilary coprì i suoi capelli sparati al vento con il cappuccio, si infilò le cuffie nelle orecchie e fece partire al massimo la musica…
Iniziò a correre prima lentamente lungo la strada principale di quel paese, accelerò il passo e il suo respiro si fece sempre più affannoso. Sapeva che non poteva andare oltre e allora fece retro-front e riprese la sua corsa verso casa.
Il suo tempo migliorava sempre più: 10 kilometri in 25 minuti.
Salì le tre rampe di scale che la separavano dal suo appartamento e quando entrò trovò la sua amica sdraiata senza il minimo riguardo nel divano intenta a russare con il cartone della pizza aperto sul tavolo, vuoto.
Ormai senza parole, digiunò anche quella sera e si fece una doccia fredda per dimenticare tutto. Si infilò sotto le coperte e così un’altra brutta giornata passò…
Il mattino seguente entrò in classe e si sedette al suo posto.
“We tony” la chiamava sempre così il suo vicino di banco “oggi abbiamo la verifica di scienze. Mi aiuti vero?”
“Se proprio devo…”, non digeriva neanche più la sua classe. Solo pochi mesi e poi sarebbe uscita da quell’inferno. Che poi tanto inferno non era.
Un ragazzo la faceva pensare positivo, ma ovviamente lui non si accorgeva mai di quello che lei provava per lui…
Durante l’ora di educazione fisica la professoressa diede il compito di eseguire più salti con la corda in un solo minuto.
Lei era allenata: da due anni correva, saltava la corda, faceva esercizi di box per tenersi in forma…attendeva solo il settembre di quell’anno per iscriversi nell’esercito.
Fece 214 salti in un minuto…prese il voto più alto, ma non era contenta.
Quando rincasò attese che si collegasse Helen per parlare un po’, per sfogarsi…ma quel giorno si collegò dopo.
In quell’arco di tempo ripassò a setaccio ogni album di foto che aveva nel computer. Foto varie di cantanti e attori, foto del concerto del primo ottobre e 30 maggio dell’anno precedente…aveva visto Yu dal vivo. Fantasticò talmente tanto che si addormentò sulla tastiera del computer…

mi piace! non vedo l'ora di sapere come va avanti!
continua presto^^

*________________________________________*
notta **
comunque...belliccima!!!!

Che bella!!! Me gustaaa continua al più presto pliz

wow *.* uh ecco il terzo chappy...>.< sono contenta che piaccia...


3 capitolo- Helen

Helen, come la sua amica Hilary, frequentava l’ultimo anno di un istituto scientifico.
Era una ragazza solare e piena di vitalità, ogni giorno eseguiva i suoi esercizi di step per tenersi in forma e da qualche tempo stava sviluppando la voglia di iniziare un corso di danza hip hop.
Diceva di essere in ritardo oramai per iniziarlo, ma parlandone con Hilary riuscì quasi a convincersi.
La sua vita era decisamente migliore: studiava con voglia tutte le materie, fatta una piccola eccezione per filosofia, e si distingueva dagli altri per i voti eccellenti.
Anche il suo cuore era in parte occupato, un ragazzo aveva fatto breccia ma purtroppo non era rimasto con lei, “Troppo lontani…” confessò alla sua amica. La lontananza non sempre permette a due persone di stare vicine…ma l’amore è l’unica cose che le tiene insieme davvero.

Quella mattina prese il pullman insieme ad altre tre sue amiche per andare a scuola
“Helen hai studiato filosofia?!” domandò Danielle
“Si certo. Non era difficile anche se erano due capitoli”
“Io non ho capito una sola parola di quel matto da legare. Tutti fuori sono i filosofi” rispose la seconda, Alexandra.
“Esagerata. Basta dirgli <prof stanotte ho spiccato il volo e ho avuto un incontro del terzo tipo> per farti dare dieci!”terminò Elisabeth.
Una delle sue amiche iniziò a ridere di gusto“Hai ragione! Helen hai visto questa rivista. Non è il tipo che ti piace…StrIfI?”
“Anche se si pronuncia un po’ diversamente….si è lui”
“Che ci trovi in lui…femmina tiè!!!!” schiacciò con violenza il dito medio sulla faccia del cantante mentre Helen rimase a guardarla sconvolta. Scese e proseguì da sola fino a scuola dove prese un meritato nove e mezzo, senza la favola del volo.
Quel pomeriggio rincasò al solito orario, 13.30.
Trovò il pranzo pronto e mangiò con calma davanti alla tv mentre faceva zapping, si fermò su un canale di Sky dove trasmettevano l’intervista dei Cinema Bizarre fatta l’anno prima.
Le si formò un groppo in gola, non aveva mai pianto per un cantante o per un personaggio famoso, ma Strify le fece tornare in mente il concerto, lo sguardo che le aveva regalato…
Forse poteva capire come si sentiva Hilary quando pensava a Yu…era doloroso.
Decise di non collegarsi subito, doveva ricordare cose che aveva dimenticato, o almeno lei credeva così.
Spostò la sedia da sotto la scrivania, si sedette e accese il suo portatile.
Quei dannati portatili erano troppo lenti e iniziò a tamburellare con le dita sopra la sua gamba.
Quando fu pronto aprì la cartella del concerto e si riguardò tutte le foto, una per una, poi fece partire i video…poggiò la testa sulla mano e iniziò a intonare le note delle canzoni che partivano.
Le sue espressioni cambiarono in un leggero sorriso quando di tanto in tanto si sentivano delle urla più forti in sottofondo. Quel giorno c’erano tante ragazze ma credeva di sapere a chi appartenevano…
Come un tempo iniziò a piangere, non riusciva a trattenerle e decise di sfogarsi per bene, per farlo si collegò a msn…
Di solito Hilary non le dava tempo 5 minuti che appena connessa le scriveva; visto che non le aveva ancora scritto le fece un trillo e Hilary, svegliandosi da quel sonno profondo, prontamente rispose…così si sfogarono….

sai che penso *__________*
muahahah il volo!!!!! x°°°D
cmq aspetto in anteprima, you know it??

bella! mi piace sisisisi V.V
continua!!!!!!

Ehm...piccola nota: questi capitoli sono da introduzione, i cinema spunteranno dopo XD..assie mille *-*

4capitolo

CF:”Ciau…”
VoY:”sciau…”
CF:”Come va?”
VoY:”L’ho riaperto…te invece?”
CF:”neppure io ho retto…eppure avevamo fatto una promessa…”
VoY:”Nessuna delle due l’ha mantenuta però”
Rimasero in silenzio per all’incirca 20 minuti.
Hilary prese il suo cellulare e la chiamò…
<pronto?> rispose in modo quasi silenzioso, come se volesse nascondere qualcosa
<per telefono si parla meglio> anche lei stava piangendo…
La loro conversazione durò all’incirca due ore e parlarono di tutto il concerto, tornarono indietro di sei mesi…sei lunghi mesi…
<hel dopo che hai intenzione di fare?>
<darò il test di medicina. Vieni anche te vero?!>
<credo di si>
<non credo! Dai Hila ti prego…>
<mi sto ancora allenando per settembre e se tutto va per il verso giusto andrò lì. Lo sai che medicina è la seconda scelta>
<si lo so…beh non ti voglio obbligare di certo a venire lì>
<avevo capito…aspetta un secondo>
<ok>
Aveva sentito degli strani rumori provenire dal salotto, uscì ma non trovò nessuno. Eppure sentiva che qualcosa non andava.
Si concentrò e alzò la gamba sferrando un calcio a sinistra: colpì qualcuno.
“CHI SEI!!”
“Tony…”
“E tu che ci fai qui?!” corse ad accendere la luce e lo trovò seduto per terra mentre si abbracciava lo stomaco.
“Tu sei pazza. Non mi stupisco se spongy esce da qui sconvolta”
“Spongy è alcolizzata. Non esce sconvolta a causa mia. Allora si può sapere che vuoi?”
“Come sei acida oggi. Il pHmetro dove lo hai lasciato?!”
“Smettila di fare l’imbecille e dimmi cosa vuoi”
“Cercavo degli appunti. La prossima settimana interroga e sicuramente li hai già fatti…”
“Sei solo uno scroccone”
“Non ho mai affermato il contrario”
“Li ho in camera aspetta”. Si voltò e rientrò in camera sua chiudendo la porta.
<hel è qui!!!!!!!!!!!>
<chi?!>
<thomas>
<scherzi?>
<vuole degli appunti. Lo odio…scrocca sempre appunti e aiuti. Maria santa non lo sopporto>
<se te gli dicessi quello che provi vedi che la situazione cambia>
<ah?! Ma figurati…>
<e allora non cambierà nulla>
<aspetterò la fine dell’anno, dopo gli confesserò tutto>
“Che dovresti dirmi?!”
La ragazza sussultò voltandosi di scatto e chiudendo la chiamata.
“Ti avevo chiesto….”
“Stavi parlando di me?”
“Ma anche no” tremava come una foglia e il suo battito sempre più accelerato…
Thomas, il ragazzo che fece breccia nel suo cuore, arrivò in quel corso il terzo anno e aveva sempre sfruttato l’intelligenza di Hilary. A lei non dispiaceva perché considerava quel legame l’unico modo per stargli vicino.
La prese per le spalle e la spostò delicatamente indietro fino a raggiungere la scrivania.
“Che fai?!”
“Tu parli troppo per i miei gusti...Tony” la sua voce si faceva sempre più sensuale
“Per i mi….”
Di sorpresa la baciò…

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assolutamente fantastica!