Sebastian Sebastian Sebastian
Tom dovette arrendersi alle suppliche di suo fratello Bill.
Il moro insisteva tanto per farsi accompagnare in macchina da Tom dal parrucchiere.
“Ma Bill, puoi andare anche da solo!”
Gli aveva detto Tom.
Nulla.
Aveva solo ricevuto un attacco isterico da parte di quel vanitoso del suo gemello.
Dovette arrendersi per forza. Prese il suo cappellino e le chiavi della sua automobile, seguito da Bill, che saltellava allegramente.
“Ora Sali e mettiti la cintura, che non voglio prendere una multa per te”
Disse Tom aprendo la portiera della sua Cadillac nera. Bill obbedì e in meno di qualche secondo era già seduto composto sul sedile del passeggero, legato con la cintura di sicurezza.
Tom salì, accese l’auto e pochi minuti dopo erano già sulla strada di arrivo.
Arrivarono a destinazione pochi minuti dopo. Bill uscì dall’auto e saettò nel salone del parrucchiere. Tom chiuse la sua auto con la chiave poi entrò anche lui nel salone del parrucchiere.
Si guardò intorno e notò Bill, seduto già alla poltroncina del lavaggio.
<< Ora devo rimanere a guardare quel tizio che aggiusta Bill >>
Pensò, sbuffando. Si sedette sulla poltroncina e si abbandonò al suo destino.
Stare dal parrucchiere con Bill significava invecchiare seduti su una poltrona.
Prese il suo cellulare e cominciò a giocare ad un gioco virtuale.
Si scocciò subito. Spense il cellulare e si rilassò. Chiuse gli occhi e sospirò.
“Buongiorno!”
Disse una voce melodiosa.
Tom alzò la testa e si guardò intorno.
Vide due ragazzi alla reception del salone. Sbadigliò rumorosamente e si scrocchiò le dita.
Si posò con i gomiti sulle ginocchia e li guardò.
Il ragazzo più basso aveva un naso particolarissimo. Era incredibilmente all’insù.
Tom sorrise nel vedere quanto fosse gradevole. Continuò ad osservarlo.
Aveva i capelli biondi e neri e gli occhi verdi. Indossava un pantalone nero e una maglia gialla a righe nere
‘Sembra un’ape’ aveva pensato subito Tom.
L’altro ragazzo invece era un po’ più alto. Occhi celesti, capelli castani e biondi e fossetta sul mento.
Indossava un pantalone viola e una camicia nera sbottonata ai primi tre bottoni.
Tom rimase a guardare quel ragazzo più alto. Lui si guardava intorno, tenendo le mani in tasca, finché non incrociò lo sguardo con Tom. Gli sorrise.
Tom distolse subito lo sguardo.
“Qui ci vorranno minimo due ore Sebastian”
Disse il ragazzo più basso, rivolto all’amico.
Tom alzò lo sguardo.
<< Sebastian >>
Lo fissò. Sebastian annuì.
“Allora io vado.. non mi va molto di rimanere qui..”
Salutò il suo amico e andò via. Tom abbassò lo sguardo e giocherellò con il polsino di spugna.
“Tom tutto ok? Ti vedo strano..”
Tom alzò lo sguardo. Bill era seduto sulla poltroncina e guardava il gemello attraverso lo specchio.
“Mm? Si tutto bene..”
Si alzò in piedi e si avvicinò al fratello.
“Esco un po’, vado a prendermi un cappuccino. D’accordo?”
Sorrise e diede un bacio sulla guancia a Bill poi uscì dal salone senza aggiungere altro.
Non gli andava di prendere la sua adorata Cadillac, così decise di fare una passeggiata.
Camminò tranquillo, con le mani in tasca e gli occhiali da sole sugli occhi.
Entrò al primo bar che trovò.
C’era musica soft e un cameriere che gironzolava tra un tavolo all’altro.
Si sedette al primo tavolo libero che trovò.
Posò gli occhiali da sole sul tavolo e sbuffò. Si poggiò con i gomiti sul tavolo e si stropicciò gli occhi.
“Posso?”
Tom alzò lo sguardo e vide Sebastian davanti a sé.
“I tavoli sono tutti pieni e.. volevo chiederti se potevo sedermi qui.. se non vuoi non fa nul..”
“Nono! Siediti pure!”
Disse Tom invitandolo a sedere. Sebastian si sedette davanti a lui, all’ altro capo del tavolino.
“Sei Tom Kaulitz, vero?”
Chiese Sebastian, posando i gomiti sul tavolo e prendendosi il viso tra le mani.
Tom annuì.
“In carne ed ossa.”
Sebastian ridacchiò poi allungò la mano candida e perfettamente curata per stringere quella sudaticcia di Tom.
“Non è stato difficile riconoscerti.. io sono Strify dei Cinema Bizarre”
Tom arrossì lievemente per la sua mano umida.
“Non conosco, mi dispiace.”
Strify fece spallucce.
“Fa nulla..”
Tom sorrise e lo guardò.
Gli piaceva.
<< No Tom, non pensare queste cose >>
Gli diceva il suo cervello.
“Tu hai già ordinato?”
Chiese Strify. Tom si posò di spalle sull’alto schienale della sedia di legno.
“No, nulla.. ma è in progettazione”
Sorrise furbamente.
“Posso offrirti qualcosa?”
Chiese gentilmente. Sebastian sorrise dolcemente e annuì.
“Va bene.. se fa piacere a te.. prendo un succo alla pesca!”
Posò le mani sul tavolo e si alzò senza fare un minimo rumore.
“Scusa la maleducazione, ma devo far visita al bagno.”
Tom rise.
“Prego, vai, non c’è problema!”
Strify sorrise e si voltò. Andò al bancone a chiedere informazioni, poi si diresse verso il bagno.
Tom rimase al tavolo, da solo, con il cuore che gli batteva a mille per l’emozione di parlare con Sebastian.
<< Tom.. finiscila.. quel ragazzo.. è un maschio, che ti succede?
I maschi non ti sono mai piaciuti, ma lui.. >>
Alzò la testa e guardò il pavimento che aveva percorso Sebastian.
Sospirò, posando i gomiti sul tavolo e prendendosi la visiera del cappellino in tra le dita.
“Vuole ordinare?”
Chiese la signorina delle ordinazioni. Tom alzò lo sguardo e annuì.
“Si.. un succo alla pesca e uno d’arancia”
Disse guardandola. La ragazza scrisse sul block notes poi si allontanò.
Rimase di nuovo da solo. Si prese un dread tra le dita e lo guardò poi si leccò il labbro inferiore.
<< Devo. >>
Si alzò rumorosamente dalla sedia e andò in direzione del bagno.
Davanti a lui c’era un corridoio.
Alla sua sinistra c’erano dei lavandini e quattro cabine-gabinetto.
Vide Strify che si stava lavando accuratamente le mani all’ultimo lavandino, in fondo. Gli si avvicinò e si mise dietro di lui.
Gli mise le mani sui fianchi e gli diede dei baci sul collo.
Sebastian alzò subito la testa, sorpreso.
“Cosa vuoi far..?”
“Ssshh..”
Tom lo fece zittire.
Gli baciò tutto il collo, spostandogli i capelli con il naso e accarezzandogli i fianchi delicatamente, poi l’addome. Strify mise le mani su quelle di Tom poi si girò tra le braccia del chitarrista, trovandosi faccia a faccia con lui.
Gli mise le mani dietro al collo e lo baciò sulle labbra. Tom rispose al bacio poi si staccò.
“Aspetta..”
Sussurrò. Strify lo guardò un po’ perplesso poi Tom gli prese l’indice della mano destra e indietreggiò, portandosi con sé Sebastian. Mise una mano dietro la sua schiena e aprì la porta della cabina dietro di lui.
Strify lo seguì trattenendo un sorriso. Tom chiuse la porta dietro Strify poi lo fece posare di spalle contro la parete del muro. Sebastian gli mise le mani dietro alla nuca poi gli tolse via il cappellino.
Tom gli accarezzò il fianco, aggiungendo la lingua al bacio che gli stava regalando.
Gli passò la mano sul pantalone viola, poi si soffermò alla cintura.
Accarezzò tutta la scritta glitter sulla cintura poi gli accarezzò il cavallo del pantalone.
Strify trattene il respiro
“Tom..”
Tom non rispose.
Gli baciò il mento poi la mascella e scese al collo. Gli lasciò una macchia rossa e scese di più.
Gli sbottonò totalmente la camicia e gli diede un bacio umido sul petto. Sebastian chiuse gli occhi e posò le mani sul muro.
Tom scese di più e gli baciò il ventre poi gli sbottonò anche la cintura.
Il bottone del pantalone viola di Strify venne sbottonato velocemente, poi la cerniera venne calata giù da parte di Tom.
Si mise in ginocchia poi gli calò i calzoni e i boxer. Si fermò davanti all’erezione del cantante e trattene il respiro.
Strify chinò la testa, guardandolo.
“Non sei obbligato..”
Tom alzò lo sguardo verso di lui e scosse la testa. Chiuse gli occhi e prese in bocca tutta l’erezione del cantante, per la prima volta.
Il contatto con la fresca bocca di Tom fece rabbrividire Strify. Gemette sommessamente, mentre il chitarrista cominciava il suo lavoro. Muoveva la testa in sincronia con la mano.
Strify prese uno dei dreadlocks di Tom tra le dita e cominciò a giocarci, rigirandolo a destra e sinistra più volte e stringendolo appena.
Tom continuò a muovere la testa e la mano velocemente, mentre Strify si limitava a concentrarsi su non gridare.
Perché lui riusciva a gridare davvero forte se solo avesse voluto.
Tom si staccò e leccò la punta un’ultima volta poi si pulì la bocca con la mano. Si mise in piedi, davanti a Strify e cominciò a baciarlo sulle labbra, accarezzandogli i capelli biondi.
Sebastian chiuse gli occhi e lo baciò poi gli mise le mani dietro alla schiena e lo tirò a sé. Fece scendere le mani e lo palpò, poi superò i pantaloni e gli toccò il sedere nudo.
Tom rise sommessamente poi continuò a baciarlo sulle labbra.
Sebastian gli respirò sul viso, poi aprì gli occhi e lo guardò.
Gli accarezzò la guancia, poi chiuse gli occhi e chinò la testa da un lato, tornando a baciarlo con voga.
Tom mise la mano sul braccio del cantante berlinese e l’accarezzò lentamente. Strify si staccò delicatamente poi gli leccò le labbra. Fece scendere la mano e andò ad accarezzargli il cavallo dei pantaloni. Sorrise e baciò Tom sul labbro superiore.
Gli sbottonò i pantaloni e li fece cadere a terra.
Tom poi chiuse gli occhi e baciò Sebastian sul collo. Il cantante chiuse gli occhi e superò, con la mano, i boxer di Tom.
Prese in mano tutta l’erezione del chitarrista e cominciò a massaggiarlo lentamente. Tom strinse i fianchi di Strify con le dita e sospirò di piacere.
Aprì gli occhi e lo guardò. Sebastian gli restituì lo sguardo poi tolse la mano e gli diede un bacio a fior di labbra. Si voltò e posò le mani e la guancia al muro poi chiuse gli occhi.
“Sono tuo”
Tom rise sommessamente poi mise entrambe le mani sui fianchi di Sebastian.
“Sei sicuro?
Ti farà male..”
Gli lasciò una scia di baci umidi sul collo.
“No.. l’ho già fatto.. un bel po’ di volte perciò puoi tranquillamente entrare senza farmi male”
Tom annuì.
“D’accordo”
Si abbassò i boxer e li fece cadere a terra, poi fece la stessa cosa con quelli di Sebastian.
“Sei sicuro?”
Chiese ancora Tom. Non voleva far del male a quel ragazzo berlinese, così delicato.
“Si.. sono sicuro..”
Tom annuì poi gli diede un bacio sull’angolo della bocca.
Si avvicinò e si strusciò lentamente. Sebastian allargò le gambe e trattenne il respiro, poi Tom lo penetrò con facilità.
Strify si spinse verso di lui, facendosi penetrare ancora di più.
Tom mise le mani sui fianchi del cantante e cominciò a muoversi dentro di lui.
Strify strinse i pugni sul muro e boccheggiò. Si voltò appena con il viso e vide Tom totalmente concentrato.
Il chitarrista alzò lo sguardo e notò Strify. Sorrise e si avvicinò. Lo baciò sull’angolo della bocca e gli leccò la guancia.
Tom fece aderire i loro corpi e continuò a muoversi. Gli accarezzò la coscia e gli diede un piccolo schiaffetto.
“Che belle cosciotte che hai”
Sussurrò Tom, quasi prendendolo in giro. Strify rise e si voltò appena con il viso.
“Arma di seduzione”
Sebastian rise sommessamente poi raggiunse la gamba di Tom con la mano e gliel’accarezzò, successivamente, andò a toccargli le natiche.
Gliele strinse appena con le dita poi posò di nuovo la mano al muro.
Si fece un po’ di pressione e si staccò appena, spingendosi contro Tom. Il chitarrista gemette sottovoce e baciò il collo del cantante berlinese.
Strify chiuse gli occhi e si morse il labbro inferiore. Tom uscì da lui e Strify si voltò, rimanendoci un po’ male.
Tom rise e lo baciò sulle labbra, poi aggiunse la lingua e gli leccò il palato.
“Stai tranquillo.. vieni qui..”
Tom gli accarezzò la guancia poi gli mise la mano sulla coscia. Fece pressione e si mise tra le gambe del ragazzo. Gli mise le mani sul sedere e lo prese in braccio.
Il berlinese rise e lo baciò a stampo. Tom gli restituì il bacio e lo penetrò delicatamente, con paura di fargli male.
Spinse Strify verso il muro e cominciò a muoversi.
“Volevo guardarti”
Sussurrò Tom baciandolo sulle labbra. Strify sorrise e gli accarezzò la guancia. Tom si avvicinò e lo baciò delicatamente. Tornò a muoversi con il bacino, entrando ed uscendo dal cantante.
Sebastian gemette silenziosamente e mise la mano dietro al collo di Tom.
Il chitarrista gli baciò il collo poi gli prese l’erezione in mano.
Cominciò a toccarlo lentamente, poi lo prese in mano e cominciò a massaggiarlo, girando più volte, velocemente il pollice sulla punta bagnata del membro di Strify.
Il berlinese strinse tra le mani i dreadlock di Tom, cercando di non gridare dal piacere.
Tom si mosse sempre più velocemente e dovette trattenere dei gemiti.
Il cuore martellava nella testa, il ventre bruciava per un prossimo orgasmo, gli occhi erano sul punto di lacrimare e il sangue pulsava e correva velocemente nelle vene.
Sospiri, gemiti e ansimi nascosti.
Poco dopo, Strify non riuscì a trattenere un forte gemito causato dall’orgasmo. Tom lo guardò e si velocizzò di più, mentre Sebastian cercava di calmarsi. Tom venne dentro il cantante, pochi secondi dopo.
Strinse le cosce di Strify con i polpastrelli e si mosse sempre più lentamente.
Il cantante aprì gli occhi e passò la mano sulla fronte madida di sudore di Tom, togliendogli qualche gocciolina che voleva scendere.
Rise e gli accarezzò la guancia.
I loro petti si alzavano e si abbassavano velocemente per la fatica.
“Tomi..”
Tom alzò la testa e guardò il ragazzo. Strify sorrise e scese, posando i piedi a terra.
“È stata la più bella in assoluto”
Si avvicinò e lo baciò sulle labbra. Tom lo baciò delicatamente e gli accarezzò la guancia.
“Si.. anche per me”
Sebastian aprì gli occhi e lo guardò.
“Davvero?”
Tom annuì e gli accarezzò il collo. Strify sorrise e si avvicinò di più.
“Detto da te è più che un complimento”
Lo baciò di nuovo. Tom l’abbracciò e gli accarezzò la schiena poi il sedere. Gli strinse una natica con i polpastrelli, senza fargli male. Lo prese in braccio e lo posò di nuovo di schiena al muro. Sebastian si staccò appena dalle labbra di Tom e gli respirò sul viso.
Si guardarono per una manciata i secondi poi ripresero a baciarsi con passione.
“Mm..”
Tom mugolò nel bacio.
“Ora il problema.. è uno..”
Sussurrò staccandosi a malavoglia dalle morbide labbra di Strify.
“Quale?”
“Come posso ora lasciarti da solo? Bill avrà finito da un pezzo”
“Lasciando andare a piedi”
Risero entrambi e ripresero a baciarsi dolcemente.
Sareste così pucciose da commentare? *-*
Benedizioni.
