{*xXx[CoMe il sEsSo tI CaMbIa]xXx*}, Fluff, Adult Content, Language, Smut, Voyeurism.

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ragasimpa
icon11  view post Posted on 27/2/2009, 22:52




Questa storia è sotto licenza dalla Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia License,quindi:
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Come Il Sesso Ti Cambia by ragasimpa/Helly_Kaulitz is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.

Creative Commons License


Autore: ragasimpa/Helly_Kaulitz
Rating: NC17
Avvisi: Fluff, Adult Content, Language, Smut, Voyeurism.
Genere: Introspettivo,Generale, Molto, (Molto) Soft Romantico


Salve ragazze! Voglio fare una piccola premessa prima di postare il primo capitolo^^
Poche qua mi conoscono (Almeno che non siano fan dei Tokio Hotel)... Io mi chiamo Helly, ho 17 anni e sono una brava scrittrice ^^ Scrivo molte storie e stavo quasi per pubblicare un libro, sogno frantumato a causa di un problema economico... :cry:
Comunque... Io spero che la leggiate e commentiate in tante... Per me è importante e... Scusate se non posterò con costanza, ma scrivo 7 storie contemporaneamente, faccio il 4° liceo, ho tanto da fare sia a casa che con la mia tipa e quindi... Spero porterete pazienza... ^^
Spero vi piaccia, ho riletto il tutto 3000 volte!!
Vi mando un bacio e... Grazie se siete arrivate a leggere fin qua!
Buona Lettura, *HeLLy


{*xXx[CoMe il sEsSo tI CaMbIa]xXx*}

CHAPTER 1

Avevo solo 13 anni quando lui se n’è andato.
Non avrei mai pensato che potesse provocare un trauma così grande.
Credo che sia causato dal fatto che non avevo mai conosciuto qualcuno come lui prima di allora.
Era il mio migliore amico e l’unica persona con la quale io avessi mai legato così tanto.
Prima di partire mi aveva detto: “ Non ci perderemo mai, ci sentiremo tutti i giorni”, e io come una stupida ci avevo creduto.
Ma si sa, sono quelle promesse che non valgono niente alle quali tu credi sempre.
Dopo la separazione dei suoi genitori niente era più stato lo stesso; avevo sentito Tim tutti i giorni nel primo mese, ma poi la lontananza aveva iniziato a dare i suoi problemi, la scuola era diventata impegnativa, soprattutto per me che dovevo ancora sostenere l’esame di terza media e oltretutto lui aveva iniziato le prove col suo nuovo gruppo, finalmente, e l’impegno era cominciato a diventare una cosa seria.
Aveva sempre avuto una gran passione per la batteria sin da piccolo e se già a 15 anni era davvero bravo, ora lo sarebbe stato ancora di più, ne ero certa.
Erano passai circa quattro anni dall’ultima volta che ci eravamo sentiti. Non sapevo più nulla di lui, ma tutte le notti prima di andare a dormire lo pensavo, pregando che nella sua vita stesse andando tutto bene, che era riuscito, almeno lui, a realizzare i sogni di cui avevamo parlato così tanto.
Io avevo 17 anni e ormai mi sentivo di non poter fare più niente della mia vita.
Vivevo ad Hannover, a nord della Germania e la mia famiglia non aveva nessun ruolo nella mia vita: quando i genitori di Tim vivevano ancora qui, i nostri avevano un legame come il mio e il suo e si sentivano molto tranquilli a lasciarci insieme, forse perché aveva due anni più di me e gli attribuivano una maggiore responsabilità... o forse era dovuto al fatto che si interessava più ai maschi che alle femmine; loto lo chiamavano omosessuale, ma io sapevo bene che non lo era.
Ne avevamo sempre parlato di questo e lui trovava l’amore come una forza inarrestabile, senza controllo, alla quale non si può impedire nulla. Per questo motivo non c’erano strati problemi tutte quelle volte che Tim aveva provato attrazione per altri maschi! Era il motivo per il quale si dichiarava pansessuale e non gay. Ero sempre stata una persona aperta a tutto,anche se non avevo mai visto due maschi...baciarsi, e nemmeno due ragazze. Forse sarebbe stato istruttivo entrare in quel mondo, almeno avrei capito per cosa ero nata. Quando lui mi raccontava di un ragazzo che gli piaceva o di uno che aveva baciato, a me venivano le farfalle dentro lo stomaco e non era difficile immaginare ogni suo racconto nella mia testa.
Allora avevo solo 13 anni, ma ancora adesso le cose che tutti gli adulti catalogavano come “strane” a me affascinavano tantissimo, e a volte credevo di farne parte anch’io.
Se Tim fosse stato qui avrei di certo avuto una risposta adesso.
Lui si era trasferito a Stoccarda e per me era stato sin dall’inizio impossibile raggiungerlo.
Erano più di cinque ore di macchina e l’avevo visto soltanto tre volte... poi... era sparito.
Ero sparita io, era sparito lui e quello che rimaneva della nostra amicizia stava infondo ai nostri cuori, almeno lo speravo. Lo pensavo sempre, non sapevo come stessi facendo ad andare avanti senza di lui... Tim mi aveva insegnato tutto quello che i miei genitori avrebbero dovuto insegnarmi!
Mi aveva trasmesso la passione della musica, in particolar modo il canto, tecnica che avevo affinato da sola...
Era divertente cantare mentre lui batteva con le mani sul tavolo, sul divano, sulle pentole di casa sua...
Ricordavo ogni pomeriggio passato in sua compagnia.
Non vi è davvero mai capitato di trovare la persona della vostra vita, la persona che siete sicuri ci sarà per sempre e vedervela portare via dalle mani?
Quando l’attimo prima è assieme a te e l’attimo dopo ti scivola fra le dita....
È qualcosa che io non credo avere mai accettato...

La mia vita sarebbe stata perfetta se fossimo rimasti insieme, infatti prima avevo iniziato a pensare che questa non facesse così tanto schifo come dicevano “i grandi”, ma non appena successe ciò non ne fui più tanto sicura; che senso aveva per me continuare? Non facevo niente che mi impegnasse sul serio. Ascoltavo buona musica, per maggior parte tedesca e giapponese, e cantavo in giro per casa! Solo una volta avevo partecipato ad una serata karaoke, ma ero svenuta prima di arrivare al microfono.
Ero sicura che Tim si ricordasse bene di quella serata!
Mi aveva portata in giro per una settimana intera!
Erano bei tempi quelli.. ero una ragazze allegra e felice, molto aperta con tutti a suo contrario, ci completavamo abbastanza... ma ora mi ero chiusa in me stessa tenendo le distante da tutte le altre persone e non permettendo a nessuno di avvicinarmi.
Avrei voluto solo vederlo ancora una volta, avevo bisogno di lui...

_______________________________________________________________________

Era il 27 settembre 2008. Me ne stavo in soggiorno a poltrire sul divano, con indossi il mio pigiama blu, in compagnia di un buon libro: non avevo voglia di studiare e presto avrei smesso del tutto, quindi...
<< Hai già finito i compiti?>>, mi chiese mia mamma. Ero consapevole che sarebbe iniziato un vero e proprio interrogatorio.
<< Si ho fatto...>>, mentii.
<< Di già? Cos’hai per domani?>>
<< Non ho nessun compito scritto Mutti>>
<< Sei interrogata?>>
<< Mamma che palle! Ho detto che non c’è niente! Perché insisti? Che palle!>>
<< guardare che se non vai bene neanche quest’anno, il prossimo ti mando a lavorare!>>. Cosa avevo detto io?
<< Senti non rompermi il cazzo>>, scontrosa come sempre mi alzai controvoglia dal divano e salii le scale dirigendomi in camera mia.
Avevamo una bella villa in mattoni con giardino, la casa era troppo dispersiva persino per me e di certo non conteneva una famigliola felice. Non era la sua grandezza a farne la felicità.
Il telefono squillava ininterrottamente anche quassù, ma io ora non avevo voglia di rispondere.
Mia madre alzò la cornetta e disse: “ Pronto?”. Ci fu un lungo istante di silenzio seguito da un “Cosa? Davvero?”, io incuriosita come poche mi alzai dal letto sulla quale ero seduta avvicinandomi alle scale, cercando di seguire quella conversazione ambigua. Non capii molto di quanto stavano dicendo, ma parlava con papà e gli diceva “ Congratulazioni”.
Quando la chiamata terminò scesi velocemente le scale e la raggiunsi!
<< Mamma che succede?>>, dissi calma. Con un sorriso si girò verso di me e disse:
<< Tuo padre ha ottenuto quella promozione! Ci trasferiamo!>>
<< Che cosa?!>>, rimasi spiazzata. Trasferirci?
<< Non sei contenta tesoro? Dici sempre che questo posto non fa per te!>>
<< Si, ma... perché adesso? Proprio ora che incominciavo a farmi una vita...>>, mentii. Volevo saperne di più di tutta questa storia.
<< Ma tesoro... non sei contenta per tuo padre? E poi una volta trasferiti anche tu sarai più felice!>>
<< Si certo come no...>>
<< Non sei felice di rivedere Tim?>>. Il mio cuore perse un battito.
<< Che c’entra Tim con tutto questo?>>
<< Tuo padre lavorerà a Stoccarda!>>
<< Che... cosa?>>
<< Sono sicura che si ricorda ancora di te!>>
<< Ma certo che si ricorda di me! Come potrebbe? Sono la sua migliore amica!>>
<< Helen sono passi quattro anni dall’ultima volta che...>>
<< Senti smettila di rovinare tutto! Andremo a Stoccarda fine! ... Quando?>>
<< Tuo padre deve presentarsi lì lunedì questo...>>
<< Ok...>>.
Mancavano solo tre giorni a lunedì. Io non avevo niente da perdere.
Non avevo alcun tipo di legame qui, ma Stoccarda era grande, come potevo avere la certezza di vederlo?
Avrei dovuto sorridere a questa opportunità che il destino mi stava offrendo, ma per qualche motivo mi sentivo come se niente sarebbe stato uguale a prima! Mia madre forse aveva ragione: erano passi ben quattro anni, non era tutto come una volta... sicuramente non sarebbe stato così.
Chissà che cosa stava facendo, con chi usciva... non sapevo se stava bene, non avevo più il suo numero, il telefono di casa non ce l’aveva... era stato impossibile per me rintracciarlo e adesso lo sarebbe stato doppiamente.,
la sera non mangiai molto, ero preoccupata per quel trasloco.
Come ho già detto, negli ultimi anni non avevo fatto altro che pensare a lui, come amico, ogni sera a pensarlo, ogni cosa mi riportava a lui e me lo metteva continuamente in mente... Che cosa significava questo trasferimento? Sarebbe stato importante o no? Ma soprattutto, ci saremo visti? Perché se così non fosse stato, era pressoché inutile preoccuparsi.
Mia madre mi aveva messo un’altra idea in testa; se lui non si fosse davvero ricordato di me? Io non avrei potuto accettarlo.
Andando a letto mi addormentai con quei pensieri tormentai, sperando che il giorno dopo la mia mente sarebbe stata più lucida di adesso.

_______________________________________________________________________

Sabato 28 settembre.

Tirandomi su dal letto svogliatamente aprii le serrande: Hannover si era innevata durante la notte. Questo mi fece sorridere.
La neve era sempre stata qualcosa di magico, una proiezione di un mondo perfetto difficilmente raggiungibile... il modo in cui scendeva dal cielo per raggiungere la terra, la luce che emetteva facendo brillare i nostri occhi... era tutto come una magia.
Perché avrebbe dovuto scendere dal cielo infondo? Si rovinava solamente a cadere... rimaneva perfetta per così poco tempo... ogni movimento dall’esterno la infrangeva... e questa era proprio la dimostrazione di come niente durasse per sempre; era come quando il cielo piangeva... dove andavano a finire quelle lacrime? Il giorno dopo si sarebbero già asciugate e pensandoci questo non aveva senso: una volta cadute sarebbero dovute perdurare in eterno... invece niente era così.
Come la nostra vita: perché dovevamo morire? Non sarebbe stato bello poter vivere per sempre?
Il rischio della morte non era tanto l’essenza che andava a perdersi, ma non riuscire a fare ciò che è più importante per te prima di andartene.

L’esempio vi sta parlando adesso: non potevo andarmene prima di rivederlo.
So bene che potrebbe sembrare una scialba dichiarazione d’amore, ma non è da confondere con l’amicizia.
Contrariamente a quanto tanti pensino, esiste un abisso enorme tra le due cose: entrambi sono dei legami forti, se veri, ma c’è differenza: l’amicizia significa prendersi cura l’uno dell’altro, sacrificandosi per la felicità dell’amico che la chiede.
L’amore è questo assieme a elementi come la passione e la gioia.
Quando si è innamorato si arriva allo sconvolgimento totale della persona, scoprendo parti di sé stessi che mai si è immaginato di avere. Ecco cos’è l’amore: è mettere a nudo se stessi e questo non lo fai in amicizia quanto in amore, perché tu senti la necessità di essere amato e un amico spesso non ti basta più.

Tim mi bastava però. Ma per bastarmi sul serio io dovevo vederlo, dovevo riaverlo.

_______________________________________________________________________

Passavano i giorni e ben presto si arrivò a domenica.
Domani avrei già iniziato a “studiare” nella scuola nuova: nuovi insegnanti, nuovi compagni... non credevo di esserne pronta, ma era soltanto il pensiero di raggiungere Stoccarda che non mi faceva avere paura.
Io avevo iniziato a fare le valige già da un po’ e stavo per finire... però, non credevo di avere così tante cose! Sette valige e avevo svaligiato quasi tutta la camera! Nemmeno fossi un membro dei Tokio Hotel! ( Uno dei miei gruppi tedeschi preferiti...)
Quella notte andai a letto tardi, terminando i miei lavori e pensando a lui.
Chissà che aveva da pensare lui nella sua testa al posto mio...
Mi addormentai riflessiva, non sapendo ancora che cosa sarebbe successo.
In meno di un mese sarebbe cambiato tutto e per allora... sarei stata pronta.

END OF CHAPTER 1
WATING FOR CHAPTER 2...
 
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_xX°Juliet°Xx_
view post Posted on 27/2/2009, 23:38




Wow... Sono la prima a commentare? *Me felice..xD*
Comunque.. Mi piace!!! Scrivi veramente bene... Descrivi molto bene sia le sensazioni che i vari concetti o cosa pensa la protagonista...
Continua... E' interessante <33 =)

SPOILER (click to view)
Mi dispiace che non sei riuscita a pubblicare il libro, secondo me doveva essere molto bello, da come scrivi mi sa proprio di sì...^.^ Brava!
 
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ragasimpa
view post Posted on 28/2/2009, 14:39




Oddio il mio primo commento in assoluto... Come sono contenta *____*
Ti ringrazio, sono contenta che ti piaccia!! Sul serio, ho cercato di dare il massimo, maggiormente per il primo capitolo!!
Che cosa ti è piaciuto di più? Qualcosa in particolare? Sono molto puntigliosa su queste cose, spero di non risultare antipatica e/o oppressiva!
Un bacio grande, *me felice*
Kiss.. Kiss..
*Helly
 
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_xX°Juliet°Xx_
view post Posted on 28/2/2009, 14:54




Allora...
Vabbeh, in generale come storia mi piace... ù.ù
E poi soprattutto quando scrivi questi pezzi...

CITAZIONE
Ma si sa, sono quelle promesse che non valgono niente alle quali tu credi sempre.

oppure...

CITAZIONE
Non vi è davvero mai capitato di trovare la persona della vostra vita, la persona che siete sicuri ci sarà per sempre e vedervela portare via dalle mani?
Quando l’attimo prima è assieme a te e l’attimo dopo ti scivola fra le dita....
È qualcosa che io non credo avere mai accettato...

Ecco questi pezzi mi sono piaciuti un sacco... Anche perchè le cose che dici sono vere... Il pezzo della neve è veramente bello secondo me.. *magari riuscissi a scrivere così...*

CITAZIONE
Perché avrebbe dovuto scendere dal cielo infondo? Si rovinava solamente a cadere... rimaneva perfetta per così poco tempo... ogni movimento dall’esterno la infrangeva... e questa era proprio la dimostrazione di come niente durasse per sempre; era come quando il cielo piangeva... dove andavano a finire quelle lacrime? Il giorno dopo si sarebbero già asciugate e pensandoci questo non aveva senso: una volta cadute sarebbero dovute perdurare in eterno... invece niente era così.
Come la nostra vita: perché dovevamo morire? Non sarebbe stato bello poter vivere per sempre?
Il rischio della morte non era tanto l’essenza che andava a perdersi, ma non riuscire a fare ciò che è più importante per te prima di andartene.

Ed insieme al pezzo della neve.. Questo è quello che seriamente mi piace... A volte ci si confonde troppo tra l'amicizia e l'amore...

CITAZIONE
Contrariamente a quanto tanti pensino, esiste un abisso enorme tra le due cose: entrambi sono dei legami forti, se veri, ma c’è differenza: l’amicizia significa prendersi cura l’uno dell’altro, sacrificandosi per la felicità dell’amico che la chiede.
L’amore è questo assieme a elementi come la passione e la gioia.
Quando si è innamorato si arriva allo sconvolgimento totale della persona, scoprendo parti di sé stessi che mai si è immaginato di avere. Ecco cos’è l’amore: è mettere a nudo se stessi e questo non lo fai in amicizia quanto in amore, perché tu senti la necessità di essere amato e un amico spesso non ti basta più.

Quindi, seriamente, mi piace molto come scrivi... Descrivi le sensazioni o cosa succede in generale secondo me molto bene e con cura...
Quindi non posso che dirti continua!
Perchè voglio proprio vedere come va avanti... ^.^
Kuss!<33
 
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ragasimpa
view post Posted on 28/2/2009, 15:54




*________________*
Fai tutti i commenti così e ci ameremo! xD *__*
 
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_xX°Juliet°Xx_
view post Posted on 28/2/2009, 16:04




Ahahaha... xDxDxD
Beh a me piace come scrivi quindi... *.* Voglio un altro capitolooo xD
Quindi vaiii!*Me fa il tifo con tanto di pon pon mentre scrivi..xD Sono fusa*
Posta presto..!
Kuss!^.^
 
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»k.i.k.o.
view post Posted on 28/2/2009, 20:40




waaaaaaa, che bella FF!!
Sei proprio bravaaaaa!
Sembri una scrittrice professionistaaaaaaa **

non ti resta che continuareeeee *-*
 
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view post Posted on 28/2/2009, 20:53

SUGAAA~!

Group:
Mod
Posts:
3,184
Location:
Wonderland

Status:


che bellina *-*
continuaaa
 
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ragasimpa
view post Posted on 1/3/2009, 00:06




Uuh *.* Me emozionatissima! Danke!
State facendo figurone come mie prime lettrice fan dei CB xD ne sono fiera!!!
A voi altre due, che non ho ancora avuto il piacere di conoscere, chiedo... xD : Quali sono state le parti che vi sono piaciute di più? ^^
Un bacio obeso
*HeLLy
PS: Andate a vedere Venerdì 13, è bellissimo se vi piacciono i film d'orrore xD
 
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»k.i.k.o.
view post Posted on 1/3/2009, 15:43




CITAZIONE (ragasimpa @ 1/3/2009, 00:06)
Un bacio obeso

qui a furia di ridere sono caduta dalla sedia xDD


comunque...le parti più belle sono quelle che ha già detto juliet...perchè sono cose vere, che capitano spesso.
Sei molto brava anche a spiegare i particolari...insomma sei bravissima **


continuaaaaaa *-*
un bacio obeso xD


SPOILER (click to view)
sii, venerdì 13 lo devo andare a vedere *-*

 
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FedYu
view post Posted on 1/3/2009, 17:29




I miei complimenti...
Già l'inizio mi piace molto ..
Non vedo l'ora di leggere il continuo..
Sei davvero brava.
 
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ragasimpa
view post Posted on 1/3/2009, 18:33




Uh nuova lettrice... Grazie Mille!
Ripeto... Non potrò postare con costanza, ma non abbandonerò questa Ficcy! ^^
 
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ragasimpa
view post Posted on 6/3/2009, 23:14




I commenti mi sono piaciuti molto, quindi vado avanti... Consideratelo come un regalo per la festa della donna ^^
Vi amo <33

CHAPTER 2



Suonarono le 5 della mattina del 30 settembre.
Dovevamo arrivare a Stoccarda per mezzogiorno, così ci alzammo abbastanza presto.
I pensieri della notte prima non mi avevano abbandonata, presenti anche la mattina della partenza.
Impiegai un’ora a preparare la mia persona, e in casa i miei genitori trafficavano già da tempo. Mio padre scaricava le valige nel bagagliaio, entusiasta dell’opportunità che la ditta gli stava offrendo; non avevo un buon rapporto con lui. Parlavamo di rado e ogni volta sottoforma di litigio. Mio padre, Franzisco, era un tipo all’antica, che anche non volendo dettava regole severe e pretendeva che io fossi come le altre ragazze, come l’altra gente.
Non ero mai stata così. E non lo sarei stata mai.
Anche se lui mi aveva trasmesso il suo sangue, i suoi geni, noi non ci assomigliavano per niente. Idee diverse, concezioni diverse, pensieri abissali... Se non fosse stato per i lineamenti che ci accomunavano, nessuno avrebbe potuto mai pensare fossimo strettamente parenti.
Comunque furono le sei e mezza quando uscimmo di casa: speravo almeno che la prossima sarebbe stata accogliente come questa, l’unico luogo in cui mi sentivo me stessa.
Partimmo prima perché ci sarebbe voluto un po’ di tempo ad ambientarci. Papà doveva mollarci a casa, in quella nuova, e doveva recarsi al suo nuovo ufficio, per la prima riunione.
Salutai mentalmente Hannover quando ce ne andammo, mi sarebbe mancata tanto come città, il resto lo avevo già scordato.
Pensai molto nei sedili posteriori, in compagnia del mio mp3.
La musica di Miyavi mi faceva riflettere parecchio, e pensare tanto anche a Tim...
Chissà come andava con quel suo gruppo... Se ancora ce l’aveva... Le uniche volte che lo avevo sentito, inizialmente, mi aveva informato che erano in cinque, lui incluso, e gli altri erano belli e bravi ragazzi... Mi confessò avere una cotta per uno di loro... un certo Kristian mi pare, ma era finita lì: insomma, non poteva già sfasciare il gruppo con una love-story!
Gli altri ragazzi non avevano la sua stessa età: il tipo che stava alle tastiere e faceva la seconda voce ne aveva tre più di lui, era quindi già maggiorenne, Kristian al tempo ne aveva 17 e suonava il basso, il cantante 16 e il chitarrista aveva la sua stessa età.
Diciamo pure che mi erano sembrati essere un gruppo equilibrato; poi insomma, lui era appena arrivato a Stoccarda e aveva conosciuto uno della band partecipando ad una di quelle Convention sui manga che a lui piacevano tanto e quindi... chissà se ancora esisteva quel gruppo.
Il tempo coi pensieri in circolazione scorse veloce, e arrivammo a Stoccarda senza nemmeno accorgercene. Beh, perlomeno io.
Quando oltrepassammo il cartello “ Wilkommen im Stoccarda” ebbi una stretta al cuore, non sapendo con precisione il perché, anche se una mezza idea ce l’avevo.
Dopo un po’ di giri, aiutati dal navigatore, ci appropinquammo dinanzi la nostra nuova casa: era poco più piccola dell’altra e non sembrava male a vederla da fuori. Anch’essa con un grande giardino e costruita in mattoni.
Mio padre lasciò lì me e mamma, aiutandoci a scaricare i bagagli. Si fecero le 11.45 quando si recò in ufficio.
Portammo in quattro volte tutte le borse dentro.
In quel momento della casa non mi fregava nulla; chissà dov’era Tim...
<< Abbiamo fatto proprio bene a trasferirci qui, eh? La casa è fantastica!>>, delirava mia madre.
<< Si, si...>>
<< Ah! Dobbiamo passare subito alla scuola, non puoi perdere troppi giorni, altrimenti non recuperi più!>>
<< Mamma siamo appena arrivate... Dai...>>
<< Tesoro bisogna sbrigarsi con queste cose!>>
<< Ma come fai già a sapere tutto di questa città?!>>, sbottai io.
<< Sono una donna molto informata!>>. Decisi di non darle corda: chissà quante ricerche si era fatta su internet...
Facendo un giro per la casa avevo già trovato la mia nuova camera: al secondo piano, salendo le scale, l’ultima porta a sinistra.
Non ero consapevole di quali persone sarebbero entrate in quella porta un giorno. Uno non molto lontano.



Arrivò presto la sera. Era incredibile vedere quante cose si potessero fare in nemmeno metà giornata! Mio padre era tornato a casa con lo spumante per brindare, mia madre aveva già arredato ogni angolo di ogni stanza, chiamato la scuola per “sistemarmi” e fatto amicizia coi vicini! Io ovviamente non ero ancora nemmeno uscita di casa, ma non mi tangeva chissà quanto. Non abitavamo in centro, ma nemmeno fuori città. Beh diciamo pure fosse periferia... Alla fine non era male.
Dopo cena mia madre disse che mi avrebbe accompagnata a scuola per il primo giorno. Non che mi importasse tanto, ma almeno era stata gentile.



Andai a letto presto. Non avevo voglia di farmi altre duemila preoccupazioni per questa nuova vita. Ero in ansia per Tim, ora che abitavamo nella stessa città l’esigenza di vederlo non mi dava pace. Sapevo di avere una possibilità e non volevo sprecarla vagabondando senza una meta.
Morfeo mi chiuse gli occhi col suo canto e cullandomi dolcemente venne assieme a me nel mondo dei sogni molto presto.

**



1 ottobre.
Ero certa che il suono della sveglia fosse il più odioso che esistesse.
Così metallico... disturbava i tuoi pensieri proibiti che per la maggior parte delle volte dimenticavi tu stesso. Chissà perché poi.
Pensandoci era incredibile quanto poco conoscessimo di noi stessi. Se eravamo una sorpresa per gli altri, figurarsi per noi.
Era un po’ come il mio vecchio rapporto con Tim: lui sorprendeva me, io lui, senza conoscersi davvero, ma abbastanza per stare bene assieme.
Quella mattina andai a scuola. Non avevo voglia di mischiarmi in mezzo a quella gente... Essendo la nuova arrivata mi avrebbero fatto tutti troppe domande... Domande alla quale io non avevo voglia di rispondere.
Mia madre in tutta velocità mi accompagnò dopo un’ ora e un quarto a scuola... Ci eravamo entrambe preparate velocemente e poi eravamo sfrecciate via come fulmini.
Quando arrivammo dinanzi l’edificio lo trovai fantastico!
Aveva... Un aspetto giovanile insomma, anche se è importante ricordare quanto le apparenze ingannino.
Io l’avrei saputo bene più avanti.

Nella mattinata di scuola mi diedero il benvenuto nella nuova classe, fui costretta a starmene di fianco ad una rompiscatole che non la finiva più di parlare, Trina si chiamava.
<< Quindi vieni da Hannover! Che bella città! È fantastica!>>, mi disse quando stavamo aspettando il bus per tornare a casa.
<< Si... Ci sei mai stata?>>, le dissi fissandola. Non nutrivo chissà quale simpatia nei suoi confronti. Mi sembrava , apparentemente, una di quelle ragazze che ficcavano il naso negli affari altrui. Non era di bello aspetto: aveva i capelli mossi, neri con dei ciuffi color rosso in qua e in là, era cicciotella, aveva un trucco nero pesante e in quel viso paffuto aveva parecchie lentiggini, concentrate in maggior modo sulle guance e meno sul naso. Ma non era l’estetica che mi importava in una persona, era l’essenza.
<< No purtroppo, ma Shin è nato lì!>>
<< Ah...>>, le risposi io ignara di ciò di cui stava parlando. << E chi è? Il tuo ragazzo? È giapponese?>>, Trina aprì la bocca sgomenta e nel momento in cui stava per rispondere, l’autobus arrivò e incominciò una corsa sfrenata verso esso per prendere il posto. Mi chiesi quanti anni avessero per fare quelle scenate.

Il primo giorno di scuola era andato mediamente bene. I maschi erano tutti molto timidi e io di certo non sarei andata a cercarli; le femmine che si erano interessate a me erano quella Trina, la sua amica Brenda, una biondina insulsa e una certa Kristal che faceva gruppetto con loro.
Non mi aveva rivolto tanto la parola, nonostante fosse quella di cui mi importava di più.
Quel giorno stavo per andare contro una strabiliante verità, peccato che ero stata sottratta troppo presto dal conoscerla.

**



2 ottobre.
Ero in pace con me stessa quel giorno.
Non sapendo perché, ero felice. Forse senza sentirne la fatica l’inconscio lavorava più di noi. Sigmund aveva fatto proprio un bel lavoro!
Mia madre, Pauline, non mi accompagnava più a scuola e questo non poteva che rendermi contenta. Erano due giorni che stavo a Stoccarda e non aveva ancora avuto il tempo di uscire.
Passandoci col bus avevo visto una via piena di negozi very cool, non era affatto lontana da casa mia, quindi...
Non appena arrivati a scuola le due ochette giuliva più una, mi vennero appresso.
<< Helly, Helly!>>, starnazzarono. Pensai subito che si fossero prese un po’ troppa confidenza.
<< Ciao...>>
<< Come va? Hai fatto i compiti di matematica?>>
<< Trina! È appena arrivata, lasciala respirare!>>, ribatté Brenda.
<< Avrei dovuto farli?>>, chiesi sarcasticamente. Le due risero e io fissai Kristal.
<< Ehy ciao...>>
<< Ciao...!>>, rispose timidamente. Credei all’istante che fosse stata contenta del mio interessamento.
Rimanemmo a parlare del più e del meno davanti l’aula fino a che la campanella non suonò.
Durante le ore di scuola pensai a Tim, e non so perché mi venne in mente il suo amico, Kristian, cercandomi per tutto il tempo di ricordare che aspetto avesse e quale fosse stata la sua descrizione...
Ricordo di aver pensato che li vedevo bene insieme.
Oddio, lui era qui, abitava qui, perché non potevo vederlo???
<< Helly? Helly! È suonata, andiamo!>>, inaspettatamente ero arrivata all’ultima ora non avendo fatto un emerito ca...volo. Brenda mi aveva aspettata e noi quattro uscimmo fuori dall’edificio con molta svogliatezza. O forse lo ero solo io?
<< Dio il tuo stile mi piace troppo ragazza!>>, sbottò d’un tratto Trina.
<< Grazie...>>
<< Non trovate ragazze? Non assomiglia un po’...>>
<< Si, si, si... Lo stile è quello, guardala>>. Le tre sempre più stupite cominciarono a farmi una radiografia. A chi assomigliavo?
Poggiai lo zaino a terra nel frattempo, estraendone la mia tracolla.
<< Ragazze mi dite che state facendo?>>. Trina e Brenda sbarrarono gli occhi indicando la mia borsa. Kristal stentava a contenersi.
<< Dove... Dove l’hai presa?>>, balbettò una di loro.
<< Questa? Oh è vecchia... È un regalo di... Beh, un amico>>
<< Ce l’ha Shin uguale e identica...>>
<< Shin? Scusa Trina, ma non era il tuo ragazzo?>>. Ci fu una risata generale, finchè lei disse:
<< Magari lo fosse! Shin è il batterista dei Cinema Bizarre!>>. Contrariamente a quanto potrebbe sembrare, la loro affermazione non mi disse proprio niente.
<< Ah...>>, ribattei io. Kristal parlò spontaneamente forse per la prima volta.
<< Un momento... Tu non sai chi sono i Cinema Bizarre?>>. Feci di no col capo e tutte e tre mi fissarono sbalordite.
<< Bene! Trina, Brenda, abbiamo un grandissimo lavoro da fare! Diventerai a breve una di noi!>>. Ma loro non si immaginavano nemmeno lontanamente quanto io fossi diversa rispetto a loro, quanto io avessi di più... No, loro non se lo immaginavano affatto e io... nemmeno.
Dentro l’autobus le ragazze incominciarono a spiegarmi tutto di questi fantomatici Cinema Bizarre: la loro data di formazione ( 2005), i componenti ( Strify,Kiro,Shin,Yu,Luminor), i loro album ( Final Attraction), le canzoni che contenevano e i loro significati, gli inediti, i Tour che avevano fatto e ai quale le mie nuove “amichette” avevano preso parte e, infine, i caratteri di ogni individuo. Quello che più mi aveva impressionato era quello a cui mi avevano associato all’inizio: Shin, il batterista del gruppo. Forse proprio perché aveva quel ruolo e mi ricordava Tim... Nel momento stesso in cui Trina stava per mostrarmi una loro foto, il bus si fermò e lei e Brenda dovettero scendere. Salutandomi e complimentandosi ancora con me per il mio stile, rimasi sola con Kristal a parlare.
<< Ehy... non mi dici più niente del tuo gruppo preferito? Le altre sembrano totalmente impazzite a riguardo...>>. La ragazza arrossì e disse:
<< Si, è che non volevo annoiarti ulteriormente...>>
<< È sempre bello farsi un po’ di cultura in più... anche la musica commerciale arricchisce!>>
<< Oh, ma loro non sono ancora totalmente commerciali... Si stanno facendo conoscere in tutta la Germania e... Se il tour va bene forse andranno anche in Italia! E lì si che diventeranno commerciali!>>, rise.
<< Perché dici questo?>>
<< Perché le italiane prendono su quello che passa e commercializzano di tutto... Però vabbeh, l’importante è che diventano famosi!>>
<< Non so molto dell’Italia... Preferisco il Giappone!>>
<< Oh allora saprai di certo dell’esistenza del Visual Key!>>
<< X Japan, Kuroyume, Moi dix Mois, Dir en Grey e The Gazette sono i primi che mi vengono in mente!>>
<< Anche i CB si ispirano alla Visual... Sono fenomenali!>>
<< Uh allora non vedo l’ora di vedere una foto per giudicare!>>. Mi piaceva parlare con lei, stava nelle sue e interveniva solo se interpellata: saremo diventate grandi amiche!
Non eravamo molto simili come stile, ma è la differenza a creare tra due persone quei legami perenni e duraturi.
Lei era molto più... Normale di me. Si vestiva casual e quello stile comune era rotto soltanto da un sottilissimo strato di matita e una passata di smalto nero sulle unghia.
Aveva un polsino a scacchi e lì finiva. Io ero molto più... Spinta.
Vestiti scuri, smalto nero che ricopriva interamente le unghia, matita pesante, ombretto rosso sugli occhi, catene, polsini e anelli con i teschi, capelli spesso cotonati e un animo ribelle. Ero fiera di essere così. Non mi sarei mai cambiata per nessuno.
La mia giornata passò velocemente tra un pensiero e un altro: Tim, la scuola, i miei genitori... E mai avrei pensato che il giorno dopo, il 3 ottobre, sarebbe diventato un giorno così importante per me. Un giorno in cui sarebbe cambiato tutto e niente sarebbe più stato come prima: il giorno della mia rivincita.

END OF CHAPTER 2
WAITING FOR CHAPTER 3
...
 
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Killu93
view post Posted on 7/3/2009, 13:09




stupenda
sei davvero una scrittrice nata!!
bel capitolo ^^
 
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ragasimpa
view post Posted on 7/3/2009, 14:36




Sono contenta ti sia piaciuto *.*
E' tutto chiaro? Hai dei dubbi? Cosa ti è piaciuto di più? ^^
 
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126 replies since 27/2/2009, 22:52   1531 views
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