Zusammen fur immer, mia prima FF...

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Dea Striky Yushy
icon1  view post Posted on 27/12/2008, 22:07




Era una notte buia, senza stelle che illuminassero quel cielo pieno di malinconia, o almeno io lo vedevo in quel modo. La luna sembrava guardarmi dall’alto…sembrava volesse parlarmi, ma non riuscivo a intendere il suo linguaggio piano di luce. No…non ci riuscivo…i suoi raggi luminescenti non riuscivano a penetrare il mio cuore nero. Senza sentimenti ne emozioni. Troppo addolorato dalle per poter andare avanti. Con questa angoscia tornavo a casa passando per la statale con il mio motorino (nero) dopo una serata trascorsa in discoteca, l’unico locale che frequentavo nei miei giorni oscuri, cioè tutti. Il mio abbigliamento suscitava polemiche tra la gente che mi vedeva: stivali neri con lacci che arrivavano fino al ginocchio, mini gonna nera e rosa con dei teschi, maglietta nera con un cuore spezzato al centro e una serie di accessori tra cui bracciali borchiati, collane dark e mollettone a teschio sulla testa che legavano quelle quattro ciocche di capelli viola, mentre gli altri capelli neri cadevano dolcemente lungo la mia schiena. Avevo una frangetta emo, forse un po’ ci ero diventata, e il trucco nero che circondava pesantemente i miei occhi blu cielo.
Avevo solo sedici anni e non sapevo cosa mi avrebbe riservato la vita…speravo tanto che finisse da un momento all’altro. “oh no”… pensai. Forse qualcuno aveva sentito cosa stessi pensando?... non feci nemmeno in tempo a capire cosa stesse accadendo… vidi una macchina davanti a me… avvertii un gran dolore all’addome… sentii un gran frastuono…. E improvvisamente tutto divenne nero, come se il mio mondo non lo fosse già di suo.

Ero come caduta in un sonno eterno…tutto era nero intorno a me come il mio cuore. Forse stavo vedendo com’era veramente: solitario,senza emozioni,ricordi che rischiarissero quell’oscurità. All’improvviso, però, vidi come uno squarcio di luce che illuminò quel buio inquietante e aprii gli occhi. Ero in ospedale. Il tic della macchina a cui ero attaccata mi dava un po’ fastidio. Davanti a me c’era…-Un angelo?- mormorai –No, credo che tu ti sia sbagliata ahah!!! Sono il ragazzo che ti ha portato fino a qui…hai fatto un volo! Credevo non ti svegliassi più…e un’altra cosa…mi hai rovinato la macchina!-. “O santo Dio cosa avevo fatto?” pensai tra me. –Bè non credere che ti darò i soldi del danno!- sbottai diventando tutta rossa. –Ohoh ma che caratterino che abbiamo! Comunque piacere io sono Sebastian, ma per tutti sono Strify- non risposi –non dire che non mi conosci! Sono il cantante dei Cinema Bizarre, siamo famosi qui a Berlino e in tutta Europa… Non ci hai mai visti?...sentiti nominare?...- mi domandò con una faccia sconcertata. Non risposi a nessuna di quelle domande. Sapevo benissimo chi era e mi sentivo a disagio, non avevo idea di cosa pensare, figuriamoci cosa dire. Ero troppo emozionata e finì per saperne una delle mie –Non piacere sono Evelyne, ma tu puoi chiamarmi…Evelyne- ora se non ti spiace sono stanca e voglio dormire- mi girai dall’altra parte e chiusi gli occhi sperando di svegliarmi da quel sogno troppo stupendo per essere vero. Sentii Strify alzarsi dalla sedia, appoggiare qualcosa sul letto e dirigersi verso la porta. Prima di chiuderla mi disse –Allora Evelyne fai buon riposo, io aspetterò il tuo risveglio e poi parleremo un po’ insieme ok?- -Ok!- mi azzittii subito mettendomi una mano davanti alla bocca. Perché avevo risposto? Non mi sentivo più come prima…il mio cuore sembrava aver trovato uno spiraglio di luce. –lo sapevo che mi dicevi di si!- disse sorridendo e saltellando sul ciglio della porta –Allora a dopo!- la chiuse e se ne andò. Rimasi lì in compagnia del tic del macchinario come una stupida con la mano davanti alla bocca, mentre non mi potevo spiegare quel senso di leggerezza che provavo dentro di me. Capii solo una cosa...quell’incidente mi aveva cambiata per sempre. Mentre rimuginavo sula nostra conversazione avvenuta pochi minuti prima, mi ricordai che Strify prima di andarsene aveva lasciato qualcosa sul mio letto. Alzai appena la testa per vedere cosa ci fosse…non ero mai stata così curiosa e impaziente…di scatto mi alzai dal letto e presi in mano il regalo…-NON CI POSSO CREDERE…IL CD DEI CINEMA BIZARRE AUTOGRAFATO E CON DEDICA!!!!- cominciai a saltare e urlare, due cose che orami da tempo mi riuscivano quasi impossibili. All’improvviso mi fermai di colpo e diventai rossa, viola e non so di quali altri colori…vidi Strify attaccato al vetro della finestra che dava sul corridoio e intanto mi guardava e sorrideva con la sua faccia da bonaccio.
Abbassai lo sguardo e mi diressi verso la porta aprendola. Strify mi vene incontro –Cosa fai? Non dovresti alzarti e saltare se stai male!- -Io non sto male!- alzai un po’ troppo la voce, al che tutti gli infermieri che stavano percorrendo il corridoio si girarono verso di me…-E’ solo che…- ritrovai il mio tono basso -E’ solo che…cosa?- mi chiese sorridendo –Grazie- dissi con un filo di voce –Cosa ha detto scusa? Non ho sentito bene- disse lui facendo finta di non aver capito –Ho detto..grazie. Nessuno, a parte mio zio, aveva mai comprato qualcosa per me- mentre lo dicevo, abbassai la testa. Vidi le mani di Strify avvicinarsi al mio viso alzandomelo e costringendomi a guardarlo nei suoi occhi color cielo. –Di niente, l’importante è che tu stia bene…e per quanto riguarda la macchina…me ne comprerò un ‘altra-. Mentre mi parlava e mi fissava negli occhi mi sentivo staccata mezzo metro da terra. Non poteva essere vero. Mi sentii ancora più leggera, tanto che arrivai a quasi quattro metri di altezza, quando lo sentii dire –Allora…io ho parlato con il medico e ha detto che verso le tre di questo pomeriggio ti fanno uscire…così mi chiedevo se…volevi venire a prendere una cioccolata calda con me la bar!?- -Ah…- non sapevo cosa rispondergli, mi aveva colta alla sprovvista –Ok... tanto anche a me piace moltissimo la cioccolata- -Waaa che bello!!!- arrossì di colpo –Cioè volevo dire…sono contento che tu abbia accettato anche perché io non vivrei senza la mia tazza di cioccolata pomeridiana!-. Accennai un sorriso, ma mi venne mezzo struppio. Non ci ero più abituata a sorridere e lui se ne accorse subito –Mamma mia che struppiaggine! Da quando è che non sorridi più!? Scusa se rido ma sei proprio buffa!-. come potete tutti immaginare, mi offesi a quella affermazione. Mi girai di scatto, entrai in camera e gli chiusi la porta in faccia, lasciandolo fuori da solo come un ebete. –Dai scusami, non volevo ridere di te è solo che…- lo interruppi bruscamente gridando da dentro la stanza –Vai via!- -Scusami…non ci ho fatto apposta! Ci vieni uguale al bar con me vero?- non risposi-Comunque io ti aspetto…- e lo sentii allontanarsi in silenzio.

 
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§aryrockt^^
view post Posted on 28/12/2008, 12:39




Mi piace!Continuala!
 
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view post Posted on 28/12/2008, 13:43

I love me

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*w* bellissimaaaa! Continuala, certe che sei brava a scrivere. Complimenti ;)
 
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Dea Striky Yushy
view post Posted on 28/12/2008, 16:53




Ero seduta sul letto mentre ascoltavo sul lettore cd le loro canzoni. Stavo ascoltando la mia preferita “Lovesongs (they kill me)” e la cantavo ad alta voce.
Lovesongs they kill me
They kill me…now
Lovesongs are killing me
Are killing me…right now…
Vidi l’orologio, segnava le 2:45, ma non sapevo se andare oppure no. Mi si ero messa a ridere in faccia, è vero, ma mi aveva chiesto scusa e avevo notato che il suo tono di voce era sincero e alquanto dispiaciuto. Spensi il lettore cd e lo misi dentro il mio zainetto da dove tirai fuori dei trucchi. Mi diressi verso il bagno e inizia a truccarmi, questa volta però molto più leggermente. Ci misi almeno dieci minuti per prepararmi e quando ebbi finito, guardai il mio orologio da polso: 2:55. Rimisi tutto in ordine e mi guardai per bene intorno per vedere se avevo dimenticato qualcosa in giro. Dopo essermi accertata più di una volta, essendo sbadata infatti era probabile che non vedessi nemmeno le cose che mi stavano davanti agli occhi, aprii la porta e uscii da quella stanza dove, essendo sincera, avevo lasciato un po’ della mia felicità. Orami le 3, ma fatto stava che non ritrovavo l’uscita in quell’enorme clinica privata. Chiesi a così tanti infermieri che orami in quell’ospedale mi conoscevano tutti e quando finalmente riuscii a trovare “la porta della salvezza” uscii da quel posto scuro e per la prima volta dopo un paio di anni sentii i caldi raggi del sole riscaldare di nuovo la mia pelle. Mi sentivo bene con me stessa, ma mi sembrava di aver dimenticato qualcosa…-Santo cielo!!! Sono le 3:15!!!- urali e cercai Strify con lo sguardo. Lo trovai per fortuna, ma stava per salire su una limousine e andarsene via. Non volevo che se ne andasse, non sapevo nemmeno quando lo avrei rivisto e probabilmente mai più se non in tv. Lo chiamai con tutto il fiato che avevo in gola –STRIFYYYYY!!!!!!- si girò e mi guardò sorridendo. Sentii la felicità salirmi in corpo e cominciai ad agitare la mano come per salutarlo. Gli corsi incontro e molto stupidamente, non lo avessi mai fatto, mi buttai addosso a lui abbracciandolo. Mi accorsi dopo un po’ di quello che stavo facendo, aprii gli occhi e lo sguardo mi cadde sulle persone che erano all’interno della limousine…
Kiro, shin e luminor mi stavano fissando con aria interrogativa, mentre Yu se la rideva. Mi staccai bruscamente da Strify . Lo guardai dicendogli –Scusami tanto- labiale, lui rispose con un sorriso e mi invitò a salire. Una volta entrati Luminor disse all’autista di partire. Mi sentivo tremendamente a disagio ed osservata…infatti non era una sensazione: Kiro mi guardava sorridendo mentre Yu cercava di intravedere qualcosa sotto la mia maglietta scollata e si alzava con la testa più su per vedere meglio. Strify se ne accorse e cominciò a parlare(il ragazzo ha una bella chiacchiera)senza tregua finché non arrivammo al bar. Scendemmo solo io e Strify –Mi raccomando state attenti eh!- disse Kiro ridendo –Esatto! Non fate cose di cui potrete pentirvi in futuro!- aggiunse Yu guardando Strify e ridendo come un matto lasciando visibili i suoi “bei dentini”. Il biondo rise e chiuse lo sportello. La limousine partì e davanti a noi si aprì uno scenario che, solo per prendere una cioccolata, mai avrei pensato di vedere: eravamo davanti al bar più alla moda, costoso e famoso di Berlino. –Benvenuta nel mio mondo- mi sussurrò prendendomi per mano. Quel contatto così diretto con lui mi fece diventare tutta rossa, scottavo come se avessi avuto la febbre, ma era la pressione che saliva e le emozioni che si facevano sempre più intense. Finalmente era come se il mio cuore si fosse rianimato, c’erano come degli squarci di luce che entravano in esso e lo riscaldavano. Entrammo nel bar e non essendo vestita adeguatamente, avevo tutti gli sguardi della gente addosso. Strify allora mi mise un mano intorno ai fianchi e mi strinse a se. Mi sentivo a dir poco in imbarazzo e stavo diventando sempre più rossa. Naturalmente lui se ne accorse –lo sapevo che il tuo cuore era capace di provare ancora emozioni e sentimenti- mi sussurrò all’orecchio sorridendo. A quel punto mi venne spontaneo sorridere. Feci un sorriso a trentadue denti e mi sentii venir fuori da un incubo che non finiva più –Sapevo che riuscivi anche a sorridere così bene Evy- -Ma dimmi una cosa…tu sai sempre tutto?- -Eh che ci vuoi fare? Sono intelligente-.
Quel pomeriggio fu il più bello della mia vita. Prendemmo due cioccolate calde per uno, ci sporcammo tutta la faccia e ci facemmo le foto. Poi andammo al cinema a vedere una commedia e per poco non ci cacciarono via per il casino che facevamo. Ma come tutte le giornate che si rispettino, arrivò la notte e con lei il momento di tornare a casa. –Aspetta chiamiamo un taxi e ti accompagno io- -Grazie Strify-.
 
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SweetBitch_«
view post Posted on 28/12/2008, 19:20




uuh che bella **

su continua ^^
 
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view post Posted on 28/12/2008, 19:54

SUGAAA~!

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me nuova lettrice...
è bellishima...continuala!!!
SPOILER (click to view)
wow Strify!!!
Yu...il solito pervertito u.u
 
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Dea Striky Yushy
view post Posted on 29/12/2008, 15:57





Arrivati mi accompagnò davanti al portone di casa mie, una villa dove abitava mio zio –Ma tu abiti in questa super casa Evy?- chiese Strify incredulo guardandosi intorno –Bè…si…ma non è casa mia..è di mio zio che è un uomo d’affari e a casa non c’è quasi mai. Quindi io posso venire e tornare quando mi pare anche perché lui me lo permette- dissi compiaciuta. –Allora…posso entrare?!- disse Strify con un tono malizioso, ma lo bloccai –No, non puoi…mio zio è tornato ieri e sta dormendo e se tante di quelle volte ti vedesse la governante….sono guai- -Ok..allora ci vediamo domani!- -Domani???- risposi incredula –Certo!- disse con la sua disinvoltura –Domani ti passo a prendere con la limousine verso le 10:30 e ti porto nel nostro studio di registrazione. Almeno vedi quello che facciamo- -Wow davvero?grazie Strify!!!- dissi esultando. Mi fermai e lo guardai –Strify..grazie per questa giornata stupenda…grazie davvero di cuore…- lui mi prese il viso tra le mani – Di niente…anzi,sono io che devo ringraziarti, mi sono divertito con te- .Mi sentivo mancare. Era troppo vicino. Sentii le sue mani portarmi verso il suo viso, verso la sua bocca. Finché le nostre labbra si toccarono, la nostre mani si intrecciarono e le nostre lingue si cercarono, rincorsero, giocarono.
Mentre mi baciava il mio cuore batteva fortissimo, non avevo mai baciato nessuno e devo dire che come prima volta non fu per niente male anzi, fui molto fortunata. Speravo tanto che lui non mi stesse prendendo in giro e lo stesse facendo solo per farmi contenta. Così mi concentrai di più in quel bacio, volevo fargli sentire che era importante per me essere amata. In quell’attimo sentii anche il suo cuore battere a una velocità simile alla mia. Non mi stava portando in giro, capii che anche lui provava qualcosa verso di me. Volevo che quel momento non finisse mai, ma purtroppo lo sentii allontanarsi da me fino a che non si staccò del tutto. –Buona notte piccola- mi disse accarezzandomi il viso dolcemente –Buona notte Seby- gli risposi. Salì nel taxi che era rimasto lì ad aspettare e scommetto che l’autista avrà partecipato a tutta la scena. Chiuse lo sportello e, mentre si allontanava, mi salutò tirandomi un bacio. Risposi con un cenno della mano che portai all’altezza delle mie labbra ancora umide. Ero troppo incredula di quello che ero successo. Strify, il cantante dei Cinema Bizarre, aveva baciato me? Una ragazza come tutte le altre? Entrai casa, mi chiusi il portone alle spalle e mi lasciai andare in un grido di gioia che rimbombò per tutta la villa.

A quell’urlo la governante si alzò e la vidi correre giù per scale in vestaglia da notte con un’aria preoccupatissima –COSA E’ SUCCESSO EVELYNE? TI SEI FATTA MALE? TI HANNO FATTO QUALCOSA?- mentre mi domandava ciò con la sua faccia allarmata, mi toccava dappertutto per vedere se ero ferita. Senza preavviso l’abbracciai forte –Debbie,Debbie…non mi sono fatta niente, anzi, non sono mai stata meglio in tutta la mia vita-. Le diedi un bacio sulla fronte e canticchiando raggiunsi la mia stanza e mi chiusi dentro. Mi buttai sul letto ancora tutta vestita e lasciandomi cullare dal pensiero di quella serata meravigliosa, mi addormentai.
7:30
Drin….drin….drin……drin….
La sveglia non mi dava pace, non avevo la minima voglia di alzarmi e soprattutto di andare a scuola. Mi raddrizzai di colpo –Noooo!!!!! Oggi devo andare a scuola e Strify mi viene a prendere alle 10:30, come faccio adesso? Sono una stupida, non gli ho nemmeno chiesto il numero di cellulare!- amareggiata e con le lacrime agli occhi, raggiunsi il bagno e cominciai a prepararmi. Solito trucco nero, soliti occhi di ghiaccio che non davano segno di affetto o calore. Uscii da lì dentro che erano le 7:45, presi il mio zainetto e… cadde qualcosa dalla tasca destra… un foglietto bianco…lo raccolsi e lessi –SIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!! Strify grazie sei grande!!!- urlai di gioia. Sul foglio c’era scritto il suo numero di telefono e mi affrettai a chiamarlo Tu….tu…tu….tu… -Uffa perché non rispondi?- tu….tu….tu –Pronto?- Ciao Strify…sono Evelyne…- dissi eccitata –Ehi! Buongiorno Evy…come mai mi chiami a quest’ora?- -Scusami tanto è che…ti ricordi ieri…mi hai detto che passavi a prendermi alle 10:30?!- -Certo che mi ricordo..perchè non va più bene?-domandò con tono un po’ deluso –Si…cioè…no perché a dire la verità io la mattina sono a scuola e quindi non posso venire. Mi dispiace tanto-. Seguì un attimo di silenzio –E’ vero…avrei dovuto pensarci…allora facciamo una cosa…ti passo a prendere a scuola io….dov’è che vai?- -Davvero faresti questo per me?!!- risposi stupita –Ma certo..questo e molto altro per te- -Ma si non gli dare retta…mica è vero!!-si sentì una voce in lontananza. –Sta zitto tu! Sbottò Strify con un tono di superiorità –Scusa non farci caso a Yu è solo geloso-rise –Non ti preoccupare- risposi divertita –Comunque io vado al Liceo linguistico, l’istituto che si trova al centro di Berlino -Fantastico allora ti vengo a prendere all’uscita. Ci vediamo dopo piccola- -Si…ciao Strify e grazie-. Riattaccai e scesi le scale di corsa per fare colazione. Seduto a tavola c’era mio zio,un uomo alto, biondo, sempre vestito elegantemente, che mangiava le cialde preparate da Debby -Buongiorno! Guarda un po’ chi si vede! Oggi sei davvero bellissima con questa cambiatina-. Mio zio era sempre di buon umore anche se sempre stressato dalle mille telefonate che gli arrivavano ogni giorno e qualche volta lo facevano andare fuori di se. –Giorno zietto…spero sia andata bene la conferenza e grazie per il complimento! Oggi mi sento proprio al top e ho deciso di vestirmi in modo vivace- lo abbracciai. In effetti avevo cambiato totalmente look: converse, jeans, top rosa, capelli legati con due codine basse, frangetta spostata più su e avevo cambiato anche trucco…ombretto, rossetto rosa. –Debbie sono sempre più buone la tue cialde- disii mangiandone una e prendendone nel piatto altre tre –Ti ringrazio tesoro, le faccio per te con tutto il mio amore- disse sorridendo. –Però fai piano che così ti strozzi- disse mio zio facendomi segno con la mano di rallentare. Finita la mia sostanziosa colazione mi diressi verso la porta, m mi sentii chiamare da Debbie –Evelyne!!! A pranzo ci sarà una cosa che ti piace tanto quindi muoviti a tornare ok?- -Ah…quasi dimenticavo…oggi non torno a casa e rientro verso sera….vado in giro con le mie amiche- -si ok Evelyne ma fai attenzione!-disse mio zio. Mi chiusi la porta alle spalle –Ma Debbie….scusa una cosa…-chiese mio zio insospettito –Evelyne non odiava andare in giro con le sue amiche?- -Se vuole il mio parere signore…secondo me sua nipote è innamorata…ieri è entrata casa e ha cominciato a urlare, poi mi ha abbracciato e se n’è andata in camera canticchiando qualcosa..eeeh le giovani d’oggi!- mio zio scosse la testa e riprese a mangiare.
Per salire sull’autobus feci, come sempre “a pugni”, per trovare un posto libero. Durante il viaggio casa-scuola ripensai a quello che avevo detto a mio zio prima di uscire. Gli avevo mentito, ma non potevo mica dirgli che mi vedevo con un ragazzo quattro anni più grande di me e per di più famoso! Ci teneva troppo a me e mi avrebbe proibito di vederlo. Soprattutto avrebbe avuto paura che potesse ferirmi in qualche modo. Aveva promesso ai miei genitori, prima che morissero, che si sarebbe preso cura di me. Per fortuna, quando stavo passando quei momenti oscuri della mia vita, lui era fuori per lavoro.
Una volta arrivati, scesi e mi diressi in classe. Non seguii molto le lezioni di quel giorno. La mia testa era tutt’altro che concentrata a seguire i ragionamenti dei professori, piuttosto preferiva lasciarsi andare a dolci pensieri come quello del bacio della sera precedente. “Chissà se al prossimo bacio riproverò le stesse emozioni” pensai tra me e abbozzai un sorriso. Finalmente suonò quella maledettissima campanella che mi stava facendo venire i crampi allo stomaco. Fui tra i primi a uscire e fu in quel momento che lo vidi…radioso e sorridente come sempre che mi aspettava con la schiena appoggiata alla limousine. Indossava una camicia bianca e sopra una giacca a righe bianche e nere, jeans, un ciondolo a forma di ciuccio che arrivava fino alla pancia e occhiali da sole neri. Mi affrettai a scendere per andargli incontro, ma vidi che anche lui veniva verso di me e così mi fermai. Mi arrivò davanti e mi cinse i fianchi con le mani per poi darmi un bacio a stampo sulle labbra. Rabbrividii al contatto con la sua pelle morbida e sorrisi dolcemente. Lui ricambiò –oggi sei davvero bella lo sai Evy!? Il rosa ti dona- disse accarezzandomi il viso. Sentirlo dire da mio zio mi faceva piacere, ma sentirlo pronunciare da Strify mi faceva letteralmente impazzire –Ora andiamo prima che riconoscano e mi saltino tutti addosso- risi divertita ed entrai in macchina.
 
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_xX°Juliet°Xx_
view post Posted on 29/12/2008, 17:28




Wow!!!*.*
Hai un'altra nuova lettrice..^^
E' molto bella questa ff... E scrivi anche molto bene^^
Sono curiosa per il continuo! ^_^
Kuss<3
 
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SweetBitch_«
view post Posted on 29/12/2008, 18:40




waaa continuaaaa **
 
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Dea Striky Yushy
view post Posted on 30/12/2008, 17:20




Dentro c’era anche Yu abbracciato a due top-model tutte tette e culo. Lo accarezzavano e gli davano dei baci sulle guancie e lui godeva come un matto facendo quei suoi sorrisini compiaciuti. Prima che la limousine partisse, sentii bussare al finestrino e mi girai di scatto. Fuori c’era la mia compagna di banco Alexis che mi guardava incredula. Strify abbassò il vetro –Ciao Alexis,cosa c’è?- aspettò un attimo e poi rispose –Cosa c’e!? stai dentro questa limousine con i Cinema Bizarre e mi chiedi cosa c’è!?!- mi disse con tono ironico mischiato a stupore e incredulità –Scusa ma noi dobbiamo andare via prima che ci veda qualcun altro- disse Strify accennando un sorriso e chiudendo il finestrino. Feci un cenno con la mano ad Alexis come per dirle che dopo ne avremo parlato con calma. La limousine partì –Allora ragazzi..dove andate di bello questo pomeriggio?- -Yu mi stai prendendo in giro? Bisogna andare a fare le prove per il concerto che si terrà la prossima settimana a Londra sveglia!!!- disse Strify un po’ irritato, non sopportava le persone sbadate. –E’ vero mi ero completamente scordato!- disse Yu mettendosi una mano sulla testa –Bè…allora ragazze mi sa che il giro finisce qui- e dicendo all’autista di fermarsi, fece scendere le due top-model che lo salutarono dandogli un bacio sulla bocca. A quella scena aggrottai la fronte e arricciai il naso e lui se ne accorse –Se vuoi puoi baciarmi anche tu- disse con tono malizioso e si avvicinò a me. In quel momento avrei voluto morire, chi mi poteva tirare fuori da quella situazione di merda?!. Fortunatamente intervenne Strify che mi strinse a se facendomi appoggiare la testa sul suo petto –No Yu, questa è proprietà mia. Non si tocca e non si ribatte su questa cosa!- disse seriamente. Yu capì al volo, o così sembrò, e si allontanò da me. “wow Strify sei proprio Super” pensai “mi piaci tanto e sto cominciando a provare qualcosa di più che una simile attrazione per te”lo guardai e sorrisi. Lui ricambiò con un altro dei suoi bellissimi sorrisi a trentadue denti e mi strinse ancora più forte,come se avesse paura che volassi via da un momento all’altro, mettendomi una mano sulla gamba.
Intanto Yu ci guardava con aria curiosa, era geloso forse? Ma si, lui, il SexGott, geloso della quasi ragazza del suo migliore amico!?! Impossibile. Ma allora perchè mi guardava in continuazione? Era una cosa che non potevo sopportare. L’essere fissata mi metteva tremendamente a disagio. Cominciai a sudare freddo e il cuore mi batté forte. Finalmente arrivammo allo studio di registrazione dove Shin, Luminor e Kiro ci stavano aspettando all’entrata.
Iniziarono le prove e mi misi ad ascoltarli. Applaudivo ogni volta che finivano una canzone, sapevo che Strify in quel modo si caricava e cantava bene come non mai. A dire il vero erano tutti energetici: Luminor cantava divinamente; Shin era grintoso e sbatteva le sue bacchette sulla batteria con una velocità impressionante; Kiro, sicuro di se, suonava il suo “grande” basso con la disinvoltura di sempre e Yu…bè, Yu era fantastico…ma la cosa che mi lasciava perplessa era che sembrava lo facesse per me. Mi guardava in continuazione e controllava ogni mio gesto. Strfy fece una pausa e si sedette vicino a me abbracciandomi, mentre gli altri continuavano a provare con gli strumenti –Come andiamo, bene?- -Si! Siete stupendi, complimenti veramente!- gli risposi sorridendo. Si avvicinò e mi baciò. Un bacio casto e appassionato che mi fece arrossire. Come sottofondo c’era la canzone “Forever or never” e mi sembrava di stare in un sogno che però si interruppe bruscamente insieme alla canzone. Ci girammo tutti verso Yu –Ops,scusate ho sbagliato- -Si ce ne siamo accorti- disse Strify alzandosi. Prima che potesse raggiungere gli altri per riprendere le prove, lo afferrai per un braccio –Scusa, dov’è il bagno? Mi devo rifare il trucco- -Appena esci sulla destra- disse indicando con il dito –Grazie tesoro!- risposi dandogli un bacio sulla guancia e dirigendomi verso la porta. Arrivai in bagno e cominciai a truccarmi.

Finito, rimisi tutto in ordine con molta attenzione per non far cadere niente, ma la mia attenzione fu attirata da un rumore di passi che provenivano dal corridoio. Non guardando dove mettevo i trucchi feci cadere una matita –Accidenti! Speriamo non si sia rotta- mi abbassai e la raccolsi. La rimisi nell’astuccio e alzando lo sguardo vidi qualcun altro, oltre a me, riflesso sullo specchio. Gridai per lo spavento e mi girai di scatto –YU!!! Ma sei scemo? Mi hai fatto paura!- non rispose, mi guardava fisso e accennò un sorriso. Sentii le sue mani cingermi i fianchi. Alzai una mano per dargli uno schiaffo o per farlo allontanare, ma lui mi bloccò il braccio e mi tirò verso di se. Il mio cuore cominciò a battere fortissimo e la mia mente si offuscò a causa dei mille pensieri che mi frullavano in testa in quel momento. Lo sentii avvicinarsi fino a sfiorarmi le labbra e disse quello che non avrei mai pensato di sentire –Ti voglio-. Un colpo che mi arrivò dritto al cuore. Mi fecero male quelle parole perché pensare che stia accadendo a me…era praticamente impossibile….o quasi. Le lacrime cominciarono a scendere. Non doveva andare a finire in quel modo, io non volevo, ma nonostante tutto non riuscii a dire niente, non reagii. Mi baciò. Un bacio che non mi suscitò nessuna emozione. Solo dolore. Dolore nel profondo del cuore, soprattutto quando mi accorsi della presenza di un altro individuo. Mi staccai con violenza, sbattendolo al muro e mi girai verso Strify. Aveva gli occhi rossi e una lacrima gli solcò il viso. Corse via sbattendo la porta, lasciandomi sola con Yu che era addossato alla parete tenendo la testa bassa. Mi accucciai a terra e scoppiai in un pianto isterico.

 
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SweetBitch_«
view post Posted on 30/12/2008, 18:01




che bella, che bella, che bellaaaaaaaaaaa
ti prego, ti prego, ti pregooo continuaaaaaaaaaaa **
 
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view post Posted on 30/12/2008, 19:13

SUGAAA~!

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waaa!!!
continuaaa!!!
è favolosa!!!!!!!!
SPOILER (click to view)
povero Strify!!!
Yu...il solito...u_u
 
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SweetBitch_«
view post Posted on 2/1/2009, 19:32




continuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
 
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Dea Striky Yushy
view post Posted on 3/1/2009, 14:28




Non so perché non lo rincorsi per dirgli le cose come stavano veramente. Non so perché non dissi niente per non farlo andare via in quel modo. Quel viso, quegli occhi, quelle labbra, le avrei più riviste?
Corsi a casa piangendo e mi chiusi nella mia stanza cominciando a buttare a terra qualunque cosa mi capitasse tra le mani. Piangevo, ma non era un pianto normale. Era un pianto pieno di dolore ed angoscia. Uno di quelli che ti sfiniscono, che ti fanno perdere la voglia di andare avanti. Non sentivo nemmeno mio zio e Debbie che mi bussavano alla porta. Gettai a terra tutti i soprammobili, le cornici di vetro e i libri che erano disposti in ordine nella libreria. Mi fermai solo quando mi capitò tra le mani il loro cd. Il cd che un giorno fa mi fu regalato da Strify. Quel ragazzo così dolce che mi aveva fatto riscoprire cosa significasse tornare a sorridere e provare forti emozioni. Lo strinsi a me sdraiandomi sul letto e mi rievocò che non era scomparso, ma si era perso nella mia mente “io aspetterò il tuo risveglio e poi parleremo un po’ insieme”. Furono queste le parole che mi disse quando appoggiò il cd sul letto dell’ospedale. Quelle parole dette con tale dolcezza che mi sembrò avesse il miele in bocca. Smisi si piangere al’improvviso, quando mi squillò il cellulare…era lui. Avevo paura di rispondergli, ma se non lo avessi fatto avrebbe potuto pensare che non gli volessi più parlare cosa che avrebbe avuto poco senso e l’avrei perso per sempre. Presi il telefono e facendo un grosso respiro risposi –P-pronto?- -Pronto…Evelyne?—domandò quasi intimorito –Senti volevo dirti che…se ci possiamo vedere….adesso- dal suo tono di voce non sembrava un invito ma un obbligo –Certo…dove?- -A casa mia…non ti preoccupare dovrebbe esserci già un taxi che ti aspetta fuori da casa tua…allora a dopo- riattaccò senza nemmeno darmi il tempo di rispondergli. Guardai fuori dalla finestra, in effetti c’era una macchina parcheggiata sotto casa e così mi affrettai a scendere. Stavo per uscire, ma venni bloccata da mio zio e Debbie che mi vennero incontro di corsa –Evelyne!Evelyne!...ma sei matta? Cosa ti salta in mente? Che fai arrivi a casa e butti tutto per aria? Adesso te ne vai in camera e rimetti tutto in ordine!- mio zio era molto arrabbiato o meglio irritato dal mio comportamento sconsiderato. –Ma zio…io devo andare da un’amica a chiedergli scusa perché abbiamo litigato…poi ritorno e metto tutto in ordine- lo guardavo con gli occhi lucidi e lui non seppe dirmi di no –E va bene…ma sono le nove e ti voglio a csa entro mezzanotte, intesi?- mi disse mantenendo il suo tono arrabbiato, anche se non lo era più –Grazie zio, non ti preoccupare-. Detto questo chiusi la porta e corsi verso il taxi.
Arrivata all’appartamento di Strify bussai alla porta e mi aprì Yu –Buonasera! Guarda un po’ chi è venuto a farci visita!- disse con il suo tono strafottente –Sta zitto! E dimmi dov’è Strify!- sbottai infastidita. –Strify è di là che ti aspetta Evelyne- rispose Kiro prima che Yu potesse aprire bocca e farmi arrabbiare ancora di più –Grazie Kiro sei un tesoro, fortuna che ci sei tu!- -Eh lo so! Come potete fare a meno di me- disse mettendosi seduto sul divano e accendendo la tv. Yu lo segui ed io andai a cercare la stanza di Strify visto che non sapevo dov’era e non avevo la minima voglia di chiederlo a qualcuno. C’erano tre camere e capii che la sua dovesse essere l’unica con la porta chiusa. Bussai. –Avanti- una voce mi rispose dall’interno. Entrai lentamente chiudendomi la porta alle spalle. Strify era disteso sul letto indossando solo dei jeans e mi guardava dritta negli occhi. Sembrava volesse farmi del male, ma alla fine sorrise –Finalmente sei arrivata…ti stavo aspettando…-.
Ma come, dopo quello che aveva visto mi sorrideva e mi parlava ancora? Quel suo viso che sembrava felice di vedermi mi suscitò tante domande. Cercavo di capire cosa poteva essere successo nell’arco di tempo in cui mancai, ma la risposta arrivò subito dopo.
Vidi Strify avvicinarsi. Quando mi fu davanti mi bloccò le mani al muro come se volessi scappare da qualche parte. Mi baciò la fronte, poi scese al naso e infine arrivò alle mie labbra –Yu mi ha raccontato tutto. So come sono andate le cose ed è per questo che non sono arrabbiato- lo disse con dolcezza e sottovoce come se avesse paura di essere sentito da qualcuno. Mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Le mie braccia gli circondarono il collo e lo tirai verso di me. Fece scendere le sue mani sui miei fianchi e mi prese su. Avevo paura che si staccasse da me e così incrociai le gambe dietro la sua schiena. Prima che ce ne potessimo rendere conto, ci ritrovammo lunghi sul suo letto. Caso strano, non avevo ripensamenti su quello che stavo per fare, non avevo la minima idea di quello che sarebbe potuto accadere ma sapevo solo di amarlo con tutta me stessa anche se non glielo avevo mai detto. Cominciò a baciarmi il collo ed emisi dei piccoli gemiti di piacere. Mi sfilò la maglietta e mi baciò il petto scendendo sempre più giù, fino ad arrivare al bacino. Sulla parte destra avevo tatuata una rosa che tenevo nascosta a tutti, fino a quel giorno in cui uno dei miei tanti segreti fu svelato all’unica persona che seppe farmi tornare il sorriso. Mi leccò il tatuaggio e inarcai la schiena. Erano delle emozioni del tutto nuove, mai sperimentate prima e non sapevo come comportarmi. L’unica cosa che sapevo in quel momento era quella di provare tutte le sensazioni più strane, tranne la paura. Tra le braccia di Strify era l’unica cosa che non avvertivo minimamente. Arrivò alla cerniera dei jeans, la tirò giù, slacciò il bottone e cominciò a sfilarmeli, quando lo fermai. Lo so fui proprio una stupida, ma era come se il mio corpo, da complice, mi si sia voltato contro. Non voleva più andare avanti. –Aspetta! Non ti sembra che stiamo correndo un po’ troppo?- -Hai ragione. Si deve fare un passo alla volta…- e si distese a fianco a me appoggiandosi su un gomito. Mi guardò con i suoi occhi blu mentre mi accarezzava il viso e mi spostava i capelli dagli occhi. –Ci conosciamo solo da un giorno Evy ma…a me sembra di conoscerti da una vita- mi mancò il respiro. Possibile che stesse accadendo proprio a me una cosa del genere? Ancora non ci credevo, era come se vivessi in un sogno, uno di quelli che fai solo una volta nella vita. Mi baciò di nuovo, ma si distaccò subito –Ti amo-. In quel momento sembrò che il tempo si fosse fermato. Non poteva essere vero…l’aveva detto a me…a me e a nessun’altro… solo a me. Non ebbi il tempo di pensare a cosa potevo rispondergli, che mi travolse una passione incontrollabile. Mi misi in ginocchio sul letto e gli saltai letteralmente addosso cominciando a baciarlo. Lui si sbilanciò troppo e cademmo a terra tutti e due facendo un gran rumore. Pensate che questo ci fermò? Ve lo dico io…no. Continuammo rimanendo alla fine tutti e due in intimo, in ginocchio uno di fronte all’altro guardandoci intensamente. Oltre a noi non esisteva più niente. Mi fece scendere una spallina, ma all’improvviso si aprì la porta. Ci ritrovammo tutti in una situazione imbarazzante..molto imbarazzante: Luminor, Shin, Kiro e Yu, attirati sicuramente dal rumore della nostra caduta e poi dall’assoluto silenzio, sul ciglio della porta con gli occhi sbarrati ed io e Strify che li guardavamo straniti. Mi alzai di corsa e andai a prendere le coperte per coprirmi. –Noi… ehm ehm…noi…- Luminor farfugliava qualcosa, ma non arrivava a finire la frase. Anche sotto il trucco pesante vedemmo tutti che era diventato rosso. –Ci dispiace, scusate e continuate come se non fosse successo niente- disse Kiro chiudendo la porta. Prima che l’uscio si potesse chiudere del tutto, intravidi il viso di Yu…. Ancora quell’espressione smarrita che non riuscivo a capire…che non avesse capito il mio rifiuto di quel pomeriggio? O forse l’avevo ferito in qualche modo?....dopo di che sia noi che quelli fuori dalla stanza scoppiammo a ridere fino a farci uscire le lacrime. Ormai la passione che ci travolse qualche minuto fa, si dissolse. Ci mettemmo sotto le coperte e ci addormentammo uno nelle braccia dell’altro.
 
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SweetBitch_«
view post Posted on 3/1/2009, 15:35




waaaaaaaa xD
che figura di shit xDD
continuaaaaaaaaaaaaaa ^^
 
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57 replies since 27/12/2008, 22:07   375 views
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