| Arrivati mi accompagnò davanti al portone di casa mie, una villa dove abitava mio zio –Ma tu abiti in questa super casa Evy?- chiese Strify incredulo guardandosi intorno –Bè…si…ma non è casa mia..è di mio zio che è un uomo d’affari e a casa non c’è quasi mai. Quindi io posso venire e tornare quando mi pare anche perché lui me lo permette- dissi compiaciuta. –Allora…posso entrare?!- disse Strify con un tono malizioso, ma lo bloccai –No, non puoi…mio zio è tornato ieri e sta dormendo e se tante di quelle volte ti vedesse la governante….sono guai- -Ok..allora ci vediamo domani!- -Domani???- risposi incredula –Certo!- disse con la sua disinvoltura –Domani ti passo a prendere con la limousine verso le 10:30 e ti porto nel nostro studio di registrazione. Almeno vedi quello che facciamo- -Wow davvero?grazie Strify!!!- dissi esultando. Mi fermai e lo guardai –Strify..grazie per questa giornata stupenda…grazie davvero di cuore…- lui mi prese il viso tra le mani – Di niente…anzi,sono io che devo ringraziarti, mi sono divertito con te- .Mi sentivo mancare. Era troppo vicino. Sentii le sue mani portarmi verso il suo viso, verso la sua bocca. Finché le nostre labbra si toccarono, la nostre mani si intrecciarono e le nostre lingue si cercarono, rincorsero, giocarono. Mentre mi baciava il mio cuore batteva fortissimo, non avevo mai baciato nessuno e devo dire che come prima volta non fu per niente male anzi, fui molto fortunata. Speravo tanto che lui non mi stesse prendendo in giro e lo stesse facendo solo per farmi contenta. Così mi concentrai di più in quel bacio, volevo fargli sentire che era importante per me essere amata. In quell’attimo sentii anche il suo cuore battere a una velocità simile alla mia. Non mi stava portando in giro, capii che anche lui provava qualcosa verso di me. Volevo che quel momento non finisse mai, ma purtroppo lo sentii allontanarsi da me fino a che non si staccò del tutto. –Buona notte piccola- mi disse accarezzandomi il viso dolcemente –Buona notte Seby- gli risposi. Salì nel taxi che era rimasto lì ad aspettare e scommetto che l’autista avrà partecipato a tutta la scena. Chiuse lo sportello e, mentre si allontanava, mi salutò tirandomi un bacio. Risposi con un cenno della mano che portai all’altezza delle mie labbra ancora umide. Ero troppo incredula di quello che ero successo. Strify, il cantante dei Cinema Bizarre, aveva baciato me? Una ragazza come tutte le altre? Entrai casa, mi chiusi il portone alle spalle e mi lasciai andare in un grido di gioia che rimbombò per tutta la villa.
A quell’urlo la governante si alzò e la vidi correre giù per scale in vestaglia da notte con un’aria preoccupatissima –COSA E’ SUCCESSO EVELYNE? TI SEI FATTA MALE? TI HANNO FATTO QUALCOSA?- mentre mi domandava ciò con la sua faccia allarmata, mi toccava dappertutto per vedere se ero ferita. Senza preavviso l’abbracciai forte –Debbie,Debbie…non mi sono fatta niente, anzi, non sono mai stata meglio in tutta la mia vita-. Le diedi un bacio sulla fronte e canticchiando raggiunsi la mia stanza e mi chiusi dentro. Mi buttai sul letto ancora tutta vestita e lasciandomi cullare dal pensiero di quella serata meravigliosa, mi addormentai. 7:30 Drin….drin….drin……drin…. La sveglia non mi dava pace, non avevo la minima voglia di alzarmi e soprattutto di andare a scuola. Mi raddrizzai di colpo –Noooo!!!!! Oggi devo andare a scuola e Strify mi viene a prendere alle 10:30, come faccio adesso? Sono una stupida, non gli ho nemmeno chiesto il numero di cellulare!- amareggiata e con le lacrime agli occhi, raggiunsi il bagno e cominciai a prepararmi. Solito trucco nero, soliti occhi di ghiaccio che non davano segno di affetto o calore. Uscii da lì dentro che erano le 7:45, presi il mio zainetto e… cadde qualcosa dalla tasca destra… un foglietto bianco…lo raccolsi e lessi –SIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!! Strify grazie sei grande!!!- urlai di gioia. Sul foglio c’era scritto il suo numero di telefono e mi affrettai a chiamarlo Tu….tu…tu….tu… -Uffa perché non rispondi?- tu….tu….tu –Pronto?- Ciao Strify…sono Evelyne…- dissi eccitata –Ehi! Buongiorno Evy…come mai mi chiami a quest’ora?- -Scusami tanto è che…ti ricordi ieri…mi hai detto che passavi a prendermi alle 10:30?!- -Certo che mi ricordo..perchè non va più bene?-domandò con tono un po’ deluso –Si…cioè…no perché a dire la verità io la mattina sono a scuola e quindi non posso venire. Mi dispiace tanto-. Seguì un attimo di silenzio –E’ vero…avrei dovuto pensarci…allora facciamo una cosa…ti passo a prendere a scuola io….dov’è che vai?- -Davvero faresti questo per me?!!- risposi stupita –Ma certo..questo e molto altro per te- -Ma si non gli dare retta…mica è vero!!-si sentì una voce in lontananza. –Sta zitto tu! Sbottò Strify con un tono di superiorità –Scusa non farci caso a Yu è solo geloso-rise –Non ti preoccupare- risposi divertita –Comunque io vado al Liceo linguistico, l’istituto che si trova al centro di Berlino -Fantastico allora ti vengo a prendere all’uscita. Ci vediamo dopo piccola- -Si…ciao Strify e grazie-. Riattaccai e scesi le scale di corsa per fare colazione. Seduto a tavola c’era mio zio,un uomo alto, biondo, sempre vestito elegantemente, che mangiava le cialde preparate da Debby -Buongiorno! Guarda un po’ chi si vede! Oggi sei davvero bellissima con questa cambiatina-. Mio zio era sempre di buon umore anche se sempre stressato dalle mille telefonate che gli arrivavano ogni giorno e qualche volta lo facevano andare fuori di se. –Giorno zietto…spero sia andata bene la conferenza e grazie per il complimento! Oggi mi sento proprio al top e ho deciso di vestirmi in modo vivace- lo abbracciai. In effetti avevo cambiato totalmente look: converse, jeans, top rosa, capelli legati con due codine basse, frangetta spostata più su e avevo cambiato anche trucco…ombretto, rossetto rosa. –Debbie sono sempre più buone la tue cialde- disii mangiandone una e prendendone nel piatto altre tre –Ti ringrazio tesoro, le faccio per te con tutto il mio amore- disse sorridendo. –Però fai piano che così ti strozzi- disse mio zio facendomi segno con la mano di rallentare. Finita la mia sostanziosa colazione mi diressi verso la porta, m mi sentii chiamare da Debbie –Evelyne!!! A pranzo ci sarà una cosa che ti piace tanto quindi muoviti a tornare ok?- -Ah…quasi dimenticavo…oggi non torno a casa e rientro verso sera….vado in giro con le mie amiche- -si ok Evelyne ma fai attenzione!-disse mio zio. Mi chiusi la porta alle spalle –Ma Debbie….scusa una cosa…-chiese mio zio insospettito –Evelyne non odiava andare in giro con le sue amiche?- -Se vuole il mio parere signore…secondo me sua nipote è innamorata…ieri è entrata casa e ha cominciato a urlare, poi mi ha abbracciato e se n’è andata in camera canticchiando qualcosa..eeeh le giovani d’oggi!- mio zio scosse la testa e riprese a mangiare. Per salire sull’autobus feci, come sempre “a pugni”, per trovare un posto libero. Durante il viaggio casa-scuola ripensai a quello che avevo detto a mio zio prima di uscire. Gli avevo mentito, ma non potevo mica dirgli che mi vedevo con un ragazzo quattro anni più grande di me e per di più famoso! Ci teneva troppo a me e mi avrebbe proibito di vederlo. Soprattutto avrebbe avuto paura che potesse ferirmi in qualche modo. Aveva promesso ai miei genitori, prima che morissero, che si sarebbe preso cura di me. Per fortuna, quando stavo passando quei momenti oscuri della mia vita, lui era fuori per lavoro. Una volta arrivati, scesi e mi diressi in classe. Non seguii molto le lezioni di quel giorno. La mia testa era tutt’altro che concentrata a seguire i ragionamenti dei professori, piuttosto preferiva lasciarsi andare a dolci pensieri come quello del bacio della sera precedente. “Chissà se al prossimo bacio riproverò le stesse emozioni” pensai tra me e abbozzai un sorriso. Finalmente suonò quella maledettissima campanella che mi stava facendo venire i crampi allo stomaco. Fui tra i primi a uscire e fu in quel momento che lo vidi…radioso e sorridente come sempre che mi aspettava con la schiena appoggiata alla limousine. Indossava una camicia bianca e sopra una giacca a righe bianche e nere, jeans, un ciondolo a forma di ciuccio che arrivava fino alla pancia e occhiali da sole neri. Mi affrettai a scendere per andargli incontro, ma vidi che anche lui veniva verso di me e così mi fermai. Mi arrivò davanti e mi cinse i fianchi con le mani per poi darmi un bacio a stampo sulle labbra. Rabbrividii al contatto con la sua pelle morbida e sorrisi dolcemente. Lui ricambiò –oggi sei davvero bella lo sai Evy!? Il rosa ti dona- disse accarezzandomi il viso. Sentirlo dire da mio zio mi faceva piacere, ma sentirlo pronunciare da Strify mi faceva letteralmente impazzire –Ora andiamo prima che riconoscano e mi saltino tutti addosso- risi divertita ed entrai in macchina.
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