POTERE, ff yaoi

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 5/8/2008, 18:10
Avatar

♥ Hola Killer ♥

Group:
Kiro-Fan
Posts:
7,429
Location:
Como

Status:


Allora, ecco a voi una mia creazione: spero che l'inizio vi piaccia, anche se non è ancora chiaro cosa succederà ed è molto vaga...

Titolo: Potere
Genere: Fantasy (con tutto ciò che ne consegue)
Personaggi principali: Tom, Bill, Andreas, Strify, Kiro, Yu, Shin e Luminor (+ personaggi secondari)
Pairing: TomXKiro, StrifyXShin, BillX... se stesso?
Raiting: R (per ora)
Avvisi: Angst, Fantasy, Lime (forse), AU, Blood, Death Fic, OOC, Violence, (forse ne aggiungerò altri o ne modificherò alcuni, tenete sempre d'occhio la prima pagina!!)

Disclaimer: Ovviamente è tutto inventato, non per niente è Fantasy, quindi ogni cavolo di cosa che è descritta è tutto frutto della mia fantasia (appunto) ovviamente non voglio diffamare nessuno e decisamente non ci guadagno niente (altrimenti sarebbe in libreria questa storia non vi pare?)

Nota dell'autore: Odio gli avvisi!! Praticamente ho descritto tutta la storia!! Eccheccavolo!! Comunque, l'idea mi è venuta ascoltando un po' di canzoni dei Cinema Bizarre, sinceramente mi stupisco di quanto la mia mente riesca a vagare con quelle canzoni...

POTERE

Cap. 1 - Duello



I suoni dello scontro, che si stava svolgendo proprio in quel momento, turbavano la quiete di quella bellissima giornata assolata e afosa.
I due combattenti si scambiavano colpi ad una velocità e con un ritmo impressionante.
Uno dei due guerrieri era alto, esile, indossava dei semplici abiti da contadino e impugnava uno stocco particolarmente sottile; il suo sfidante era il tipico guerriero: anch’esso alto, ma leggermente più robusto del suo avversario, portava un’armatura pesante e lucida, anche se sporcata dalla polvere e dal sangue che scorreva da molte delle sue ferite, e impugnava una spada ad una mano e un grande scudo. Il suo viso era coperto da un elmo chiuso da cavaliere.
I colpi che i due sfidanti si scambiavano erano di una ferocia inaudita: il guerriero cercava in ogni modo di cogliere il suo avversario in fallo: finte, colpi di taglio, attacchi alle gambe, cariche con lo scudo.. niente sembrava penetrare la difesa dell’altro.
Da parte sua, il duellante con lo stocco era impegnato ad evitare ogni singolo attacco del guerriero, mettendo a segno delle stoccate che procuravano a quest’ultimo delle ferite in tutto il corpo.
Il combattimento durava ormai da parecchie ore ed entrambi gli sfidanti erano al limite delle forze.
Improvvisamente, il guerriero provò una nuova tattica, sapeva che se avesse fallito le sue difese sarebbero state sicuramente superate, quindi giocò il suo asso nella manica: velocemente, lanciò il proprio scudo verso il duellante che, stupito da quella mossa così avventata, riuscì solo all’ultimo secondo ad evitare di essere travolto.
Cercò subito di mettersi di nuovo in posizione difensiva ma, essendosi distratto per un paio di secondi, aveva dato l’opportunità al suo avversario di attaccarlo, ormai era spacciato: il guerriero era riuscito ad afferrargli il braccio armato dello stocco e gli aveva accostato la propria lama al collo.
Lo scontro era terminato.
I due combattenti, stremati e ansanti, si fronteggiavano con lo sguardo: lentamente il guerriero allontanò l’arma dalla gola del proprio avversario, si allontanò da lui e, dopo aver raccolto lo scudo, inserì la propria spada nei lacci dietro allo stesso, facendo sì che fungessero da fodero.
Lentamente, si tolse l’elmo, rivelando il proprio volto: un viso da uomo, forte, con i lineamenti duri e ben accentuati, che tradivano i suoi appena compiuti 25 anni, e con dei capelli lunghi, sul biondo, sistemati in trecce, che gli arrivavano fin oltre le spalle.
Nei suoi occhi si poteva scorgere un senso di trionfo e di allegria veramente sorprendente, decisamente non appropriato vista la grande quantità di ferite che aveva il suo corpo.
« Maestro... ho superato l’esame? »
e cadde a terra, senza sensi.


« Ragazzo... ragazzo... svegliati... Tom... svegliati Tom... »
Il giovane aprì lentamente gli occhi e si trovò a fissare il volto del suo maestro.
« Maestro... »
« No Tom, non affaticarti.. è stata un combattimento terribilmente impegnativo e faticoso... io stesso sono svenuto poco dopo di te... Per tutti i diavoli! Che combattimento! Mi è sembrato di tornare a quando ero giovane! Ahahahahah!»
« Maestro... »
L’uomo smise di ridere.
« Ho superato l’esame? »
Il maestro guardò l’allievo con aria decisamente perplessa.
« Tom... mi hai battuto! Nessuno c’era mai riuscito da trent’anni! Certo che hai superato l’esame! O meglio... l’esame di combattimento è superato, ora ti aspetta la prova divina... Ma sono sicurissimo che riuscirai a passarla senza problemi! Ahahahahah! »
Il giovane distolse lo sguardo dal vecchio maestro e fissò il soffitto della camera in cui si trovava.
« La prova divina... »


Le grandi porte del tempio si aprirono lentamente, ma senza fare nessun rumore, quasi come se non facessero attrito sui cardini.
I due viaggiatori, il maestro e l’ex-allievo, varcarono l’entrata silenziosamente, porgendo i loro saluti alla figura che si stagliava di fronte a loro.
Si trovavano al cospetto di una donna di media statura, con un corto cappuccio che le incorniciava il volto anziano e severo, vestita semplicemente con una vestaglia completamente grigia, senza nessun genere di gioiello o diadema che ne facesse indovinare la fede, come spesso accadeva con altre sacerdotesse.
« Benvenuti nel Tempio degli dei, dimora di tutte le divinità del nostro mondo e luogo di iniziazione di Paladini e Campioni divini, io sono Asthara, la Sacerdotessa Neutrale, chi di voi è qui per ricevere le grazie degli dei? Che si faccia avanti, mentre l’altro esca in silenzio. »
« Io desidero ricevere la grazia degli dei » disse Tom « Mentre lui è il mio maestro, lasciateci almeno il tempo di salutarci, dato che questo sarà un addio. »
« Così sia, raggiungimi nella Sala delle Statue non appena vi sarete congedati » così dicendo, la sacerdotessa si allontanò, lasciando soli i due combattenti.
« Questo è un addio maestro, forse un giorno ci rincontreremo. »
« Lo spero tanto Tom, lo spero tanto... »
Così dicendo, si strinsero forte gli avambracci, com’era consuetudine fare tra guerrieri di pari livello.
Il maestro poi si voltò e uscì dall’enorme portone del tempio e, mentre le porte si richiudevano, Tom, ardente di desiderio, si diresse verso la Sala delle Statue, per ricevere la sua iniziazione.
 
Top
Tiffy^^
view post Posted on 5/8/2008, 18:21




che bella!!! *-*
continua!! >.<
 
Top
view post Posted on 6/8/2008, 12:05
Avatar

Advanced Member

Group:
Shin-Fan
Posts:
5,515
Location:
Shinigami's world «

Status:


Molto molto bella.
E, scrivi benissimo *-* Complimenti.
Continua presto ^^
 
Top
view post Posted on 6/8/2008, 12:56
Avatar

♥ Hola Killer ♥

Group:
Kiro-Fan
Posts:
7,429
Location:
Como

Status:


Secondo capitolo in arrivo... Grazie per i commenti.

Cap. 2 - Missione



Tom riuscì a trovare subito la Sala delle Statue: una stanza enorme, fredda e buia, ma la cosa che più lo colpì fu il fatto che, a differenza delle altre sale del tempio, essa era stata costruita in modo che il suo perimetro fosse una circonferenza.
Decine di statue sui 4 metri di altezza erano disposte l’una accanto all’altra, quasi appoggiate alla parete, in modo da formare un cerchio perfetto.
Tom si avvicinò alla Sacerdotessa.
« Sono pronto, Santa Madre. »
« Solo gli dei potranno dire questo, ora devi indossare la tua armatura e impugnare la tua arma, esse diventeranno la tua seconda pelle e saranno benedette dal potere degli dei. »
Tom si tolse il mantello, rivelando la sua armatura, ora di nuovo pulita e lucida, e il suo scudo, nel quale era riposta la sua spada.
« Ora indossa il tuo elmo e posizionati nel centro del cerchio formato dalle statue. Poi mostra la tua arma agli dei. »
Tom fece come gli disse la Sacerdotessa e sguainò la propria spada, innalzandola verso il cielo.
Rimase immobile per molto tempo, i minuti passavano e ancora nessun segno divino appariva.
Poi, ad un tratto, sentì nel suo corpo una forza nuova, un’energia che non aveva mai provato prima, tanto da farlo sentire invincibile.
Ma durò solo un attimo: la forza scomparve improvvisamente, lasciando Tom nella confusione più totale.
Dopo qualche secondo si rivolse alla Sacerdotessa, anche lei molto perplessa.
« Santa Madre... cosa è successo? Ho sentito un’energia benefica scorrermi nelle vene, ma dopo qualche istante è scomparsa... che significa? »
« Non saprei cosa dire figliolo, è la prima volta che... »
« Se permettete vorrei rispondervi io. »
La voce proveniva da una figura incappucciata ed avvolta in un lungo mantello, appoggiata leggermente alla porta della sala.
« Donna, lasciaci soli. »
« Come desiderate. » detto questo, la Sacerdotessa lasciò la stanza, non senza prima aver lanciato uno sguardo indecifrabile a Tom.
Dopo che le porte si furono richiuse, la figura continuò.
« Sicuramente ti starai chiedendo cosa è successo, come mai non hai ricevuto la benedizione degli dei; io risponderò alle tue domande. »
« Scusami, ma tu chi sei? »
« Non interrompermi ragazzino. Non porre domande a cui io non ho intenzione di rispondere per ora. » disse la figura.
Tom rimase di sasso. Non capiva per quale motivo, ma la voce di quell’uomo aveva un qualcosa di strano... come se rimbombasse come il suono di una campana e fosse più limpida dello scrosciare di un ruscello al tempo stesso.
« Tu ora dovrai seguirmi, perché il tuo destino oggi si è rivelato. Era chiaro ormai da tempo quale fosse, ma oggi la conferma è giunta. Seguimi e tutto ti sarà svelato. »
« Aspetta un attimo. Prima dimmi chi sei e mostrami il tuo volto, non ho intenzione di seguire un uomo senza sapere nulla su di lui. »
La figura rimase in silenzio per qualche istante.
« Uomo? Cosa ti fa pensare che io sia un uomo? »
Detto questo la figura si tolse il cappuccio, rivelando il suo volto.
Era un essere magnifico, il viso era simile a quello degli umani, ma aveva i tratti talmente perfetti da sembrare un elfo. Sembrava fosse giovane, all’incirca sui 20-25 anni, ma qualcosa nel suo portamento e nel suo volto lasciavano intendere che non fosse così.
Aveva le orecchie leggermente appuntite, ma la cosa che più colpiva erano i suoi lunghi, lisci e bianchi capelli.
I suoi occhi erano di un’intensità senza pari e mostravano un’intelligenza, una saggezza e una forza di volontà inimmaginabili.
Ma la cosa che più colpì Tom, era il fatto che avessero l’iride di colore oro.
« Ma tu... chi... cosa sei? » chiese stupito Tom.
« Io sono Andreas, un aasimar, un discendente degli esseri divini, in incrocio tra una creatura angelica e un essere umano, e vengo da te, in questo giorno, per mostrarti il tuo futuro. »
Detto questo, la figura mosse leggermente il braccio e di fianco a lui, apparve uno specchio.
« Guarda dentro, o giovane paladino, e inorridisci. »
Tom si avvicinò lentamente alla superficie dello specchio e guardò.
Quello che vide lo terrorizzò: vide una grande armata, con armature lucenti e lame scintillanti, avanzare verso un’unica figura. Essa mosse leggermente il braccio sinistro, rivelando una forma scheletrica, e di colpo, dalla terra sotto ai suoi piedi, cominciarono ad uscire zombie. In poco tempo, l’armata grigia raggiunse il numero di quella lucente e si scontrò con essa. A niente servivano i colpi di spada, le frecce, gli incantesimi dei maghi guerrieri, per ogni cadavere che cadeva, altri cinque ne prendevano il suo posto. In breve tempo, dell’armata lucente non rimase più nulla. Anzi, ad un altro gesto dell’essere scheletrico, riprese vita, sotto forma di non-morti, e si unì all’armata grigia.
La visione cambiò, ora mostrava una grande foresta, antica e putrida, trasformata quasi del tutto in una palude, dove un gruppo di elfi, capitanati da un regale principe, stava avanzando lentamente: erano tutti stremati, la grande quantità di battaglie che avevano dovuto affrontare li aveva svuotati di ogni loro forza e adesso stavano tornando alla loro dimora tra gli alberi. Quello che non sapevano era che la loro dimora era caduta in mano ai non-morti e adesso ogni loro fratello, padre, madre, moglie, marito, figlio e familiare si era trasformato in quegli esseri, capeggiati da una seconda figura scheletrica e che stavano preparando loro un’accoglienza che mai dimenticheranno.
La visione cambiò nuovamente, spostandosi sulle montagne, dove un piccolo gruppo di nani era stato accerchiato da un esercito di giganti non-morti e di nani caduti, mentre da lontano una terza figura ghignava soddisfatta.
La visione cambiò velocemente, spostandosi da città in città, nella prima un bambino correva piangendo disperato, cercando di scappare dalla madre che, trasformata, cercava di divorarlo; nella seconda un padre era stato costretto a combattere contro i propri figli e ora stava portando la lama insanguinata al suo petto; nella terza, un sacerdote stava combattendo contro i suoi discepoli, pregando gli dei di far cessare questa follia; nella quarta non era rimasto nulla, le fiamme consumavano tutti gli edifici, mentre un lupo si cibava di bambino che aveva trovato rifugio dai non-morti tra i boschi.
La visione si soffermò sulla dimora del suo vecchio maestro, perito in combattimento contro i non-morti, ora trasformata in una casa di accoglienza, dove un chierico era indaffarato a curare la grande quantità di feriti, uno stregone e un negromante erano impegnati in un rituale di protezione e un giovanissimo druido si stava nascondendo nel buio di una stanza: nei suoi occhi, un tempo allegri e spensierati, ora colmi di lacrime, si intravedeva un misto di paura e di dolore. Intanto, fuori l’oscurità calava, e una quarta figura scheletrica osservava con le sue orbite vuote la casa.
La visione cambiò nuovamente, spostandosi su di una fortezza abitata da ombre, dove nei sotterranei era stato sistemato un trono di ossa umane; un uomo, se ancora si poteva definire tale, era impegnato a osservare una vasca colma di sangue, nella quale riusciva a vedere perfettamente ogni cosa che accadeva nel mondo da lui corrotto e annientato.
La visione terminò e Tom dovette appoggiare la sua spada in terra per sostenersi.
« Hai visto il futuro, giovane paladino, credo che la tua missione ti sia chiara. »
Tom guardò l’aasimar con uno sguardo che tradiva la sua rabbia e la sua determinazione.
« In qualità di paladino non posso assolutamente permettere che una tragedia simile accada! Mi impegnerò con tutte le mie forze affinché la creatura responsabile venga distrutta! Guidami, o mio maestro, guidami verso quella disgustosa carogna! »
« Bene, giovane paladino, se così tu vuoi, io sarò il tuo maestro, ma ricordati che la tua missione sarà di distruggere la creatura malvagia che in futuro dominerà la terra su cui noi viviamo, l’essere che un tempo era umano e che ora è qualcos’altro, l’essere che ha stretto un patto con la morte e che ora è diventato un Lich... »
Si voltò velocemente, avviandosi verso le porte della sala.
Si fermò un attimo e si volse verso Tom.
« L’essere che un tempo è stato tuo fratello gemello. »
 
Top
tomkaulitzgirlfriend<3
view post Posted on 6/8/2008, 16:53




wow!!
me piase mucho,..continua continua me curiosa!!>_<
 
Top
Tiffy^^
view post Posted on 6/8/2008, 19:15




bella bella *-*
continua^^
 
Top
view post Posted on 19/8/2008, 10:41
Avatar

♥ Hola Killer ♥

Group:
Kiro-Fan
Posts:
7,429
Location:
Como

Status:


Bene! Mi fa piacere che a qualcuno piaccia!!

Cap. 3 - Alleati




Era da circa una settimana che si erano messi in viaggio.
Dopo la rivelazione del loro nemico, Andreas aveva preteso che si mettessero subito in cammino, per quale meta, ancora non lo aveva rivelato.
L’unica cosa certa era che si stavano spostando verso Nord-Est.
Tom era alquanto sospettoso nei confronti dell’aasimar, anche se lo aveva accettato come maestro, non poteva completamente fidarsi di lui.
Come faceva a sapere che quella creatura fosse suo fratello gemello Bill? Da cosa lo aveva capito? Gli era stato per caso rivelato dal dio che serviva? E come mai non si era mai tolto il mantello, nonostante il caldo terribile? Cosa nascondeva sotto alla sua veste? Da cosa provenivano i suoni metallici che sentiva ogni volta che il suo maestro camminava a piedi? E come mai non aveva ancora messo alla prova le sue abilità di paladino?
Questi erano i pensieri che affliggevano la mente di Tom e di certo non era intenzionato a farli durare a lungo, ma il suo buon senso gli diceva che era meglio non fare troppe domande ad Andreas: era pur sempre per metà un essere celestiale e di sicuro aveva la stessa altezzosità degli elfi...
« No, non sono come gli elfi io! » disse ad un tratto Andreas.
Tom si fermò all’istante, stupito e confuso da quelle parole.
« Tu... come...? »
« Come faccio a sapere quello che stavi pensando? Semplice, io ho la capacità di sondare la mente altrui e, anche se non sono in grado di leggere completamente i pensieri degli altri, ho percepito che mi hai paragonato ad un elfo. »
« Io... ecco... sono desolato maestro... non intendevo mancarle di rispetto... »
« Per favore non darmi del “lei” fin troppe volte si rivolgono a me con quel tono rispettoso e sottomesso, e a me da molto fastidio. Chiamami Andreas e dammi del “tu”. »
« Come desideri... Andreas.. Comunque avrei delle domande da farti. »
« Dimmi pure Tom. »
« Ecco, come fai ad essere così sicuro che la creatura della visione fosse veramente mio fratello Bill? Io non l’ho riconosciuto per niente. »
« Semplice, anche questa è una mia abilità speciale. Se mi concentro su una persona che ho visto, posso vedere esattamente che cosa sta facendo in quel preciso momento e posso anche capire dove si trova. Tu non l’hai riconosciuto perché la creatura nella visione non era più tuo fratello e non ne aveva più l’aspetto, ma io adesso sono in grado di vederlo e posso assicurarti che è proprio lui. »
« Ma questo è veramente fantastico! Quindi puoi anche capire cosa sta pensando e dunque potremmo anticipare tutte le sue mosse! »
« Non essere così impulsivo e sciocco! La mia abilità non può essere usata in continuazione, mi stanco molto presto se ci ricorro, inoltre, se la persona a cui cerco di sondare la mente ha ricevuto un qualche tipo di addestramento magico, potrebbe captare la mia presenza e scoprirmi. Non posso rischiare di espormi così tanto, la nostra missione è principalmente fondata sulla segretezza e se Bill ci scoprisse, non oso immaginare cosa ci scatenerebbe contro. »
« Ma perché dovrebbe farlo? Noi siamo solo in due, che cosa potremmo mai fargli? »
« Immagino che questa fosse un’altra delle domande che volevi farmi? Dico bene? »
« Esattamente maestr... Andreas. »
« Per ora posso solo dirti che siamo in due adesso. Infatti ci stiamo recando a reclutare delle nuove forze. »
« Hai intenzione di creare un esercito per combatterlo? »
« Non dire fesserie! Ti ho appena spiegato che la nostra missione è basata sulla segretezza!! Pensi che un esercito possa avvicinarsi a lui senza dare nell’occhio? »
« Hai ragione... scusami... »
Tom si sentiva particolarmente offeso da quella frase... di certo era ancora un novizio nelle arti della guerra e di sicuro non aveva l’esperienza necessaria per pensare a dei piani strategici... però non era certo uno stupido!
« Non importa... hai ancora troppe cose da imparare sull’arte militare, dovremmo lavorarci un po’ sopra. »
Continuarono il loro viaggio e lentamente si fece sera.
Decisero di accamparsi in un bosco di fianco al sentiero che stavano percorrendo, accesero un fuoco e consumarono una cena veloce.
Rimasero per molto tempo senza proferire parola, finché Tom non decise di porre ad Andreas alcune domande.
« Scusa Andreas, mi potresti spiegare dove troveremo questi “alleati”? »
« Non lo immagini? »
« Veramente no... non so neanche dove stiamo andando di preciso... »
« Ci stiamo dirigendo verso un piccolo villaggio, il nome preciso non lo conosco, ma sono sicuro che li troveremo uno dei nostri futuri alleati. »
« E tu hai idea di chi sia? »
« Ovviamente, e anche tu dovresti esserti fatto un’idea al riguardo. O mi sbaglio? »
« In effetti un’idea ce l’avrei. Però prima dovrei chiederti una cosa. »
« Dimmi pure. »
« Le immagini nella visione... non erano casuali vero? »
« No, non lo erano. »
« Allora ci sono diverse possibilità: o stiamo andando dagli elfi, o stiamo andando dai nani. Però non vedo come possano esserci di aiuto, è risaputo che sia gli uni che gli altri non si mettono in contatto con gli umani, dunque non riesco a capire come noi potremmo convincerli. Però la visione ha mostrato altre persone, se non mi sbaglio un bambino, un padre, un sacerdote e la casa del mio vecchio maestro. Ma il suo villaggio si trova da tutt’altra parte, dunque direi che ci stiamo dirigendo verso il sacerdote. »
Andreas lo guardò attentamente, squadrandolo con i suoi occhi dorati.
« Ti ho giudicato male, Tom, hai una buona capacità di ragionamento... Tuttavia ti sei sbagliato. »
« Davvero? »
« Si, ti sei basato sulle immagini della visione, però non hai calcolato una cosa: non hai visto il presente, ma il futuro. »
« Non riesco a capire. »
« Il futuro non è una cosa statica, è in continuo cambiamento. Se un mago riesce a divinare il futuro, e non accetta quello che vede, farà di tutto per modificarlo. Se non farà esattamente le stesse azioni che lo porteranno ad una determinata situazione, essa non esisterà più, e il futuro sarà cambiato. Ti faccio un esempio: se un mago malvagio riuscisse a vedere nel futuro il giorno della propria morte per mano di un paladino, lo attenderebbe e lo ucciderebbe senza esitare; ma quel paladino avrebbe dovuto ucciderlo e fare altre opere di bene come, ad esempio, eliminare una banda di fuorilegge che avrebbero rapinato un intero villaggio. Con la morte del paladino, quei banditi potrebbero rapinare il villaggio, lasciando intere famiglie senza un soldo e costrette a vivere nella miseria e di elemosina. Ed ecco che, con la morte di una singola persona, il mondo avrebbe una banda di briganti in più, che sarebbe dovuta perire, e decine di famiglie in miseria in più, che avrebbero dovuto vivere come hanno sempre fatto. E così il futuro è cambiato non solo per il mago, ma per decine di persone. Riesci a capire? Anche un singolo sasso non al suo posto può cambiare il corso di un fiume. »
« E questo cosa c’entra con me? »
« Semplice, mostrandoti la visione, io ho modificato già il futuro, quindi non è detto che le cose che hai visto avverranno. Oppure che le persone che hai visto siano nello stesso luogo. »
« Dunque... avrei dovuto considerare anche le persone che erano a casa del mio vecchio maestro? Vuoi dire che loro non sono da lui in questo momento e che stiamo andando da loro? »
« Esattamente, dobbiamo trovare il negromante, il chierico, lo stregone e il druido. Più un’altra persona che non hai visto nella visione. »
Tom rimase in silenzio a meditare sulle parole che aveva appena ascoltato.
Possibile che il futuro fosse già cambiato?
E se si, era cambiato in meglio o in peggio?
Dopo vari minuti di meditazione, decise di fare un'ulteriore domanda.
« E da chi ci stiamo dirigendo? »
Andreas lo guardò intensamente, con una strana luce negli occhi.
« Stiamo andando dal negromante. »
 
Top
Marty7bill
view post Posted on 19/8/2008, 22:56




Bella! Sìsì...mi piace ^^ e poi scrivi benissimo =)
Non vedo l'ora di leggere il seguito!
 
Top
view post Posted on 7/9/2008, 22:29

I love me

Group:
Cinema Bizarre-Fan
Posts:
21,562
Location:
Provincia di Napoli

Status:


ho letto il primo chap, mi è piaciuto! :) sei proprio brava ^_^ quando ho tempo leggo il resto.
 
Top
view post Posted on 28/9/2008, 21:07

I love me

Group:
Cinema Bizarre-Fan
Posts:
21,562
Location:
Provincia di Napoli

Status:


uuuuup
 
Top
view post Posted on 16/10/2008, 15:11
Avatar

♥ Hola Killer ♥

Group:
Kiro-Fan
Posts:
7,429
Location:
Como

Status:


Sorry!!
Continuerò il prima possibile... sono impegnato già da ora per la maturità...
Appena posso mi metto sotto a scrivere!

CITAZIONE
ho letto il primo chap, mi è piaciuto! sei proprio brava quando ho tempo leggo il resto.

Bravo.
 
Top
view post Posted on 9/11/2008, 11:21
Avatar

♥ Hola Killer ♥

Group:
Kiro-Fan
Posts:
7,429
Location:
Como

Status:


Grazie mille per l'attesa!!
Ecco a voi il capitolo!
SPOILER (click to view)
p.s. tra poco arriva Luminor!!


Cap. 4 - Magia



Il mattino seguente ripresero il loro viaggio.
Le spiegazioni che Andreas aveva dato a Tom davano a quest’ultimo parecchio su cui riflettere: se tutto ciò che il suo maestro aveva detto fosse la verità, il futuro doveva già essere cambiato. Forse quel futuro che lui stesso aveva visto non esisteva già più, forse tutte quelle persone non sarebbero morte, forse il suo vecchio maestro non avrebbe perso la vita. Era anche vero che c’era la possibilità che tutto fosse peggiorato. Chi poteva dire che, ora come ora, il futuro non fosse stato reso peggiore dall’intervento di questo mezzo umano? Ma soprattutto, poteva realmente fidarsi di lui? Era risaputo che gli dei avevano strani modi di agire... Forse, visto che Andreas era per metà un essere celestiale, aveva ereditato una parte di quell’atteggiamento misterioso che hanno tutte le divinità...
Ma certamente questo non era importante al momento.
La missione di Tom ora era quella di eliminare suo fratello per evitare che distruggesse ogni forma di vita su questo mondo. Nient’altro importava.
Certo, avrebbe dovuto provare dei sentimenti verso Bill, ma da quando quest’ultimo se ne era andato aveva avuto la sensazione che non lo avrebbe mai più rivisto.
E in effetti non si poteva di certo dire che quell’essere fosse suo fratello: era stato corrotto dal male e ora Tom doveva eliminarlo ad ogni costo.
In questo mondo non c’era spazio per le creature infernali.
Lui doveva, ma soprattutto voleva distruggerle tutte.
Non c’era altro modo per salvare il mondo.
Poco più avanti, l’aasimar di nome Andreas seguiva il filo dei pensieri del suo allievo con molta attenzione.
Non pensava che Tom avesse tutta questa forza di volontà e tutta questa convinzione.
Era sulla buona strada per diventare un fanatico giustiziere.
Certo, questo sarebbe stato un problema più avanti, ma era sicuro di poterlo convincere a fare tutto ciò che voleva.
D’altronde era un suo allievo e di certo non si sarebbe mai rivoltato contro il volere del suo maestro.
Era troppo devoto al bene.
E poi, anche se lo avesse voluto fare... c'era sempre un'altra carta che Andreas poteva giocare...
Sul volto di Andreas si allargò lentamente un sorriso.
« Siamo arrivati. » disse Andreas, indicando un punto avanti a loro.
Tom guardò in direzione dell’indice del suo maestro e rimase sbigottito: e quello lo chiamava “piccolo villaggio”?
Era una città veramente grande e imponente, situata su una piccola altura, era formata dal castello centrale più una grande quantità di abitazioni ed edifici disposti tutto intorno alle mura di pietra del castello.
Quest’ultimo era una fortezza decisamente imponente, con grandi torri e moltissime sentinelle che facevano la ronda sulle mura.
La città esterna era circondata da una recinzione in tronchi di legno, le cui uniche entrate erano due porte sorvegliate da una grande quantità di soldati.
« Maestro... è quello il “villaggio”? »
« Vedi per caso qualche altro agglomerato di abitazioni nelle vicinanze? Certo che è quello! »
Quindi, senza esitazioni, si avviarono verso le porte della città.
Arrivati al cancello principale, furono subito fermati da due guardie.
« Nomi! » disse la prima sentinella in tono annoiato.
« Io sono Evard » disse Andreas pronto « E questo è Neru, il mio apprendista »
« E cosa siete venuti a fare? » chiese sospettosa la seconda guardia.
« Siamo qui per visitare il tempio della città e a trovare un vecchio amico. »
« Quanto avete intenzione di fermarvi? »
« Al massimo duo giorni, poi ripartiremo. »
« Molto bene, passate, ma vi avverto: agli abitanti della città non piacciono gli avventurieri. »
« Grazie, ne terremo conto. »
Le due guardie li lasciarono passare, sempre più sospettose.
« Andreas » chiese Tom al maestro appena furono abbastanza lontani « C’era bisogno di mentire? »
« Tom, so benissimo che la tua etica non ti permette di dire menzogne, ma in questo caso sono stato io a mentire. »
« E poi » continuò Andreas « A volte mentire è necessario »
Tom rimase perplesso da quelle parole.
Questo voleva dire che, anche se era un essere celestiale, aveva il permesso di dire menzogne? Ma i divini non erano sempre corretti e giusti?
« Tom, devo avvertirti » disse Andreas « Questa tua perseveranza a seguire ciecamente la retta via non dovrà interferire con la mia volontà. Capisci? »
« Che cosa vuoi dire? » chiese Tom
« Semplice, voglio ricordarti che io sono il tuo maestro e che non dovrai assolutamente disubbidirmi. Qualsiasi cosa io ti dica. »
« Qualsiasi cosa? » chiese sospettoso Tom
« Si, qualsiasi cosa. »
« Come desideri Andreas, d’altronde sono vincolato a te come allievo, è ovvio che io obbedisca alle tue parole. »
« Volevo solo ricordartelo. »
Camminarono lentamente per le stradine della città esterna ancora per un po’.
Le case ai lati erano grigie, tristi, circondate da ringhiere di metallo freddo e nero. Per strada si incontravano poche persone, ognuna delle quali portava un’arma con se. Non c’erano bambini che giocavano e le poche persone che incontrarono avevano l’aria torva e assente.
« Questa città sembra così triste. » disse Tom guardandosi in giro.
Andreas non si degnò neanche di alzare lo sguardo.
« È solo una piccola città, con i suoi problemi e le sue paure. Ma noi siamo qui per un motivo ben preciso, non possiamo occuparci anche di loro. »
Queste parole lasciarono Tom stupefatto. Per essere un mezz’angelo era decisamente troppo insofferente ai problemi altrui.
« Benissimo, siamo arrivati. » disse Andreas.
Si trovavano davanti ad una taverna dall’aria squallida e Tom si sentì percorrere da un brivido. L’insegna sporca e sbiadita recitava la scritta “La lama di ferro”. Entrarono.
Il locale era squallido e grigio, ma soprattutto era deserto. Non c’era nessuno seduto ai tavoli e l’unica persona presenta era un oste robusto che li guardava con una smorfia amara sulle labbra.
Andreas si avvicinò al bancone.
« Avrei bisogno di un’informazione. Sai dove posso trovare il negromante? »
A quelle parole, l’oste si rivolse a loro in modo brusco e con voce bassa e roca. « E per quale motivo pensi che io lo sappia? »
Per una frazione di secondo, Tom sentì l’aria nella stanza farsi più leggera, più fresca, quasi fosse stata risanata.
« Risponderai alla mia domanda? » chiese Andreas con la stessa voce con cui si era rivolto a Tom al loro primo incontro.
L’oste rispose immediatamente e con voce atona. « Lo puoi trovare in una cripta ai lati del cimitero. All’esterno della città. »
« Grazie. » disse Andreas e fece segno a Tom di seguirlo.
Stavano camminando per raggiungere il cimitero, quando Tom fece una domanda.
« Andreas, cos’è successo in quella taverna? »
« Perché credi che sia successo qualcosa? »
« Be’, prima che tu chiedessi all’oste se ti avesse risposto, ho sentito l’aria farsi più fresca, come se mi fossi trovato di fianco ad un ruscello in mezzo ai boschi. »
Andreas si fermò di colpo, voltandosi a guardare Tom. Lo squadrò per un paio di secondi, poi disse: « Vedo che le tue capacità di paladino aumentano velocemente. Sei già in grado di individuare le forze del bene e quelle del male. Sono impressionato. Questo vuol dire che dovremo esercitarci sul serio d’ora in avanti. Ma ora dobbiamo convincere il negromante a seguirci. »
Dette queste parole, si voltò e si incamminò lungo le strade della città.
Tom rimase fermo per un paio di secondi, poi si affrettò a raggiungere il suo maestro.
Era ormai tardo pomeriggio quando, finalmente, raggiunsero il cimitero. Si sentirono tenuti sotto controllo per tutta la durata del loro cammino, ma nessuno li ostacolò.
Il cimitero era un territorio spoglio, abbastanza ampio, circondato da una pesante recinzione. Oltre alla grande moltitudine di lapidi, erano presenti anche diverse cripte scavate nella terra. Il tutto aveva un’aria decisamente lugubre.
« Certo che vivere in una cripta... » disse Tom.
« Evidentemente vuole tenersi a contatto con il suo tipo di magia. » commentò Andreas, lasciandosi sfuggire un sorriso divertito.
« Tipo...? » domandò curioso Tom.
« Non dirmi che non sai che cos’è un negromante? » gli chiese stupito Andreas.
« Non con precisione. So solo che è un tipo di mago molto poco diffuso. Ricordati che il mio vecchio maestro era un combattente, non un incantatore. »
« Speravo almeno che tu sapessi con cosa avremo a che fare... Allora te lo spiegherò. »
« I negromanti » cominciò Andreas « sono una sottospecie di maghi che hanno deciso di specializzarsi nello studio di determinati rami della magia. Questi incantatori sono specializzati nella manipolazione, nella creazione e nella distruzione della vita. I loro incantesimi sono principalmente offensivi ed esercitano il loro pieno potere nella creazione di non-morti. »
« Aspetta un secondo. » lo interruppe Tom « Mi stai per caso dicendo che ci stiamo per alleare con un creatore di zombie? Come quello che ho visto nella visione? Come quello che è diventato mio fratello? » Tom era semplicemente sconvolto.
« In pratica... si. » rispose Andreas.
« Ma non possiamo allearci con un simile essere! È malvagio! Dovremmo ucciderlo all’istante! » il tono di voce di Tom lasciava intendere quanto fosse disgustato e furioso.
« Tu non capisci Tom, la magia non è buona o malvagia. La magia è solo magia. Sono gli esseri viventi che scelgono come usarla. Non è detto che il ladro sia malvagio e che il monaco sia buono, non importa quello che sei, l’importante è quello che fai. » l’aria attorno a loro era diventata di nuovo limpida e pulita, come era successo nella taverna. « E poi ti ho detto che devi fare quello che dico io, e io ti dico che dobbiamo far si che il negromante venga con noi. La sua magia ci serve. »
Tom, senza sapere il perché, dal momento che l’aria era cambiata, aveva sentito la sua rabbia e il suo disgusto scomparire. Le parole di Andreas gli parevano molto sagge e giuste, non aveva motivo di dubitare del suo maestro.
« Hai ragione Andreas, scusami se mi sono lasciato guidare dal pregiudizio. Ti chiedo perdono. »
Andreas, senza neanche guardarlo, disse « Dobbiamo entrare in quella cripta. » e ne indicò una appena all’esterno della recinzione del cimitero « Sbrighiamoci. » e così dicendo vi si diresse.
Tom lo seguì immediatamente.
 
Top
11 replies since 5/8/2008, 18:10   227 views
  Share