last night

CAPITOLO 12

Guardai verso quella voce che attirò la mia attenzione, era una bancarella di tiro al bersaglio simile a quelle che si trovavano ai luna park.
La cosa non mi stupì visto che quel centro commerciale in realtà era come una mini città.
r-ci tentiamo?-
s-a far cosa?-
gli indicai la bancarella e poi ve lo trascinai vicino.
v-signorina..vuole far provare al suo ragazzo?-
r-no, non è il mio ragazzo..è il cagnolino da compagnia..si..un po’ cresciuto u.u è tutta colpa di quelle crocchette geneticamente mutate che gli ho dato quand’era bambino!-
mi arrivò uno scappellotto sulla nuca e sentii che da dietro stava ridacchiando.
r-cosa vuoi!?-
s-la smetti di trattarmi da animale?-
r-e come dovrei trattarti? Da oggetto?-
s-umano?-
r-ahahahah..umano..ahahahahah..some sei simpatico-
v-ragazzo..la signorina qua ti da filo da torcere eh?-
s-no, non si preoccupi..la signorina qua se la farà a piedi per andare a casa..-
r-tu provaci e ti denuncio! Piuttosto..mi fa provare?-
v-certo..tenga il fucile e colpisca prima il coniglio, poi la donna cannone, il giocoliere e infine il pagliaccio!-
puntai il fucile e sparai, la prima volta mi andò anche bene..ma le altre due sbagliai i colpi e shin da dietro continuava a dirmi che ero scarsa e che lui avrebbe fatto di meglio.
v-non si preoccupi..ora colpisca il pagliaccio..le raccomando..-
s-hai presente quello con la faccia bianca? Capelli strani e bocca rossa?quello..-
r-sta zitto coso..-
s-dai che forse lo prendi..almeno che tu non sbaglia bersaglio ancora..hai una mira penosa..-
r-zitto!-
s-sisi..dai..vai e fammi finire le risate!-
a quel punto girai la pistola e gli sparai il pallino in pieno torace, si piegò in due per il dolore e il venditore si mise a ridere.
r-viva me! Ho beccatto il pagliaccio! *.*-
v-ragazza!mi stai troppo simpatica..tieni..ti regalo questo peluche!-
lo presi, era un enorme cane con gli occhi enormi e sbrilluccicosi.
Poi ci avviammo verso l’auto, mentre lui continuava a lamentarsi per il dolore, eravamo in auto e io giocavo col cane.
s-perché l’hai fatto?!-
r-allora..dovevo colpire un pagliaccio, col viso bianco, capelli strani e labbra rosse..beh..era la tua descrizione nei minimi dettagli *.*-
s-ma quanto sei antipatica!?-
r-mai negato o nascosto u.u-
scoppiò a ridere, ormai eravamo davanti a casa mia.
r-beh..grazie per la giornata!-
s-alla fine mi son divertito anch’io..se mai..boh..domani ci vediamo per le ripetizioni?-
r-non mi va più di parlare di matematica..mi arrangio da sola..-
s-bene!allora così sei libera di uscire con me e i ragazzi alla sera!-
r-eh?-
s-si, deciso..tu esci con noi..-
r-e dove di grazia?-
s-segreto-
r-vabbè..me ne vado..saluta il piccolo shin..-
s-cosa?-
r-shin!-
gli mostrai il cane di pezza e poi gli sorrisi.
s-l’hai chiamato shin?!-
annuii col capo.
s-perché?-
r-non ti va bene?-
s-si, mi va bene..ma..perchè?-
r-così..mi ricordava te..-
s-in cosa?-
r-segreto!-
chiusi la portira e scappai in casa

arrivo dopo non so quanti capitoli!!!! mi scuso per il ritardo V.V
questa fanfiction è sempre più bella e divertente! la storia del pagliaccio mi ha fatto ridere come una pazza!!! e troppo carina l'idea di chiamare il peluche shin *-*
continua presto^^

CAPITOLO 13

Ero ancora in bagno quando suonarono al campanello.
r-è aperto! Shin entra pure-
sentii la porta cigolare e dei passi che percorrevano il corridoio, sapevo di essere in ritardo per l’uscita, ma avevo perso il tempo nel fare i compiti di italiano.
s-dove sei?-
r-in bagno!vieni su..-
gli urlai e pochi secondi dopo lo sentii correre su per le scale.
Poi apparve statuario sulla porta, si era appoggiato allo stipite con un fianco e una mano era nella tasca, l’osservai mentre finivo di mettermi la matita nera attorno agli occhi.
Aveva i capelli liscissimi e indossava una camicia bianca con le maniche sbottonate e abbastanza larghe, sotto aveva un paio di jeans nero pece e ai piedi degli anfibi neri alti fino a metà gamba.
Aveva il totale dominio di se, era consapevole di chi era e di cosa voleva, nonostante davanti alle telecamere si nascondesse dietro una maschera di timidezza, il suo sguardo era intenso e diretto.
r-devo un attimo finire col trucco e son da voi..-
s-ti aspetto qua..tanto i ragazzi sono ancora in auto..-
r-grazie..davvero scusa, ma ero immersa nei compiti e ho finito per perdere l’orario!-
s-ahahah..che bello..io non ne ho più-
r-si..che fortunato..ma se vuoi ti regalo i miei!-
s-nono..tranquilla..piuttosto non c’è nessuno in casa?-
r-no..mio padre stasera lavora e mia sorella è a casa del suo ragazzo..-
s-ah..-
passai il rossetto sulle labbra e con una piroetta mi voltai verso di lui.
r-andiamo?-
s-favolosa!-
r-andiamo?!-
s-va bene..ma non accetti mai i complimenti?-
r-no..-
salimmo nel furgoncino e feci un saluto generale.
r-dove andiamo?-
st-è un locale..è enorme..-
r-e cosa dobbiamo andarci a fare?-
k-passare la serata non ti dice nulla rei? C’è karaoke e sala giochi e discoteca e pub..e basta...-
r-mini city?-
ro-direi di si..dai è un ottimo posto per passare una serata diversa dalle altre..-
mi guardai attorno e vidi che ero l’unica ragazza nel furgoncino.
r-ma..non ci sono altre ragazza?-
st-no..doveva esser un’uscita fra uomini..-
y-doveva..ma shin ha rotto talmente tanto..-
k-che lo abbiamo accontentato..-
s-no, è che semplicemente che la differenza tra un uomo e rei è pari a zero!-
strify si avvicinò al mio volto passandomi una mano su un fianco.
st-se vuoi te la trovo io la differenza..-
mi si irrigidirono tutti i muscoli, per non parlare del fatto che mi ero totalmente persa nei suoi occhi.
Shin gli appoggiò una mano su una spalla e lo strattonò fortemente all’indietro.
s-divetta da 4 soldi vedi di star fermo..sappiamo tutti che ci provi con tutte..ma non incominciare anche coi ragazzi..-
l’impulso fu talmente forte che trattenerlo mi fu impossibile, chiusi il pugno e gli sferrai un cazzotto nello stomaco.
Kiro scoppiò a ridere.
y-non è un ragazzo fisicamente, ma picchia bene direi..-
r-idiota che non sei altro shin!-
lui era li che si teneva la pancia fra le mani, piegato in due e con gli occhi chiusi.
Ma che cavolo, doveva sempre far le sue battutine antipatiche, non lo sopportavo proprio quando faceva così.
Per il resto del viaggio non parlò e continuò a stringersi lo stomaco, mentre io rimasi a parlare con strify che era espansivo e cordiale.
Arrivati si fiondarono al karaoke, kiro era stonato come una campana e ringraziai il cielo quando romeo gli rubò il microfono.
Era bravo a cantare, ma come padronanza del palco lo batteva strify.
Le sue movenze erano uniche, quel bacino sembrava snodabile e con la mano si accarezzava mille volte, facendoti desiderare di far la stessa identica cosa su di lui ovviamente.
Il mio sguardo fu distolto da quello spettacolo sensuale quando vidi shin seduto sul divanetto un po’ in disparte, yu l’aveva appena mandato a quel paese e lo potetti capire solo vedendo i gesti perché la musica era ad alto volume.
Posai il mio cocktail sul tavolino e mi avvicinai a lui.
r-che c’è?-
non mi guardò neanche e continuò a far l’indifferente.
r-dai shin..dimmi cosa c’è che non va..ho visto yu che ti mandava a quel paese..-
scrutai il suo profilo dai lineamenti leggeri..talmente dolci che parevano disegnati.
r-non vuoi parlarmi?perfetto!ciao!-
mi alzai e mi diressi verso la mia poltroncina, ma yu mi afferrò per un polso e mi fece cenno di uscire, così lo seguii.

bè shinnino mio quel pugno te lo meritavi secondo me V.V
la divah non si smentisce mai XD
ma che sta succedendo con yu????? posta presto mi raccomando!!!!^^

CAPITOLO 14

y-mi fai compagnia mentre fumo?
r-non so..cioè..-
y-che c’è? Ti imbarazzo per caso?-
r-no..è che shin..-
r-mi sembra che sia piuttosto arrabbiato con te..-
r-si-
lo dissi con un tono tremendamente malinconico, mi afferrò per un polso e tirando fortemente percorse velocemente il corridoio, spalancò con una mano la porta e mi portò fuori con se.
Il cielo era terso di nero e le stelle non illuminavano quella triste e strana notte.
Si accese la sigaretta e la portò alla bocca.
y-a dire il vero volevo parlarti..-
r-cosa? Parlare? Con me? E perché?-
y-avrei bisogno di chiederti un favore..-
r-se posso aiutarti volentieri..-
y-no, devi aiutarmi..leva il se..-
r-ma dipende da che aiuto è! Non posso prometterti qualcosa di cui non sono sicura!-
y-uffa!-
chinò la testa e i lunghi capelli neri calarono sul viso coprendolo parzialmente.
r-dai..dimmi..-
y-devo far ingelosire una persona..-
r-e io che centro?-
y-tu sei il mezzo..-
r-il mezzo?-
y-si!-
si voltò verso di me e afferrò una mia mano che poi si portò verso il cuore.
y-fingi..-
r-di esser la tua ragazza?-
y-ma anche meno se non vuoi ragazza!-
r-meno?-
y-fingiamo di frequentarci..di uscire insieme..dai! ne ho bisogno!-
r-ma bisogno perché?cioè tu stai con vanessa..-
y-no..ci siamo lasciati pochi giorni fa..-
quindi era lei che doveva esser gelosa, ma fingere non era nei miei principi.
y-perfavore! Sei l’unica a cui posso chiederlo-
r-l’unica?-
y-si..-
r-uff..va bene..tanto cosa vuoi che ci perda?!-
y-grazie!mon cherry non dirlo a nessuno..neanche ai ragazzi..tantomeno a shin..altrimenti la farsa va a monte -
r-va..va..va bene..-
ero sconvolta, cioè voleva mentire anche ai ragazzi?
Perché mai?
y-dai entriamo..-
stavamo per rientrare nella sala quando mi afferrò la mano, la ritrassi velocemente e lui si voltò a fissarmi stupito.
r-cioè..-
y-dobbiamo fingere si o no?-
r-e va bene..-
riposi la mano nella sua, aveva una stretta calorosa e sicura, entrammo nella sala e kiro ci venne in contro saltellando.
k-andiamo in sala giochi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
detto ciò sparì fuori dalla porta, si senti solamente la sua corsa veloce lungo il corridoio.
y-andiamo?-
annuii, shin ci era dietro e continuava a star in silenzio.
St-ehm..perchè?-
r-perché cosa?-
ro-perché per mano?-
y-ah! Ehm..ragazzi io e rei abbiamo deciso..-
r-di provare ad uscire insieme..-
ro-COSA!?-
r-si..e già-
st-da quando?-
y-ne abbiamo parlato prima..dai ragazzi sapete che odio parlare delle mie decisioni!-
ro-lo so..ma a casa poi ci racconti tutto meglio! Chiaro?!-
y-vieni con me sulla moto?-
r-gara?-
y-si!-
r-ma non so andarci! Non ci ho mai giocato!-
y-allora ci andiamo insieme e sfidiamo shin!-
s-no grazie-
y-non fare l’asociale e alza il tuo regale deretano!-
s-ho detto no!-
ro-vuoi andare a casa?-
s-no-
r-andiamo a prendere una boccata d’aria?-
il suo voltò distolse lo sguardo da me, si alzò e si allontanò da me.
r-C.ZZO!PERCHè FAI COSì!?-
yu mi posò una mano sulla spalla e poi mi strinse a se.
y-sta tranquilla..è solo un po’ arrabbiato..domani gli sarà tutto passato..-
r-se lo dici tu..-

Nuuu Shinny!Prerchè sei così arrabbiato?! Continua che voglio sapere che succede!!

eccovelo ^.^

CAPITOLO 15

Quella notte non riuscii a prender sonno, l’idea che shin fosse arrabbiato cin me mi mandava in bestia, non potevo sopportare tutto ciò.
Forse avrei dovuto chiamarlo, così presi in mano il telefono e digitai il suo numero di cellulare, il telefono squillo una decina di volte prima che rispondesse.
s-pronto?!chi cavolo è a quest’ora?-
la voce era spezzata dal sonno, così guardai l’orologio ed erano le 4 del mattino! Cavoli!
r-non ti arrabbiare ancora di più! Perfevore! Non avevo visto l’ora!perdonami!-
s-reira?-
r-si..ciao-
s-ma come mai sei ancora sveglia?!dovresti esser già a dormire!-
r-lo so..ma..-
s-ma cosa?!ti pare normale svegliarmi nel cuore della notte?!-
r-volevo chiederti scusa..non riuscivo più a dormire! Non mi va che sei arrabbiato con me!-
s-tu?tu sei sveglia perché non vuoi che sia arrabbiato!?-
r-si..ti prego, non puoi esser arrabbiata per un pugno!ti prego shin..io..-
all’improvviso scoppiò a ridere come un matto e la cosa mi fece molto male, incominciai a piangere.
s-tu pensi che? Ahahahahahah-
r-smettila..-
s-che c’è?ahahahah-
r-shin basta-
s-ehi..perchè ti è cambiata la voce?-
tirai sul con naso e non gli risposi.
s-rei!?rei cos’hai?!-
r-io..io ero preoccupata per te!non volevo che ti arrabbiassi per un pugno, non volevo farti male..scusami ti prego-
s-va bene..-
r-scusami shin..non sopporto che non mi parli! Sono qui nel letto..-
s-si..va bene rei..-
r-nel letto che abbraccio shin..-
s-rei..rei ora calmati..ti ho detto che va bene..-
r-sicuro?-
s-si..non pensavo che stessi così male..-
r-e invece si che ci sto male!-
s-rei..ascolta..ma quindi tu esci con yu..-
r-ah..beh..si..domani sera usciamo..-
s-non mi piace questa cosa a dire il vero..-
r-perché?-
s-beh..perchè..perchè..finiresti per star male..dai yu non è propriamente il ragazzo ideale-
r-chi te lo dice?-
s-lo dico io!?-
r-non basta..-
s-beh..ascolta fa come vuoi! Buona notte!-
r-shin..-
s-ho detto notte!-
r-okay..notte timmolo..-
s-no, tim no!-
r-perché?-
s-perché sono shin..-
r-nono..tu sei tim xD-
s-antipatica..-
r-stupido-
s-bisbetica!-
r-frignoso!-
s-ascolta..dopo domani usciamo?-
r-soli?-
s-che c’è?se esci con yu ora io e te siamo off limits?!-
r-perché dovremmo esserlo?fra me e te non c’è nulla u.u-
s-appunto u.u-
r-allora usciamo u.u-
s-allora notte..ti passo a prendere dopo domani pomeriggio..-
r-okay..notte-
s-notte..-
r-notte..-
s-notte!-
attaccai il telefono e finalmente mi addormentai.

CAPITOLO 16

n-a che pensi?-
r-a quanto sono scema..-
n-e perché?-
n-noemi..se ti dico una cosa devi spergiurarmi di non fare scenate e di non dirlo a nessuno!-
n-si!giuro!-
gli occhi della mia amica luccicavano di luce propria, era desiderosa di sapere cosa le stavo per dire e io avevo bisogno di sfogarmi con lei.
r-ti ricordi che stavo uscendo per modo di dire con uno?-
n-si..e non volevi neanche dirmi chi è..-
r-esatto..questo perché è shin..-
n-certo..bello scherzo!-
r-non sto scherzando..-
n-come no!-
r-noemi..non sto scherzando .-. –
n-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!-
urlò con quanta voce aveva in corpo e dovetti chiuderle la bocca con una mano.
n-e tu non me lo dici?!mi devi raccontare tutto!!!!!!!!!-
così mi toccò raccontarle di tutto quanto, di come c’eravamo conosciuti, dell’uscita ai grandi magazzini, dell’ascensore e del piano di yu, soprattutto di yu.
n-quindi ora fingi di stare con yu?-
r-si..e fra poco passa qui a prendermi..-
n-posso vederlo?-
r-noemi!-
n-capito..è un no..comunque boh..non so che dirti!cavoli yu però non può chiederti cose simili..-
r-e invece..-
n-stupida te che hai accettato..-
r-ma non so perché..cioè c’è qualcosa dentro di me che ha deciso al posto della razionalità..-
n-ti piace?-
r-NO! Per l’amor del cielo..no..-
n-mmh..e se..-
non fece in tempo a finire la frase che il clacson di un auto ci fece voltare, yu era nella sua auto rossa fiammate e mi aspettava, così salutai noemi e salii in auto.
y-pronta per la giornata?-
r-pomeriggio se mai..-
y-sei alquanto pignola sai?-
r-me lo dice anche shin..-
y-shin..mah..evitiamo di parlare di lui okay?-
come mai non voleva parlarne?
La cosa mi stupì un po’, ma obbedii ugualmente.
r-dove andiamo?-
y-è una sorpresa..-
r-odio le sorprese..e s..-
m,i fermai in tempo, ma nonostante ciò yu si voltò a fissarmi.
r-scusa..-
dopo neanche 5 minuti giungemmo in un grandissimo parco.
y-hai già pranzato?-
r-non ne ho avuto il tempo..-
y-perfetto!-
andò verso il bagagliaio e lo aprì, ne estrasse un cestino e me lo mostrò.
r-cos’hai in testa?-
y-ti piacciono i pic-nic?..-
non mi diede il tempo di rispondergli che corse verso il prato e si fermò sotto un albero enorme.
Lo raggiunsi con molta calma, mentre lui stendeva la tovaglia a terra, mi s edetti e rimasi a fissarlo.
r-un pic-nic eh?-
y-boh..si..l’idea mi pareva carina e originale..-
r-hai cucinato tu?-
y-oh no! Mica volevo farti morire..ha preparato tutto kiro! È lui il mago dei fornelli in casa..-
r-quindi non dovrò fare una lavanda gastrica?-
y-simpatica -.- non ne avrai bisogno per oggi..-
tirò fuori due tramezzini e un enorme torta con una fragolona gigantesca in cima.
Non passarono più di 10 minuti che tutto fu mangiato con voracità fra mille risate.
Quel ragazzo al contrario di ciò che appariva, era molto simpatico e gentile, non si poteva dic erto dire che il sorriso ammaliasse le persone, però aveva un umorismo molto spiccato.
Mi buttai all’indietro e mi stesi sul prato, il cielo era limpido e celeste, ogni tanto qualche foglia degli alberi volava e il freddo mi stava congelando il viso.
Un ombra mi coprì, yu era a gattoni vicino a me.
y-che fai?-
r-guardo il cielo..cioè hai visto quant’è bello!-
y-si..-
r-bugiardo..non lo stai guardando..-
y-beh..sto guardando i tuoi occhi azzurri..non sono forse dello stesso colore del cielo? E forse la loro bellezza non è maggiore di esso?-
rimasi a bocca aperta e lo fissai nei suoi enormi occhi grigi.
y-ti bacio..-
r-cosa?!-
y-ho detto che ora ti bacio..-
r-ma..-
non ebbi il tempo di obbiettare che le sue labbra erano già incollate alle mie, aveva anche passato un braccio dall’altra parte della mia spalla, facendo in modo che metà del suo busto mi stesse sopra.
Una sua mano affondò nei miei capelli, mentre i miei occhi si chiudevano.
Una sensazione di tranquillità mi avvolse.
Che stessi baciando un angelo?
No, un angelo non poteva aver quell’aspetto, un angelo non poteva aver tanta malizia e furbizia.
Lui era qualche creatura indubbiamente, ma non un angelo.
Quando riaprii gli occhi lui era seduto al mio fianco a fissarmi.
r-forse avresti dovuto metterci il punto di domanda..-
y-per poi ricevere un no?no grazie..volevo baciarti e l’ho fatto..-
r-ma non sono neanche..-
mi poggiò un dito sulle labbra mettendomi azzittita.
y-ci sono i paparazzi..reggimi il gioco..-
r-sicuro..-
y-al 100%! ricordi lo scopo?-
mi avvicinai a lui e poggia una mano sul suo petto per poi poter sfiorargli con la lingua la guancia.