Amore Proibito, yaoi tra Strify e Kiro

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Killu93
view post Posted on 1/7/2009, 17:16




la faccenda si fa interessante :shifty:
bella =^-^=
 
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°*_AngelOfLust_*°
view post Posted on 1/7/2009, 19:44




veramente bella, mi piace un sacco!
quindi devi continuare presto V.V
 
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FiammaGelida
view post Posted on 3/7/2009, 15:59




vi accontento subito^^

CAPITOLO 5 - Fly on the wall

Insisteva col volermi prendere in giro? Godeva così tanto della mia disperazione? Non trovavo altre spiegazioni, cosa ci faceva di nuovo nel mio letto? Mi ero sognato tutto?
<< Dove vuoi andare? >> perché sprecarsi a usare un tono tanto dolce? Forse solo per farmi più male dopo: << da qualsiasi parte dove non sia più costretto a subire tutto questo >> non era stato un sogno, avevo davvero sputato la verità in faccia a Strify e stavo continuando a farlo meravigliandomi del fatto di esserci finalmente riuscito: << non credevo di farti soffrire tanto >> ipocrita … avrei voluto urlarglielo in faccia ma mi accorsi del buio che aleggiava nella strada sotto l’appartamento e mi accontentai di sussurrarlo a denti stretti.
Restai seduto sul bordo del materasso dandogli le spalle per la prima volta, sapevo che se lo avessi guardato in volto non avrei saputo resistere alla tentazione: << davvero, non pensavo che tu mi amassi sul serio. Credevo fosse solo … >> mi suonò tanto di menzogna: << sesso … Strify, è sesso la parola che cerchi. Per te sarà anche stato così ma io te lo avevo detto fin da subito che ero innamorato, o forse non conosci il significato di questa parola? >> il lenzuolo azzurro finì per fare la medesima fine della tenda dell’albergo: stritolato dalla mia presa nel tentativo di mandar giù tutti i pensieri che avevo in testa: << il lenzuolo non ti ha fatto niente, se ti fa stare meglio prenditela con me, credo di meritarlo in fondo >> mettergli le mani addosso? Per fargli del male? E come potrei fare una cosa simile? Lui era l’unica cosa che mi facesse sentire bene, se gli avessi messo le mani addosso di sicuro non sarebbe mai stato per dargli una lezione: << l’unico colpevole sono io. La colpa è mia perché sono uno stupido, avrei dovuto immaginarlo che sarebbe finita così. Non avrei dovuto dirti nulla quella sera in Russia. Scusa se ti ho fatto perdere tempo >> il tono sarcastico e accusatorio che mi uscì di bocca suonò come tutto meno che a un’ammissione di colpevolezza, credo se ne accorse ma non me lo fece notare: << non è affatto colpa tua, non sei stupido. Sono io che sono troppo egoista, avevo paura di come mi avrebbero giudicato gli altri e non mi sono preoccupato di come stavi tu. Mi dispiace >> non potevo fare l’errore di voltarmi, non era ancora abbastanza, ancora non gli credevo e non avevo intenzione di cadere in trappola, non di nuovo:
<< non ti credo Strify, non sei dispiaciuto affatto secondo me. Se è uno dei tuoi trucchetti per abbindolarmi falla finita, ormai non mi incanti più >> mi alzai di scatto scrollandomi di dosso la sua mano, mi avvicinai alla porta e faci una sorta di riverenza aprendola, invitandolo ad uscire.
<< Vuoi che me ne vada? >> continuai a tenere il capo chino e gli occhi chiusi per non incrociare i suoi bellissimi occhi, davo segni di cedimento solo a pensarci, mentre gli facevo cenno di “si”:
<< ok, se cambi idea … >> lo indirizzai di nuovo verso l’uscita con un cenno del braccio prima che potesse finire la frase e questa volta uscì senza aggiungere altro.
Corsi sul letto e presi tra le braccia un cuscino, me le premetti sul viso per soffocare un urlo che probabilmente almeno lui sentì. Avrei voluto distruggere qualcosa ma non avevo nulla di abbastanza insignificante a portata di mano, forse avrei dovuto prenderlo a pugni sul serio.
Rovistai, al buio, nel cassetto del comodino tirandone fuori il mio lettore, mi sistemai le cuffie e schiacciai il tasto “play”; lo schermino si illuminò e la voce di Julia vibrò nelle mie orecchie, alzai ancora il volume, non volevo sentire nient’altro.
Iniziò una delle mie canzoni preferite che mi fece tornare la mente nella stanza affianco: “ What you do in your room, I could see it all. You undress, I wish I was a fly on the wall” cosa fai nella tua stanza, potrei vedere tutto. Ti spogli, vorrei essere una mosca sul muro. Quelle parole fecero riaffiorare il viso di Strify nella mia mente, chissà cosa stava facendo, se si stava disperando davvero per come mi aveva trattato o se stava semplicemente dormendo beatamente. In quel momento avrei davvero voluto essere una mosca sul muro della sua camera per vedere tutto quanto. Uscii dall’interfaccia musicale dell’mp3 e sfogliai le cartelle alla ricerca di qualcosa che non mi facesse pensare a lui; trovai i Gazette e optai per loro, forse, non capendoci praticamente niente di giapponese, non avrei avuto altri pensieri masochistici in testa.
A quanto pare funzionò e nel giro di un paio di brani mi addormentai profondamente ma, se da sveglio ero riuscito a togliermi per un po’ Strify dalle mente, non fu altrettanto per i sogni. Lui li popolava tutti, come sempre, ma i sogni erano migliori della realtà: avrei voluto restare la per sempre, in quel mondo dai colori brillanti dove mi trattava solo con dolcezza e per lui esistevo solo io come per me c’era soltanto lui. Quando mi sarei risvegliato ad attendermi ci sarebbero state solo le tenebre di un altro giorno senza la persona che amavo di più.
 
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°*_AngelOfLust_*°
view post Posted on 3/7/2009, 16:41




è bellissimo!
povero Kirooooo ç___ç
continua presto!
 
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view post Posted on 3/7/2009, 16:45
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a ColD HearT is a DeaD HearT

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favolosa!!! veramente.. adoro come scrivi!!!
certo che immaginare Strify così.. mamma mia!!! sarà che lo adoro troppo per pensarlo menefreghista assoluto e totalmente approfittatore.. però mi piace la storia.. mi piace come sta andando avanti e voglio sapere che succede quindi.. continuaaaaaaaaa ^^
 
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view post Posted on 3/7/2009, 18:56

SUGAAA~!

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bella *-*
ma lo Striffo è davvero cattivo! ù_ù gioca con i sentimenti di Kiro, non è giusto! u_ù

continuaaa!
 
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°*_AngelOfLust_*°
view post Posted on 5/7/2009, 09:49




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FiammaGelida
view post Posted on 6/7/2009, 15:53




sto scrivendo il sesto capitolo...un po' di pazienza e vedrete che Strify sotto sotto non è così cattivo^^non anticipo altro...
 
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°*_AngelOfLust_*°
view post Posted on 6/7/2009, 20:52




*-*
voglio leggere
*-*
 
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FiammaGelida
view post Posted on 14/7/2009, 13:31




eccomi con il sesto capitolo, scusate se ci ho messo tanto^^

CAPITOLO 6 - What I am doing?

Cosa diavolo mi era saltato in testa? Perché stavo trattando Kiro in quel modo? Ero stato proprio io a dirgli che non si meritava di soffrire e invece stavo diventando l’unica causa dei sui mali. Stavo davvero bene con lui, in ogni momento; bastava la sua presenza a rallegrarmi, con quel suo sorriso innocente e l’aria sbarazzina che ormai, per colpa mai, avevano lasciato il posto solo agli occhi gonfi e a una perenne espressione da funerale. Era tutta colpa mia, del mio egoismo ma non sapevo come rimediare al danno che avevo fatto: ormai non si fidava più di me, non voleva più che mi avvicinassi a lui e finalmente riuscivo a sentire un po’ della tristezza che gli stavo facendo patire.
Il grido disperato che aveva lanciato poco prima mi aveva dato l’ultima prova per rendermi conto di che razza di bastardo fossi stato, fu straziante sentirlo.
Ero troppo preso da me stesso, da quello che avrebbero detto e pensato di me, per rendermi conto di quello che gli stavo facendo, per capire che era anche per me più del semplice sesso.
Kiro era l’unica cosa di cui mi importava ora, avrei solo voluto rendermene conto prima.
Non dormii quella notte; restai fino all’alba accovacciato accanto al muro che divideva le nostre due stanze, tenevo l’orecchio appoggiato alla parete per sentire ogni suo movimento. Era incredibile pensare che uno piccolo come lui potesse fare tanto baccano. Il volume della musica, che probabilmente veniva dal suo lettore, era così alto che potevo sentirlo anche io; me ne accorsi subito quando si addormentò perché finalmente non si dimenava più tra le coperte, me lo immaginavo nel suo letto, di sicuro era scoperto almeno per metà, a pancia in su e la bocca spalancata, quando dormiva mi ricordava tanto Usagi, l’eroina del suo manga preferito: Sailor Moon.
Quando le prime luci del giorno filtrarono dalla finestra decisi che ormai potevo anche piantarla di cercare di dormire e uscii dalla camera diretto verso il frigorifero.
Non avevo nemmeno fame, l’unica mia priorità al momento era aggiustare le cose con lui, non sentivo altro, né la stanchezza né i bisogni primari del mio corpo; presi un sorso d’acqua direttamente dalla bottiglia, giusto per abitudine non perché avessi davvero sete, una goccia fredda mi scese giù per il mento, fino all’incavo del collo, ebbi un sussulto, non capii subito se si trattasse della reazione scatenata della goccia gelida o se fosse qualcos’altro, avevo come l’impressione che fosse successo qualcosa. Riposi la bottiglia nel frigo richiudendo piano lo sportello.
Era tutto così silenzioso, strano perché di solito Kiro si alza presto e alle sette è già in piena attività. Ormai erano le otto e mezza, il tempo mi era volato tra le dita senza che me ne accorgessi per via di tutti quei pensieri; mi avvicinai piano alla sua porta per vedere se stava ancora dormendo, esitai un istante di nuovo preda di quella strana sensazione opprimente, era come un brutto presentimento, un brivido gelido che si espandeva a tutti i nervi del corpo accompagnato da un senso di impotenza, semplicemente fastidioso. Presi tra le mani il pomello della porta, il contrasto della sua temperatura e consistenza mi fecero subito rendere conto di avere le mani gelide e sudate, perché mi sentivo così agitato? Avevo la gola secca nonostante avessi appena bevuto, non riuscivo a deglutire; in preda a un’ansia sempre più irreprensibile spalancai la porta della sua stanza.
Quello che vi trovai dentro non era affatto ciò che immaginavo.
Si, ero stato a dir poco uno stronzo ma non potevo immaginare di aver ferito a tal punto il suo ego, i suoi sentimenti. Cosa dovevo fare adesso? Dovevo chiamare qualcuno? Dovevo fingere di non saperne nulla? Aspettare in silenzio? No, non ne sarei stato capace, mai e poi mai. Presi la mia auto e corsi fuori sfrecciando tra il traffico mattutino.
Perché Kiro se n’era andato? E quando? Ero convinto di essere rimasto sveglio tutta la notte ma evidentemente dovevo essermi appisolato senza rendermene conto. Quando trovai la sua stanza vuota, con la finestra completamente spalancata, ebbi una fitta al cuore; non mi ci volle neanche un attimo per capire che era scappato a causa mia, fu lampante dentro ogni mio neurone che, come al solito, la causa di tutto ero io.
Alle undici passate non lo avevo ancora trovato, arrivato in centro avevo parcheggiato la macchina per continuare a piedi, a che ora era uscito per fare tutta quella strada? La sua auto era ancora in garage quindi era per forza a piedi.
Iniziai a chiedere in giro, di tutte le fan che trovai nessuna aveva visto il mio bassista, le speranze cominciavano ad abbandonarmi, forse non voleva più saperne di me, di noi, della band. Potevo davvero aver causato la nostra fine?
Faceva così freddo quella mattina, iniziò anche a nevicare; Kiro, dove ti sei cacciato? Non potevo nemmeno pensarci perché solo a immaginarmelo tutto solo in mezzo a quella bufera mi si distruggeva il cuore, avrei voluto prendermi a calci ma sarebbe stato comunque poco.
Continuai a cercarlo invano per altre tre o quattro ore, forse di più, all’una smisi di controllare l’ora.
 
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view post Posted on 14/7/2009, 14:42
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oh cappero.. nuuuuuuuuuu povero il mio tesoro disperato!!! Kiro fatti trovare pleaseeeeeeeeeeeeeeeee
 
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view post Posted on 14/7/2009, 19:04

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Kiroooooooooooooooo! Dove sei??? Povero ç_ç

continuaaa!
 
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kiretta91
view post Posted on 16/7/2009, 08:27




ciao sono una tua nuova fan....
la storia è troppo bella COMPLIMENTI...
mi dispiace che kiro soffre cosi, spero che strify lo trova!!!
posta presto il prossimo!
baci <3
 
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FiammaGelida
view post Posted on 16/7/2009, 16:32




wow, sono felice che vi piaccia ^_^ eccovi il seguito^^

CAPITOLO 7 - Fianal Attraction

Dove pensavo di andare con quel tempo? Ero così arrabbiato e deluso da Strify che mi ero calato dalla finestra senza nemmeno preoccuparmi di dove sarei andato. Avevo solo una felpa e un paio di jeans addosso, stavo letteralmente congelando, chissà se nel suo cuore c’era la stessa temperatura.
Mi stava distruggendo l’amore che provavo, erano come mille e più aghi infilzati nel cuore, bruciavano ma, nonostante tutto, lui continuava a mancarmi terribilmente e questo non faceva altro che aumentare la disperazione e farmi avvicinare al punto di non ritorno, quello in cui avrei smesso di provare qualsiasi sentimento, non volevo arrivare a quel punto.
Mi infilai in un bar, non sapevo né quanto tempo fosse passato né dove fossi finito, quelle strade iniziavano a essermi sconosciute, mi ero allontanato un bel po’ dalla zona residenziale, il centro dovevo essermelo lasciato alle spalle parecchie ore prima.
Quel locale sperduto in mezzo al nulla però mi parve confortevole, di sicuro meglio che restarsene fuori a morire assiderati. Un piacevole scampanellio trillò quando aprii la porta per poi ripetersi quando si richiuse; il ragazzo dietro il bancone alzò lo sguardo salutandomi gentilmente, non mi importava se mi avesse riconosciuto o no, mi interessava solo mettere qualcosa di caldo nello stomaco. Di punto in bianco mi era tornato un po’ di appetito e ordinai una cioccolata calda e una fetta di torta, quella del giorno era alla vaniglia, uno dei miei gusti preferiti; il ragazzo dall’aspetto androgino e apparentemente troppo giovane per lavorare in quel periodo mi portò la mia ordinazione senza porre domande, si limitò a un cordiale “buon appetito”, questo mi fece piacere, non avevo voglia di firmare autografi o cose così, ero troppo depresso.
La cioccolata scese giù per la gola dandomi una piacevole sensazione di calore, era davvero bello scoprire di essere ancora in grado di sorridere alle sensazioni gradevoli.
Stavo per alzarmi e tornare al freddo e al gelo quando sentii il sonaglino tintinnare di nuovo; non era entrato nessuno dopo di me, almeno fino a quel momento. La ragazza che entrò attirò subito la mia attenzione, era chiassosa e appariscente ma non mi dava l’impressione di essere antipatica, anzi. Salutò il barista come se si conoscessero da una vita e forse era così, lo chiamò per nome e gli gettò il cappotto addosso, risi silenzioso notando la loro complicità. Ascoltai per un po’ la loro conversazione rendendomi conto che davvero erano buoni amici; da quello che capii lui aveva lasciato la scuola per dare una mano nel bar del padre, che evidentemente era quello in cui sedevo io, mentre lei aveva saltato un giorno per andare a trovarlo, si giustificò ai suoi rimproveri sostenendo che faceva troppo freddo per mettersi immobili dietro a un banco.
Sembrava quasi che io fossi sparito, non mi consideravano nemmeno tanto erano presi dai loro discorsi; quando mi alzai per pagare il conto lei si accorse di me per la prima volta da quando era arrivata, si scusò di non avermi salutato dicendo che proprio non mi aveva visto, le sorrisi senza darvi troppo peso.
Dopo aver pagato mi avviai verso il bagno e poi alla porta principale per tornarmene fuori verso chissà quale meta.
Mi voltai stupito quando lei mi chiese di restare.
Non fece mai cenno al fatto che fossi Kiro, il bassista dei Cinema Bizarre, anche se era evidente che lo sapevano entrambi, quando le squillò il telefono partì la canzone “Forever or Never”, era ovvio che fosse una nostra fan.
Mentre parlava al cellulare iniziai ad osservarla veramente per la prima volta: aveva i capelli corti, neri con due extention fucsia che le arrivavano fino a metà della vita. Aveva un trucco pesante che le colorava le palpebre di un nero intenso, solo le labbra erano di un piacevole rosa naturale mentre il resto della sua pelle era così pallida da farle sembrare ammalata. Indossava un paio di jeans stretti, delle All Stars nere e una maglia a maniche lunghe a righe bianche e nere, sfidavo io che avesse freddo. Quando riattaccò il telefono mi sorprese a fissarla e una leggerissima sfumatura color pesca le colorò le guance. Cos’era quella vampata di calore che mi pervase in quel breve attimo? Non era nemmeno vagamente paragonabile a quello che provavo per Strify ma non era nemmeno poi tanto male, per lo meno smorzava un po’ quell’immane sofferenza che avevo dentro.
 
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view post Posted on 16/7/2009, 18:11
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eh no.. adesso non puoi mica perderti per sta ragazza Kiro!!! tu ami Strifyno mio!!!
 
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41 replies since 24/6/2009, 16:45   672 views
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