La realizzazione di un sogno..., H&H

« Older   Newer »
  Share  
°*_AngelOfLust_*°
view post Posted on 21/6/2009, 12:50




finalmente!!!!!!!!!!!!!!!! che bello che hai continuato!
è bellissima questa ficci come sempre *-*
mmmhhhh ma chi è Nelson? O-o
 
Top
-->VoY<--
view post Posted on 21/6/2009, 12:57




eeeeeeeeeeeh tutte a pensare chi era nelson xD poi si riscopre u.u
 
Top
°*_AngelOfLust_*°
view post Posted on 21/6/2009, 13:15




ecco sono andata a rileggere V.V
adesso mi ricordo chi era Nelson ù.ù
 
Top
-->VoY<--
view post Posted on 22/6/2009, 08:53




23°capitolo

Se lo ricordava meno alto; si avvicinò in tutta la sua grandezza al gruppo e salutò Hilary a gran voce. La ragazza rispose timidamente, ma lui l’abbracciò. Colpita alla sprovvista ricambiò, guardando Yu con uno sguardo come dire <non so cosa sia preso a sto qui>. Lui si girò dall’altra parte, evitando tutta la scena. –Hila è un piacere rivederti!-
Panico più nero per la ragazza –Anche a me fa piacere rivederti Nelson- si avvicinava sempre più al suo ragazzo e lo prese per mano, stringendogliela con tutte le sue forze. Non vide però mutamenti nella sua espressione. –Hila andiamo a ballare?- propose l’ultimo arrivato. Yu lasciò la presa alquanto seccato dal discorso e si avvicinò al bancone per prendere qualcosa da bere; la ragazza rimase lì, sola –Adesso no grazie- e rincorse il suo ragazzo che nel frattempo aveva trovato uno sgabello vuoto. Vide che aveva ordinato qualcosa e si affrettò a raggiungerlo –Yu…-
-Che vuoi?- prese uno stuzzicadenti e lo addentò
-Perché ti comporti così?
-Lo chiedi a me eh? Sei tu quella che colpisce il cuore di tutti
-Come scusa?- cacciò via dallo sgabello vicino il ragazzo che vi era seduto e lo occupò avvicinandolo al suo ragazzo. –Che intendi dire!
-Appena arrivato ti abbraccia. Ma chi è!
-E’ un amico!
-Tutti amici sono per te! – i loro toni si alzarono a causa della musica troppo alta per poter conversare civilmente.
-Che discorsi stai facendo!- un’improvvisa nausea le si levava da dentro il corpo. Si portò una mano alla bocca ma non perse nulla. Con il riflesso della luce colorata, tipica di una discoteca, Yu vide il viso della sua ragazza completamente lucido di sudore –Hilary stai bene?!- la prese per le spalle.
-Non molto- si asciugò con una mano e se la passò sulla gonna per asciugarla. Dopo quel gesto alzò le mani al cielo perché iniziava a sentirsi a disagio in quella situazione. Yu prese un suo braccio e se lo passò dietro il collo; con l’altra mano sul fianco la portò al bagno e le bagnò il viso con dell’acqua fredda –Stai bene Hila?
Scrollando la testa si riprese –Si. Si grazie- strappò della carta e si asciugò le guance sistemandosi anche il trucco, per quel poco che gliene era rimasto.
-Mi spiace per prima, non dovevo reagire così
-Fa niente- era fredda come il ghiaccio
-Mi spiace sul serio
-Ho detto che non importa- gli passò davanti e schiacciò con forza la carta nel bidone.
-Aspetta! – la prese per il gomito e la riportò nel bagno –Mi fai male!- sbottò la ragazza
-Che cos’hai?
-Non sei tu quello che deve chiederlo a me, caso mai è il contrario
-Sono geloso! Ecco te l’ho detto, contenta!
-Non ti ho mai dato motivo di esserlo. Quindi non capisco a cosa serva tutta questa gelosia!
La cinse per i fianchi con un braccio e con l’altro le sfiorò il profilo del viso –Non ho avuto il tempo di dirti quanto sei bella questa sera- la ragazza si lusingò e tornò a sorridere. –E’ così che ti voglio, sempre sorridente- la ragazza gli circondò il petto con le braccia e ci affondò la testa, perdendosi in quel profumo che solo lui aveva.
Helen, in compagnia di Sebastian, Manuel e Nelson aveva preso posto in un tavolino completamente libero. Attesero a lungo il ritorno dei due fidanzatini e dopo una buona mezz’oretta li vide uscire dal bagno in fondo alla sala –Chissà cosa hanno fatto- pensò malizioso il cantante.
-A che stai pensando?- Helen lo squadrò molto preoccupata da quella frase
-In mezz’ora può fare qualsiasi cosa. Sto parlando di Yu sia chiaro
-Strify! Non pensare a queste cose!
-Cosa c’è tesoro?- domandò Manuel girandole il volto con le dita e baciandola –Niente…- e scansò il bacio.
Sebastian si spostò un po’ verso Helen e le sussurrò –Secondo te l’hanno fatto al bagno?
-Oh santo iddio!- schizzò in piedi e lo guardò dall’alto –Certo che no!
Strify rise a quella reazione –Secondo me si!
-Scusate il ritardo!- esclamò Hilary una volta arrivati al tavolo. Helen si girò di scatto e la fissò con occhi socchiusi e bocca ridotta ad un punto, ma non disse nulla.
Il dj della serata aumentò il volume al massimo facendo rimbombare la musica nelle orecchie. Vennero trasportati dalla massa al centro della pista e lì iniziarono le danze.
Salti alternati a baci, passi alternati a carezze e musica alternata a bicchieri di drink superalcolici; le menti viaggiavano su una scia ormai lontana dai corpi. A fatica, dopo due ore di balli, tornarono a sedersi sulle poltrone e le due ragazze, appoggiandosi a tutto quello che incontravano, si diressero al bagno. Provarono con dell’acqua fresca ma neanche una mazzata avrebbe fermato le loro risate isteriche.
Due porte si aprirono e udirono due voci maschili –Sono messe male- disse il primo –Non reggono l’alcool- aggiunse il secondo. Se le caricarono in spalla e le portarono lontane da quel posto. Le loro viste oscurate recepirono il profilo ondulato di alcuni gradini e poi riconobbero lo scricchiolio della porta. Gemettero quando caddero su un qualcosa di morbido –Che bello, sono a casa- commentò ubriaca Hilary. Rise ancora senza una ragione e provò a sollevare quel peso morto che era il suo corpo; pochi centimetri e tornò giù sotto il peso di un braccio.
Helen, che aveva molto più giudizio dell’amica, si rese conto che la situazione non era una delle migliori. Vide un ragazzo spostarle i ciuffi bagnati da davanti gli occhi –Strify mio…- e sollevando una mano gli sfiorò la guancia. Lui la prese e la baciò sul dorso –Adesso devi riposare, sei ubriaca fino al midollo- lei si dimenò per mettersi in piedi e sfidando la fatica ci riuscì. Aveva un aspetto pietoso, ma questo non le impedì di baciare il suo amore. Lo afferrò per il collo e fece unire le labbra che combaciarono perfettamente le une nelle altre. Si spinsero un po’ oltre, come daltronde Hilary e il suo uomo. Una camera, due coppie, a fare una cosa sola.
Manuel e Yu perlustrarono ogni angolo del posto alla ricerca delle due ragazze, ma niente. Il primo incontrò un suo amico, ancora sano di mente, che gli diede informazioni sulla sua ragazza –E’ salita con un ragazzo al piano di sopra?- ripetè
-Si, erano due ragazze con due ragazzi. Ma le donzelle non erano in grado di camminare. Le hanno portate di sopra sulle spalle e, mi ci gioco i gioielli di famiglia, che la mora con i capelli lunghi era la tua ragazza-
-Non scommettere sulle tue palle, potresti perderle- rispose Yu prendendo Manuel per un braccio e trascinandolo al piano di sopra salendo un gradino si e tre no. Su quel piano la musica si percepiva appena, ma si potevano distinguere bene altri rumori. Porgendo un orecchio in avanti, camminarono verso la fonte e spalancarono la porta, incuranti di quello che avrebbero visto all’interno.
 
Top
view post Posted on 22/6/2009, 11:28

SUGAAA~!

Group:
Mod
Posts:
3,184
Location:
Wonderland

Status:


OMMIODDIOOOOOOOOOOOO!
Ma porca vacca continuaaaaaaaa non puoi lasciarmi cosììììììì!!! O.O
Forza Yu! Salva Hilary dalle grinfie di Nelson ù_ù
 
Contacts  Top
~CandyFloss
view post Posted on 22/6/2009, 13:42




vaccona O_______________O
io mi sveglio ora a leggere questo chappy ç__ç
scusa ila ma con sta cappero di maturità e tutto il macello scolastico non l'ho letto T__T
bellissimo chappy *O*
che stvonzi quei due, approfittarsi di due ragazze ubriache ù_ù
 
Top
°*_AngelOfLust_*°
view post Posted on 22/6/2009, 16:23




sono senza parole O_O
continua presto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! O_O <== ancora basita V.V
 
Top
-->VoY<--
view post Posted on 24/6/2009, 11:00




24° capitolo

Le loro rispettive fidanzate a letto con due uomini. Scenario devastante. Manuel accennò il passo per entrare ma Yu allungò un braccio e lo fermò, facendogli segno con l’indice di fare silenzio. Attesero la bellezza di 15 minuti ed Helen, in un momento di puro piacere, aprì gli occhi per vedere quelli di Strify, e vide anche lo sguardo deluso di Manuel –Oddio!- urlò scostandosi da Strify e coprendosi con il lenzuolo. Vide Yu vicino a lui, e quindi capì che l’uomo che stava facendo l’amore con Hilary era Nelson. Yu non sembrava turbato, anzi, non si scompose di un millimetro; assisteva alla scena con una tranquillità tale che la spaventò.
Provò a chiamare la sua amica, ma il ragazzo la squadrò, indicandole di tacere. Strify si vestì rapidamente ma non tagliò la corda, rimase vicino alla ragazza pronto a dare una qualsiasi giustificazione al ragazzo cornuto.
-Vi state divertendo?- li interruppe il chitarrista. Nelson si spostò e guardò verso la porta mentre Hilary, ad occhi chiusi, girò la testa su un fianco. Ebbe due o tre spasmi fino a quando non si alzò a vomitare anche l’anima –Alcool e sesso nella stessa notte sono una pessima accoppiata- commentò a vederla ridotta in quello stato. La ragazza levò lo sguardo e si sentì uno schifo nel vedersi nuda, in un letto disfatto, con un ragazzo che non era il suo.
Manuel e Yu abbandonarono la stanza e tornarono a sedersi al tavolo, attendendo l’arrivo degli altri. Quando si rimpossessarono dei loro vestiti li raggiunsero, ma Hilary non aveva il coraggio di affrontarlo. Uscì da sola, con gli occhi colmi di lacrime.
Yu la vide, e schizzò in piedi più rapidamente di un fulmine per raggiungerla. Era l’unico puntino mobile in quella via, in mezzo alla neve, al freddo, completamente ridotta ad uno straccio.
Con quattro passi rapidi coprì la distanza che li divideva, ma non la chiamò; non fece notare la sua presenza. I singhiozzi erano udibili a dieci chilometri di distanza, ma nulla lo impietosì. Dopo un po’ la ragazza si fermò, senza voltarsi –Vuoi lasciarmi in pace, per favore?
-Dovrei?
-Si…
-Invece no
-Cosa vuoi dirmi- si voltò, una cascata nera segnava le sue guance e la pelle d’oca ornava la sua pelle bianca –il tuo sguardo mi basta- riuscì a sorridere in quella situazione. Capì che due anni di sofferenze l’aveva avvicinata a lui, ma realizzò anche che quindici minuti furono sufficienti per perderlo. –Vattene- lo supplicò, per non soffrire ancora.
-Io non me ne vado. Dammi una spiegazione per quello che hai fatto.
-Non sapevo cosa stavo facendo- pulì il suo labbro superiore dalle lacrime, con la mano destra, mentre con l’altra reggeva lo stomaco –non sapevo nulla. Io…io credevo…-
-Credevi fossi io?
-Io…- posò la mano sul fianco scrollando la testa –non so cosa stavo facendo! Ero ubriaca! Sto uno schifo!- nonostante quelle parole, non scompose la sua espressione.
-Hila ascolta- si avvicinò ma la ragazza riprese le distanze camminando a ritroso –Sta lontano- allungò un braccio per misurare lo spazio.
-Hila…- ritentò, ma senza successo. La ragazza indietreggiò ancora scivolando su una lastra di ghiaccio. Cadde all’indietro portando le braccia in avanti, per potersi ancorare a tutto tranne che al suo ragazzo; la prese per un polso, ma non riuscì a risparmiarle il colpo al sedere.
A quel freddo contatto iniziò a tremare abbracciandosi da sola per riscaldarsi –Vieni qui- Yu l’abbracciò a se privandosi della sua giacca per coprirla. La rifiutò e inciampando tre o quattro volte su se stessa, si mise in piedi per tornare a casa. Ad ogni passo pronunciava la parola “lasciami” ma anche in quella situazione Yu la raggiunse in pochi passi, e voltandola, la strinse forte a se e iniziò a baciarle la fronte ed accarezzarle i capelli –Io non ti lascerò, basta parlare al vento.
Un fiocco cadde sui suoi capelli; un misero fiocco di neve freddo si sciolse lasciando cadere una scia che divideva il volto del ragazzo a metà; Hilary, con l’indice, toccò quella goccia e l’asciugò, con fare delicato. Ben presto si accorse che la goccia che aveva levato non era una goccia da fiocco di neve, ma era una goccia da lacrima, che ancora segnava le guance fredde.
-Non ti ho mai visto piangere- commentò, pulendogli il viso.
-Io purtroppo ti ho visto piangere anche troppe volte
-Se sono una bambina non posso farci nulla. Lo sono e basta.
-Non sei una bambina. Quello che mi fa stare male è sapere che hai pianto a causa mia
-Non ne hai un’idea delle lacrime che ho versato- si voltò di schiena e si coprì il volto tra le mani e lui l’abbracciò da dietro –Basta piangere- le sussurrò.
La riaccompagnò a casa e la fece stendere sul letto. Non si addormentò e rimase a fissarlo mentre le sistemava dei vestiti sulla sedia. Non sembrava preoccupato e nemmeno arrabbiato, forse deluso ma non lo dava sicuramente a vedere. Si girò da un lato con una mano sotto il cuscino e lo sguardo perso nel muro. Lui la raggiunse sedendosi sulla sedia –Non dormi?
Scosse la testa tirando su con il naso. Non riusciva ancora a guadarlo negli occhi; l’aveva tradito e non se lo perdonava.
-Cosa devi ancora farti per auto perdonarti?
-Non mi auto perdonerò mai
-Ti ho perdonata io, e perché non puoi farlo anche tu?- si levò dal letto e si mise a naso contro naso con il suo ragazzo. –Bastonarmi e sbattere la testa contro il muro non sono punizioni sufficienti per quello che ho fatto. Prova a capire come mi sento.
Yu la sorprese stendendola sul letto, baciandole il collo e stringendole una mano con tutta la forza che aveva. Dal collo passò al viso, dove delicatamente sfiorò le sue labbra su quelle della sua ragazza –Credo di averti fatto soffrire anche troppo, ancora prima di conoscerti- le fece riappoggiare fino a quando lei prese la parola –Ho deciso io di soffrire, in fondo mi ero innamorata della persona sbagliata- lo prese per il collo e se lo avvicinò, baciandolo con tutta la voglia che aveva, e da lì fece l’amore con la persona giusta.
Le prime luci dell’alba filtrarono dalle fessure lasciate dalla persiana illuminando il letto, con i due amati abbracciati l’uno nell’altro. Helen aprì la porta chiusa a chiave e rimase di stucco quando li vide in quello stato.
Si svegliarono e Yu le lasciò da sole a parlare, visto che ne avevano di discussioni da affrontare
-Con Manuel?- s’informò Hilary
-Direi che è tutto a posto, a parte il fatto che ho fatto l’amore con il mio cantante preferito sotto i suoi occhi. Comunque, mi ha perdonata, se si può dire come parola dopo un gesto simile. Con Hannes?
-Anche lui mi ha detto che mi ha perdonata, ma sono io quella che non si perdona.
-E’ tutto a posto quindi, ottimo- si levò dal letto e riempì un bicchiere d’acqua da sgolarsi in un unico sorso. Lo afferrò –Però Helen, lo lascerò- e li si frantumò in mille pezzi.
 
Top
~CandyFloss
view post Posted on 24/6/2009, 13:46




*_________*
santa papera
continua!!!!! troppo curiosa di sapere come continua
 
Top
°*_AngelOfLust_*°
view post Posted on 24/6/2009, 15:32




O_O
che situation people V.V
ahhhhhhhhhh continua presto ù.ù
 
Top
view post Posted on 24/6/2009, 18:40

SUGAAA~!

Group:
Mod
Posts:
3,184
Location:
Wonderland

Status:


meno male O.O
pensavo che Yu sarebbe diventato matto O.O
e invece è così dolce image image image
e alla fine Hilary e Yu l'hanno fatto *rulez*
evvivaaaaaaaaaaaaaaa image
continuaaa! *-*
 
Contacts  Top
-->VoY<--
view post Posted on 9/9/2009, 21:58




domando scusa per il ritardo^^ ecco il chappy!

25° capitolo

L’afferrò per le spalle e la strattonò fino a farle venire mal di testa e le urlava parole senza senso. Iniziò a piangere al posto suo e arrivò persino ad imprecare pur di farsi capire. Hilary non ne voleva sapere: aveva deciso di soffrire vedendolo su un foglio di giornale, e la situazione in quel momento non era cambiata. Decise di dimenticarlo e tornare ad amare un pezzo di carta. –Sei una stupida!- si sentì ripetere dalla sua amica per all’incirca un ora, ma neppure lei le avrebbe fatto cambiare idea.
Passò all’incirca una settimana nella quale nessuno vide in rispettivo compagno. Nonostante Helen e Manuel alloggiassero nella stessa struttura non si incontrarono neppure a lezione. Hilary e Yu si sentivano per telefono, solo per informarsi di come stavano.
Arrivò la fine dell'inverno e le cose da ambo le coppie sembravano essersi sistemate da sole. Hilary ripensò sulla sua idea di lasciare per sempre il suo chitarrista preferito ma ci ripensò. Era matta, se lo diceva da sola, ma non così tanto da farselo scappare.
Un pomeriggio qualsiasi le ragazze si sistemarono per uscire a fare shopping in centro, ma nessuna delle due sembrava dell’umore adatto. Soprattutto vista la loro voglia –Come azz…accidenti è possibile che questi pantaloni mi calzino stretti! Li ho presi solo tre mesi fa!- Helen fece scivolare i suoi capelli lungo le spalle con un rapido gesto della mano. Si vedeva grassa, bè non proprio grassa. Solo più ingrossata –Se invece te vai avanti così dovrai rifarti tutto il guardaroba- Hilary uscì dal bagno pallida come un lenzuolo. Si sedette nel letto reggendosi la testa e chiuse gli occhi per farsi passare quel terribile dolore allo stomaco –Non ne posso più. È già la quarta volta in due giorni che ricaccio l’anima. Starò per morire-
-Che discorsi insulsi- pronunciò a scatti, saltando, nel tentativo di entrare in un secondo paio di pantaloni –E’ assurdo!- se li sfilò rapidamente e li scaraventò sulla scrivania facendo cadere il portapenne. L’amica seguì le scie di tutte le matite e sembrava che le tornasse su qualcosa. Si richiuse al bagno e da li non uscì per il resto del pomeriggio.
Rimandarono le spese sempre con le stesse scuse, una al bagno che sta male, mentre l’altra perché non riesce a trovare un paio di pantaloni che le calzino a pennello.
Qualche settimana più tardi, entrambe preoccupate, si avviarono presso un’ospedale. Scelsero il più vicino e si presentarono con i propri dati. La noia, di un’attesa lunga quattro ore non poteva essere messa a confronto con il dolore, appreso nell’ora successiva all’attesa.

Fecero una promessa –Nessuno deve venirne a conoscenza…


Dopo aver letto i loro diari, i due ragazzi si guardarono dritti negli occhi e scoppiarono a ridere.
Scavarono in altre scatole recuperarono solo scartoffie senza senso. Trovarono però una borsa, vecchia ed impolverata che aveva tutta l’aria di un contenitore. Un contenitore che doveva possedere qualcosa di molto importante.
Trovarono solo buste, alcune vuote altre piene, e lessero queste ultime. Erano lettere d’amore destinate a due uomini. Scritte ma mai spedite.
Non riuscivano a comprendere il senso di quelle parole fino a quando Christian non vide cadere un pezzo di carta rigida dalla busta. Lo raccolse incuriosito e lo guardò. –Tim, che cos’è?-
L’amico glielo strappò dalle mani e lo studiò vicino ad una lampadina. Le parole riportate in alto a sinistra erano sbiadite a causa del tempo ma qualcosa di riusciva a leggere –Christian…-
-Che hai scoperto?- s’informò, sollevandosi da uno scatolone ancora chiuso.
-C’è il tuo nome qui sopra
-Scherzi?!- si avvicinò e guardò attentamente anche lui –Aspetta, guardo se ce ne sono altre-
Nel mentre, Timothy si pulì le scarpe dalla polvere raccolta in quella mansarda. Nell’allungare il braccio gli si scoprì un pezzo di polso e mostrò chiaramente una voglia. Ci passò sopra l’indice dell’altra mano ma non se ne curò oltre, vedendo il suo amico corrergli incontro con una serie di buste piene di esami. –Chris, queste sono ecografie…
-Cosa sono?-
-Ecografie. Mamma le ha chiamate così. Se sono nostre, perché tenerle nascoste…
-Magari non vogliono vederle
-Non ha senso. Aspetta aspetta aspetta…- trovò un test di paternità, uno ciascuno.
Erano ancora giovani, ma né l’uno né l’altro erano degli sprovveduti…
Rimasero a bocca aperta quando arrivarono ad una conclusione –Di chi siamo figli?
 
Top
~CandyFloss
view post Posted on 10/9/2009, 16:53




CITAZIONE (-->VoY<-- @ 9/9/2009, 22:58)
Si vedeva grassa

-________________-' azzeccato in pieno donnaH xD

ciemmecu
mEGNifica, come direbbe clooney *____________*
 
Top
view post Posted on 10/9/2009, 17:29

SUGAAA~!

Group:
Mod
Posts:
3,184
Location:
Wonderland

Status:


oddio O.O
continuaaa!
 
Contacts  Top
88 replies since 8/3/2009, 20:49   580 views
  Share