La realizzazione di un sogno..., H&H

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°*_§AngelOfLust§_*°
view post Posted on 21/3/2009, 15:18




ma nooooooo secondo me è romeo V.V
 
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-->VoY<--
view post Posted on 25/3/2009, 14:36




eheh XD si scoprirà u.u

10° capitolo

Il ragazzo sputò tutto quello che aveva bevuto, Hilary si sentì la schiena completamente bagnata.
Si drizzò e spalancò la bocca al sentire quel liquido freddo sulla sua pelle, fece un pugno e lo sbattè violentemente sul tavolo.
“Ma sei deficiente!” ringhiò voltandosi
“Scusami davvero, sono mortificato…”
“Mortificato una cippa. Mi hai fatto il bagno!”
“Non so davvero come posso averlo fatto. Scusami ancora. Tieni” le porse un pacchetto di fazzoletti di carta, che lei accettò.
Lo fulminava con gli occhi mentre Helen le dava una mano ad asciugarsi.
Il cuore le batteva forte nel petto, quasi come se fosse un tamburo…non sapeva spiegarselo.
Non sapeva se iniziare una conversazione…
Non sapeva se doveva ignorarlo…
In fondo vedeva che era dispiaciuto.
Si morsicò il labbro inferiore e si alzò per andare a parlargli.
La distanza tra i due diminuiva sempre più quando la povera Hilary venne superata da un'altra figura che prontamente si sedette di fronte al maniaco.
Lui notò la ragazza e provò a fermarla chiamandola, ma si era già voltata per tornare al suo tavolo. Senza toccare cibo, Hilary prese la sua borsa e uscì dal locale.
Helen, con la bocca piena, la fissava in modo quasi anormale. “Dove stai andando?” le chiese.
“Cr-credo che andrò a fare un giro…da sola”
Di sera non faceva molto caldo: indossava una canottiera con le bretelle sottili e una gonna che arrivava sopra il ginocchio, si abbracciò per trovare un po’ di caldo ma la sua pelle era fredda come il ghiaccio.
“Thomas, thomas, thomas, thomas, thomas, thomas, thomas, maniaco, maniaco, maniaco…ma che dico!” si tirò una sberla sulla fronte. “Ricominciamo: thomas, thomas, thomas, maniaco…oh ma sono proprio fusa! Imbecille, mi ha pure fatto il bagno…”
Rincasò intorno alle ventitre e vide Helen già nel mondo dei sogni. Borbottava qualcosa riguardo Strify, in fondo sapeva che non era l’unica ad aver perso la testa per un crucco.
Si buttò nel letto a pancia in giù e abbracciò forte il cuscino, guardò la sveglia e il lampeggiare dei due puntini…voleva fermare il tempo.

La mattina seguente Helen si alzò strofinandosi gli occhi e trovò la sua amica imbambolata a fissare la sveglia.
“A che ora sei tornata?”
“Alle undici”
“E da che ora sei li nel letto a contemplare la tua sveglia di Keroro?”
“Dalle undici”
“Si può sapere che ti è preso ieri sera al bar?” domandò alzandosi e dirigendosi verso il bagno. Con lo spazzolino in bocca riprese il discorso. “Evo pveoccupata!”
“Finisci di lavarti i denti in pace che parliamo dopo” rispose abbandonando il letto.
Aprì l’armadio per prendere qualcosa di nuovo, di pulito e forse anche di un po’ più pesante.
Trovò dei pinocchietti marroni e li abbinò ad una maglietta a maniche corte nera.
Passandosi le mani sulle anche e ciondolando a destra e sinistra continuava a fissarsi allo specchio per capire che cosa le mancava.
“Ti sei persa una scena ieri sera” disse Helen riportandola nel mondo reale.
“Uh?! Come dici?”
“Ho detto che ti sei persa una scena da oscar”
“Di che tipo? Scusa ma cosa mi manca stamattina?! Non capisco che ho che non va”
“Mettiti la maglietta bianca, sta meglio con quei pantaloni. Comunque ieri prima che tu svanissi nel buio della notte si è seduta davanti al tuo maniaco una ragazza molto stupida. Gli diceva su in un modo che non stava ne in cielo ne in terra, e lui non diceva una parola. Si sorbiva la voce di quell’ochetta starnazzante! Io l’avrei spennata”
“Una ragazza dici?”
“Si! Forse gli aveva ordinato una cosa sbagliata e lei se l’è presa, boh non ci ho capito molto”
“Una pazza con un maniaco, che bell’accoppiata. Andiamo a lezione?”
“Si dai”
Presero i loro libri e chiusero la porta a chiave.
“Buongiorno ragazze!” esclamò Manuel passando davanti la loro porta.
“Buongiorno a te” rispose a gran voce Helen.
Hilary sorrise, era tanto che non la vedeva con quell’espressione e sapeva che prima o poi quei due si sarebbero messi insieme.
Il suo cuore gioiva e soffriva: gioiva per la sua amica ma soffriva per il suo di amore, Thomas si stava pian piano allontanando.
 
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view post Posted on 25/3/2009, 20:20

SUGAAA~!

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oh mamma...pazza e maniaco...O______O

continuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
 
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view post Posted on 25/3/2009, 20:46




fantastico!
continuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!
 
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~CandyFloss
view post Posted on 26/3/2009, 14:56




quanti chappy perduti ç__ç
è bellerrima!!!
io so chi è pappappero! pappappero xD
 
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-->VoY<--
view post Posted on 26/3/2009, 15:08




eh shi XD lei sa chi è u_u

11°capitolo

La sua mente era occupata da troppe cose.
Non essere stata accettata nell’esercito era stato un duro colpo ed essere li a Berlino senza aver concluso quello che si era prefissata, era la seconda mazzata.

Molti la consideravano una bambina, vedeva troppi film e si fissava sugli attori. Quando non sapeva cosa fare stilava una lista di tutti gli attori che conosceva e contrassegnava con un asterisco quelli che esteticamente “non erano il suo genere”. Ne odiava uno in particolare, orribile era dire poco per lei, quindi il nome Dominic Keating era affiancato da cinque asterischi.
Come tempo prima, non sapendo cosa fare, prese un foglio di block notes e iniziò a scarabocchiare i nomi dei suoi uomini…
Era praticamente ossessionata.

Al termine delle lezioni non seguì Helen e Manuel in sala mensa ma si diresse da sola verso il bar, quel bar.
Entrò e salutò come di consuetudine Stephan che prontamente domandò come mai si fosse presentata da sola quel giorno.
Si giustificò dicendo la verità, voleva stare sola.
Nel tempo di attesa si mise le cuffie e cercò, nell’elenco ordinato della sua baracchetta nonché mp3, la canzone “True Blue” di Rainie Yang.
“What is the reason of my birth, reason of my life, question of men. What he is. What he wants….” Canticchiò.
Il telefono vibrò sul tavolo allo stesso ritmo visto che la canzone era la stessa, ma lei non se ne accorse anzi, continuava a fissare chissà che cosa oltre il vetro.
Il suo cellulare si avvicinava sempre più al bordo del tavolo quando, ormai al limite, cadde.
Lo vide sparire oltre il bordo e provò ad afferrarlo al volo, ma qualcuno la precedette.
Questi lo guardò un secondo prima di posarlo sul tavolo e rimase quasi colpito dalla foto che c’era come sfondo.
“Grazie mille!” scattò in piedi Hilary per ringraziare quel signore.
Divenne improvvisamente fredda…
“E’ brutto quando i cellulari si rompono. Ecco tieni”
Tremando si rimpossessò del suo telefono.
“Posso ritenermi perdonato dalla figuraccia di ieri?” continuò il ragazzo.
“S-si, c-certo…” balbettò.
“Posso sedermi con te o stai aspettando la tua amica?”
“Oggi sono da sola. Certo, sì siediti pure”
“Grazie. Posso farti una domanda?”
“Mhmh”
Si interruppe per ricevere il pranzo, dopodiché continuò.
“Sei te la ragazza sullo sfondo nel cellulare? Scusa ma non ho potuto fare a meno di notarla”
“Ehm, si…beh si, sono io”
“E lui è il tuo ragazzo?”
Lancia dritta al cuore.
“A dir la verità…no” disse sospirando, lasciando anche lo spazio ad una lacrima. “E’ la cosa più cara che ho, si lo so io faccio paura ma la tengo lo stesso come sfondo”
“Non è vero che fai paura” rispose mentre imboccava una bella forchettata di spaghetti. “Si vede che sei felice”
“Tu dici?” rispose attratta da quelle parole.
“Si. Parlami di lui, se ti va ovvio” domandò accennando un sorriso.
“Lui è, credo che…beh…” cercò le parole giuste per definire il crucco di cui era follemente innamorata “Non so come spiegarlo…”
“Dimmi chi è, molto semplicemente”
“E’ l’uomo a cui ho donato il mio cuore, un uomo che non potrò avere mai e poi mai. E’ l’uomo che mi fa piangere intere giornate e allo stesso tempo quando vedo una sua foto mi fa ridere di felicità. Per farla più semplice, è un chitarrista abbastanza famoso…”
Rimase in silenzio per qualche secondo. “Ah…”
“Si lo so, questo è il classico sfogo che si ha con una persona appena conosciuta, scusami…” continuò asciugandosi le lacrime.
“Perché piangi?”
“Perché è una stupida cotta da ragazzina…chissà che farà adesso. Io sto qui a piangere in un bar per lui…”
“Probabilmente lui è a piangere da un'altra parte”
“A piangere!? Ah no, non ce lo vedo proprio a piangere”
“O se non piange cerca di consolare una bella ragazza in preda ad una crisi sentimentale…”
“Come!?”
Detta questa frase il ragazzo voltò la testa di qualche grado, quasi maledicendosi per le parole appena pronunciate. “Devo andare” disse, poi svanì oltre la porta lasciando Hilary in preda ad una crisi sentimentale…


ASSIE *-* sono contenta che a qualcuno piaccia >.<
 
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°*_§AngelOfLust§_*°
view post Posted on 26/3/2009, 15:34




O___O io sono confusa adesso... voglio sapere chi è!!!!!!!!!!!!!!!!!!
comunque V.V è bellissima!!!! continua presto^^
 
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view post Posted on 26/3/2009, 21:01

SUGAAA~!

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oh mammaaaaaaa che confusione nella mia testaaaaaaaaa
ma chi è questo quiiiiii???

continuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
 
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-->VoY<--
view post Posted on 27/3/2009, 14:53




siete in panico?? :B): ricordo che sarà abbastanza lunghetta ç_ç

*** <- segna il cambiamento della visione della storia, spero sia stata chiara @.@

12°capitolo

La lasciò, seduta a quel tavolo da sola, in preda ai dubbi.

• * *
Sospirò profondamente prima di prendere quella decisione. Guardandola negli occhi vedeva tutti i suoi sentimenti nelle lacrime, che lente, le segnavano le guance.
Non poteva lasciarla in quello stato, ma rimanere vicino a lei, forse, avrebbe peggiorato la situazione. Quindi optò per la cosa più stupida e vigliacca.
Una volta uscito senza salutare, prese la prima stradina che faceva angolo, un vicolo molto probabilmente, e si appoggiò al muro di un palazzo. Inizialmente alzò lo sguardo per osservare i movimenti delle nuvole, dopo lo spostò sulle punte delle sue All star pulite, troppo pulite.
“Accidenti non ci voleva” ripete a se stesso più di una volta. Frugò nelle tasche dei jeans strappati per prendere il cellulare, ma non lo trovò. Rovistò in tutte le tasche che quel giorno si portò dietro ma non trovò niente altro che il portafoglio e un pacchetto di fazzoletti.
“Ma bene! E ora chissà dove l’ho perso…”
Sentì la porta del locale aprirsi e quindi si voltò per vedere chi stesse abbandonando quel posto.
Era lei.
Poco dopo vide qualcosa…

• * *
“Un due di picche…oro” commentò Hilary aprendo la porta del locale per tornare in camera sua.
Continuava a camminare a testa bassa per scacciare ogni pensiero; a farla tornare nel mondo reale fu la voce squillante e piena di vita di Stephan. Le si avvicinò a grandi passi e parlando una lingua per lei incomprensibile, provò a farsi capire porgendole un cellulare. La ragazza lo guardò bene, sapendo che non era il suo…

La sua voglia di mettere la testa sui libri era sotto le scarpe, avrebbe preferito cacciarla sottoterra come gli struzzi. Salì quelle odiose quattro rampe di scale che la separavano dalle mura della sua “nuova casa”; camminò strofinando l’indice destro sul muro, segno di totale follia perché ogni volta che lo faceva entrava nel mondo dei sogni ad occhi aperti.
Aprì la porta con fare delicato e, dopo aver posato con noncuranza le sue cose per terra, incrociò le gambe sedendosi su letto.
Posò il cellulare misterioso di fronte a se. Folle com’era si divertiva a fare un corso del tutto personalizzato di yoga, quindi impose le mani costruendo due cerchi con pollice e indice e, una volta chiusi gli occhi, esclamò ad alta voce “OMNIA OMNIA!”. A cosa le serviva non lo sapeva nemmeno lei, ma almeno sgombrava la mente.
Come per magia ricevette un aiuto per risolvere quella situazione.
“Te ti sei completamente bevuta il cervello” commentò Helen entrando in camera.
Dopo essersi seduta di fronte a lei provò a comprendere la storia in mezzo a tutti gli OMNIA che di tanto in tanto fuoriuscivano dalla bocca di Hilary.
“Hele io non so che fare con questo coso”
“Ma come ti è venuto in mente di parlare di Yu a quel ragazzo”
“Era lì. Era venuto per scusarsi…”
“Almeno sai come si chiama?”
“Ehm…a dirla tutta, no”
“Perfetto. Guardiamo il suo telefono e cerchiamo di capire chi è”
Come nei bei film, arrivò il principe azzurro, ma non di Hilary…bensì di Helen.
“Avete un appuntamento?”
Helen cambiò completamente colore, divenne completamente rossa…come un pomodorino.
Sorrise alla vista della sua amica innamorata, le diede un colpetto sulla spalla e le raccomandò di comportarsi bene, li lasciò lei soli.
Rifece le scale al contrario, in discesa erano meno faticose, ma come prima segnò una linea sul muro con il dito indice della mano sinistra.
Camminando e pensando, pensando e camminando, cose che non vanno assolutamente bene insieme, la fece scontrare contro qualcosa…qualcuno…
“Ahi” disse cadendo a terra… <ti disfo il grugno,ti rifaccio il sorriso e ti sfiguro, dannato energumeno!> pensò.
“Scusa ti ho fatto male?”
Sentì quella voce così forte, così sensuale…così…
Aprì gli occhi in modo trovare un appiglio per tornare in piedi sulle proprie gambe quando vide davanti al suo viso una mano, una mano forte pronta ad aiutarla.
Alzò lo sguardo “Oh maria…” furono le uniche parole che riuscì a pronunciare.
 
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°*_§AngelOfLust§_*°
view post Posted on 27/3/2009, 18:46




Oh Maria!!!!! lo dico anch'io!!!!!!!!!!!!!!!!XD
chi è? chi è? chi è? quanti misteri in questa ff!!!!!!!!
è bellissima!!! continuaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!
 
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-->VoY<--
view post Posted on 30/3/2009, 13:39




13° capitolo

La sua non fu una reazione immediata e rapida, anzi, fu molto lenta e il tutto era accompagnato da una faccia da ebete.
Ancora lì seduta a gambe larghe, poggiandosi sui palmi delle mani, contemplava il fisico di quel “dannato energumeno” pronunciando sempre le stesse parole: “Oh santa madre di dio…” o leggere variazioni.
Dopo dieci minuti d’orologio il ragazzo la scrollò per le spalle riportandola nel mondo reale. “E’ tutto ok?”
A quel contatto Hilary entrò in piena estasi, ma si ricompose rispondendogli e alzandosi sulle sua gambe.
“Scusami per questa figura da oscar. Io sono Hilary”
“Non devi scusarti. Io per primo non ho fatto caso se uscendo dall’aula tagliavo la strada a qualcuno. Sono Nelson”
<che nome divino!!! Sembra Kiefer in –Linea Mortale->

Passò così la giornata di Hilary: in giro a fare una bella e rilassante passeggiata in sua compagnia sorseggiando, di tanto in tanto, in suo thè freddo.
Notando che ormai era giunta sera decise di salutarlo, girò i tacchi e se ne andò con le mani in tasca e il cappuccio in testa.
Che le era preso…era felicemente fidanzata ed era andata a fare un giro con un ragazzo sconosciuto? Si sentiva un vero schifo.
Passo dopo passo versò delle lacrime che non voleva, facendole colare la matita che, prima di uscire, si era messa. Borbottando qualcosa a testa bassa, andò a sbattere di nuovo contro una persona.
<non a me!! Basta di ste figure da idiota!> “Mi scusi sono dispiaciuta” si scusò senza nemmeno guardare in faccia il malcapitato
“Non preoccuparti, è tutto ok…ehi ma tu sei…”
Quella voce non le era nuova, quindi decise di degnarlo di uno sguardo, lo girò in direzione del viso e chiuse leggermente gli occhi quando, dietro di lui, vide i raggi del sole nel bel mezzo del tramonto.
Si stabilizzò a terra e tutto le tornò in mente…lo aveva già visto…due occhi così non potevano passare inosservati.
Rimase di nuovo con la faccia stupita a fissarlo, mentre i battiti del suo cuore aumentavano incontrollati dentro alla sua scatola toracica.
“Y…” iniziò abbassandosi il cappuccio. “…U” terminò strizzando gli occhi.
“Come scusa?!”
“Yu…”
“Credo ti stia sbagliando…ci siamo visti al bar, non sono –Yu-“
“Yu!” continuò prendendosi il volto tra le mani e inginocchiandosi su quel viale costituito da sassolini.
Urlava come un’ossessa, il ragazzo non sapeva più che fare…

• * *
Stava scattando una foto a un qualcosa che lo attraeva, stranamente. Non era uno che coglieva lo spirito delle cose, gli piaceva dalla forma o dal colore che aveva.
Nel mentre che schiacciava il tasto nella macchinetta, qualcuno lo urtò facendogli perdere l’inquadratura.
<oh! Chi caspio è!>
Vide una ragazza incappucciata che si scusava per l’errore appena commesso.
“Non preoccuparti” iniziò con tono leggermente seccato “è tutto ok”…poi la riconobbe “Ehi ma tu sei…”
La bloccò per un braccio e questa alzò lo sguardo…
Vide fiumi di lacrime uscire incontrollati dai suoi occhi
<merda SECCA!> pensò.
“Yu…”
“Come scusa?!” <e mo a questa che le racconto!>
“Yu…”
“Credo ti stia sbagliando…ci siamo visti al bar, non sono –Yu-“ <la situazione sta peggiorando di brutto!>
Quando la vide cadere a terra in preda ad una crisi quasi isterica, non seppe più che fare.
“Ehi rilassati, non ti agitare”
“Yu!” sorprendendolo, la ragazza si aggrappò al collo della persona che amava disperatamente da due anni.
“Ti ho detto che non sono Yu! Smettila!” le urlò, ma non le bloccò il pianto.
Come quel pomeriggio scelse la via della vigliaccheria. Si tirò su da terra, trovò il cellulare che, nella caduta, era uscito dalla tasca della ragazza e senza pensarci due volte iniziò a correre all’impazzata verso casa sua…lasciandola lì, da sola, in quel viale…
 
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°*_§AngelOfLust§_*°
view post Posted on 30/3/2009, 18:45




non ho capito ma le ha rubato il cell o sono scema io?? O___O
comunque continuaaaaaaaa!!!!!!!!!!
 
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view post Posted on 30/3/2009, 19:10




CITAZIONE (°*_§AngelOfLust§_*° @ 30/3/2009, 19:45)
non ho capito ma le ha rubato il cell o sono scema io?? O___O

beh se l'è ripreso XD era il suo
 
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°*_§AngelOfLust§_*°
view post Posted on 30/3/2009, 19:26




aaaaaaaahhhhhhhhh capito V.V
 
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view post Posted on 30/3/2009, 19:56

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oh mamma che confusione O________________O"
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