La realizzazione di un sogno..., H&H

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-->VoY<--
view post Posted on 13/3/2009, 14:41




5°capitolo

“Levati!” gli urlò in faccia
“Sei te che lo volevi…”
“Io non volevo nulla di tutto ciò! Hai frainteso tutto!”
“Oh, perdonami…” la sua voce si faceva sempre più bassa mozzata da un qualcosa che sembrava delusione.
Hilary lo voleva quel bacio, lo desiderava da tre anni ma quella premura e i suoi atteggiamenti la colpirono.
“Thom io…”
“No non dire nulla” con le lacrime agli occhi girò i tacchi e uscì silenziosamente da quell’appartamento.
Si stava maledicendo in ogni lingua, si inginocchiò in lacrime piangendo e piangendo ancora cercando di dimenticare quello che era successo.
Qualcuno le fece un trillo su msn e controllò chi fosse. Scrisse anche un messaggio dove consigliava a tutti di non cercarla perché non avrebbe risposto.
<ciau> scrisse alla persona che le aveva fatto il trillo
<news sullo space di Yu…vai un po’ a leggere>
Come consigliato, aprì la pagina di internet e cliccò sul link dello space: Nuove foto.
Lui seduto su una panchina con in braccio una ragazza, probabilmente sedicenne, mentre si strofinavano delicatamente i nasi; lui che abbracciava questa ragazza da dietro sfoggiando due sorrisi da trentamila denti, i suoi non erano uno spettacolo da oscar.
Non riuscì neanche a leggere i titoli di quelle foto che chiuse tutte le finestre e si infilò sotto le coperte, nonostante fossero le sei di sera.
Pianse a dirotto fino ad addormentarsi…
Il giorno seguente non andò a scuola, rimase a casa a sistemare un po’ la sua roba: vecchie foto, vecchi poster, vecchi fogli dove ormai non si leggevano neanche più le parole.
Tirò giù da in cima all’armadio il trolley e lo riempì con quattro vestiti contati e due paia di scarpe, scrisse velocemente un biglietto per la sua amica dove le diceva che sarebbe stata via per qualche giorno e infine si chiuse la porta alle spalle.
Camminò verso la stazione con la musica sparata nelle orecchie, era totalmente isolata dal mondo…
Una macchina le si parò davanti. “Tony dove stai andando?”
“Come scusa?!” rispose sfilandosi una cuffia sola.
“Dove vai? Piove e non hai neanche l’ombrello. Stamattina non eri a scuola”
“Lo so che non c’ero. Sto andando via. Ho bisogno di staccare un po’ la spina”
“Ma…siamo ad Aprile. Non manca molto all’esame perché vai via così all’improvviso?”
“Non devo dare nessun tipo di spiegazione. Vado via”
“Se è per quello che è succ…”
“Non è per quello” lo tranquillizzò con un mezzo sorriso. “Voglio andare a trovare una mia amica e se non lo faccio adesso non lo farò mai più”
“Stai bene?!”
“Certo. Ora scusa ma devo andare alla stazione”
“Vuoi un passaggio? Sei tutta bagnata”
“Va bene grazie”
Posò il suo bagaglio nel baule della macchina e si sedette nel posto davanti.
Scambiarono due parole riguardo la mattinata a scuola ma non entrarono in nessun dettaglio.
“Non lo sa nessuno che parto. Per favore mantieni il segreto ok?” gli disse prima di scendere.
“Ah…ok va bene. Allora aspetta che ti accompagno fino al binario”.
Scesero e si avvicinarono al binario, il treno doveva ancora arrivare.
“Vai troppo veloce in macchina. Mi ero fatta tutti i conti e adesso mi tocca anche aspettare” commentò in modo scherzoso.
“Ti ho fatto un piacere accompagnandoti fino qui. Ti ho risparmiato una fatica”
“Uh grazie allora”
“Non c’è di che. Sta arrivando il treno”
“Hai ragione…”
Con un forte fischio il treno si fermò e con un altrettanto forte rumore si aprirono le porte.
“Adesso vado. Ci sentiamo Thom…”
“Sicuro. Stammi bene Tony”
Si avvicinò al treno, fece cadere la valigia e corse indietro verso quel ragazzo…
Quel ragazzo che l’aveva fatta divertire per tre anni…
Quel ragazzo che aveva fatto breccia nel suo cuore…
Le sue labbra sfiorarono quelle del suo amico che erano fredde ma allo stesso tempo morbide.
“Perdonami per ieri…” gli sussurrò in un orecchio.
Si voltò e corse di nuovo verso il treno, le porte si chiusero appena salì.
Andò velocemente a trovare un posto a sedere e guardò fuori dal finestrino. Lui era ancora lì con lo sguardo fisso nel vuoto. Abbassò il finestrino e gli urlò “Io ti amo da tre anni e non te ne sei mai reso conto…spero ora che tu l’abbia capita!”
Richiuse per non sentire la sua voce…
Ora voleva solo scappare…

Si rannicchiò nel sedile come un fagotto e dormì…
Helen nel frattempo sistemò camera sua. Non aveva avuto molto tempo per sistemarla ma sapeva che se Hilary l’avesse vista così non se la sarebbe presa…le ragazze hanno sempre un po’ di disordine.
Uscì velocemente a fare due righe di spesa, corse al GS e prese qualche dolciume da sgranocchiare durante la serata, la casa era libera tutta per loro quindi: film a manetta.
Verso mezzogiorno Hilary scese dal treno totalmente addormentata: niente trucco, cappuccio in testa e occhi semi aperti, fece uno squillo a Helen, la quale, in dieci minuti si presentò in stazione in macchina.
“Hila!!!”
“Hel!!!”
Si abbracciarono lì in mezzo all’ingresso dondolando a destra e sinistra. Non si vedevano da tanto tempo e quell’abbraccio ricordò loro il primo incontro, di conseguenza iniziarono a piangere e ridere allo stesso tempo
“I capelli neri e blu ti stanno d’incanto!!” commentò Hilary sorpresa.
“Beh…grazie. Anche io ti trovo bene. Sei dimagrita ancora!!”
“Ma dici sul serio?! A me non sembra”
“Si invece…hey guarda un po’ con cosa sono venuta a prenderti”
Si avviarono verso il parcheggio a braccetto e Hilary fece un salto al vedere quella cosa…
“Tadan!! Mi hanno preso la macchina!!” urlò Helen quasi con le lacrime agli occhi.
“E’ bellissima!! Così adesso viaggi tranquilla e beata con la tua macchina privata”
“Seh privata…neanche fosse una limousine”
“Beh ma se ti piace devi trattarla come tale…”
“Dai sali che ti porto a fare un giro”
Girarono per tutta la città con la musica al massimo, non si stancarono mai di ridere e scherzare…
Arrivarono a casa stremate, un pomeriggio dedicato al shopping sfrenato e a mini gare in macchina.
“Ti faccio vedere casa. Dormirai in camera con me”
“Va benissimo grazie. Mi andava bene anche il divano”
“Ma ti pare che ti faccio dormire nel divano?! Che discorsi che fai…”
“Farei volentieri una doccia”
“Vieni ti faccio vedere dove è il bagno. Mentre ti rinfreschi posso vedere il tuo diario?”
“Certo che si. Spulcia nel trolley da qualche parte uscirà”
“Ah va bene. Che bello salterà fuori come un grillo”
“Seh adesso” rispose ridendo.
Hilary si infilò sotto la doccia, l’acqua scendeva gelida sulla sua pelle bianca lasciando delle piccole scie. Queste si confondevano con le lacrime che incontrollate segnavano le sue guance…
Non sapeva neanche il motivo…
Helen nel frattempo fece un salto sul letto mettendosi a gambe incrociate e iniziò a sfogliare quelle pagine. Lesse per prima cosa l’orario delle lezioni, semplice curiosità, e poi andò alla ricerca di una pagina bianca per scrivere qualcosa.
Si fermò su quella del 25 agosto 2009. C’era una scritta in alto “Un anno fa…prima risposta. Sei troppo contorto xD”
Fece un mezzo sorriso…
Lesse quella mail, era la quinta che la sua amica inviò a Yu e alla quale aveva risposto, visto il titolo poi “I HATE YOU!!!!”
Non sentiva nessun rumore provenire dal bagno ma non si preoccupò, forse sapeva che stava succedendo all’interno.
“Hilary sei viva?!”
“Si si ci sono tranquilla”
“Perfetto”
Trovò una pagina bianca e scrisse, scrisse…scrisse qualcosa.
Non sapeva che presto quello che aveva scritto sarebbe diventato realtà…
 
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~CandyFloss
view post Posted on 13/3/2009, 15:39




*__________*
sai già cosa penso!!!
stupendaaaa
 
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view post Posted on 13/3/2009, 21:02

SUGAAA~!

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continuaaaaaaaaaaa
 
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view post Posted on 14/3/2009, 21:00




è veramente bella! mi piace sempre di più!
continua presto ^^
 
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-->VoY<--
view post Posted on 15/3/2009, 13:45




grazie *.*

6°capitolo

Dopo una buona pizza e sane risate si abbandonarono alla stanchezza coricandosi sul divano. Entrambe in pigiama e spettinate iniziarono a vedere una serie di film di vario genere, prima cartoni come Kung fu panda fino ad arrivare all’horror come le colline hanno gli occhi e Silen Hill.
Hilary amava quel genere di film, non li reputava veri e propri horror ma solo scemenze americane, scemenze che lei adorava guardare più e più volte.
In mezzo a qualche grido di paura sgranocchiavano pop-corn e bevevano del succo di frutta. A notte ormai inoltrata si ritirarono in camera e Helen accese la bajour così da avere poca luce.
“Credo che tu abbia qualcosa da raccontarmi…”
“Come dici?!”
“Avanti Hila…lo hai baciato!!!”
“E’ stato lui a baciare me, non il contrario”
“E io lo sapevo!” esultò scrollando braccia e gambe “Come è stato?”
“E’ stato bello, ma…”
“Non devi pensare sempre a lui. Hai ricevuto il bacio dalla persona che ami e adesso hai dei dubbi perché pensi a quel crucco?”
“Non sono dubbi ma sai anche come la penso in proposito” afferrò un cuscino e se lo strinse sulla pancia girandosi su un fianco.
“So bene come la pensi. Ti rendi conto che è un anno e passa che pensi ad una persona che non potrai mai avere? Apri gli occhi e cogli quello che è successo”
“Certo che anche te mi sei d’aiuto”
“Non voglio rimproverarti. Il fatto è che non lo puoi aspettare a vita e devi vivere la tua vita senza di lui”
“Ma…”
“Niente ma. Quando torni a casa devi andare da lui, sono stata chiara”
“Certo capa”
“Bene…”
“Si ma ora parlami un po’ di te. Non sono l’unica ad avere perso la testa per un crucco”
“No beh effettivamente no”
“Ah ecco”
“Beh ma ne possiamo parlare domani mattina? È meglio se dormiamo perché io domani ho scuola”
“Certamente! Notte Hel”
“Notte Hila”
Si diedero due baci sulle guance e si coricarono nei rispettivi letti abbandonandosi ai sogni più piacevoli.

Il giorno seguente Helen si svegliò alla solita ora e senza fare troppo rumore si diresse verso scuola lasciando la sua amica ancora sotto le coperte, nel mondo dei sogni.
Uscì velocemente per prendere il pullman e come di routine si incontrò con le sue tre amiche alla fermata.
“Helen buongiorno. Come va stamattina?”
“Tutto bene grazie Alex e voi?”
“Anche io sto bene. Oggi pomeriggio ti fermi vero per il rientro?”
<accidenti il rientro!!!> pensò. “Ho un’amica a casa e non posso lasciarla sola tutto il giorno. È venuta così potevamo stare insieme e non mi va di lasciarla così oggi”
“Di anche a lei di venire. Più siamo meglio è.”
“Va bene. Più tardi la chiamo allora”
Hilary verso le undici si svegliò dal suo sonno profondo. Si svegliò a malincuore visto che aveva fatto sempre lo stesso e identico sogno.
Sentì il telefono di casa squillare e fu colta da un momento di panico.
Dopo varie riflessioni afferrò la cornetta e rispose. “Pronto?! Sono Hilary, un’amica…chi parla?”
“Hila sono io”
“Dio che accidenti ma hai fatto prendere Hel! Buongiorno” aggiunse strofinandosi un occhio.
Parlarono di quel rientro e si misero d’accordo di incontrarsi fuori il McDonalds per mangiare qualcosa velocemente.
Uscì di casa vestita con un paio di jeans neri leggermente strappati e la maglietta dei Cinema Bizarre.
Arrivata dal Mc. salutò Helen e si presentò alle sue amiche. Non le arrivò da nessuno uno sguardo amichevole, ma non se ne curò.
Mangiarono appunto un panino e poi corsero a scuola. In quel rientro si sarebbe discusso di un concorso di italiano dove in premio ci sarebbe stata una “vacanza studio” di due mesi in uno dei college più importanti di Berlino.
Il gruppo era abbastanza consistente: si erano riuniti dodici ragazzi delle quinte per trovare il titolo del loro tema.
L’indecisione era alle stelle ma Hilary, anche se non apparteneva a quella scuola voleva dare una mano. Propose diversi titoli molto interessanti ma nessuno li accettò.
Helen si sentiva un po’ a disagio in quella situazione e prese la parola: “E’ mai possibile che i suoi titoli non vengano presi in considerazione?”
“Non è di questa scuola”
“Che risposta è! È qui per aiutarci”
“Non si deve intromettere perché non sono fatti suoi. Chi te lo dice che poi non torna a casa a spifferare dei nostri progetti alla sua scuola”
“Non lo farei mai” si autodifese “Helen non ti preoccupare. È meglio se esco, qui sono di troppo”
“Bene. Pensavo di stare insieme a ragazzi intelligenti, mi sbagliavo”
“Che vuoi fare?” domandò Edward
“Mi arrangio. Voi fate pure quello che volete anche senza di me”
“Senza di te non andiamo molto lontani Helen”
“Alexandra non mi interessa. O la accettate o tanti saluti”
Non ricevette nessuna risposta…
“Bene. Hila andiamo”.

Helen abbandonò i suoi compagni di punto in bianco.
Sapeva che senza di lei non avrebbero concluso molto ma non poteva permettere che la sua amica venisse trattata così.
Hilary cercò di riportarla sui suoi passi ma non ne voleva sapere e quindi gettò la spugna.
Giunte a casa si sedettero intorno al tavolo e ripresero il discorso concorso: su un foglio di carta buttarono giù delle possibili tracce da seguire e quando finirono iniziarono le ricerche sia in internet che in biblioteca.
Il tempo, da quando si interessarono a questo concorso, volò. I due giorni che Hilary si era concessa terminarono in fretta e quindi fece ritorno al suo appartamento, dalla sua coinquilina, da quel ragazzo.
Rientrò in casa e si diresse al bagno per riempirsi la vasca di acqua gelida.
Spongy rientrò stupendosi di rivederla così presto.
“Sei già tornata?”
“Ti sono mancata vero?!”
“Si…”
“Ma smettila. Vado a farmi un bagno non disturbarmi”
“Hilary devo dirti una cosa”
“Spongy fallo dopo. Ora voglio rilassarmi”
“Ah…va bene”
La coinquilina aveva un aria diversa, più rilassata. “Avrà bevuto un bicchierino di meno”
Tremando come una foglia entrò lentamente in acqua immergendosi completamente. I brividi le crescevano sempre più, le percorrevano la schiena fino ad arrivare al collo.
Chiuse gli occhi e trattenne il respiro…immerse nell’ acqua anche la testa.

“Uno sguardo penetrante era fisso su di lei…
Uno sguardo intenso voleva quasi trapassarla…
Uno sguardo magnetico bloccò ogni movimento di quella ragazza, sott’acqua…”

TOC-TOC

Hilary uscì velocemente distratta da quel forte rumore.
“Hila sei viva?”
“C-certo Sp-spongy”
“Non ti sentivo più”
Si tirò i ciuffi indietro con entrambe le mani e rispose affannosamente “Tranquilla, adesso esco”
“Ok. Ti ho ordinato una pizza per cena, margherita”
“Uh. Grazie mille”
“Figurati”
In quei due giorni era successo qualcosa di strano…

Si vestì con un vestitino leggero e uscì in cucina per mangiare insieme all’amica…diversa dal solito.
“Spongy è successo qualcosa?!”
“No no nulla non ti preoccupare”
Qualcuno suonò al citofono e andò a rispondere Hilary. Dall’altra parte c’era Thomas, che voleva vederla.
Senza vestirsi meglio scese le scale e gli aprì il portone. Neanche il tempo di aprirlo tutto che il ragazzo l’afferrò per i fianchi e l’attirò a se baciandola con passione, molta di più rispetto alla prima volta.
Quando si rese conto della situazione che stava vivendo, chiuse gli occhi e rispose a quel bacio posandogli una mano sul collo.
Quando il bacio terminò continuarono a guardarsi negli occhi…potevano quasi riflettersi:“Ti ho sempre amata Hilary…”
 
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view post Posted on 15/3/2009, 18:16




stupenda *__*
continuaaaaa!!!!
 
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-->VoY<--
view post Posted on 16/3/2009, 14:33




7°capitolo

Due mesi più tardi…

I primi giorni di giugno arrivarono…
Dopo tante preghiere…
Dopo tante speranze…
Dopo averli richiesti con tutto il cuore…

Da li a due settimane sarebbe iniziato l’esame di stato e dopo quello ognuno avrebbe proseguito per la sua strada.
Hilary e Helen aspettavano con ansia la risposta del concorso…se avessero vinto la loro vita sarebbe cambiata radicalmente, mentre in caso contrario sarebbe rimasta pressoché la stessa.
In questi due mesi si instaurò una relazione tra Hilary e Thomas; passavano ogni giorno insieme senza stancarsi della presenza dell’altro.

Un pomeriggio qualunque della settimana…su msn…

VoY: ”Hel accidenti voglio sapere se abbiamo vinto!!!!!!!”
CF: ”A chi lo dici T_T”
VoY: “Pensa se abbiamo vinto O.O”
CF: “Mai o.o”
VoY: “Ottimismo…questa parola non guasta mai”
CF: “Ma…dai è impossibile. Eravamo solo in due mentre tutti gli altri erano in gruppi di almeno dieci persone”
VoY: “Weeeeeeee…noi siamo le migliori! U__U”

Il telefono di Helen squillò.

CF: “Arrivo subito…mi stanno chimando -.-‘ “
VoY: “Riattacca se non vuoi rispondere xD”
CF: “Aspè che rispondo valà…”
Passarono dieci minuti, venti, mezz’ora…
Hilary, tutta intenta a giocare sul suo sito di giochi preferito decise di farle trillo...si stava quasi preoccupando…

VoY: “O.O sei viva?!”

Niente…

Passò un’ altra mezz’ora ma non ebbe mai risposta..
“E’ morta” disse, poi squillò anche il suo telefono. “Pronto?”
“H-Hi-Hila…” rispose una voce rotta da qualcosa di più grave che un semplice pianto…
“Si?!”
“S-sono i-io”
“Hel? Ma che hai? Non ti ho neanche riconosciuto”
“N-non ri-riesco a parla-parlare”
“Sto notando…che hai?!”
“Od-oddio…”
“Hey tu mi muori per telefono. Siediti e respira per favore. Che diavolo è successo!”
“Ab-abbiamo…”
“Abbiamo che??”
“ABBIAMO VINTO!”


Il silenzio regnò sovrano…
Di due non parlava nessuno e la telefonata andava avanti.
“EVVAI!!!!!!” Hilary tirò fuori quel poco fiato che le era rimasto e lo usò per urlare al mondo tutta la sua felicità.
Le loro vite sarebbero cambiate finalmente in meglio, ora non dovevano far altro che passare l’esame per poi partire spedite per Berlino.

Dopo quella notizia i pomeriggi di Hilary non vedevano altro che libri, libri e ancora libri. In qualche ritaglio di tempo si vedeva con Thomas ma niente di troppo prolungato, niente di troppo impegnativo.

Un pomeriggio della prima settimana di vacanze, o per meglio dire settimana in preparazione all’esame, iniziò ad agitarsi.
“Ehi devi rilassarti. Vedrai che andrà tutto bene” le disse dolcemente il suo ragazzo mentre le accarezzava i capelli.
“No non andrà per nulla bene. Non lo passerò mai”
“Smettila di parlare così. Andrai lì e li illuminerai uno dopo l’altro con la tua tesina, loro rimarranno soddisfatti e ti faranno uscire con cento così potrai andare tranquillamente con Helen a Berlino per la vacanza studio, visto che vi siete sbattute fino all’inverosimile per vincere”
“Sarebbe bello se quello che hai detto si avverasse, ma le probabilità sono pochissime. Farò un minestrone come il mio solito”
“Sai che devi fare per distrarti?!”
“Ehm…no”
“Vai a correre come il tuo solito e poi ti fai una bella doccia fredda”
“Nah…non ne ho proprio voglia”
“E invece si”
“Naaah dai” iniziò a lamentarsi visto che la prese in braccio e la portò in camera per cambiarsi.
La posò sul letto e iniziò a sfilarle la maglia, a seguire i pantaloni…
“Thom…”
“Lo so. Non volevo fare niente tranquilla, voglio darti una mano a cambiarti visto che sei più lenta di un bradipo”
“Da qui posso fare da sola, grazie”
“E di che. Intanto vado di la in salotto a mettere a posto tutti quei fogli volanti”
“Mh, buon lavoro allora”
“Grazie…”
Uscì lasciandola da sola in camera, immersa nei suoi pensieri, nei suoi dubbi e nelle sue paure.
Aprì l’armadio tirando fuori un paio di pantaloncini corti e una canottiera da indossare per quella corsa, quella sana e ricreativa corsa…
Si mise davanti allo specchio per sistemarsi i capelli e controllare che fosse totalmente a posto per l’esercizio, si spruzzò una quantità industriale di lacca e girando la testa a destra e sinistra notò qualcosa…
Qualcosa che non aveva più guardato da due mesi a quella parte.
Si avvicinò allo specchio per capire di cosa si trattasse…
Non riusciva a ricordare cosa potesse essere, poi si alluminò e portandosi entrambe le mani alla bocca iniziò a piangere.
Prese la scala e salì per sistemare quella cosa, quel poster che si era staccato per metà…
“Perdonami…” gli sussurrò.

Edited by -->VoY<-- - 18/3/2009, 14:38
 
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view post Posted on 16/3/2009, 20:52

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oh mamma un poster di chi??????????
continuaaaaaaaaaa
 
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view post Posted on 17/3/2009, 22:51




mmmmm secondo me è di yu V.V
comunque continua presto! questa ff è bellissima!
 
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-->VoY<--
view post Posted on 18/3/2009, 14:37




ottima intuizione u.u sì è di yu XD
SPOILER (click to view)
finalmente ha smesso di cadere da quel dannato soffitto...ogni giorno dovevo sistemarlo XD


8° capitolo

Intorno alla metà di settembre…

"Nori nori nori
Baby, don't be sorry
Para para music, baby take me higher!!!"


“Oddio che è!?” urlò Hilary svegliandosi di colpo
“Stacca nori Hila!”
“Perché diavolo è partita sta cosa!”
“Ti prego…staccala!!”
Uscì da sotto il lenzuolo è si avviò verso la scrivania per staccare la sveglia.
Si grattò la testa e si avvicinò sempre più il telefono agli occhi per capire cosa c’era scritto.
“Hel nel telefono c’è scritto qualcosa”
“Maddai torna a dormire”
“Te lo giuro, però non capisco cosa…”
“C’è scritto <hilary torna nel tuo lettino>”
Prese gli occhiali lì vicino e li indossò, lo schermo si fece sempre più nitido e finalmente riuscì a leggere il promemoria.
<primo giorno!!! Oleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee>
“Primo giorn…primo giorno. Eh beh?! Primo giorno di che…Primo giorno, primo giorno, primo gio-…PRIMO GIORNO!! Hel leva il sedere dal letto e preparati!!”
“Perché?”
“E’ il primo giorno!!”
“Ma di che cosa”
“Ah beh mi consolo” disse a bassa voce. “Oggi comincia la scuola…il nostro primo giorno di scuola qui a Berlino!”
“Ma davvero?”
“Può anche darsi…”
A turno entrarono in bagno per prepararsi.
L’alloggio era all’interno del campus ed era anche abbastanza carino, con il giusto indispensabile per stare comode.
Avevano provato qualche giorno prima la mensa dell’università, ma entrambe l’avevano altamente rifiutata quindi, dopo essersi vestite, si diressero verso un bar li vicino dove ordinarono la solita brioche con succo di frutta.
“Non dobbiamo arrivare in ritardo!”
“A me lo dici Hel…stamattina sei te quella che non voleva alzarsi”
“Ma sono finite troppo presto le vacanze…ancora un giorno non sarebbe stato male”
Si sedettero al solito tavolo e Hilary accavallò le gambe prendendo in mano il giornale, continuò a morsicarsi il labbro nel tentativo di comprendere i contenuti degli articoli e intanto veniva disturbata da un continuo ticchettio proveniente dal tavolo alle sue spalle.
“Se non la smette gli mozzo le dita”
“Con chi ce l’hai?!”
“Con quello o quella che sta dietro di me”
Helen si spostò un po’ verso sinistra per vedere oltre. “Mi sembra…non saprei dire”
“Come non sapresti dire?!”
“E’ strano quel tipo”
Hilary la guardò perplessa, fece un bel respiro e si voltò per vederlo in faccia. Si bloccò quando vide che giocherellava con un coltellino svizzero…
 
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view post Posted on 18/3/2009, 20:45

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oh mamma O_________________________O
e chi è???
continuaaaaaaaaaaa
 
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view post Posted on 19/3/2009, 18:44




ma... ma... ti pare il momento giusto di fermarti V.v?????
non si fa!!!!!
continua è un ordine!!!!!!
 
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-->VoY<--
view post Posted on 20/3/2009, 15:33




9° capitolo

Divenne improvvisamente pallida. Si rivoltò verso l’amica e iniziò a parlare sottovoce “E’ un maniaco…”
“Cosa c’è?!”
“E’ un maniaco sto tipo…”
“Ma figurati. Cosa te lo fa pensare?”
“Hai visto che gioca con un coltello?”
“Si si l’ho visto. E ho anche visto che ti sta fissando”
“Oddio” si alzò lentamente e prese la sua borsa con i libri avviandosi da sola verso l’uscita.
Una volta fuori tirò un respiro di sollievo.
“Ma perché sei uscita così di colpo?” le domandò Helen una volta raggiunta.
“Non mi ispirava per nulla quel tipo. Giocare con un coltello, ma dico io si è bevuto il cervello?!”
“Farà quel che vuole. Comunque non era niente male, ti guardava con due occhi…”
“Figuriamoci. Dai andiamo sennò facciamo tardi il primo giorno”
Si presero sottobraccio e iniziarono a camminare lentamente verso la scuola.
Poco prima di passare tutta la vetrina del bar, Hilary diede un occhiata all’interno verso quel tavolo…era vuoto.

Dentro la scuola.

Centinaia di occhi puntati su di loro, era fin imbarazzante.
“E adesso come la troviamo l’aula”
“Hilary chi ce l’ha fatto fare di vincere il concorso?!”
“Rammenti: ci ha attirato solo il nome Berlino. Ora di beccare Yu o Strify non me ne importa più nulla, voglio solo tornare nella mia amata Italia”
“Rammenti: volevamo vincere anche per lasciare la nostra odiata Italia.”
“Beh ora la amo”
“Ci fosse uno almeno che parla italiano, me lo sposerei all’istante”
“Avete bisogno di una mano?!” domandò un ragazzo li vicino.
“Non ci posso credere” esclamò Helen “Capisci quel che diciamo?!”
“Si. Anche io sono italiano”
“Oddio ti sposo!!”. Scoppiarono a ridere tutti e tre.
“Piacere io sono Manuel”
“Piacere io sono Helen e lei è la mia amica Hilary”
“Hilary…” si ripresentò
“Allora avete bisogno di una mano?”
“A dire la verità si. Non troviamo quest’aula” rispose mostrandogli il biglietto con su scritto il loro corso.
“Nessun problema, seguitemi. Anche io seguo il corso di medicina”
“Questa sì che è fortuna!”
Iniziarono a camminare lungo i corridoi infiniti di quell’università.
Era una struttura davvero enorme: aule con un minimo di cento posti a sedere, biblioteche fornite al massimo con libri di ogni lingua, a partire dall’inglese, all’italiano e al russo.
Le postazioni degli studenti avevano anche l’accesso a internet così da poter eseguire ricerche on-line.
Tutti i ragazzi lì presenti giravano con i libri sotto braccio e una borsa sulle spalle…
“Qui si che sanno che vuol dire studiare…” commentò a bassa voce Hilary
“Stavo notando…”
“Siamo arrivati”
Entrarono nell’aula e presero posto nell’ultima fila.
Il loro primo giorno di scuola stava per iniziare…

Non era proprio quello che si aspettavano.
I ragazzi di quel corso e di quell’università avevano una marcia in più rispetto a loro.
Manuel, il loro primo amico, era un ragazzo semplicemente normale. Frequentava il primo anno ed aveva il futuro praticamente segnato.
Parlando con le due ragazze in sala mensa raccontò loro del suo liceo e dei suoi voti. Helen, ragazza molto intelligente, rimase colpita e i suoi occhi sprizzavano stelle di felicità nel parlare con lui mentre Hilary si divertiva a vedere le facce della sua amica “in amore”.
“Che giornata!” commentò Helen uscendo dalla struttura.
Verso le 5 di pomeriggio si incamminarono verso il centro della città a fare un po’ di shopping per smaltire lo stress della giornata.
Vagarono senza meta per all’incirca due ore, un po’ in un negozio di vestiti un po’ in un negozio di dischi sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo.
“Dove andiamo a mangiare stasera?” domandò Hilary massaggiandosi la pancia che continuava a brontolare.
“Dove vuoi andare. Andiamo nel solito posto”
“Ma c’è il maniaco!”
“Ma che maniaco e maniaco! A quest’ora non ci sarà nessuno”
Attratte dal buon profumino proveniente da quel bar aumentarono la velocità dei loro passi entrando tempestivamente.
Il ragazzo che lavorava li le salutò con un gesto della mano, al quale rispose un altrettanto gesto accompagnato da due sorrisi.
Confortata dall’assenza di quello strano individuo, Hilary si sedette al solito posto sganciando la borsa per terra senza il minimo riguardo.
Iniziarono a parlare riguardo il menù serale e mentre facevano ambaraba cicì cocò una strana figura uscì dal bagno.
Helen notò che quegli occhi erano fissi, di nuovo, sulla sua amica ma li aveva anche riconosciuti quindi fece scena muta…nonostante tutto non gli erano nuovi.
“Hila, comunque sia, quello che te chiami manico…non è brutto”
“Non lo è per niente!”
“E allora perché hai paura scusa?”
“Perché gioca con un coltello…e poi…”
“E poi?!”
“Li ho già visti quegli occhi…beh dai adesso mangiamo”
Il cameriere, Stephan, si avvicinò alle ragazze per vedere se avevano deciso e dopo aver compreso i gesti, annotò le ordinazioni.
“Dopotutto” riprese Hilary “siamo a Berlino giusto?”
“Fino a prova contraria” rispose Helen sgranocchiando un grissino
“Perché non abbiamo ancora incontrato Yu?”
“Berlino non è come il tuo paese, è un ciccinin più grossa”
“Devo dire una cosa…”, mise il gomito sul tavolo e sulla mano ci poggiò il mento.
“Dilla. Ti ascolto…”
“Yu…I love you”
Il ragazzo, detto anche “il maniaco”, si strozzò con l’acqua…
 
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°*_§AngelOfLust§_*°
view post Posted on 20/3/2009, 18:13




oddio!!! il "maniaco"!!!!!!
è bellissima questa ff!!!!
posta presto!!!!!^^
 
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view post Posted on 20/3/2009, 22:15

SUGAAA~!

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cosa? Il maniaco???????? O_____________________O
e perchè il tizio si è strozzato????
non mi dire che è Yu!!!!!!!!!!!!

continuaaaaaaaaaa
 
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