{*xXx[CoMe il sEsSo tI CaMbIa]xXx*}, Fluff, Adult Content, Language, Smut, Voyeurism.

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_xX°Juliet°Xx_
view post Posted on 19/3/2009, 19:27




Waaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!*.*
Me ti adoraa!!!!!!!!!! E' troppo bella questa fanfic!!!<33
Sai descrivere tutto stupendamente... E devo dire che i pensieri che fa Helly, sulle "amiche" tipo Trina.. Cavolo li faccio anch'io a scuola a volte!xD
Bravissima, complimenti!.. Ed il pezzo che più mi è piaciuto è stato.. L'attesa, cioè il fatto di pensare, o per lo meno io: "Oh, ma quando lo vede?"xD.. Complimenti ancora..
[Mio pensiero: perchè non so scrivere così?ç______ç"]

Posta quando puoi che sono curiosissimaaa!!^.^
I love your fanfic!!!<3
Bye bye! :<3: :<3: :<3:
 
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ragasimpa
view post Posted on 19/3/2009, 20:24




Io amo i tuoi commenti Juliet, ne eri consapevole, vero?
Li stradoro tanto quanto adoro te *___*
Diventeremo grandi amiche io e te xDDD
Senti ho visto in firma che scrivi molte Fan Fictions... Se vuoi venire nel mio forum, tratta appunto di FF e la sezione Cinema Bizarre c'è lì ^^

L'invito è per tutte eh! Grazie mille ragazze!

 
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»k.i.k.o.
view post Posted on 21/3/2009, 19:45




Che bellaaaaaa *-*
scusa tesò..ma mi sono assentata un pochetto...
letta comunque! ^^

cOntinua ti pregOOOOO! <3
 
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ragasimpa
view post Posted on 22/3/2009, 01:51




Sto scrivendo il e sta venendo moooolto bene! Sono certa che vi piacerà ^^ Spero di postare presto ^^
Vvttttttttttttb *__*
 
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»k.i.k.o.
view post Posted on 22/3/2009, 16:18




Okkei...noi aspettiamo! <3
 
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ragasimpa
view post Posted on 26/3/2009, 22:09




Posto solo per voi ^^
Dal 1 al 4 sarò in gita a Napoli e non credo che riuscirò a sfornare il 5 prima della partenza xD

CHAPTER 4



4 Ottobre.
Ero in macchina con Kristal e i suoi genitori. Ci stavano portando nel posto e io ero completamente fatta.
Fatta non nel senso che mi fossi veramente drogata, ma il sol pensiero di poterlo vedere mi fece entrare una certa adrenalina in corpo.
Tutto ciò appariva così strano. Tim era sempre stato una persona semplice, adesso invece me lo ritrovavo ad essere una rockstar, era strano come tutto fosse cambiato in così poco tempo, Tim era una stella e io parevo essere un’invasata ragazzina rimasta vittima dei quartieri bassi.
<< Credi che ti riconoscerà?>>.
<< Non mi vedrà nemmeno...>>.
<< Dovrai sbracciarti come un’idiota!>>.
<< Non voglio sembrare un’idiota...>>.
<< Vuoi vederlo o no?! Lui non deve vederti?>>.
<< Non mi riconoscerà mai...>>.
<< Ci daremo da fare! Stermineremo ogni bimbaminchia ci troveremo davanti!>>.
<< Finalmente qualcuno che sa cosa sono e la pensa come me!>>. Io e Kristal ci dilettammo a deridere la diffusione in massa del fenomeno bimbominkiese, esprimendo più o meno uguali, opinioni su tale argomento.
Io e lei ci trovavamo spesso d’accordo, ed io ero felice di aver trovato nel mio quartiere una ragazza così tanto in gamba.
Non avevo mai avuto una migliore amica femmina ed ero certa che se tutto fosse continuato così, ce l’avrei avuta molto presto.
Per tutto il viaggio pensai a che cosa avessi fatto se davvero mi avesse vista.
Che cosa avrei fatto? Sarei rimasta immobile a fissarlo, travolta tanto da un’ondata di gente, quanto di emozioni? Oppure avrei chiamato il suo nome fino a farmi morire la voce? Non lo sapevo, e non l’avrei saputo finchè non sarei stata sul posto.

Dovevamo essere nei pressi di casa sua, dal momento che i parcheggi laterali erano occupati da una lunga fila di macchine.
Il mio cuore accelerò notevolmente al sol pensiero di essergli così vicina. Almeno, in quel modo, avrei saputo dove abitava.
Deglutii ansiosa dopo che, parcheggiato, scendemmo dalla macchina.
<< Tornaci a prendere verso le 7 papà!>>, esclamò Kristal salutandolo. Io lo ringraziai, senza aggiungere nient’altro: ero troppo agitata e nervosa.
<< Stai bene?>>, si rivolse a me Kris mentre stavamo camminando sul marciapiede.
<< Tu non hai la minima idea di come io mi senta...>. Lei sorrise.
<< No, posso soltanto immaginarlo... O forse neanche! Comunque te ne devi stare calma, andrà tutto bene...>>. Mi guardai attorno.
<< Come fa ad esserci così tanta gente se sono ancora così poco famosi? Guarda che file...>>.
<< Lo so, ma Shin è bellissimo e le ragazzine gli vanno tutte dietro! Per quanto possano essere limitate le fan, se ognuna di loro porta un’amica...>>. Sbuffai e abbassai il capo.
<< Lo so che è bellissimo...>>. Mi sentii lo sguardo di Kristal addosso, ma non dissi niente.
<< Sicura che...>>.
<< Non mi piace Tim, te l’ho già detto!>>.
<< Non te l’ho chiesto Helly!>>, insinuò lei. La nostra conversazione fu bruscamente interrotta dall’avvento di Trina e Brenda.
<< Ciao tesoro! Ciao Hell!>>. Ci scambiammo rapidi baci sulle guance e né io né la mia amica avemmo più modo di parlare, scavalcate dalle voci isteriche delle due arrivate. Alcune volte erano così insopportabili da non riuscire nemmeno per un po’ a... sopportarle veramente. Chiacchierarono tra loro di quanto bello sarebbe stato rivedere “Shin”. Mi chiedevo perché dovessero per forza correre dietro a lui, ce n’erano altri quattro, cavolo! Ad esempio, Kristian non era male... A me piaceva molto. Con quella faccina buffa... Mi faceva soltanto venir voglia di ridere e questo per me era... fondamentale.
Insomma, quando ti piace qualcuno credo sia importante che ti faccia divertire, no? Altrimenti non ci sarebbe gusto a starci insieme.
Comunque pensai tutto il tempo a cosa dovessi fare con Tim; sicuramente ci sarebbero state un po’ di ragazze nei dintorni e io mi sarei dovuta piazzare in “prima fila”.
<< Scusate l’interruzione>>, dissi d’un tratto confondendo i pensieri di tutte, ma un’idea mi era balenata in testa e ora dovevo assolutamente esprimermi.
<< I Cinema Bizarre faranno qualche concerto qui?>>.
<< Devono fissare le date in questa settimana e poi a fine ottobre-inizio novembre iniziano un nuovo tour, e noi andremo a tutti i loro concerti! Capirai, il più lontano che faranno sarà a Monaco!>>.
<< E quanti ne faranno circa?>>.
<< Non so, contando che saranno solo in Germania... sei o sette>, esultò Trina. Mi misi a pensare a come fare per rimediare i biglietti e per riuscire a partecipare ad ogni evento, ma io non sapevo quanto possibili sarebbero state tutte quelle date. Io non immaginavo neanche lontanamente cosa sarebbe accaduto di lì a breve: la mia vita sarebbe stata sconvolta nuovamente e sempre dalla stessa persona: Tim. Chissà quanto era cambiato dall’ultima volta. Nonostante io desiderassi che fosse rimasto uguale, era disperante sapere di non conoscere più niente di lui.
Mi chiedevo quando avesse avuto la sua prima volta. E con chi. Forse era stato con un maschio, magari quel Kristian... Che culo! Ci sarei andata volentieri io... Nonostante non l’avessi mai fatto con nessun altro.
Sì, io ero vergine, almeno fino a quel momento...
<< Oddio raga! Guardate! Cazzo c’è moltissima gente, dai!>>, esclamò Brenda.
<< Penso che morirò a breve!>>.
<< Trina tranquillizzati, non è la prima volta per te!>>.
<< No, ma è come se fosse la prima...>>. Trina respirava affannosamente, mentre Kristal tentava di tranquillizzarla. Non ricordavo più come fosse provare quella sensazione nel vedere uno del proprio gruppo preferito.
Era da tanto che non andavo ad un concerto, ma una voce dentro di me, mi diceva che presto quegli eventi sarebbe diventati parte integrante della mia vita, della mia realtà.
C’erano una trentina di ragazze davanti la presunta casa di Tim: era bellissima, accerchiata da un modesto cancello di legno color panna, dipinta da un verde prato inglese e costruita anch’essa, come la mia, in mattoni: le nostre madri erano sempre state concordi in fatto di arredamento e abbinamento dei colori in casa.
Viveva ancora con la sua famiglia, era ovvio. Ma presto entrambi ce ne saremmo andati e non saremmo affatto stati soli.
Ci piazzammo poi, come in un accampamento, fuori casa sua, mescolandoci con le altre ragazze e cominciammo a parlare di questi grandiosi Cinema Bizarre.
Le canzoni che Kristal mi aveva passato erano molto carine; “ Forever or Never” era la mia preferita, in particolar modo dopo averne visto il video! Stupendo.
Comunque né Trina né Brenda tirarono fuori il discorso che la mattina precedente avevo riferito loro; forse si aspettavano di vedere, come nei film, qualche scena strappalacrime del tipo io che gli saltavo addosso e lui che mi riconosceva.
Sarebbe stato davvero stupendo, ma la vita non è un film.
<< A me piace da morire Yu, quando diventeranno famosi farò la sua groupie!>>.
<< Guarda che non è così facile fare la groupie, devi seguirli ovunque e soprattutto, devi piacergli!>>.
<< Non sarà un problema con questo bel faccino>>.
<< Yu non mi piace, fa troppo l’esaltato... Preferisco Shin, solo soletto, timido timido... scaldalo un po’ e si scioglie come uno zuccherino!!!>>.
<< Lui non è così>>, dissi io d’un tatto, interrompendo i discorsi idioti di quelle ragazze.
<< Come scusa?>>.
<< Non è che se gli vai a fare due moine cade ai tuoi piedi... Ehm... Si vede che è un ragazzo che crede molto nella fiducia>>. Tutte le altre ragazze mi fissarono basite: sapevo di stare loro molto sulle palle facendo la santarellina, ma io quelle cose le sapevo, conoscevo il mio migliore amico. << Quindi non pensare che se gli vai a fare la puttana davanti e gli mostri le tette lui ci sta, perché non è così.>>.
<< Starai facendo un po’ la “capisciona”?>>.
<< Dico solo quello che penso...>>.
<< Io la penso come lei!>>, disse un’altra. << Tu ti chiami?>>.
<< Helly, tu?>>.
<< Piacere, Ida! Comunque Shin non è Strify, non è che se gliela fai vedere ci sta, non è una puttana!>>. Ci fu una risata generale e io rimasi leggermente infastidita da tutti quei commenti, non soltanto su Tim, ma anche sugli altri. Insomma, li trattavano come se fossero degli oggetti.
<< Arriverà verso le 18, ne abbiamo da parlare!>>, continuavano a blaterare. A me sembravano solo bimbeminkia, solo ragazzine arrapate che correvano dietro a cinque ragazzi androgini. Non avevo sentito un solo commento su come suonassero, o su come cantassero, a loro non interessava nulla in quanto a prestazione sul palco, gli importava solo quella sessuale.
Speravo vivamente che non la ottenessero mai.
<< E Kiro? Non ti sembra un gran figo? È il mio preferito!>>.
<< Secondo me fa schifo, con quel naso... Sembra un maiale!>>.
<< A parer mio suona poco il basso>>, dissi dopo un po’. Ricevetti gli stessi, gelidi, sguardi di prima.
<< Ah, perché suona il basso? Io credevo che suonasse la chitarra!>>, la guardai basita dopo tale affermazione. E quella era una fan?
Brenda e Trina se n’erano rimaste in silenzio per tutto il tempo, perché sapevano benissimo che avrei potuto annientarle in un secondo: le mie conoscenze musicali erano altamente superiori alle loro. Non è importante quale genere di musica si ascolti, per intendersene un po’ basta saper riconoscere che cosa sa fare un gruppo e che cosa no.
Una band può essere la tua preferita e non saper fare un cazzo; eppure a te piace per ciò che ti trasmette.
Ho sempre ritenuto che non è importante ascoltare la musica che ha fatto la storia, perché può non piacere, ma riconoscere delle abilità a questi musicisti che a te possono non dir niente, è simbolo di enorme grandezza, ed è questo valore che si deve tenere stretto, perché nei tempi odierni quasi non esiste; si tende solo a giudicare chi ascolta cosa, ma la musica non è prima di tutto sentimento? Emozione? Ognuno ascolta, deve ascoltare, ciò che sente di voler ascoltare, senza essere tassativamente giudicato. È così che dovrebbe funzionare, ma purtroppo non tutte le favole sono reali.

Tornando a noi, cominciò un vero e proprio diverbio con le ragazze che mi stavano attorno; ero talmente nervosa da aver quasi dimenticato il motivo della mia presenza lì.
Kristal si era nettamente schierata dalla mia parte e io ero sconvolta dal comportamento di qualche fan: non riuscivo a concepire come potessero definirsi tali e nemmeno quanto fossero stupide, accampate lì davanti solo per vedere “un ragazzo figo” che per giunta non era nemmeno loro.
Sentii Trina bisbigliare a Brenda qualcosa su di me, sul fatto che fossi gelosa di Tim. Non sapevo ancora se mi credessero, ma quel “pettegolezzo” mi aveva alquanto infastidita; da una parte non vedevo l’ora di tornare a casa, ma dall’altra... ero impaziente di vederlo, volevo testare se mi riconoscesse.


Erano le 17.30 e cominciava a fare un po’ freddo; desideravo solo arrivasse e vederlo. Solo il pensiero di perdere il mio sguardo nel suo, mi faceva tremare.
Tutto ciò mi continuava ad essere strano, mi venne da ridere tra me e me pensando a quelle sensazioni.
<< Cosa ridi?>>, mi chiese Kristal vedendomi divertita.
<< Non lo so... La situazione, mi fa ridere!>>. Lei mi fece un sorriso di circostanza e si girò verso le altre.
<< Quante volte lo avete visto? Ogni volta vi accampate qui?>>.
<< Tante volte, e comunque sì, veniamo spesso; pensa che una volta abbiamo anche visto sua madre!>>.
<< Non mi piace sua madre...>>, esortai io.
<< Come fai a... Ah, giusto, giusto!>>, si corresse Kristal. Doveva essere altrettanto strano per lei avermi come amica in queste vesti.
<< Aaaaaaaaaah! Oddio! Oddio!>>.
<< Shiiiin! Shiiiin! Oddiooo!>>.
<< Aaaah, Arrivaaaaa Arrivaaaa!>>.
Erano le 17.50 del 4 ottobre quando la mia vita ricominciò veramente.
Le ragazze con la quale parlavo poco fa stavano urlando e scalpitando come galline. Non facevano altro che spingermi e io non ci stavo capendo più niente. Mi sentivo mancare.
All’orizzonte faceva capolino una limousine nera e tutte sapevamo bene chi ci fosse dentro.
Anche deglutire per me cominciò a diventare difficile: niente era più meccanico.
Quando la macchina arrestò, scesero cinque bodyguards, con la loro tenuta in nero e i visi duri.
Bloccarono il gruppo di scalpitanti ragazzine che cercava di assalire la voiture.
Continuarono a spintonarmi fino a che non mi ritrovai addosso ad una guardia del corpo che mi rimproverò con lo sguardo. Non riuscivo a parlare, a fare nulla e giurai di morire quando Tim scese dall’auto.
Stavo davanti, lui era lì, dinanzi a me: era stupendo.
Aveva i capelli lisci che gli scendevano davanti al viso, erano davvero lunghi e nascondevano un viso cresciuto che io non avevo mai dimenticato.
Nonostante ci fosse tanto rumore, io non sentivo niente.
Ero rimasta a fissare la sua ascesa in terra, dal momento in cui aveva posato il piede sull’asfalto, al momento in cui i miei occhi si erano posati su di lui.
Aveva delle zeppe nere ai piedi, jeans attillati dello stesso colore e poi una giacchetta di pelle bianca a copertura dell’ennesima maglietta nera con disegno.
Tim era vestito misticamente e aveva addosso tutti gli accessori di sempre: collane, polsini e catene, soprattutto; non mi sembrava vero, tutto attorno a me pareva nullo e la scena che ho appena finito di descrivere, per quanto strano possa sembrare, durò solo un secondo.
Tim, sorridente, cominciò a camminare verso di me, di noi, e credetti per l’ennesima volta di perdere conoscenza quando vidi che in mano teneva la nostra borsa. Con il suo abbigliamento non c’entrava un cavolo, ma questo poteva voler dire solo una cosa: non mi aveva affatto dimenticata. Solo il pensiero mi scaldò il cuore.
Le fan vicino a me, trepidanti, allungarono le loro mani verso di lui, tenendo strette fra le dita un foglio per l’autografo e un Uni Posca nero o rosso, a seconda delle preferenze.
Continuavano a gridare il suo nome d’arte e a chiedere autografi; lui partì dal fondo con le firme, mentre io rimasi lì a fissarlo. Avevo così tanto cose da dire, ma non ce la feci a dire niente.
Avevo anche io un blocco tra le mani, non ci pensai più di un secondo a mettere in pratica l’idea che come un lampo mi era balenata in testa.
Scrissi sul bianco foglio: “ Tim+Helly=F.F.I”, se fossi riuscita a dargli quel cartaceo, avrei avuto un’ottima probabilità che lui si sarebbe ricordato di me,anche se per qualche strano motivo, io sapevo che non mi aveva dimenticata, aveva anche la borsa!
Nessun’altra persona, se non io e lui, avrebbe mai potuto sapere cosa significasse quell’abbreviazione.
Ci avevamo riso un giorno intero con quel “ Freunde fur Ibanez” e non ricordo con esattezza come ci fossimo arrivati. Ibanez era una marca che produceva chitarre, il che è strano dal momento che nessuno dei due suonava davvero la chitarra! O meglio, io strimpellavo qualcosa, ma non era nulla di così tanto serio.

<< Sei bellissimo Shin!>>.
<< Grazie...>>, rispose timidamente ad una fan appena dichiaratasi. Era vicino. Troppo vicino a me. Quando arrivò davanti io lo fissai intensamente senza parlare. Non sapevo se mi avesse riconosciuta, ma il suo sguardo era così profondo.
<< Vuoi un autografo?>>.
<< Si, Tim...>>. Credetti di essere stata la prima a chiamarlo per nome. Gli porsi il foglio e lui continuò a guardarmi stranamente. Il mio viso faceva lavorare parecchio il suo cervello: potevo vedere i suoi ingranaggi girare.
<< Ecco...>>.
<< No, tienilo ti prego>>. Lui non disse niente e nemmeno io, sperai solo che leggesse ciò che gli avevo lasciato. Quel codice valeva molto più di un numero di telefono.
Riuscii a vedere Tim soltanto per cinque minuti perchè poi lui entrò in casa e le fan più annoiate se ne andarono.
Non ero riuscita a dirgli nient’altro. Avrei dovuto? Probabilmente sì, ma qualcosa me l’aveva impedito.
Ero rimasta lì, immobile. Quando gli avevo lasciato il biglietto, le nostre mani si erano sfiorate e io avevo come avuto un dèjà-vu. Forse quel momento era già capitato in una mia qualche vita passata, e per forza doveva ricapitare.

<< Tesoro, allora? Com’è andata?>>.
<< Non mi ha riconosciuta...>>.
<< Che cosa?>>.
<< Cioè, mi ha guardata... intensamente, ma non ha detto niente>>.
<< Oh cara, ma sicuramente era perché c’era molta gente e non poteva trattenersi! Aveva la borsa!>>.
<< L’ho vista...Uff...Boh,è tutto così confuso... È che quello sguardo... Forse invece...>>.
<< Faranno un concerto a fine mese, gliel’abbiamo chiesto e tu verrai con noi. Saremo in prima fila e l’ avrà l’occasione di parlarti!>>.
<< È un concerto, non vedo come potrebbe....>>.
<< Helly, ricollega il cervello! Esistono apposta i backstage!>>.
Io e Kristal eravamo in macchina, di ritorno, e stavamo parlando di me. Colloquiare con lei mi piaceva, perché potevo rivelarle cose che a lei interessavano senza che avesse un secondo fine
Lei era certa che mi avesse riconosciuta, e in realtà anche io, ma preferivo negare l’evidenza perché non volevo illudermi.
Riconoscerei quello sguardo fra mille: non potevo essergli passata inosservata.
Prima di arrivare a casa riuscii a parlare con lei di tutto: Tim, me, il biglietto, lo sguardo... Speravo tanto che succedesse qualcosa a breve.

Arrivata a casa, feci giusto in tempo a cenare che dovetti subito ripartire per il concerto dei TNS, mi sarebbe passata a prendere Kristal per la seconda volta.
Litigai coi miei prima di uscire, ma di loro in quel momento non mi interessava niente.
Il concerto fu divertente, i musicisti di molta compagnia, ed io ero quasi certa che la loro conoscenza mi sarebbe tornata utile un giorno.

Tornata a casa, riflettei molto sulla giornata.
Mi aveva riconosciuta, non poteva essere altrimenti.
Non mi restava altro che aspettare che uscissero le date dei concerti dei Cinema Bizarre, perché non appena io mi sarei trovata sotto quel palco, sarebbe cambiato tutto.
 
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view post Posted on 29/3/2009, 21:05

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evviva!!! Shin ha capito u.u
continuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
 
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view post Posted on 29/3/2009, 21:18




Citazioni? *-*
 
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view post Posted on 3/4/2009, 18:16

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CITAZIONE (ragasimpa @ 29/3/2009, 22:18)
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cosa vuoi dire??? O____O
comunque continua presto!!!
 
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ragasimpa
view post Posted on 12/4/2009, 20:25





CHAPTER 5



Fu il 3 ottobre quando rividi Tim per la prima volta dopo anni, non lo credevo possibile. Ora eravamo a fine mese e i Cinema Bizarre avevano fissato già le date dei loro concerti. Esattamente cinque: due a Stoccarda, una terza a Dortmund e le altre due a Würzburg. Per Stoccarda non c’erano problemi, ai miei avevo già detto che sarei andata a due concerti in città, ma per le altre tre date... Fui costretta ad organizzare un piano ben studiato!
Dortmund, la data più lontana, era circa quattro ore di viaggio, mentre Würzburg soltanto un’ora e mezza. Per quell’ultima data avevo già progettato di dire ai miei genitori che sarei rimasta a dormire da Kristal, per la prima invece mi ero limitata a comprare il biglietto.
Quelli non erano tanto dispendiosi, quindi non avevo avuto problemi a prendermeli tutti cinque, anche se dall’inizio alla fine fui colpita dall’ansia di non riuscire ad averli!

Da quel giorno era nuovamente cambiato tutto, dal giorno dell’incontro col mio migliore amico: l’avevo sognato tutte le notti, stavolta più del solito e il luogo dell’incontro era cambiato; continuavo a sognarmi davanti al concerto e, in un modo o nell’altro, mi vedevo portata via nel backstage. Era tutto così bizzarro, non riuscivo a credere che stesse succedendo davvero e che io ero proprio la protagonista di questo evento così ambiguo.
La mattina seguente andai a scuola, avevamo tre ore buche e io non feci altro che parlare con le mie amiche degli orari dei concerti: non riuscivo ancora a concepire che sarei andata a tutte quelle date.
Trina e Brenda non credevano ancora che io lo conoscessi, e ben gli stava perché non appena Tim Reumann mi avrebbe riconosciuta, loro se la sarebbero presa letteralmente nel culo.
<< Quando pensate di passare?>>, chiesi io.
<< Non lo so, dobbiamo partire un po’ prima se dobbiamo arrivare alle prime file...>>. Rispose Kristal.
<< Io non voglio arrivare nelle prime, voglio arrivare alla prima fila!>>, ribattè Trina.
<< Non sarà un problema... Non sono mica un gruppo di fama mondiale, forse è questa la volta buona che si fanno conoscere...>>.
<< I cancelli aprono alle 20, e noi dobbiamo essere lì minimo per le 10!>>.
<< Che cosa?! Ma non ci sarà nessuno!>>, risposi io a Trina.
<< L’ultima volta eravamo già in troppe alle 15 del pomeriggio, credevo di non arrivarci! I locali sono piccoli, e noi stavolta saremo lì alle 10!>>.
<< Non posso saltare tutte quelle ore di scuola... Mia madre mi uccide>>.
<< Vuoi vederli o no?>>.
<< Vedremo come organizzarci Hell>>, disse Kristal incoraggiandomi.
<< Ok...>>, non mi andava di stare lì già dalla mattina, ancora non li conosceva quasi nessuno e non avevo voglia di stare ad aspettarli al freddo: era inutile. Ero stata a molti concerti e quello, credetemi, non era uno di quegli show da presentarsi in fila dal mattino. Bastavano sì e no due ore dall’apertura dei cancelli per arrivare davanti, ma non credo che quelle due pazze scatenate l’avrebbero capito tanto facilmente.
<< Shin sarà fantastico, come al solito, entrerà per primo come in tutti i concerti e tra la folla si farà l’onda!>>, esclamò Brenda.
<< Dato che sarà vicino al suo compleanno potremmo cantargli la canzone!>>.
<< Strify si unirà di sicuro!>>. Lei e Trina non aspettavano altro che vederlo e questo mi innervosiva ulteriormente. Tentai di sviare il discorso.
<< Kristian quando entrerà?>>.
<< Kiro? Subito dopo Shin! Seguito poi da... Yu, Luminor e Strify credo!>>.
<< Quindi qui qualcuno ha una cotta per Kiro eh...>>, la buttò lì Brenda.
<< No, cioè... È carino...>>.
<< Lo sapevi che è bisessuale?! Dev’essere stato con molti uomini!>>.
<< Mmh... Un’altra cosa che abbiamo in comune allora!>>.
<< Sei stata con così tanti uomini?>>, disse Trina.
<< No idiota, intende che è bisessuale!>>, ribattè Brenda.
<< Davvero?>>, disse Kristal tranquillamente.
<< Beh ecco...>>.
<< Quanto sareste carini insieme! Se fossi uomo per lui sarebbe meglio!>>. Le ragazze andavano avanti a parlare, in realtà io non sapevo bene cosa fossi, ma l’idea di andare con una donna non mi dispiaceva, cioè... Per me era indifferente, forse ero sempre stata come Tim. Pansessuale come lui.
<< Io non credo starebbero bene insieme...>>, mi disse Trina guardandomi di traverso.
<< Secondo me sì, sono dolci, stareste bene tu e Kiro, Helly!>>.
<< Kris...>>, arrossii involontariamente. Non sapevo bene perché, ma negli ultimi tempi mi ero informata sul gruppo di Tim e... L’avevo trovato molto interessante. Sorrisi al pensiero che io e il mio amico avessimo la stessa cotta per quel ragazzo, lui prima, io in questo momento.
<< Comunque saremo lì per le 10, è deciso>>, annunciò Trina.
<< Io e te staremo lì alle 17, dai...>>, mi disse Kristal, ero contenta che almeno lei mi capisse.

3 novembre.
Quella sera ci sarebbe stato la prima data del concerto dei Cinema Bizarre.
Non avevo problemi perché erano a Stoccarda.
Un altro 3 era segnato nel calendario delle cose importanti. Sentivo che sarebbe presto successo qualcosa, la sera stessa sarebbe capitato qualcosa.
C’erano troppi indizzi, troppe cose e giorni fa, quando io non c’ero, i genitori di Tim avevano chiamato a casa mia! Chi gli avrebbe potuto dire che ero in città se non lui stesso? Il quadro filava, lui mi aveva riconosciuta e ora non mi restava altro che farmi prelevare dal pubblico per godermi l’abbraccio dell’amico perso, ma successivamente ritrovato.
Durante tutta la giornata sembravo impazzita, non connettevo affatto e fortunatamente a scuola non avevo chissà quale compito importante. Già, la scuola, come se più avanti me ne fosse davvero importato.
<< Hell tutto ok?>>, mi chiese Kristal.
<< Sì è che... Sono agitata, loro sono già lì. E se davvero avevano ragione? Se veramente c’è troppa gente e non riusciamo a passare avanti a nessuno?>>. Mi stavo facendo assalire dal panico e questo non poteva aiutarmi.
<< Trina e Brenda sono troppo ansiose, si piazzerebbero lì anche settimane prima se potessero. L’hai detto anche tu, e lo so anche io, non è un gruppo di fama mondiale, non ci sarà problema>>.
<< È che non vorrei perdere la mia occasione di vederlo, capisci? È importante per me... Credo che ormai sappia che sono qua e si aspetti di vedermi anche lui... Non voglio dargli buca; lo so che è stupido, ma a volte io e Tim abbiamo pensato come gemelli: le stesse cose senza bisogno di dire niente e io adesso sento che lui sa, si aspetta di vedermi a questo concerto...>>.
<< E ti vedrà Helly! Dobbiamo solo aspettare qualche ora!>>.
<< Mi sembra che il tempo non passi mai...>.
<< Vuoi che ci andiamo prima? Per mio padre non è un problema!>>. I miei occhi si illuminarono.
<< Tuo padre è un santo! Solo qualche ora prima, solo... Due ore prima!>>.
<< Per me non è un problema e nemmeno per mio padre, lui mi porta sempre dappertutto!>>.
<< Beata te...>>.
<< Che hai da lamentarti? Tu conosci Tim Reumann santo Dio!>>.
<< Già... Non sai che fortuna!>>, dissi io, ridendo. Infatti lo era, Tim era la persona migliore del mondo, almeno per il momento, perché ancora non conoscevo Kristian Goll, quando sarebbe successo, e sarebbe successo non tanto tardi, avrei avuto seri problemi a distinguere i due sentimenti. Non posso aggiungere altro...
Suonò la campanella di fine lezione e io e Kristal ci appropinquammo all’uscita, quando una ragazza mi strattonò per un braccio.
<< Ehy!>>.
<< Scusa posso chiederti una cosa? È vero che tu conosci il batterista dei Cinema Bizarre?>>, rimasi sconvolta da tale domanda e risposi semplicemente:
<< Sì...>>, con faccia confusa.
<< Ma, direttamente? So che andate al concerto, senti non potresti... Dargli questo da parte mia? Ti ringrazio tanto... Ehm... Helly!>>.
La ragazza un po’ cicciotella mi porse un biglietto col suo numero di telefono.
“ Kelsey, chiamami”, era scritto sul cartaceo, assieme al numero.
Non credevo l’avrebbe fatto, anche se io il numero gliel’avrei dato lo stesso.
<< Come sa che lo conosco?>>, domandai a Kristal ancora confusa.
<< Le notizie girano in fretta qui dentro!>>.
<< Ma sa addirittura il mio nome!>>.
<< Non c’è da stupirsi tesoro, questa scuola era sicuramente più grande della tua devo dedurre!>>.
<< Già...>>.
Una volta fuori dall’edificio, chiamai i miei per avvisarli che non sarei tornata a casa, ma che io e Kris saremmo andate direttamente nel luogo; chiusi il telefono prima che le corde vocali di mia mamma si alterassero troppo.
<< Si è arrabbiata?>>.
<< Un po’, le passerà!>>.
<< Sono contenta che dormirai da me stasera... Sono contenta che sei venuta a vivere qua!>>. Io sorrisi. Kristal era una ragazza molto dolce e premurosa, la sua compagnia era piacevole.
Quando suo padre ci venne a prendere, lo salutai cordialmente. Era un tipo in gamba, come la figlia, molto calmo e giovanile, disse che sarebbe voluto venire anche lui a vedersi il concerto, gli piacevano i gruppi emergenti! Era totalmente pazzo a parer mio!
Mentre fummo per strada ci accompagnò a prenderci qualcosa da mangiare, nel caso più tardi ci fossero venuti i crampi allo stomaco.
<< Quando ero ragazzino io non aspettavo il tardo pomeriggio per mettermi in fila, mi ci piazzavo dal mattino!>>.
<< Davvero?>>, esultai io, incredula.
<< Ovviamente!>>.
<< Papà te l’ho detto, sono un gruppo emergente!>>.
<< I gruppi emergenti sono i migliori, puoi conoscere i musicisti e se gli stai simpatico ti portano a fare un giro di bevute!>>.
<< Le è successo davvero?>>, chiesi io sporgendomi davanti.
<< Ovviamente, erano gli anni 70 quando...>>. Hilbert iniziò a raccontare della musica di quei tempi, la vera musica, i concerti, le groupie dei musicisti... Queste mi affascinavano parecchio e col tempo avrei scoperto quanto ci fossi dentro.
Cullate dalle storie di papà Wents, arrivammo sul posto e mi consolai perché ci saranno state sì e no 150 persone, quindi passare avanti sarebbe stato estremamente semplice.
<< Grazie Hilbert!>>.
<< Grazie Papi, ci vediamo stasera!>>.
<< Divertitevi ragazze! Helena? Cerca di fare colpo su quel Kristian, una ragazza bella come te gli piacerà sicuro!>>. Lo ringraziai e assieme alla mia amica scesi dalla macchina: avrei tanto voluto avere un padre come il suo, era fenomenale.
<< Tuo padre è un genio!>>.
<< Vuoi sposarlo?! Cerca moglie da quando mia madre l’ha mollato!>>.
<< Non sapevo che i tuoi fossero divorziati!>>.
<< Nemmeno io, l’ho scoperto dopo anni che erano separati!>>.
<< Non sembri scontenta!>>.
<< No è che... Sai quando ci sono persone fatte apposta per stare insieme?>>.
<< Sì>>, risposi io mentre il mio pensiero automaticamente e inspiegabilmente andò a Tim.
<< Ecco, loro non erano quelle persone>>.
<< Capisco>>, dissi continuando a camminare verso la fila.
Erano le 14.30 quando arrivammo appunto, c’avevamo messo di più con la sosta e il traffico, ma in men che non si dica eravamo passate avanti a ben 50 persone; le più piccole non componevano un’effettiva fila e noi, senza pudore, le avevamo sorpassate.
Furono le 18 quando riuscimmo a raggiungere Brenda e Trina, che avevo detto io?
<< Ragazze! Siete arrivate?>>.
<< Sì, ce l’abbiamo fatto! Siete qui dalle 10 allora?>>.
<< Sì, circa, con qualche minuto di ritardo...>>, disse Brenda quasi non respirando. Non la ritenevo una che sapesse stare ai concerti.
Durante tutte le ore di fila che facemmo fui costretta a sorbirmi i discorsi infantili di qualche ragazzina e a spingere per ottenere il posto che volevo: stavo davanti la transenna, ormai niente poteva fermarmi.
Che avrei fatto quando l’avrei visto? Quando avrei visto tutti loro? Ora ero una fan? Davvero lo ero? O ero lì solo per Tim? Decisamente non ero solo lì per Tim... ( A buon intenditore, poche parole), ma sicuramente era il mio principale interesse.
<< Che cazzo, quando si decidono ad aprire?! Sono stanca, è dalle 6 del mattino che sto qua!>>, gridava qualcuna, lamentandosi. Io dentro me ridevo a crepapelle.
La gente urlava, esasperata, mentre la mia testa lavorava secondo su secondo. Gli ingranaggi giravano come se gli avessi appena aggiunto dell’olio e non mi accorsi nemmeno quando i tipi della security si piazzarono davanti alle transenne.
Me ne resi conto solamente quando mi sentii schiacciata contro la barra di ferro.
<< Ahia cazzo! Che merda spingete? Cazzo!>>, ero molto “violenta” in quei casi, lo ero sempre stata, era un modo per liberare lo stress accumulato.
Le persone cominciavano a spingere sempre di più, a schiacciarmi, io non facevo altro che gridare parolacce a destra e a manca, la security ripeteva di calmarci, urlando di non spingere, ma nessuno ascoltava, tutte volevano entrare. Il momento prima dell’apertura dei cancelli è sempre il più devastante, non vedi l’ora di entrare e non appena li aprono è come se tu abbia ripreso a respirare ossigeno.
Così fu.
Aprirono i cancelli e, a gruppi di due, ci fecero passare. Non appena solcata la transenna, iniziai a correre a più non posso verso il palco, fu una corsa breve, nonostante la lunga distanza.
Piedi di ragazzine sclerate si erano trasformati in zampe di bufali impazziti, come succedeva ogni volta a eventi di questo tipo, tali i concerti.
Credetti di resuscitare quando con entrambe le mani toccai la transenna che divideva la folla dal palco.
Ero in prima fila.
Guardai il palco dritto davanti a me: una batteria con un ripiano rialzato, centrale, accanto ad essa, più dietro, sulla sinistra, ci stava una tastiera e estremamente a manca c’era una chitarra. Dinanzi i miei occhi, poco spostato a destra c’era un basso e io credetti non ci fosse posto migliore che quello. Al centro il microfono e, allungando le mani, toccavo il palco.
Mi chiesi perché i bassisti li trovavo sempre alla mia destra.
Quel momento così breve, era stato di una così immensa intensità da farmi rabbrividire...
È sempre così ogni volta che tocchi il ferro della transenna: ti senti potente, ti senti una dea. Tu sei lì davanti, non c’è un davanti più davanti del posto dove ti sei piazzata! È il massimo, e lotti per quel posto perché non oserai mai farti passare avanti da nessuno. Tu sei dove volevi essere e ti senti l’adrenalina prendere possesso del tuo corpo, è per questo che in ogni concerto succedono cose inspiegabili; come arrivare un’ora prima del concerto e ritrovarsi in terza fila, come essere talmente vicina al palco da riuscire a colloquiare col bizzarro bassista dai capelli viola, come essere dalla parte opposta del tuo desiderio e non appena questo entra in scena spostarsi, quasi volando, tra la folla compatta e ritrovarti improvvisamente dove volevi stare.
I concerti sono la cura più efficace se una persona ha bisogno di sognare, nessuno ti può rovinare quel momento, perché tutte le volte che parte la musica, la tristezza, i rimpianti e i rimorsi cessano di esistere.
Era per questo motivo che avevo scelto tale stile di vita: non riuscirei più ad immaginarmi senza stare ad un concerto. Mai.
In meno di un secondo comunque le ragazze erano arrivate dietro di me, Kristal alla mia sinistra.
<< Ci siamo!>>, disse esasperata e col fiatone. << La corsa più lunga della mia vita!>>.
<< Io direi la mia più corta... Cazzo stiamo in prima fila, non ci credo! Se allungo una mano, arrivo a toccare il palco!>>.
<< È come te l’eri immaginato?>>.
<< Pensavo peggio! Ora non ci resta altro che aspettare!>>.
Il tempo passò mentre tutto il locale si riempì, non potevo credere di essere così vicina. Ogni volta che andavo ad un concerto me lo ripetevo, era magnifico e appagante.
I minuti scorrevano lenti, le ragazze più centrali richiedevano l’acqua, ci fu un momento dove tutte sentimmo un gran calore addosso: era l’ora che stava pervenendo.
Tutto si amplificò nella mia mente quando le luci si spensero.
Grida, gente che spingeva, luci che, come comete, andavano e venivano: era il momento.
E poi, come un miraggio, Tim entrò sul palco, sedendo alla batteria.
Una parte di me si attaccò alle sue mani, quando prese a suonare e tutto ebbe inizio per la seconda volta.
Così com’era cominciata, continuava.
E io non sapevo ancora per quanto tempo, ma forse lo sarebbe stato per sempre.

FINE CHAPTER 5
WAITING FOR CHAPTER 6
...








PS:
CITAZIONE
è per questo che in ogni concerto succedono cose inspiegabili; come arrivare un’ora prima del concerto e ritrovarsi in terza fila, come essere talmente vicina al palco da riuscire a colloquiare col bizzarro bassista dai capelli viola, come essere dalla parte opposta del tuo desiderio e non appena questo entra in scena spostarsi, quasi volando, tra la folla compatta e ritrovarti improvvisamente dove volevi stare.

Per questo pezzo mi sono ispirata, rispettivamente, al concerto dei Cinema Bizarre di Roma, al concerto dei dARI al Velvet di Rimini e, ancora, al concerto dei CB ^^
 
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_xX°Juliet°Xx_
view post Posted on 12/4/2009, 21:44




Aaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!! Sacrilegio!!!!!!!
Come mi sono potuta perdere questi chappy?!!!
Devo rimediaree!!! u.u

CITAZIONE
Non è importante quale genere di musica si ascolti, per intendersene un po’ basta saper riconoscere che cosa sa fare un gruppo e che cosa no.
Una band può essere la tua preferita e non saper fare un cazzo; eppure a te piace per ciò che ti trasmette.
Ho sempre ritenuto che non è importante ascoltare la musica che ha fatto la storia, perché può non piacere, ma riconoscere delle abilità a questi musicisti che a te possono non dir niente, è simbolo di enorme grandezza, ed è questo valore che si deve tenere stretto, perché nei tempi odierni quasi non esiste; si tende solo a giudicare chi ascolta cosa, ma la musica non è prima di tutto sentimento? Emozione? Ognuno ascolta, deve ascoltare, ciò che sente di voler ascoltare, senza essere tassativamente giudicato. È così che dovrebbe funzionare, ma purtroppo non tutte le favole sono reali.

Amo questo pezzo.. Perchè seriamente dovrebbe essere così!..
Ma non lo è quasi mai, anzi tolgo il quasi!

E mi ripeto: adoro come scrivi!!!*.*
Mi hai fatto venire in mente dei "pezzi" della mia vita...
La mattinata prima che andassi al concerto.. Quando ero lì [purtroppo lontana dal palco però..ç___ç]e non vedevo l'ora di ascoltare le loro canzoni dal vivo, soprattutto Get Off.. Quando entrarono e mi chiedevo se seriamente era vero o ero io che stavo sognando.. Alcuni pensieri di lei...
Waaa cavolooo!!!!
Bellissima.. Seriamente!!*.*<3<3

Continua presto!!!^^
Un bacioo!!<333
 
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ragasimpa
view post Posted on 12/4/2009, 21:58




Mi mancavi, non sapevo dove fossi finita *__*
 
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view post Posted on 15/4/2009, 14:30

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Ho letto il primo capitolo ^-^ meglio di niente no?
Helly è favolosa questa FF..ho letto il primo capitolo e già me ne sono innamorata :wub:
scrivi sempre meglio e le tue storie diventano sempre più belle..
e poi se questa ff è bella dall'inizio, figuriamoci dopo ^^
comunque invito tutte le lettrici di questa fanfiction di leggerne tante scritte dalla Helly perché è troppo brava U_U
tua nipoteH non ha preso niente da te ç_ç hihih..quando ho tempo leggo tutto^^ ti bacio :D
 
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ragasimpa
view post Posted on 15/4/2009, 19:21




Come sono felice *_________*
 
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view post Posted on 18/4/2009, 17:43

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Finalmente ho letto il secondo chappy *-* che bello, pian piano recupero!! *si agita come una cretina*
Comunque zia non pensavo fossi tu la protagonista della storia..haha, un motivo in più per seguirla!!
Hihi, sono troppo curiosa di conoscere il continuo quindi per adesso mi limito a dire che Trina e Brenda sono due oche bimbeminchia cretine stupide truzze del caxxo e che hanno leggermente rotto..ma leggermente xD..non vedo l'ora di vedere Helly e Tim che si incontranooooo..*-* meglio che pongo fine a questo commento perché sto urlando bestemmie ad una cretina che mi sta chiamando da mezz'ora e sto esagerando con gli scleri..
SPOILER (click to view)
fra un pò lo spengo sto cellulare xD

Helly ti odio -.-' :wub: :XD:
il tuo nomignolo è troppo dolce..tu sei troppo dolce! ç__ç
*va via*


 
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126 replies since 27/2/2009, 22:52   1531 views
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