CrushCrush, Yaoi

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view post Posted on 28/2/2009, 14:24




Eccomi, scusate l'assenza ma la colpa è di quel luogo ignominioso chiamato SCUOLA *faccina incaz-ata*


Nei due secondi che seguirono ripensai a tutto quello che era successo e a quello che mi avevano detto Franziska e Luminor. In particolare a queste parole: "Carpe diem."
Quella era un'occasione. La prima che mi si presentava da dieci giorni. Non era giusto sprecarla.
Almeno provarci. Dovevo provarci.
-D'accordo....- sussurrai, cercando di sembrare sicuro, ma in realtà il cuore mi batteva così forte che quasi non riuscivo a parlare.
Non appena pronunciai quella parola Yu si sistemò meglio sulla sedia, interessato. E la mia reticenza a parlarne probabilmente stuzzicava la sua curiosità. Non potevo più tornare indietro, ormai avevo scelto.
Mi schiarii la gola. Cosa potevo dire? Non era una sciocchezza, era una cosa seria. Non potevo permettermi di usare parole sbagliate. Ripensai ad un drama taiwanese che avevo visto e trovai le parole. Sperai solo che non l'avesse visto anche lui altrimenti sarei stato rovinato.
La cosa divertente era che quelle parole erano state pensate per una ragazza.
-Quello che sto per dirti è decisamente irragionevole....- e fin qui tutto bene. Mi incitavo mentalmente, dicendomi di concludere la frase che acquistava senso solo alla fine. Ma era più facile pensarlo che dirlo.
Yu aspettava, ansioso e incuriosito fino al parossismo. Il silenzio era talmente impenetrabile che volendo avrei potuto sentire un granello di polvere cadere.
Forza, forza, forza!!!!! Inspirai profondamente e gridai: -MA TU SEI IRRAGIONEVOLMENTE CARINO!!!!!-
Chiusi gli occhi e strinsi i denti, aspettando una reazione.
Sulle prime non accadde niente. Il silenzio continuava. Aprii l'occhio destro e guardai Yu: era rimasto nella stessa identica posizione, ma mi guardava confuso, le sopracciglia aggrottate e la fronte corrugata, teso in avanti, come se gli fosse sfuggito qualcosa, e lo sapeva. Non capiva cosa intendessi con quella frase.
Aprii entrambi gli occhi e lo guardai come avrei sempre voluto guardarlo. Così avrebbe capito. Mi abbandonai all'amore che provavo per lui, riversandolo tutto nel mio sguardo.
Detta così suona troppo bene: semplicemente cominciai a fissarlo come si guardano due persone prima di baciarsi.
Quella zucca vuota sembrò capire. Tempo tre secondi e serrò gli occhi; la fronte si spianò, le sopracciglia si alzarono, in un'espressione che era misto tra terrore e stupore. Aprì leggermente la bocca e l'unico suono che riuscì ad emettere fu un: -Oh.-


Ecco, quello che aveva fatto era al primo posto nella lista delle cose che speravo non facesse. Anzi, seconda: la prima era "Ridermi in faccia"
Cosa sarebbe successo?
Yu abbassò di scatto lo sguardo, fissando le venature del tavolo come se se ne volesse imprimere nella mente ogni nanometro quadrato. Le sopracciglia erano corrugate e stringeva con le dita il bordo del tavolo, l'angolo della bocca curvato in una smorfia. Stava tremando.
I polpastrelli stavano diventando bianchi per lo sforzo e il dolore, ma lui continuava a stringere la presa e a fissare il tavolo. Ora tremava più violentemente, come in preda ad una febbre. Che cosa gli avevo fatto?
Mi sporsi sul tavolo e allungai la mano sinistra, toccando la sua. -Yu, stai calmo.-
Lui però la ritirò di colpo e ficcò le mani sotto le ascelle, fissando le ginocchia. Io rimasi immobile, sconvolto da quella reazione. Non... non credevo.... non pensavo...
Lo guardai ancora. -Yu...- rantolai, sentendo una lacrima sulla guancia. Tutto inutile. Lui continuava a fissarsi le ginocchia. Ora però aveva assunto un espressione nuova: sembrava... disperazione.
Mio dio.
Non potevo vederlo così, non ci riuscivo. Mi alzai, deciso, e camminai attorno al tavolo per poi mettermi in ginocchio di fianco a lui. Facendo un po' di forza, riuscii a prenderlo per mano e lo costrinsi a guardarmi negli occhi. Cercai di infondere nella mia voce tutta la sicurezza possibile. -Yu, stai calmo.-
Funzionò. Iniziò a tremare con meno violenza e i respiri tornarono regolari. Mi fissava, sembrava un bambino spaventato che ha bisogno di essere rassicurato. E il fatto che fossi io a doverlo rassicurare mi spaventava.
Ma, guardandolo in quegli occhi profondi e disarmanti, mi sentii montare dentro il desiderio, la passione incontrollabili. Era come se il mio corpo fosse troppo fragile per trattenerli. Ma io non volevo: vedendo la reazione di Yu solamente per la mia dichiarazione, non potevo sopportare l'idea di ferirlo ulteriormente.
Essendo però gli occhi lo specchio dell'anima, come dicono tutti, evidentemente da essi trapelarono (forse in parte) i sentimenti che mi si agitavano dentro. Lui, guardandomi, si bloccò. Aprì leggermente la bocca, come se il naso non bastasse a riempire i polmoni, guardandomi con un intensità che riuscivo a stento a sopportare.
Perchè mi guardava così? Cosa stava facendo? Gli avevo appena detto che.... che.....
Ma.... ma.... oddio.... che stava facendo??
In quel momento non capivo assolutamente niente, ero preda di un calore asfissiante che mi stava corrodendo la pelle. I miei occhi videro che la distanza tra me e Yu si accorciava progressivamente. Sentivo il calore del suo volto sempre vicino, il suo fiato profumato di tabacco sulla mia pelle. Era come una droga per me, mi stava portando in estasi senza avermi neppure sfiorato.
Forse non appena mi avrebbe toccato, con la punta del naso, sarei esploso come un palloncino, in mille pezzettini per la stanza. Oddio, che schifo.
Continuava ad avvicinarsi, non si fermava. Il cuore stava raggiungendo sei miliardi di battiti al minuto. Ansimavo pesantemente, rantolavo, come se non riuscissi più a rifornire di aria i muscoli.
Sentii qualcosa di caldo sulle guance, qualcosa di caldo e sudato. Chiusi gli occhi. Erano le sue mani. Le sue mani dolci e sapienti, esperte come quelle di un chitarrista. Quelle dita forti e sicure mi accarezzarono il profilo della guancia, dall'orecchio alla mascella, poi, lentamente, risalirono il mento e toccarono le mie labbra.
Il calore del mio corpo fece uno schizzo di ventiduemila gradi quando passò l'indice a destra e a sinistra, ritmicamente, sul mio labbro inferiore, massaggiandomelo. Poi un pochino più su, nello spazio tra il labbro inferiore e superiore. Si fermò.
Tenni gli occhi chiusi circa due secondi, poi li aprii, non capendo perchè si fosse fermato. Non pensavo al fatto che avevo davanti un mio amico, non pensavo a niente. Pensavo solo a quelle labbra che desideravo smaniosamente sulle mie.
Lui mi fissava, anche lui leggermente ansimando. Era arrossito, le sue bellissime guance erano un poco più scure del suo colorito normale. Era troppo, non resistetti più.
Raddrizzandomi, percorsi in un battito di ciglia la distanza tra i nostri due volti e, prendendo il suo tra le mani (delicatamente, nonostante la mia foga, per non spezzarmi quella destra) lo baciai. Freneticamente, passionalmente, non cercai neanche di trattenermi perchè non ne avevo le forze.
Ero ufficialmente esploso come il palloncino.
Yu rispose con altrettanto ardore al mio bacio, avvolgendo con le braccia forti e muscolose la mia schiena e stringendomi con forza a lui. Io gemetti quando le nostre labbra si separarono per respirare, per poi riunirle in una danza frenetica.
Si era sporto così tanto verso di me che perse l'equilibrio, cadendo in avanti e trascinandomi con sè.
Mi lasciai sfuggire un grido di dolore quando mi schiantai sul pavimento di schiena, per la seconda volta in pochi minuti; per di più Yu cadde sopra di me, stritolandomi col suo peso decisamente maggiore del mio.
Lui si spostò subito, come se all'improvviso fossi diventato bollente, e mi guardò preoccupato, rosso in volto.
-Shin, tutto a posto?- domandò velocissimo, con la voce arrochita (succede dopo aver baciato). Si chinò su di me pur rimanendo a debita distanza, come se avesse paura di farmi ancora male: lo trovai tremendamente dolce anche in quelle condizioni.
Io cercai di inspirare, ma dalla mia bocca uscì un rantolo soffocato, come se fossi un tossico-dipendente in agonia. Tentavo disperatamente di respirare, ma era come se avessi un tappo nelle vie respiratorie: fui assalito dal panico più puro quando la mancanza di aria cominciò a pesarmi: mi ronzava la testa, il mio corpo era scosso da spasmi di dolore acutissimo, la cassa toracica stava per scoppiare, ma, invece che per abbondanza, per carenza. Per la prima volta nella mia vita ebbi davvero paura di morire.
Yu mi parlava, sembrava preoccupato, anzi, terrorizzato, ma non riuscivo a capirlo, era tutto ovattato, distante come se fossi chiuso in un sacchetto di plastica.
Sì, è certamente il paragone migliore.
Poi, all'improvviso, l'aria ricominciò a scorrere dentro di me: io l'aspirai avido per riempirmi i polmoni, e gridai di sollievo quando non sentii più quel bruciore insopportabile in tutto il corpo. Rimasi sdraiato, ad occhi chiusi, inspirando ed espirando profondamente per riprendere le forze, come se fossi reduce da una luuuuuunga corsa, o da una traversata dell'Atlantico a nuoto, o da una notte di passione sfrenata.
Yu mi guardava con gli occhi dilatati dalla paura. -Shin?-
Inspirai ancora qualche volta, fino a che non tornò tutto normale. Aprii lentamente gli occhi, riabituandoli alla luce; misi a fuoco l'ambiente attorno a me, poi il mio sguardo si bloccò su Yu, incatenandosi ai suoi occhi. La paura che li percorreva lo rendeva ancora più selvaggiamente bello e perfetto.
-Stai bene?- Questa domanda rimbombò qualche volta nella mia testa totalmente sgombra prima che ne potessi carpire il significato; solo allora mi accorsi di essere ancora sdraiato.
Lentamente piegai il braccio sinistro, attento a non fare movimenti bruschi, e feci presa con la mano sul pavimento, spostando il mio peso su di essa per mettermi seduto. Yu mi si avvicinò, forse per aiutarmi, ma quando le sue mani toccarono la mia pelle bollente, si ritirò di scatto, spostando il suo sguardo sul pavimento.
Io trattenni una smorfia: si era pentito di avermi baciato, lo disgustavo. Eccolo lì, seduto sul pavimento ad almeno un metro da me. Evidentemente anche solo la mia vicinanza lo repelleva.
Ricacciai indietro le lacrime e mi massaggiai l'acciaccata mano destra, come se fosse un bambino che si è fatto la bua.
Rimanemmo in silenzio per circa un minuto, ognuno guardando in una direzione diversa ed evitando accuratamente lo sguardo dell'altro. Quando fui sicuro di avere abbastanza forza in corpo per non accasciarmi come un sacco vuoto, mi alzai e lo guardai, una volta tanto, dall'alto verso il basso.
-C'è altro?- chiesi con una manifesta nota di gelo nella voce, proprio come volevo. Forza, vai così!! mi incitavo. Ora che avevo avuto la conferma che dirgli tutto era stato un errore, non intendevo fargli capire quanto la mia sopravvivenza dipendesse da lui. Più stronzo ero, meno si sarebbe fatto strane idee.
Lui alzò lentamente lo sguardo verso di me, il labbro superiore appena arricciato. -Stasera usciamo?-
 
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view post Posted on 28/2/2009, 15:19
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a ColD HearT is a DeaD HearT

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oh mammaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
bellissimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ok stop ^^
continua presto mi raccomando!!!

SPOILER (click to view)
ho tolto un pò di "a" perchè deformava la pagina


Edited by -->VoY<-- - 28/2/2009, 20:06
 
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Killu93
view post Posted on 28/2/2009, 18:47




che bella^^
sei davvero bravissima a scrivere
 
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-->VoY<--
view post Posted on 28/2/2009, 20:11




oleeee...ma commenta dicendo *fiu!!!!!!!!* tu sai perchè u.u
continua *.*
 
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Yeah~
view post Posted on 28/2/2009, 20:24




bella bella
*forza shin*
 
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view post Posted on 28/2/2009, 20:47

SUGAAA~!

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Evvivaaaa!!! Yu e Shin si sono baciatiiiiiiiii!!!!!!!
e lo sapevo che sarebbe successo u.u
continuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
 
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nathe
view post Posted on 28/2/2009, 21:01




è bellissima!!!!
questo capitolo è veramente stupendo! continua presto^^
 
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view post Posted on 28/2/2009, 21:10




Domani spero di trovare il tempo di mettere l'altro capitolo ^___^ Grazie a tutte per i complimenti.
 
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« Y u m i
view post Posted on 2/3/2009, 21:12




Eccomi, scusate dell'assenza xD

Io rimasi immobile, impassibile come una statua. Poi, quattro secondi dopo, urlai: -MI PRENDI IN GIRO??- La mia voce rimbombò contro le pareti dell'abitazione in un eco cupo che morì poco dopo.
Prima mi bacia per poi pentirsene subito dopo, poi gli fa schifo anche solo toccarmi, e poi vuole chiedermi di uscire! Era scontato, mi stava prendendo per il culo. Una volta quella domanda mi avrebbe reso l'uomo più felice del mondo. Ora volevo solo prenderlo a sprangate.
Lui curvò l'angolo della bocca in un sorriso maliziosamente obliquo. -Ma che hai capito? Intendevo con me e i ragazzi. A cena. Forse ti sei dimenticato che oggi è il compleanno di Kiro, sarebbe carino farti vedere dopo dieci giorni di nulla.-
Lo guardai in cagnesco: potevo anche dipendere totalmente da lui, ma questo non mi impediva di incazzarmi quando se lo meritava, e ora decisamente lo meritava: mi stava sbeffeggiando, stava giocando con i miei sentimenti senza neanche provare a nascondere il suo divertimento. Questa era la prima cosa che non volevo che facesse.
Confortante. Le prime due cose dell'elenco intitolato "Lista delle cose che Yu non deve fare quando saprà che mi piace" erano accadute. Peggio di così non poteva andare. Forse, se le avessi messe alla fine, non sarebbe successo.
Se avessi avuto abbastanza forza da scalfire un concentrato di muscoli come lui gli avrei tirato volentieri un cazzotto in quei denti da castoro sorridente. Stavo già stringendo un pugno quando un pensiero mi bloccò.
Era l'11 gennaio.
Il compleanno di Kiro.
Come avevo potuto dimenticarmelo?
Mi sentii impossessare da un profondo senso di colpa. Feci una orrenda smorfia. Yu aveva ragione. Quella faccia da culo, quella bellissima faccia da culo aveva ragione: non potevo fargli questo.
Non avevo mai risposto ai suoi sms in quei dieci giorni, mai risposto ad una sola chiamata (avevo staccato il telefono), ma non potevo non essere al compleanno del mio migliore amico. Sarebbe stato troppo.
Rilassai le spalle ed aprii la mano che avevo chiuso a pugno. -E d'accordo, faccia da culo.- sospirai, cercando comunque di non andarci giù troppo pesante. Ero combattuto tra l'incazzatura che mi rodeva il fegato, la delusione, perchè in fondo sentimentalmente non era cambiato granchè, e l'amore incondizionato che provavo per lui.
Non mi piaceva provare tutte quelle emozioni, non dopo 10 giorni di relativo coma. Non potevo passare da un eccesso all'altro senza perdere parte della mia sanità mentale. Forse era già accaduto.
Lui sorrise, ma capii subito che era un sorriso canzonatorio. -Vengo a prenderti alle otto. Fatti trovare pronto.-
In quel preciso istante l'incazzatura sbaragliò gli altri due sentimenti prima citati. Stronzo, stronzo e ancora stronzo. Lo guardai arricciando le labbra. -Sparisci.- dissi, puntando col dito sinistro verso la porta d'ingresso e mettendo la mano destra sul fianco.
Yeah, quel cipiglio autoritario che avevo mi piaceva. Com'è che stavo tirando fuori le palle tutto all'improvviso? Non cercai di trovare una risposta, pensai di sfruttarlo finché durava. Poi sarei tornato la pecorella codarda.
Yu mi guardò ancora con quel suo sorrisetto irritante, come se il mio atteggiamento deciso gli sembrasse debole e fiacco. Poi si alzò moooolto lentamente, evidentemente ci trovava gusto a farmi perdere la pazienza. Si avviò verso la porta, con me dietro a bucargli la schiena con lo sguardo. Aprì la porta e stava per richiuderla dietro di sè quando si girò verso di me: tenevo le mani strette sotto le ascelle, le gambe ben piantate a terra, lo sguardo furente piantato nei suoi occhi. Evidentemente lo divertì ancora di più.
-Allora, alle otto!- sussurrò facendo una voce stridula e mandandomi un bacio con la guancia.
Io spalancai la bocca. Ma come si permetteva??? Preso dalla furia, gli sbattei la porta in faccia. Ma dall'altra parte lo sentivo distintamente ridere. Solo che quel suono non mi irritò ancora di più; chissà perchè, sentendolo, sorrisi.
Avevo come l'impressione che quello stuzzicarmi da parte di Yu non fosse maligno come lo avevo giudicato. Certo, non potevo averne la certezza, ma forse... Poi ripensai al bacio che c'era stato: lui non mi aveva spinto via, anzi aveva risposto e molto di buon grado, a quanto mi era sembrato. Se non fossi quasi morto soffocato chissà cosa avremmo fatto... Forse ero partito col presupposto sbagliato nel giudicare il suo comportamento. Forse...
Boh, che ne sapevo di quello che pensava quella zucca vuota. Feci le spallucce e accartocciai tutto in un angolo della mente, dopotutto ero decisissimo a riprendere quello che avevo iniziato.
Coi sentimenti totalmente ribaltati, tornai al mio letto e mi seppellii nel piumone gonfio come due labbra rifatte. Sapevo che avrei dovuto disperarmi per il fatto che Yu in fondo non aveva completamente corrisposto ai miei sentimenti, non ancora. Ma il suo comportamento mi aveva lasciato un ampio margine di dubbio, e preferivo pensare a quello. Preferivo pensare al modo in cui aveva corrisposto al mio bacio.
Questo mi dava una leggera speranza. Per la prima volta in quei dieci giorni, mi sentii come se i pezzettini di me stesso stessero lentamente tornando al loro posto.



Alle sette e mezza fui brutalmente ripescato dal mondo dei sogni dalla suoneria di Blitzkrieg: avevo fissato la sveglia nel caso mi fossi addormentato, cosa che poi era successa.
Con una leggera agitazione nel sapere che di lì a mezz'ora sarei stato solo con Yu, nella sua macchina, mi trascinai giù dal letto e iniziai la fase di preparazione: scelsi un maglioncino nero a collo alto che mi snelliva molto, dei normali jeans un po' più chiari e delle etnies nere, quelle che usavo di solito: ormai erano così consumate che sembravano ciabatte. Insostituibili.
Come accessorio scelsi una collana abbastanza sobria. Quando fui pronto, mi diressi verso il bagno, pronto per la fase più delicata. Circa venti minuti dopo ne uscii: l'eyeliner e l'ombretto erano stesi alla perfezione, senza un ombra di sbavatura; i brufoli e altri sfoghi vari ed eventuali coperti ad arte con del fondotinta; i capelli acconciati magnificamente. Sembravo pronto per un servizio fotografico. Persino con la grande autostima che mi ritrovavo, dovetti convenire che ero un gran figo.
Poi però mi pentii di tutta quella preparazione: Yu forse mi avrebbe preso in giro per come mi ero lustrato? Avrebbe pensato che l'avessi fatto per lui? Beh, non avrebbe avuto torto, in realtà. Però non dovevo fornirgli altri spunti per le sue prese in giro.
Stavo già per disfare quel lavoro impeccabile quando il campanello squillò, fracassandomi i timpani.
Troppo tardi.
Mogio mogio, afferrai la mia giacca di pelle sfavillante e alzai la cornetta del citofono. -Sì?-
-Sono io, piccioncino. Muoviti.- disse Yu. Ringhiando, riattaccai. Ero sicuro che entro la fine di quella giornata gli avrei tirato una scarpata in mezzo ai denti, era solo questione di ore ormai.
Chiusi la porta di casa sbattendola violentemente e scesi lentamente le scale, desideroso di irritare Yu oltremodo. Già mi pregustavo la sua faccia incazzata. Ormai la nostra relazione era un gioco a chi faceva incazzare più l'altro.
Mi piaceva. Mi piaceva molto, e non sapevo perchè. Era masochista.
Quando, dopo aver salutato Irina, aprii il portone, Yu era appoggiato alla portiera, le braccia incrociate e le gambe accavallate. Era perfettamente calmo, come se non si fosse accorto del mio ritardo.
Lo faceva apposta, ne ero sicuro. Frustrato per non aver suscitato alcuna reazione in lui, sbattei il portone, ma la forza che avevo nel braccio sinistro mi tradì. Perchè, mi domando, quando sono da solo riesco benissimo a sbattere le porte, mentre in presenza di Yu sembro un coglione?
A testa bassa come un cane bastonato, mi avvicinai alla super-jeep nera con i finestrini oscurati. Roba forte. Yu mi guardava ridacchiando sotto i baffi e guardandomi con un aria di superiorità. -Tutto bene?- Si sarebbe rotolato a terra dalle risate, glielo sentivo dalla voce.
-A meraviglia!- bofonchiai, dirigendomi verso il lato del passeggero, dall'altra parte della macchina, senza degnarlo di uno sguardo mentre gli passavo davanti.
Sentii qualcosa afferrarmi il polso destro. Prima che me ne potessi rendere conto mi trovai con la schiena contro la portiera del guidatore, con Yu davanti a me, che era appoggiato alla macchina con le braccia, bloccandomi. Rimasi immobile, sconcertato. Era accaduto tutto così in fretta che non realizzai cosa stesse succedendo neanche quando appoggiò le proprie labbra sulle mie, premendo con forza.
Io non lo realizzai, ma il mio corpo sì. Subito sentii un calore insopportabile e spasmodico montarmi dentro, brividi di piacere scuotere ogni singola cellula del mio corpo.
Con la stessa velocità con cui era iniziato, tutto terminò.
Yu allontanò le sue labbra, si allontanò da me e, con un sorriso beffardo, entrò nella macchina, mentre io rimasi lì, impalato sul marciapiede.
Restai fermo circa cinque secondi. Avevo ancora il batticuore, e speravo che il fondotinta bastasse a mascherare il rossore che ero sicuro avevano assunto le mie guance. Sentii un ronzio dietro di me.
-Allora, Bella Addormentata?- domandò Yu dietro al finestrino abbassato. Potevo sentire il sibilo di una risata repressa.
Mi girai di scatto, in uno svolazzo di capelli biondi, e arrossii ancora di più. Fondotinta o no, di sicuro lo vedeva. E lo divertiva.
Con la mano sinistra gli diedi una violenta pacca sulla spalla, pacca che probabilmente gli era sembrata più una carezza. Infatti ridacchiò, stuzzicato dalla mia reazione, mentre io passavo davanti al muso della macchina per entrare dal lato del passeggero. Quando presi posto sul mio sedile e chiusi la portiera (questa volta riuscii a sbatterla come dio comanda), non feci in tempo a mettermi la cintura, che ecco di nuovo quel tono canzonatorio.
-Ti è piaciuto?- domandò lui, girato verso di me e appoggiato al bordo del sedile con il gomito destro; con la mano sinistra accarezzava il volante.
Io rimasi per qualche secondo a fissare la scritta AIRBAG sul cruscotto davanti a me, poi, quando mi accorsi che, nonostante il mio silenzio, lui continuava a fissarmi, in attesa, feci un gesto di stizza con la mano e dissi: -Andiamo o no?-
Lui ridacchiò e si rimise dritto. Girò la chiave nel quadro e la macchina si azionò con un rombo cupo e leggero. -Andiamo, capo.-
Per tutto il tragitto non parlammo. Io fingevo di interessarmi al paesaggio che sfilava oltre i finestrini, cercando con tutte le forze di resistere a quella specie di attrazione che voleva che io girassi lo sguardo verso il guidatore.
Yu, essendo il guidatore, teneva gli occhi fissi sulla strada. Era rilassato, al contrario di me, ed anche divertito. Non mi guardò e non sembrava neanche che ci fosse bisogno di vietarselo. Come se non gli importassi.
Ma allora cos'ero per lui? Uno sfizio? Un gioco da buttare quando lo avrei stufato? Il suo atteggiamento mi confondeva terribilmente, ma non riuscivo ad esserne triste. Non quando il suo bacio ancora mi bruciava le labbra.
Circa dieci minuti dopo Yu fermò la macchina lungo il marciapiede, in un quartiere all'ombra della Torre della Televisione, che, illuminata dalle luci colorate nella notte, assumeva un aura mistica e misteriosa. Alexanderplatz, circondata da palazzoni compatti e a forma di parallelepipedo, con le sue fontane colorate, i suoi giochi d'acqua, i monumenti e la vita di cui pullulava, mi trasmettevano un calore sconcertante.
Mi sentivo vivo come non mai dopo giorni di sospensione tra vita e morte. Mi guardavo attorno sorridendo, come se fossi lì per la prima volta. Certo, Alexanderplatz di sera era una cosa a cui non mi sarei mai abituato. Seguii Yu in mezzo alla calca fino ad arrivare ad un piccolo ristorante mezzo nascosto ma appartato. Quando entrammo fui investito da una violenta ondata di calore che mi spiazzò: fuori era pur sempre inverno.
-Se rabbrividisci ora....- commentò a mezza voce Yu, divertito, togliendosi la giacca: aveva addosso una camicia nera e un gilet senza maniche bianco con cravatta abbinata. Se fossimo stati soli non so cosa mi avrebbe trattenuto dal saltargli addosso.
Cercai di distrarmi e mi guardai attorno, alla ricerca disperata di un diversivo. Lo trovai quando vidi il tavolo dei ragazzi. Strify e Romeo mi videro ed alzarono le braccia, salutandomi con due tastiere di denti splendenti. Vidi anche Andreas, che si era fatto piccolo piccolo in un angolino del tavolo, e mi ispirò tenerezza: che si sentisse di troppo? Forse pensava di non fare ancora parte del gruppo.
Erano libere tre sedie.
Due per me e Yu, ma la terza?? Dov'era Kiro?
Strify e Romeo si guardavano ridacchiando, e stavano visibilmente cercando di trattenersi dallo scoppiare a ridere.
Troppo tardi capii, con un moto di terrore alla pancia.
Capii perchè quel folletto vestito da evidenziatore mi era saltato addosso, appendendosi al mio collo.
Da dove diavolo era sbucato????
-Kiro!!!- esclamai, come mio solito, con un tono perentorio. L'unico risultato fu che lui strinse la stretta, quasi soffocandomi. Pensai che quel giorno qualcuno mi voleva morto, forse qualcuno che era stato ucciso da un mio lontano antenato e che ora voleva vendicarsi.
Yu ci guardava a braccia incrociate, con un divertito sorrisetto sghembo. Io gli chiesi aiuto muovendo soltanto le labbra, lui scosse la testa, terribilmente divertito, e si avvicinò al tavolo, unendosi alle risate degli altri due traditori.
Rassegnato, ero pronto ad aspettare almeno dieci secondi. Prima Kiro non mi avrebbe mai mollato. Invece, soprendentemente, mi lasciò solo dopo sette secondi. Aveva gli occhi umidi. -Cavolo mi sei mancato!- esclamò, passando l'indice destro sugli occhi per asciugarli.
Io ero sconcertato. Sapevo che dieci giorni di silenzio erano tanti, ma per due persone che hanno condiviso una vita e più, erano una bazzecola. Beh, forse avevamo due concezioni diverse di questa faccenda. Pazienza, rimaneva il mio migliore amico, il mio amico più vomitevolmente sentimentale. Pazienza, nessuno è perfetto.
Allungai la mano sinistra e gli strinsi la sua, avvicinandolo a me e facendo cozzare le spalle, nel tipico saluto da uomini. -Piuttosto, parliamo di te! Stai diventando vecchietto, vergognati!!!-
Lui scoppiò a ridere di gusto, zampettando qua e là mentre ci avvicinavamo al tavolo. Prima di salutare Strify e Romeo, gli sussurrai all'orecchio: -Scusami.- alludendo a quei giorni di silenzio: lui certamente sapeva che non erano colpa sua, ma l'avevo comunque fatto soffrire e non era una bella cosa.
-Ehi, zombie!- esclamò Strify abbracciandomi e dandomi una violenta pacca sulla schiena. Mi ricordai solo in quel momento di quanto fosse manesco a volte. La mia schiena, dopo quella giornata, non ne voleva più sapere. Romeo fu più delicato, limitandosi a darmi due baci sulle guance e a darmi il bentornato.
Poi fu la volta di Andreas, che si alzò timidamente dalla propria sedia e mi salutò timidamente, stringendomi la mano. Io, guardandolo, vidi me stesso qualche anno prima e scoppiai a ridere. -Non pensare di essere di troppo, ormai sei parte del gruppo.-
Lui rimase a bocca aperta, reazione che mascherò subito annuendo con agitazione.
Mi ritrovai, non so per quale strana ragione, seduto tra Kiro e Yu. Si trattava solo di scegliere la merda che puzzava di meno. Magnifico.
Da una parte c'era quello stronzo che non faceva che stuzzicarmi e prendermi in giro. Dall'altra Kiro, che non la smetteva di fare il sentimentale: quando sarebbe diventato abbastanza grande per smetterla con sta roba da femminucce?
Ora che ci penso, è buffo che sia io a pensarlo.
Durante la serata, poi, fu un susseguirsi di battutine e perfide prese in giro da parte di Yu. Io lo fulminavo con lo sguardo, quando potevo gli assestavo anche un sonoro calcio negli stinchi, che lui assorbiva senza un movimento, con mia grande frustrazione. Una o due volte tentai anche con un pugno sulla spalla destra.
Probabilmente per lui era poco più di una carezza. Ogni volta che incassava un mio colpo senza neanche una minima smorfia di dolore mi ritiravo nel mio dignitoso silenzio, furente. Ci mancava poco che mi uscisse fumo dalle orecchie.
Nonostante questo irritante inconveniente, la cena passò piacevolmente, tra scherzi e risate, come ai vecchi tempi. Era da tanto tempo che non mi sentivo così bene e completo.
Forse questa era la volta buona.
 
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view post Posted on 2/3/2009, 22:11

SUGAAA~!

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e vaiiiiiiiiiiiiiiiiii Yu l'ha baciatooooooooooooo!!! *ç*
Shiiiiiiin voglio esserci iooooooooo al tuo postooooooooooo!!!
ops scusate lo sclero...continuaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
 
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nathe
view post Posted on 2/3/2009, 22:40




bellissimo *__*
yu V.V no words sinceramente...

continua presto!!!^^
 
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« Y u m i
view post Posted on 4/3/2009, 19:17




Chiedo perdono per il ritardo fidatevi se vi dico che i segni del destino sono contro di me. Sbrigo qualche faccenduola e cascasse il mondo stasera mi rimetto in pari U___U
 
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Killu93
view post Posted on 4/3/2009, 20:30




tranquillaaaaa
noi aspettiamo ^^
 
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« Y u m i
view post Posted on 4/3/2009, 20:48




Tutto cominciò come ogni mattina: mi svegliai e un quarto d'ora dopo facevo colazione.
Riempii una ciotola di cereali e tirai fuori dal frigorifero il cartone del latte, ne versai in una tazza abbastanza da riempirla fino all'orlo e la misi nel microonde, 40 secondi ad 850. Girai la manovella del timer fino ai 40 poi schiacciai START.
Rimasi immobile davanti all'elettrodomestico durante tutta la cottura e aprii lo sportello un secondo prima della fine, guidato dall'abitudine, per evitare il fastidioso squillo che avvisava che il cibo in questione era pronto. Richiusi lo sportello con una gomitata e mi appoggiai al mobile, sorseggiando il latte caldo; feci vagare il mio sguardo stanco per la cucina, e vidi sbucare dal buio del corridoio una figura familiare che il mio cuore identificò prima degli occhi: Yu.
Lo stupore mi bloccò per una frazione di secondo. -Che ci fai qui?- domandai, sorpreso, bevendo un altro sorso di latte. Lui non parlava, mi fissava e basta.
Mi avvicinai a lui, dopo aver posato la tazza vuota nel lavandino, e senza preavviso mi afferrò e mi tirò, portandomi più vicino a sè. Mi ritrovai con le spalle al muro, bloccato da lui come aveva fatto alla macchina, e cominciò a baciarmi. Io non tentai di resistere, non ci pensai neanche un secondo.
Gli passai il braccio sinistro dietro al collo e lo attirai a me; lui premette il proprio corpo contro il mio con forza, mentre la passione del bacio cresceva all'improvviso.


-BLITZKRIEG! BLITZKRIEG!!!!
BLITZKRIEG BOOOOOM!!!!!-

Mi svegliai di soprassalto per poi ricadere inerme sul letto, spaventato a morte; diedi una manata alla sveglia, che tornò silente.
Rimasi fermo per qualche secondo in quella posizione: proteso verso la sveglia e con la mano appoggiata su di essa, poi rotolai nuovamente sul letto, inspirando profondamente per attenuare lo spavento provocato dalla musica improvvisa; per l'ennesima volta mi dissi di cambiare la suoneria, e per l'ennesima volta mi risposi che prima o poi l'avrei fatto.
Fissai il soffitto fino a che l'affanno non sparì e la respirazione tornò normale, ma anche quando questo accadde continuai a non muovermi, godendomi il caldo emanato dalle coperte.
Ripensai al sogno da cui ero stato così violentemente ripescato e arrossii al solo ricordo: per un attimo mi era semtrato tutto tremendamente reale....
Contai fino a 20, e al ventunesimo secondo mi tirai su, sbuffando frustrato ed impiegando tutta la mia forza di volontà per non rimanere sdraiato.
Stetti seduto sul bordo del letto, rabbrividendo sentendo l'aria fredda contro il petto e le gambe; mi sistemai l'elastico dei boxer e mi alzai, sentendo nel preciso istante in cui mi raddrizzai un tremendo giramento di testa: tutto attorno a me ondeggiava e la calotta cranica era tormentata da fitte di dolore che mi esplodevano dietro agli occhi. Barcollando, provai a fare qualche passo, poi sentii qualcosa ribaltarsi nello stomaco e salire lungo l'esofago: premendo la mano sulla bocca, corsi in bagno, sbattendo contro ogni muro possibile ed immaginabile nell'arco di tre metri, e vomitai vino e carne umana nel gabinetto.
Solo in quei momenti ricordai quanto odiassi i postumi di una sbronza.


Andò avanti così per 10 vomitevoli minuti, poi finalmente la mia pancia smise di ballare il tip tap; mi sdraiai sul tappeto peloso, esausto ma godendomi quel nuovo benessere, dopo aver tirato l'acqua per l'ennesima volta.
Mentre riprendevo le forze, cercai di ricordare cosa fosse successo la sera prima: subito rammentai il ristorannte dove avevo cenato coi ragazzi. Ma se cercavo ricordi successivi, niente.
Probabilmente, anzi, sicuramente, mi ero ubriacato, ma com'ero tornato a casa? Tuttavia mi tranquillizzai: sapevo che, dopo una sbornia, pian piano i ricordi della sera precedentemente sarebbero tornati, sebbene in sprazzi di ricordi, in flash. Decisi di aspettarli rilassandomi con una doccia calda, anche perchè puzzavo come un caprone ricoperto di vomito, metaforicamente parlando e non solo.
Dopo essere uscito dalla cabina-doccia, 20 minuti dopo, mi asciugai velocemente, mi rinfilai i boxer ed avvolsi i capelli in un asciugamano a mò di turbante; fu molto scomodo dover usare solo la mano sinistra.
Mi truccai appena per rendermi accettabile almeno a mè stesso, e feci per dirigermi verso la cucina, pregustando una super-mega.colazione, ma, non appena varcai la soglia di camera mia, mi bloccai bruscamente e lanciai un grido di sorpresa: che cazzo ci faceva Yu nel mio letto????



Proprio in quel momento arrivò un flash che mi paralizzò: io e Yu che salivamo le scale del mio condominio; era notte.
La scorsa notte.
Un brivido gelido mi attraversò la spina dorsale.
Oh merda!!!!!!



Vi chiederete: perchè si preoccupa così tanto? Era quello che voleva!
Beh, provate ad addormentarvi in questo preciso istante e risvegliarvi trovandovi nel vostro letto con la persona che vi piace: non è una cosa molto gradevole, nonostante l'indubbia dolce compagnia. E, detto tra noi, la mia prima volta con Yu voglio ricordarmela, non voglio che sia un buco nero nei miei ricordi.
Smpre se l'avevamo fatto.
Tutti questi fattori scatenarono in me una reazione paragonabile ad una bomba ad orologeria.
-MERDA!!!!- urlai, tremando violentemente e scosso dagli spasmi. Afferrai la coperta e con uno strattone scoprii il corpo di Yu: come me, era il boxer; lo considerai un buon segno, forse non avevamo fatto niente. Ma in fondo poteva non voler dire niente. Cercai di ignorare gli effetti che quel corpo più che divino sortirono in me per concentrarmi su quella assurda situazione.
Yu si raggomitolò di colpo, rabbrividendo; aprì gli occhi, strizzandoli e con un angolo della bocca arricciato in una smorfia. Sbatté le palpebre qualche volta, guardandosi attorno.
E sbadigliò.
Al contrario di me, sull'orlo di una crisi isterica di prima mattina, non sembrava nè sorpreso dalla situazione nè preoccupato.
Si mise tranquillamente seduto e si stiracchiò; con un enorme sforzo di volontà non incollai lo sguardo sui suoi addominali rocciosi. -Buona mattina!- esclamò stendendo le braccia in avanti e tirandole.
-E allora?- domandai io, isterico e quasi urlando.
Lui si fermò e mi guardò, come se fosse sinceramente sorpreso. Notai che non sembrava risentire dei postumi di una sbronza, non quanto me di sicuro. -Che c'è?- domandò.
-Vuoi spiegarmi cosa ci fai nel mio letto????-
Lui mi fissò per qualche secondo poi finalmente sembrò capire; curvò l'angolo della bocca all'insù e fece l'occhiolino. -So che ti piacerebbe, ma io ero sobrio, perchè dovevo guidare, al contrario di te: non mi sono fidato a lasciarti solo e così sono rimasto a dormire. Non è successo niente di quello che temi.-
Io rimasi impietrito; dopo 5 secondi espirai lentamente e mi sedetti sul fondo del letto, dandogli la schiena e fissando il vuoto. Mi invase un profondo, profondo sollievo. Le farfallle che mi volavano nello stomaco caddero a terra stecchite. Sospirai di sollievo, chinando la testa.
Dietro di me sentii Yu sussurrarmi qualcosa all'orecchio, solleticandolo con il suo fiato caldo. -Non ancora.-
Le farfalle resuscitarono istantaneamente e ricominciarono a volare furiosamente, all'impazzata, mille volte peggio di prima. Rischiai l'arresto cardiaco quando sentii le labbra di Yu sulla pelle sottile del collo.






Trascrivo il prossimo capitolo e lo metto tra poco ;)




 
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view post Posted on 4/3/2009, 21:39

SUGAAA~!

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oh mammaaaaaaaaa che ci fa Yu nel letto di Shiiiiiiiiiiiiiin?????????
continuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
SPOILER (click to view)
waaaaaaaaaaaaaa Yu in boxeeeeeeeeeeer *ç*
addominali rocciosi...^^ che frase ^^ molto adatta a lui *ç*
 
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94 replies since 13/2/2009, 19:45   963 views
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