CAPITOLO 6
Julien è già arrivato,sembra appena uscito da una pubblicità:è seduto su una panchina con le gambe accavallate e un braccio sullo schienale,l’altro è leggermente alzato perché la mano regge una sigaretta.
Non appena mi vede,la spegne e si alza,venendomi incontro,e mentre mi raggiunge lo osservo:jeans stinti,strappati volutamente,t-shirt nera con disegni rossi,guantini a righe,giacca nera.
Si vede lontano un miglio che è un modello,si vede dal modo,deciso ma aggraziato nello stesso tempo,con cui mi viene incontro<<bonsoir,monsieur.>>mi saluta,e accenna ad un leggero inchino,e io mi scopro a sorridere<<bonsoir,Julien.>>rispondo con un cenno della testa.
Lui si rialza,sorride divertito<<jetsam.>>mi corregge,e io abbasso lo sguardo<<scusa.>>mi limito a dire,so che passerà del tempo prima che,se mai un giorno ci rivedremo,riuscirò a chiamarlo così.
Julien mi guarda senza cambiare espressione<<non importa.>>risponde,e mi fa segno di seguirlo,il suo accento francese mi rapisce completamente e mi ritrovo a camminare leggermente dietro di lui,come stregato.
Julien mi guarda ridacchiando<<hey,tesoro>>mi chiama<<sei timido?
Non parli…>>mi scuoto e lo guardo<<timido?...>>ripeto,e lui ridacchia di nuovo<<tesoro>>ripete<<non conosco ancora il tuo nome.>>la sua parlata lenta mi concede qualche secondo per riorganizzare i miei pensieri<<felix.>>rispondo,poi ci ripenso e aggiungo:<<chiunque mi conosce come “Luminor”.>>.
Mi guarda<<lumineux?>>sussurra,e scuoto la testa<<no,Luminor.>>ripeto,scandendo le sillabe,e Julien si illumina<<ah,Luminor!>>esclama,ma la pronuncia è pressoché identica alla prima;decido di lasciar perdere la dizione,così mi limito ad un cenno d’assenso e lui sorride vittorioso.
Rimaniamo in silenzio per qualche istante<<allora,Lumi>>esordisce poi Julien<<mi hai detto che sei un musicista…>>lo guardo,non so se dirgli chi sono davvero<<ehm,sì>>rispondo<<sono un cantante,ma allo stesso tempo suono la tastiera.>>Julien mi guarda affascinato<<canta qualcosa,pour favour!>>mi chiede impulsivo<<ora?!>>ribatto<<c’è troppa gente!>>Julien però insiste:<<non è affar loro!>>tenta di convincermi<<fregatene di loro,Lumi!
Pour favour…>>scuoto i capelli<<c’è troppa gente>>ripeto<<se canto,qualcuno potrebbe sentirmi e riconoscermi.>>.
Julien si blocca<<questo significa che sei famoso!>>esclama stupito,e alzo appena le spalle<<più o meno…>>lui mi guarda accigliato,credo stia pensando,e io mi accontento di guardarlo tutto,dalla testa ai piedi;poi sorride<<mi dispiace,non riesco a riconoscerti!>>esclama,e scoppia a ridere.
Mi prende sottobraccio<<lumi,dobbiamo scattarci alcune foto per il mio servizio>>mi chiede di nuovo<<saresti davvero parfait!>>sto per rifiutare di nuovo,quando Julien si ferma a salutare due ragazzi,simili a noi;non capisco il francese,mi limito ad ascoltare il suono della sua voce.
Julien…ha un suono fresco,limpido,allegro…e nonostante questo,mi ricorda terribilmente lui,Julian.
Prima che me ne accorga,lui mi strattona appena<<hey,tesoro,sei sveglio?>>mi chiede scherzando<<scusa.>>rispondo;Julien sorride<<erano due miei compagni>>mi spiega<<lavoriamo insieme.>> <<ah,bello…>>dico,senza trovare niente di più entusiasmante<<sai,mi hanno appena chiesto di te.>>mi fingo indifferente<<ah…>>.
Julien mi tiene sempre sottobraccio<<oui,il est mon garçon!>>ripete,sorridendomi.
Non appena capisco quello che ha detto,faccio un balzo all’indietro<<cosa?!>>esclamo,sperando di aver capito male,ma lui annuisce<<e’quello che gli ho detto>>ripete<<tu es mon garçon.>>.
Mi separo da lui con un gesto secco<<non sono il tuo ragazzo!>>esclamo,lo dico quasi gridando,ma ora non mi interessa;Julien si ferma e incrocia le braccia<<ma lo vorrei!>>ribatte.
Mi blocco e mi volto a guardarlo<<cosa?>>gli chiedo,ma stavolta sono calmo<<oui>>risponde lui,improvvisamente introverso<<questo pomeriggio ti ho visto,e ho pensato che fossi perfetto per tutto…per il mio servizio,certo,ma prima di tutto per me…>>abbassa appena la testa<<ora sei libero di lasciarmi qui da solo e andartene.>>aggiunge a bassa voce.
Siamo immobili in una via del centro di Parigi.
E sono combattuto.
Dentro di me riaffiora il ricordo di Julian,il mio migliore amico,la persona di cui ero innamorato.
Allungo la mano verso di lui<<va tutto bene>>rispondo<<non voglio andarmene.>>Julien rialza la testa,non vuole credere a quello che ha sentito,lo capisco dal suo sguardo.
Non abbasso il braccio<<non voglio lasciarti qui da solo>>ripeto<<voglio solo sapere se eri serio.>>.
Julien sembra arrossire<<oui…>>risponde timidamente.
E davanti a me rivedo Julian.
Lo chiamo sottovoce,mi sento appena.
<<lumi.>>la voce di Julien mi risveglia;lo guardo<<lumi>>ripete lui,un po’timido,un po’incerto<<vuoi essere…il mio ragazzo?>>.
Temevo questa domanda,ma dovevo aspettarmela,era quasi scontato il fatto che me la ponesse.
E adesso cosa dovrei rispondergli?
Stare con un ragazzo…d’altronde non so nulla di lui,ma sento che fra di noi potrebbe formarsi un bel legame…ma anche se accettassi,come dovrei comportarmi con tutti i fan?
Abbasso lo sguardo<<per favore,Julien,non prenderla male>>esordisco<<ma ho bisogno di pensarci su.>>uso parole moderate,non voglio ferirlo,non voglio far star male qualcuno quando già io sto male…
Julien sospira,evidentemente sperava in una risposta più certa,ma riesce ad alzare lo sguardo,e incrocio i suoi occhi,castani e profondi<<certo>>si sforza di rispondere<<se vuoi…possiamo essere amici…se non accetti…>>lo vedo arrossire.
Allungo il braccio e gli tocco la spalla<<hey,Julien>>lo chiamo sottovoce<<non ho mai detto di no.>>e,stranamente,sul mio volto compare un piccolo sorriso.
