Dea Striky Yushy |
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| I nostri posti erano in prima classe. Mi sedetti e vicino a me si mise Kiro che aveva un’aria un po’ assonnata e sembrava spaventato. Yu mi venne davanti –Evelyne… ti devo parlare- Disse facendomi cenno di seguirlo in una cabina privata –si, certo. Mi tolgo il giacchetto e arrivo-. -Senti.. io…- cominciò Yu fissando un punto indefinito –tu cosa?- chiesi. Il chitarrista non riusciva a guardarmi in faccia, teneva sempre la testa bassa. Si decise a dire qualcosa quando si udì una voce –i signori passeggeri sono pregati di allacciarsi le cinture e di prepararsi al decollo. Sono pregati inoltre di seguire le istruzioni dell’assistente di volo sul funzionamento dei giubbetti di salvataggio. Grazie-. –dai me lo dici dopo, adesso dobbiamo andare- -ma io…Ti amo- ma io me ne ero già andata. Mi sedetti al mio posto e vidi Yu ritornare al suo. Davanti a noi c’era l’hostess che dava le istruzioni testualmente, mentre una voce traduceva quei gesti indecifrabili. –Ma come si mette? Non mi ricordo!- Disse Kiro tirando le cordicelle –se ascolti cap…- non feci in tempo a finire la frase che il giubbetto di Kiro si gonfiò di colpo schiacciandogli la faccia – Aiuto!- dalla sua bocca uscì solo un urlo soffocato. Tutti i passeggeri furono attirati da quel biscottino infagottato e subito dopo dalle risate di Shin e Luminor. Cercai di aiutarlo ma non ce la feci, si alzò Yu e tolse il “gonfiabile” a Kiro che tirò un respiro di sollievo –Fiu…Credevo di morire…- -La prossima volta impari ad ascoltare- lo rimproverò Yu risedendosi al suo posto. –La prossima volta impari ad ascoltare…- disse Kiro sfottendolo –e voi che cazzo ridete?- Rivolgendosi a Shin e Luminor che avevano le lacrime agli occhi si tenevano la pancia. Finalmente l’aereo decollò. Sentii Kiro stringermi la mano –scusami tanto ma mi fa male lo stomaco quando si decolla- lo guardai sorridendo –non ti preoccupare- e mi girai verso il finestrino. Per un attimo pensai a mio zio e a Debbie. Quando si sarebbero accorti della mia assenza cosa avrebbero fatto? La mia paura era solo quella di tornare a casa lasciando Strify da solo e frequentare quel Paolo. -Scusa Kiro…quanto dovrebbe durare il viaggio?- gli chiesi rimanendo con lo sguardo fisso sul finestrino. Non ricevetti risposta –Kiro?- mi girai e vidi che stava dormendo e come lui anche tutti gli altri, tranne Shin che stava ascoltando la musica muovendo la testa al ritmo di questa. Chiamai Shin cercando di non disturbare il sonno degli altri passeggeri –Shin!- niente. La musica ad alto volume impediva qualsiasi tipo di comunicazione vocale. Gli feci cenno con la mano e questa volta si girò –Si? Scusa stavo ascoltando la musica- -Non ti preoccupare…volevo sapere quanto dovrebbe durare il viaggio- -tre ore…se non ci succede nulla….- mise le corna e lo seguii –Ok grazie-. Si rimise appoggiato con la testa al sedile e in quel momento intravidi il viso Luminor. Richiamai Shin –Si?- -Scusa tanto ma…puoi controllare se Luminor si sente bene? Non è un po’ troppo bianco? Mi mette paura sai!- Shin rise e gli prese il polso –Sisi è vivissimo per fortuna!- risi anche io e mi misi ad osservare ancora il cielo coperto in parte dalle nuvole, così soffici da sembrare panna montata. E a proposito di mangiare…in quel momento passò l’hostess con la colazione. Si sentiva un buonissimo profumo di cornetti alla nutella che fece svegliare tutti, ma non Luminor che continuava a dormire beatamente. Strify che fu il primo a destarsi prese due cornetti alla nutella –Ma che schifo! Non ingrassi con quelli?- disse Yu guardandolo mangiare –No! Non c’è niente di più dolce e sano del cioccolato!- rispose il cantante con la bocca piena –Sarà….io prendo un bicchiere di aranciata fresca grazie- disse il moro. Kiro, che aveva paura di rimanere senza colazione, cominciò a sventolare la mano fin quando non attirò l’attenzione dell’hostess –Si signore cosa desidera?- -io voglio….- pensò un attimo poi cominciò l’elenco –una cornetto alla nutella, uno alla crema, uno alla marmellata, un cappuccino, un caffè e un’aranciata- -Salute!- constatò Shin mentre Kiro veniva servito –Per lei signorina?- -io niente grazie- dissi rifiutando con un cenno della mano. L’assistente di volo arrivò da Shin –Lei signore?- -io prendo solo un pezzo di pane- -Ecco a lei- disse la donna per poi girarsi verso Luminor –Oddio! Ma il vostro amico si sente male? Chiamo un medico?- Shin la guardò e cominciò a ridere –Nono signorina, lui è così di natura…è di natura morta…guardi...- il batterista prese un po’ di pane e lo sbriciolò sulla testa del dio. Infastidito da quelle briciole che andavano a finire dappertutto si svegliò –Che vuoi Shin? Non rompere!- -Ok, ma è pronta la colazione luce dei miei occhi!- l’hostess li guardò esterrefatta. Luminor cercò di spiegare –No vede noi siamo solo…..- -Siamo persi l’uno dell’altro- interruppe Shin abbracciandolo-. -Oh…beh…- l’hostess se ne andò non sapendo che dire –No signorina…..- Luminor cercò di fermarla ma invano. Intanto tutti noi ridevamo e Shin stava annegando nelle risate. –Bravo Shin!...adesso quella pensa che sono un…..beh lasciamo stare!- si rimise a dormire e questa volta il batterista non provò a risvegliarlo o di lui ci sarebbe rimasto solo un mucchietto di cenere.
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