| Mi svegliai di soprassalto facendo sobbalzare Strify –Che succede amore?- mi chiese allarmato –No niente…è che io devo tornare a casa entro mezzanotte, oppure mio zio stavolta mi trincia- dissi scendendo dal letto e cominciando a vestirmi. –Ma come?! Non avevi detto che era sempre buono con te?- domandò Strify –Si, ma…prima, quando sono tornata a casa ho messo a soqquadro la camera e l’ho fatto arrabbiare. Così adesso devo rientrare prima, se no mi fa tornare quando voglio- -Ora capisco,ma tu avresti messo a soqquadro la tua stanza perché?- mi chiese con un tono di curiosità –E’ una cosa che non ti riguarda- risposi facendo la preziosa e girandomi dall’altra parte. –Ah no eh?- sentii Strify alzarsi di corsa dal letto e prendermi per i fianchi trascinandomi con lui sopra le soffici coperte che fino a pochi minuti fa ci avevano avvolti. Cominciò a farmi il solletico, cosa a cui non potevo resistere e iniziai a ridere supplicandolo di smettere –Ti prego Striy ahahaha smettila ahahaha non ce la faccio più…- -Allora me lo dici il perché?!- mi disse continuando a torturare i miei fianchi –Sisisi!!! Ok telo dico ahaha- smise. Mentre gli raccontavo lo svolgimento dei fatti mi feci seria –Io…avevo paura che non mi volessi più vedere e non ce l’avrei fatta senza di te. Mi sentivo disperata e cercavo di sfogare il dolore che mi opprimeva. E poi…- non feci in tempo a finire la frase che Strify mi baciò –Non ti avrei mai lasciata…avrei cercato una risposta al perché del tuo gesto e se poi avrei scoperto che non provavi niente per me…beh…non mi sarei dato per vinto. Avrei lottato fino alla fine per conquistarti, per averti-. Gli accarezzai il viso e lo baciai dolcemente facendogli sentire quanto lo amavo, quanto avevo bisogno di lui, del bisogno che c’era che i miei sentimenti fossero corrisposti dalla persona più importante per me –Ti amo Strify-. Lo disi senza pensare, convinta che quello che provavo dentro di me fosse autentico. Ci baciammo di nuovo. Mi piaceva stare così vicina a lui mi faceva sentire desiderata. La sveglia segnava le undici e mezzo così mi alzai dal letto e mi infilai le scarpe –Allora domani ti vengo a prendere a scuola?- mi domandò Strify mettendosi seduto –Si kikko grazie. ok… adesso fammi andare. Ci vediamo domani.- mi si avvicinò e mi baciò nuovamente –Certo a domani…ah una cosa, per tornare a casa prendi un taxi?- -Sisi non ti preoccupare amore. Buonanotte- -Buonanotte piccola!- Chiusi la porta e mi avviai verso l’ingresso. La luce era spenta e non si vedeva niente. Non conoscendo la casa, cercai l’interruttore con le mani e alla fine lo trovai. Nell’istante in cui la luce si accese comparve l’immagine di Yu appoggiata al muro. Non aspettandomi di trovarlo lì, sussultai e caddi a terra –Ahi che male! Ma scusami tanto, ma tu compari così all’improvviso in tutti i posti dove sono io?- mi rialzai in fretta fermandomi davanti a lui. Non diceva niente, se ne stava a testa bassa e accennò un sorriso. Quell’espressione mi riportò a quel pomeriggio quando eravamo in bagno. I battiti si velocizzarono e all’improvviso fu come se il mio cuore si fermò. Yu mi si buttò addosso abbracciandomi –Scusami per oggi, non so cosa mi sia preso, non volevo assolutamente ferirti. E’ che tutte le ragazze che ho conosciuto non i hanno mai detto di no e tu sei la prima che non ci sta-. Lo abbracciai anche io accarezzandogli i capelli –Vedi Yu, non tutte le ragazze sono uguali. Sono sicura che un giorno anche tu troverai quella che ti farà battere forte il cuore e può darsi che ti dirà di no. Allora tu farai di tutto per conquistarla e capirai cosa significa veramente amare- mi staccai dandogli un bacio sulla fronte e uscii. Strify aveva assistito a tutta la scena e quando Yu stava per tornare a letto lo fermò –Grazie per esserti scusato con lei. Avevo un po’ timore di te- disse mettendogli una mano sulla spalla. –Già…è una ragazza con la testa a posto, mi ha fatto riflettere molto. Mi raccomando non fartela scappare- rispose Yu sorridendo –Ok, adesso è tardi e ho sonno. Vado a dormire, notte Divah. Il chitarrista chinò la testa e gli diede un bacio a stampo per poi andare in camera saltellando. Strify gli sorrise e tornò anche lui a letto.
Nel frattempo ero arrivata a casa. La mia camera era tutta in ordine, ci doveva essere passata sicuramente Debbie con la sua buona volontà. Mi misi il pigiama e mi addormentai sfinita, ma con il sorriso sulle labbra. L’indomani, anche se con poca voglia, mi alzai per andare a scuola. Non ce la feci a stare attenta alle spiegazioni né alle interrogazioni, anche se sapevo benissimo che non andavo molto bene. “Forza Evelyne concentrai, ce la puoi fare” mi ripetevo in continuazione, ma era inutile. Continuai a pensare alla sera precedente, a quanto ero andata vicina alla perdita di qualcosa molto importante per me perché non ero una che la dava a tutti, anche se sapevo bene che Strify era la persona giusta. Ancora non ero pronta per un passo del genere e in un certo senso dovevo ringraziare i ragazzi per averci interrotti. A pensarci bene però in quel momento non mi facevo tanti scrupoli…beh ero proprio stupida stavo pensando cose che si contraddicevano tra loro…la mia stupidità non aveva proprio limiti! –Pss pss Evelyne!- i miei pensieri furono interrotti da quel richiamo. –Alexis che vuoi? Non vedi che sto pensando?!- gli dissi facendogli cenno di non rompere –Sisi tu pensi sempre… ma senti ieri com’è che eri nella limousine con i Cinema Bizarre? E per di più con quel bel fusto di Yu? Che figo che è quel figlio!-. aspettai un po’ prima di rispondere, poi le parole mi uscirono dalla bocca come se le trattenessi da chissà quanto tempo –Allora da qui siamo andati allo studio di registrazione- -Wow!!!- esultò Alexis mordicchiandosi le unghie. –Shhh!! Fate silenzio laggiù in fondo!- la voce della professoressa si levò alta. Non diedi ascolto come mio solito e continuai a parlare a ruota libera –Così durante le prove sono andata al bagno a rifarmi il trucco e lì Yu mi ha baciata- rimasi un po’ scossa quando raccontai questo episodio, mi tornò alla mente quella sensazione di angoscia che mi prese in quel momento. –IIIII che maiale!!! Mi piace!!!!!!- Alexis in pratica lo urlò e tutti si girarono verso di noi ridendo, compresa la professoressa che dopo continuò a seguire l’interrogazione di un mio compagno con la sua espressione di superiorità. –Dopo l’avete fatto tu e Strify o tu e Yu o tu e Kiro o….- -Ma che! Alexis sei troppo euforica, guarda che non ti racconto più niente eh!- le dissi con il dito alzato in segno di comando –Comunque…si…o almeno io e Strify siamo arrivati fino a un certo punto, ma ci hanno interrotti…purtroppo…- abbassai la testa e arrossii. –Questo vuol dire che tu sei andata a letto con Strify?- Alexis mi guardò incredula attendendo la mia risposta. La guardai e mi decisi a dirgli qualcosa –Beh…si…in un certo senso…- non feci in tempo a finire che Alexis urlò di gioia o qualsiasi altra emozione le scorresse nel corpo –WAAAAAAAA!!!!!!!!!!!NON CI POSSO CREDERE!!!!!!!!!!!!!-. la professoressa a quel punto perso la pazienza e ci urlò contro –Insomma è tutta l’ora che fate chiasso, volete smetterla o no? Adesso vi interrogo a tutte e due! Evelyne vieni prima tu subito!- ero terrorizzata e non sapevo neanche la lezione di quel giorno. Mi alzai lentamente sperando in qualche miracolo. Avanzai verso la cattedra e….. le opzioni erano due: o ero magica o lui era il mio angelo custode. Qualcuno bussò alla porta –Mi scusi professoressa…La signorina Meyer Evelyne ha il permesso di uscire- dietro il collaboratore scolastico intravidi…Strify che mi salutò con la mano. Il mio cuore si rallegrò alla sua vista, mi aveva salvata per la seconda volta.
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