| Altro Chappy ^^
Kari entrò nel suo appartamento, richiudendo la porta lentamente, come se facesse tutto al rallentatore. Arrancò e si accasciò sul divano. Aveva camminato per circa un'ora, non aveva realizzato quanto fosse distante da lì l'appartamento di Kiro. Si tolse il vestito, abbandonandolo sul pavimento, e, tirando su col naso, si asciugò le lacrime, macchiando ancora di più le guance, ricoperte di eyeliner sbavato. Fece una smorfia, e si trascinò stancamente in bagno. Qualche minuto (e decine di dischetti di cotone) dopo, si preparò una cena approssimativa e mangiò velocemente. Fortuna che quella sera Katy e Kris non sarebbero venute. Poi squillò il telefono. -Pronto.- rispose stancamente. -Pronto, Kari! Sono papà!- -Ciao papi. Che succede?- domandò, sentendo una nota di apprensione nella sua voce. -Circa mezz'ora fa ha chiamato un tizio che dice di essere amico di Kiro...- -Luminor?- sussurrò Kari, sentendo una fitta di dolore al nome di Kiro. -Ecco, esatto. Non mi ricordavo il nome. Ha detto che hai dimenticato tutte le tue cose a casa sua. Devo preoccuparmi?- -Prego??- -Hai lasciato i tuoi vestiti a casa sua! Tu cosa penseresti se fossi in me?- Kari fece una smorfia. Non poteva neanche pensarci. -Ma papà!!!! Non è quello che pensi, è... è un po' complicato.- Qualche secondo di silenzio. -Comunque, visto che non sa dove abiti, quel tizio...- -Lumi.- -Sì, quello!, ha chiesto se domani mattina può venire qui e lasciarmeli, così puoi venire a prenderli.- -... E allora?- -E allora, domani attorno alle dieci vieni qui così il tuo... amico... ti potrà dare direttamente i vestiti.- -Devo incontrarlo per forza?- domandò Kari. Dopo quello che era successo non era molto in vena. -Non posso venire domani pomeriggio?- Preferiva dormire un po'. -No, perchè... Luminor ha detto che vorrebbe parlarti. E sembra una cosa importante.-
Mattina seguente. Kari arrivò davanti alla sua vecchia casa. Ogni cosa era rimasta la stessa: la strada, gli alberi, i giardini ricchi di fiori, e il bar davanti al condominio... era lì che lei e Kiro si erano incontrati per la prima volta.... Perchè ogni angolo di quella dannata città le ricordava Kiro? Entrò, usando le vecchie chiavi, e dopo qualche rampa di scale arrivò a casa di suo padre. -Papi, sono io!- esclamò, entrando. Il padre uscì dal salotto con un agilità poco comune per quelli della sua età. -Ciao cara Kari!- esclamò, scoppiando a ridere come un pazzo per il gioco di parole. La figlia rimase a fissarlo, il labbro superiore leggermente sollevato. -Ma ti diverti??- -Molto!- -Comunque, Lumi è...?- -No, non è ancora arrivato!- rispose l'uomo interrompendola. Kari guardò l'orologio. Erano le dieci, sarebbe arrivato a minuti. Non era uno che arrivava in ritardo. Il padre tornò zampettando nel salotto a guardare un programma di cucina, convinto che l'avrebbe aiutato a diventare un cuoco eccezionale. Kari, non sapendo che fare, lo seguì e si sedette sulla poltrona vicino al sofa, con lo sguardo perso nel vuoto. Suo papà, che, anche se era un gran giocherellone, sapeva essere una persona molto seria, spense la tv e cominciò a fissarla, aspettando pazientemente che lei parlasse per prima. Innervosita da quell'atteggiamento, Kari domandò: -Che c'è??- -Dovrei chiederlo io a te, Kari. Ti conosco abbastanza bene, e capisco se c'è qualcosa che non va.- -Ooooh, papi, non è che tutti attorno a te si crogiolano nel dolore!- -Da quando la mamma è morta non mi parli più dei tuoi problemi, forse per mostrarti forte, non lo so, ma sei mia figlia, e capisco quando qualcosa va storto.- Kari chinò la testa. Quell'impacciato zoticone aveva ragione. Era da quando la mamma era morta che non parlava più dei suoi problemi a nessuno. Forse perchè non voleva essere ferita, forse perchè voleva essere un punto di riferimento per la famiglia, non lo sapeva. Credeva di essere diventata brava a nascondere i suoi sentimenti, ma a quanto pare non era così. -Si nota tanto?- -No, io lo noto solo perchè sono tuo papà. Ma non hai risposto alla mia domanda. Che c'è?- Silenzio. -Diciamo che si tratta d'amore.- -Riguarda Kiro?- -Sì.- -Ritorno di fiamma?- -Questo è il punto: non lo so.- -Aaaaah, capisco.- Proprio in quel momento qualcuno suonò al citofono. -Vado io.- disse Kari, alzandosi dal divano e sollevata che la conversazione si fosse interrotta. Si avvicinò al campanello e sollevò il ricevitore. -Sì?- -Kari sono io, Lumi. Puoi scendere?- -Non vuoi salire?- domandò, i pensieri ancora fissi su quello che aveva detto suo papà. -No, vorrei andare a prendere qualcosa al bar qui di fronte. Va bene?- -Sì, scendo.- e appoggiò il ricevitore. Salutò il papà e scese le scale di corsa. Arrivò al piano terra e vide fuori dalla cancellata Lumi, che aspettava tranquillamente e pazientemente. -Ciao.- disse Kari, aprendo il cancelletto, abbracciandolo. Questo rispose e le tese un sacchetto. -I tuoi vestiti.- spiegò, poi, sorridendo, :- Un giorno dimenticherai anche la testa.- -Probabile....- rispose Kari senza entusiasmo. Attraversarono la strada ed entrarono nel bar. Kari indugiò qualche secondo sulla soglia, riconoscendo subito il tavolino a cui si era seduta per aspettare Kiro. Le sembrò di rivedere il replay della scena. Si sedette assieme a Lumi ad un tavolino in un angolo, di fianco ad una finestra che dava sul giardinetto adiacente. Ordinarono, e per qualche minuto rimasero in silenzio. Poi il vocione di Lumi scosse l'aria. -Kari?- -Sì?- domandò lei in un sussurro. -Non avresti dovuto vederlo....- -Ti riferisci a Kiro?- -E a chi, sennò?- -Non voglio parlarne.- tagliò corto Kari, guardando fuori dalla finestra. Sentì la mano fredda di Lumi sulla sua. Si girò e lo guardò. -Kari... questo non è un buon modo per affrontare il dolore. Secondo me parlarne ti farebbe bene.. potrei aiutarti, consigliarti. Non possiamo tornare ad essere fratelli, come tre anni fa?- -Non abbiamo mai smesso di esserlo, Lumi, e tu lo sai.- -Non è questo il punto. Non stiamo parlando di me, ma di te.- Kari chinò il capo, fissandosi le ginocchia. Rimase così per qualche minuto. Luminor aspettò in silenzio. Intanto fu loro servito il caffè (per Lumi) e un frappè alla fragola (per Kari). Kari prese il suo frappè e succhiò dalla cannuccia per qualche secondo, senza guardare l'amico, poi lo ripoggiò sul tavolo. -E va bene...- rispose, in un sospiro. Guardò ancora fuori dalla finestra. -Io... io non lo so, non so cosa dire. Non capisco cosa mi prende. In questi tre anni pensavo di avere dimenticato Kiro, anche se ogni tanto sentivo tanto la sua mancanza, ma non così tanto da starci male.... da scoppiare a piangere... E invece ieri mi è bastato rivederlo perchè i miei vecchi sentimenti tornassero a galla. Vederlo mano nella mano con un'altra ragazza.. non sai quanto mi ha fatto male. Mi sono sentita.... messa da parte, ecco.- -Ti ci vedresti, ora, di nuovo assieme a lui?- domandò Lumi, bevendo un sorso di caffè. Kari rimase ancora in silenzio. -Questo è il punto... io... io non lo so. Sento di provare ancora qualcosa per lui, però non lo so... Non saprei definirlo...- sussurrò, nella confusione più totale. Perchè tutti capivano quello che pensava tranne lei? Lumi la stava guardando, e annuì, come se avesse avuto una conferma di qualcosa. -Una volta mi sono trovato in una situazione così....- -Davvero? Tu???- domandò Kari, sorpresa. -Eeeh, che ci vuoi fare, neanch'io sono immune ai vizi degli uomini!- disse, dandosi un aria pomposa. Kari scoppiò a ridere, e Lumi la guardò, godendosi quella risata che gli era sempre piaciuta. -Comunque, dicevo, anche a me è successa una cosa del genere, una volta. E mi ci è voluto molto tempo per capire: quando hai condiviso una storia importante con una persona, non puoi pretendere di dimenticarla così, dopo qualche giorno. Probabilmente quello che provi per Kiro è una specie di "traccia" di quello che c'era da voi, una sorta di affetto molto intimo, e se l'hai amato davvero, l'unico modo per dimenticarlo potrebbe essere conoscere e innamorarti un altro ragazzo.- Kari lo guardò, riflettendo su quelle parole. Anche lei ci aveva pensato, e ora aveva avuto la conferma che aveva ragione. Ma era più facile dire che fare, di sicuro. Ripensò ancora a quando aveva visto Kiro, il giorno precedente. E sentì un tremore in tutto il corpo. Avrebbe dovuto faticare molto per vincere quel sentimento. E sapeva che, in ogni caso, se fossero tornati amici, non sarebbero mai stati amici normali. Non era possibile. Lei aveva sempre pensato che due ex non possono tornare veri e propri amici, se si erano amati davvero. E loro si erano amati tanto. -Quindi dovrei... rimpiazzarlo, giusto?- -Non è questa la parola che avrei usato, ma sì, direi che può andare. Oppure c'è la possibilità che tu lo ami ancora, e lì è un altro paio di maniche. Io, più di così, non posso aiutarti.- -Figurati, hai già fatto moltissimo, Lumi.- Spostò lo sguardo su di lui. Gli sorrise. -Grazie.- In quel momento Kari si rimproverò per essere stata così orgogliosa in tutto quel tempo: se si fosse aperta con le sue sorelle, se avesse parlato dei suoi problemi, forse avrebbe già risolto tutto mesi prima. Ma, nonostante quei buoni consigli, non si sentiva del tutto sollevata. Lumi capì. -Proprio per questo motivo avevo pensato di invitarti domani alla festa di una nostra amica.- -Chi?- -Si chiama Fahr, la conosci?- Kari rovistò tra le sue vecchie conoscenze di fan dei Cinema Bizarre, e impiegò qualche secondo per ricordare. -Ah, sì, ricordo di aver visto delle sue foto su un forum, l'amministratrice aveva detto che è una vostra amica! Quindi è vero?- -Sì, domani appunto è il suo compleanno. Ci ha invitati tutti al ristorante che gestisce la sua famiglia, per cenare assieme. Ci sarà anche Kiro, magari potrebbe essere una buona occasione per chiarirvi. Però se non vuoi non importa....- -Ma sei sicuro che non disturberei? Cioè, non sono stata invitata dalla festeggiata....- sussurrò Kari girando il dito sul bordo del suo bicchiere. -Tu non conosci Fahr, quindi fidati se ti dico che non sarà un problema! Anche se invitassi un tipo che ho conosciuto in un autogrill non ci sarebbero problemi per lei.- ribatté Lumi ridacchiando. -E poi è quasi della tua età, magari potreste diventare amiche. Tu dove abiti? In questa zona?- -Più o meno....- rispose Kari, facendosi la piantina di Berlino nella testa. Era distante circa dieci minuti di camminata, niente di che. -Allora il ristorante è lontano da qui.... Yu sarebbe disposto a venirti a prendere in moto e portarti con lui....- disse, sorridendo in modo strano. (nota dell'autrice: lui sa che a Yu piace Kari xD) -E come lo sai?- A quella proposta le si erano attorcigliate le budella, come se qualcuno le stesse strizzando con una pinza incandescente. Non era una bella sensazione. -Gliel'ho chiesto, semplice! Sapevo che con la mia capacità di persuasione ti avrei convinta a venire, quindi mi sono portato avanti!- Kari rimase un attimo a riflettere, poco convinta. -Ma dovrò portare un regalo?- -E chi ha mai parlato di regalo?- Lei sorrise. -D'accordo, genio, se vuoi verrò. Ma di a Yu di andare piano, odio quando le persone in moto vanno veloci!- -Non garantisco, ma ci provo.- rispose, ridendo. Poi lesse l'ora sul display del cellulare, e si alzò. -Bene, io ora devo andare.- Kari gli diede il suo nuovo numero, si salutarono e Lumi uscì dal bar, con la sua camminata elegante e leggera. Lei rimase qualche minuto seduta al tavolo, godendosi il calore familiare di quel locale e sentendo una strana pace nel cuore: anche se non avevano risolto i suoi problemi, le parole di Luminor l'avevano aiutata a mettere ordine dentro di sè. Finì con un sorso il frappè alla fragola, poi mise la giacca e fece per uscire, quando si trovò davanti una ragazza. Alzò lo sguardo, e la riconobbe con un tuffo al cuore.
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