| scusate la mia assenza ecco il nuovo chappy! grazie per la pazienza....
CAPITOLO 6 continuava a subire i calci in pancia dei suoi aggressori; chi di loro fosse non lo sapeva in quanto aveva gli occhi chiusi. Sentiva le risate di testa pelata, sentiva la goduria che lui provava a farlo soffrire, sentiva lentamente le forze che lo abbandonavano. Provò ad aprire gli occhi ma ciò che vide fu solo un paesaggio annebbiato, come se stesse vivendo un sogno, più che altro un incubo.
Yu ancora disperatamente cercava di trovare il suo amico che sembrava essere stato inghiottito per sempre dalla città. Nessuna traccia di Kiro. La pioggia iniziò a cadere battente, lampi e tuoni misero in fuga la maggior parte. Ma lui non si dava per vinto per un po' di pioggia, doveva assolutamente trovare Kiro e chiarire con lui. Stanco si appoggiò alla parete di un edificio fatiscente. Si sedette e si tolse il cappello lasciando che la pioggia gli bagnasse il volto e i capelli. La testa stava per scoppiargli, sentiva le tempie pulsare. Non c'era nessuno, a parte lui, ma comunque sentiva voci e risa. -adesso sento anche le voci- si disse. Molto probabilmente quella forte emicrania gli aveva dato alla testa. Si rialzò per incamminarsi verso la casa di Shin, senza bagagli, senza Kiro. Dovunque lui fosse, Yu pensava che se la sarebbe cavata lo stesso; anche se minuto era un ragazzo forte. Il cappellino tornò a fare da “ombrello” alla sua testa. Passò a fianco a un viottolo puzzolente e la sua attenzione fu colpita da un gruppo di ragazzotti che sembrava stessero picchiando qualcuno. -ehi!- urlò Yu -fermatevi!- continuò. Testa pelata e il suo gruppo furono distolti dal loro “lavoro” da quelle parole. Subito una risata riempì il vialetto. -e tu chi cazzo sei?- chiese ridendo crapa pelata -cazzi miei!- rispose Yu -che state facendo a quella persona?- chiese. -gli stiamo dando una lezione, vuoi darci una mano?- fece un tipo biondo. -yu...-mormorò il tipo steso a terra -aiutami Yu... il ragazzo nonostante il tono basso riconobbe la voce di Kiro e corse di fianco a lui, scansando i ragazzotti. -Kiro!- fece Yu piangendo, vedendo il suo amico che aveva assunto un colore violaceo a causa delle botte subite -che ti hanno fatto? -conosci il finocchio?- chiese testa pelata. -Kiro...Kiro come stai?- continuava a chiedere Yu ma senza risposta. Il suo amico aveva chiuso gli occhi e non rispondeva, sembrava quasi morto. Yu continuava a scrollarlo piangendo continuando a dire il suo nome; ma Kiro non dava alcun segno di vita. -ehi bell'imbusto! Ti ho fatto una domanda!- disse testa pelata -conosci il finocchio? -non è un finocchio!- rispose togliendosi il cappellino e girandosi. A causa della pioggia il trucco gli stava colando. La gang iniziò a ridere senza sosta e senza respiro. -oddio!- esclamò testa pelata -tu sei pure peggio del finocchio! Cosa sei una puttana che ti conci così? Alla sua affermazione i suoi amici gli diedero dei colpetti sulla spalla e gli battevano il cinque per complimentarsi della “battuta”. Yu non rispose, fece finta di non sentire. -allora bella, quanto vuoi per una scopata?- continuò. La sua risposta fu solo lo scroscio della pioggia. -zoccola che non sei altro!- urlò e prendendo per il braccio Yu -ti ho chiesto quanto vuoi? -se non te ne sei accorto sono un maschio e di conseguenza non sono una puttana! Testa pelata non ebbe il tempo di rispondere che gli arrivò un pugno in faccia. Barcollò un istante e proprio mentre si stava per riprendere, Yu lo sbattè contro un cassonetto, facendolo cadere a terra. Velocemente se lo ritrovò in braccio che continuava a prenderlo a pugni in faccia. Testa pelata sentiva il sangue colargli dalla bocca e capì che Yu non si sarebbe arreso facilmente. -crepa bastardo!- urlò Yu continuando a colpirlo. Sentì qualcosa di freddo alla schiena, poi un forte dolore. Qualcosa di caldo iniziò a scivolargli lungo la schiena e Yu capì che non era pioggia: degli scagnozzi di testa pelata lo aveva pugnalato alle spalle. Si alzò a fatica e appena fu in piedi, il tipo più grosso lo prese per un braccio e iniziò ad usarlo come se fosse un sacco di boxe. Poi lo scagliò con forza contro il muro. Yu si accasciò dolorante e ansimante. Testa pelata gli si avvicinò con una spranga -lo finisco io!- disse togliendosi il sangue che gli usciva dalla bocca. Yu con un agile movimento gli prese un piede con la mano e lo fece cadere a terra facendogli perdere la spranga. Yu riuscì ad impossessarsene e, messosi a cavalcioni sul tipo, iniziò a colpirlo ripetutamente. Il dolore era stato rimpiazzato dalla rabbia. Da dietro gli arrivò un colpo, non sapeva di che entità, sicuramente né un pugno né un calcio. Fu il “colpo di grazia”. Stremato lasciò cadere la spranga e si accasciò di fianco a testa pelata.
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